Serie TV > Angel
Segui la storia  |       
Autore: Dreamersan    14/05/2013    0 recensioni
Crossover tra Angel e Bones
I battiti del cuore di Booth accelerarono bruscamente alla vista del volto dell’uomo e per un attimo le ginocchia gli tremarono visibilmente, quasi come se a causa dello shock non fosse stato più in grado di reggersi sulle sue stesse gambe.
"Chi sei?" gli chiese allora senza voce, deglutendo rumorosamente e tentando con tutte le sue forze di calmare tutte le emozioni e la confusione causata da quella somiglianza del tutto inaspettata e quanto mai surreale.
"Angel" rispose semplicemente lo sconosciuto. "Angel cosa?" Si sforzò di chiedergli ancora, imponendosi di mantenere un atteggiamento professionale e trattare “Angel” così come avrebbe fatto con qualsiasi altro individuo che non avesse avuto la sua faccia. "Solo Angel".
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Angel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Capitolo 2 – The Demon In The Park

 

Erano ormai le quattro del mattino quando Booth decise di spedire tutti i dati raccolti agli squints e abbandonare finalmente la scena del crimine.

Così lasciò il magazzino e iniziò a camminare velocemente attraverso il parco, ansioso di riuscire ad arrivare fino alla sua auto.

Nel frattempo la luna stava iniziando a perdere parte del suo bagliore e i canti dei grilli cominciavano già a farsi meno insistenti.

Tuttavia la notte non aveva ancora lasciato posto al giorno e a un certo punto, un rumore di rami spezzati costrinse Booth a fermarsi e, senza che potesse far nulla per impedirlo, fece accelerare vertiginosamente i battiti del suo cuore.

Non sapeva il perché, ma sapeva solo che quando vide una strana ombra a pochi passi da lui e udì un suono di ossa spezzate, il sangue gli si gelò nelle vene.

La mano allora, corse rapidamente verso la pistola e dopo averla impugnata, si avvicinò a quello che iniziava a sospettare potesse essere veramente l'assassino che cerava.

Assassino che quando percepì la sua presenza, voltò il capo che non era nulla di quanto Seeley si sarebbe mai aspettato.

Oh, Signore...

Riuscì solo a pensare, completamente sotto shock e senza neppure avere fiato per pronunciare una breve preghiera.

Il mostro gli lanciò uno sguardo omicida, dalla sua bocca sporca di bava e sangue proruppe un ringhio brutale e a quel punto Booth premette il grilletto.

Sparò prima un colpo e poi un altro, ma nonostante nessuno dei proiettili mancò il bersaglio, la creatura sembrò non sentirli nemmeno.

Allora Seeley chiuse un occhio scuro e di nuovo prese bene la mira, riuscendo a colpire la creatura in uno dei suoi cinque occhi.

Il mostro ringhiò e senza avere alcuna intenzione di continuare a subire gli attacchi dell’agente speciale, con uno scatto afferrò l’arma di Booth, stringendola fra le sue zampe e riducendola così in mille pezzi.

A quel punto Seeley fece un passo indietro, il cuore sembrava volergli esplodere nel petto e aveva in circolo tanta adrenalina da farlo star male, ma nonostante ciò non si arrese.

Così, quando con una spinta venne lanciato cinque metri più indietro, nonostante il dolore gli facesse mancare il respiro, puntò il palmo delle mani sul verde prato e le sue dita artigliarono la terra fredda, imprigionandola nei pugni sanguinanti.

E non appena la creatura gli fu abbastanza vicino, il suo braccio si mosse e la terra venne lanciata nell’unico punto che in quel momento gli pareva vulnerabile.

Gli occhi del demone si chiusero per pochi istanti, poi iniettati di sangue si riaprirono e ben presto Booth si ritrovò la gola stretta in una morsa letale e a nulla servirono i suoi sforzi per liberarsi: il mostro era troppo forte.

Ma non poteva arrendersi, diavolo, non era da lui e non poteva morire, non per mano di una cosa che fino a poche ore prima non credeva neppure esistesse!

Così, raccogliendo le ultime forze, nonostante la mancanza di ossigeno stesse iniziando a renderlo sempre più debole, portò indietro la gamba e stringendo i denti, riuscì a colpire il demone con un calcio, che oltre a portarlo a ringhiare, non ebbe però alcun altro effetto.

Booth rantolò; non era ancora pronto ad andarsene, Parker era troppo piccolo per perdere un padre e Bones non avrebbe sopportato di essere abbandonata, non da lui, non di nuovo, non quando le aveva promesso che non l’avrebbe mai lasciata. 

Maledizione, pensò, riuscendo a malapena a tenere gli occhi aperti, rifiutandosi di accettare che ormai non ci fosse più nulla da fare, ma allo stesso tempo iniziando a sperare in un miracolo.

Un miracolo che proprio quando i battiti del suo cuore stavano iniziando a diventare sempre più lenti, parve arrivare e in quel preciso istante la presa sulla sua gola si fece prima più lieve e poi scomparve di tutto.

Booth impiegò un attimo per ricordarsi come respirare poi, quando l’aria riempì di nuovo i suoi polmoni, le sue labbra tremarono e con gli occhi lucidi, rosso in viso, iniziò a tossire.

Pochi secondi dopo l’aria venne squarciata da un urlo agghiacciante, ma Seeley era troppo debole per preoccuparsene; infatti gli furono necessari alcuni minuti per riprendersi e quando finalmente riuscì ad alzare lo sguardo da terra, notò per la prima volta cosa, o meglio, chi lo avesse salvato.

A pochi passa da lui infatti si trovava il ragazzo con il suo stesso volto, che nonostante fosse gravemente ferito, sembrava riuscire ad avere ancora la meglio sul mostro.

Seeley emise un suono di sorpresa quando vide che il pugno di Angel una volta colpito il mostro, lo spinse a volare tre metri più indietro e la sua espressione divenne ancora più perplessa quando all’impatto con la schiena squamosa dell’essere, un piccolo albero venne letteralmente distrutto.

Com’era possibile pur avendo una muscolatura certamente inferiore alla sua, alla luce dei fatti Angel sembrasse essere molto più forte?

C’era qualcosa che non andava e in quel momento iniziava a sospettare che la sua non fosse solo una sensazione, perché proprio allora dalla bocca del suo sosia proruppe un ringhio e per un istante gli sembrò di vedere quegli occhi così simili ai suoi, lampeggiare di una luce dorata.

Forse fu solo la sua immaginazione, ma sta di fatto che dopo quel ruggito, Angel cominciò a combattere con più foga e senza lasciare al suo avversario neppure il tempo per reagire.

Non può essere umano...

Pensò e proprio in quello stesso istante, il capo del mostro venne brutalmente strappato dal suo corpo e il tutto con l'ausilio della sola forza delle braccia.

Booth guardò schifato la testa rotolare ai suoi piedi e fece un passo indietro quando questa rischiò di toccare le sue scarpe sporche d’erba e fango.

Il vampiro dal suo canto era sfinito e nonostante non avesse bisogno di ossigeno, il suo respiro o era ormai pesante e la schiena curva sembrava essere sostenuta dalle sole braccia poggiate sulle ginocchia.

E quando Seeley riuscì finalmente ad incontrare gli occhi del suo sosia, i due si lanciarono uno sguardo strano e per dei minuti che parvero interminabili, nessuno parlò.

A un certo punto però, Seeley scosse la testa e non riuscendo più a trattenersi, sicuro che Angel sapesse esattamente cosa stesse succedendo, iniziò a parlare.

«Ok, penso di aver bisogno di una spiegazione» ammise ancora sconvolto e con un profondo sospiro, dopo aver messo le mani in tasca e dopo aver guardato il suo riflesso in attesa di una spiegazione.

Il vampiro non rispose, ma anzi, le sue labbra sembrarono sparire in un'unica linea sottile; non aveva alcuna intenzione di parlare.

Booth alzò gli occhi al cielo e quasi rise; era tutto troppo ridicolo per essere vero.

«Ah, ho capito, si tratta solo di uno scherzo non è così? Bene, è stato divertente, davvero, anche se devo ancora capire come diavolo tu abbia fatto a...»

«Hai visto anche tu quello che è successo, in che modo avrei potuto falsificare tutto e soprattutto, per quale motivo avrei dovuto farlo?» Lo interruppe il vampiro, asciugandosi con il dorso della mano bianca un rivolo di sangue proveniente dal labbro spaccato.

Seeley scosse la testa, come per rifiutarsi di accettare quei fatti che avrebbero potuto cambiare per sempre il modo al quale si ritrovava ad essere così affezionato.

«Oh, non lo so, so solo che quella cosa non può essere reale» rispose allora frustrato, indicando con disprezzo la testa mozzata e rabbrividendo leggermente nel vedere gli occhi del demonio ancora sbarrati.

Il suo sguardo si posò nuovamente su Angel e fu costretto a deglutire prima di poter continuare.

«Tu non puoi essere reale, insomma non siamo neppure parenti e tu gli assomigli così tanto che…»

«Dio, sono troppo vecchio per questo» si lamentò sottovoce il vampiro, avvolgendosi con una smorfia una mano attorno al fianco e maledicendosi quando lo sguardo perplesso del suo sosia gli fece capire che l’avesse sentito.

«Vecchio? Mi prendi in giro? Insomma, non sono Bones e tu un teschio, ma direi che superi di poco i venticinque anni» ridacchiò, ma impallidendo nel pensare che se avesse avuto anche lui dieci anni in meno, distinguerli sarebbe risultato impossibile.

«Sono molto più vecchio di te» ribatté il vampiro, senza dar troppo peso alle parole appena pronunciate, ma volendo solo rimarcare che fosse Booth ad assomigliare a lui e non il contrario.

Seeley soffocò l’ennesima risata, poi notandola sua serietà alzò gli occhi al cielo, esasperato dalla totale assurdità di quell’intera faccenda e non sapendo bene se Angel fosse pazzo o si divertisse semplicemente a prenderlo in giro.

«Oh, ma davvero? Ed allora cosa, hai bevuto il filtro dell'eterna giovinezza per caso? Dai, andiamo, non poi pensare che io creda a…»

«Wow, aspetta, non puoi andartene così!» urlò, quando lo vide fare furtivamente un passo verso il fitto fogliame.

Il vampiro gli lanciò un’occhiataccia e Booth chiuse gli occhi per un istante, desiderando ardentemente riordinare le idee.

«Ho bisogno di sapere se è successo davvero».

Dapprima Angel scosse la testa, sapeva quanto fosse pericoloso che gli esseri umani arrivassero alla conoscenza del soprannaturale, ma c’era qualcosa nello sguardo di Booth che non seppe identificare, ma che di malavoglia lo portò ad annuire leggermente.

Booth allora, timoroso di ciò che il suo sosia gli avrebbe potuto dire sbiancò e il suo sguardo cadde nuovamente sul demone; se non stava sognando e tutto quello che stava vedendo era reale allora…

«Che cos’era?»

Angel sospirò e zoppicando leggermente fece in passo verso di lui, estraendo dalla tasca del cappotto un piccolo oggetto.

Tuttavia quando gli fu ormai a meno di un metro di distanza, Booth notò una cosa che gli fece mancare il respiro; lo stomaco del vampiro infatti presentava un buco delle dimensioni del suo pugno, buco che pareva attraversarlo da parte a parte.

La sua esperienza in guerra e ancora di più come cecchino, gli aveva insegnato che non c'era modo che un essere umano sarebbe potuto sopravvivere con una ferita del genere.

«Che cosa sei?» Gli domandò allora, facendo un salto all'indietro quando si accorse di quanto gli fosse vicino, ma cercando di rimanere.

Angel abbassò lo sguardo e i suoi pugni si strinsero fino a che le nocche divennero bianche.

«Tu non sei umano, non è vero?» Continuò Booth, fissando lo con un misto di disgusto e paura e sussultando leggermente quando l’assenza di risposta che seguì la sua accusa, confermò i suoi sospetti.

«Ti ho salvato» Gli ricordò il vampiro, iniziandosi a chiedere come avrebbe fatto a fuggire da quella brutta situazione.

Mancano pochi minuti al sorgere del sole, riesco già  a sentirne l'odore...

L'agente speciale aprì la bocca, pronto a ribattere, ma poi non disse nulla.

Infatti se non fosse arrivato Angel a quest'ora sarebbe già stato morto.

Ma perché? Perché l'aveva salvato?

«Perché mi hai salvato? Perché hai assunto il mio aspetto?» Gli chiese, cercando ragionare razionalmente e non sapendo se fidarsi del suo istinto.

Il suo sesto senso infatti, continuava a dirgli che se fosse stato un mostro, Angel non si sarebbe certo scomodato per salvarlo, ma come poteva esserne sicuro quando un minimo errore gli sarebbe costato la vita?

«Ho questo aspetto da molto prima che tu nascessi è ti ho salvato perché questo è quello che faccio, salvo le persone» rispose, pronunciando imbarazzato quella che da alcuni anni di lì a parte era diventata la sua vocazione.

«Come faccio a sapere che non stai mentendo?»

«Non puoi farlo, ma non posso restare qui e tu non puoi fermarmi» disse con una scrollata di spalle e Seeley fece una smorfia contrariata quando si ricordò della forza di cui il suo sosia gli aveva precedentemente dato prova.

Che cosa doveva fare?

Lasciarlo andare o, nonostante fosse sicuro di fallire, provare a fermarlo?

Di fatto Angel non era umano e quindi come poteva permettergli di andarsene senza avere la certezza assoluta che fosse innocuo?

Con che faccia si sarebbe guardato allo specchio se a causa di un suo errore fosse morto qualcuno?

«Dimmi almeno che cosa sei» sospirò allora esasperato, non sapendo più che pesci pigliare.

«Non aiuterebbe, ma forse questo sì» disse il vampiro, porgendogli uno dei tanti biglietti da visita che senza che lo sapesse, Cordelia gli aveva nascosto nelle tasche del cappotto.

Seeley lo afferrò riluttante, ma prima che il suo sguardo si potesse posare su ciò che gli era stato dato vide comparire sul volto di Angel l'ombra di un sorriso.

Infatti, non appena ebbe rialzato lo sguardo, si ritrovò a fissare il parco deserto.

Booth rimase a osservare il punto in cui Angel era sparito per alcuni secondi; avrebbe dovuto immaginarselo, ma forse dopotutto era meglio così.

Un cartoncino, ecco tutto ciò che gli era rimasto di quello strano incontro, pensò scuotendo la testa con un sorriso nel vedere di nuovo le parole stampate su quel foglio.


Angel Investigation

Aiutiamo gli indifesi

Specializzati sul paranormale.

 Tel. 213-555-0162

 

___________________________________________________________________________________________________________________

 

Uff, ecco qua anche il secondo capitolo che sinceramente mi stupisco di essere riuscita a scrivere data la marea di cose che ho da fare in questi giorni...

Spero che la storia, anche se tratta di un incontro un po' assurdo e molto difficile da trattare proprio per questo, vi stia piacendo ugualmente e vi volevo informare che il prossimo capitolo sarà l'epilogo :) 

 Per quanto riguarda questo episodio, Booth è troppo sconvolto e troppo debole per spaventarsi come dovrebbe e d'altronde non riesce neppure a capire se quella che stia vivendo sia la realtà o un sogno ed Angel non può e non vuole dare troppe spiegazioni e l'arrivo dell'alba in ogni caso, lo obbliga ad andarsene.

Il nostro vampiro gli consegna il bigliettino per dargli l'opportunità di parlare di eventuali chiarimenti e per dargli un punto di riferimento nel caso si dovesse imbattere nuovamente nel soprannaturale.

P.S. Il numero della Angel Investigation è quello originale della serie, che ho trovato ingrandendo le foto dei bigliettini ;) 


   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Angel / Vai alla pagina dell'autore: Dreamersan