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Autore: Morgue    07/09/2004    0 recensioni
Una lettera. Poche righe scritte da una giovane donna nel giorno del suo matrimonio...con un finale inaspettato
Genere: Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Sul balcone di una città come un'altra,5 settembre di un anno come un altro...

Caro amore,

ti scrivo questa lettera mentre, sul balcone della mia casa, ammiro il tramonto e i gabbiani che planano lenti accarezzando le nubi infuocate...
Oggi è un giorno molto speciale, lo sai vero?
Oltre ad essere il quinto anniversario del nostro fidanzamento,questo è anche il giorno del nostro matrimonio.
E' straordinario come il tempo passi veloce quando si è innamorati, e invece passi lento come l'agonia di una malattia terminale quando si è soli e completamente indifesi dalle malvagità del mondo..
Ho sempre creduto, sin dai primi giorni in cui cominciavamo a frequentarci, di aver incontrato il mio angelo salvatore, colui che mi avrebbe salvata dal mio degrado spirituale per riportarmi alla luce di una vita normale.
Erano tempi duri, per me.
Ero una sedicenne problematica, ubriaca un giorno sì e l'altro anche, frequentavo tossicodipendenti e mi macellavo le braccia con lame, lamette e cocci di vetro per il semplice gusto di vedere il sangue scarlatto strisciare sulla mia pelle candida.

Candida come la neve, come dicevi tu.


Tu invece eri il tipico bravo ragazzo, che non beveva che acqua e non aveva mai fumato neppure una sigaretta.
Non ti ho mai considerato come uno sfigato, stranamente...e sai perchè? Perchè quando ti guardavo, combattivo e determinato, pieno di sogni e di speranze, mi sentivo un minuscolo essere insignificante.
Io infatti, complice una mano sinistra priva della linea della vita, ero assolutamente certa che in non più di una decina d'anni mi sarei schiantata a 200 all'ora sul guard-rail di un'autostrada...

Non si fanno progetti quando si è perfettamente consci che non si realizzeranno mai.

Invece di lasciarmi nella mia cenere, però, ti sei preso cura di me, avvolgendomi col tuo amore come dentro ad una coperta protettiva. E non mi hai più lasciata.
Hai condiviso tutte le tue speranze con me, riuscendo a far sparire i miei incubi e ad infondermi fiducia. Mi dicevi sempre che il mondo si poteva cambiare davvero, e io avevo seriamente cominciato a crederci, anche se non te l'ho mai detto...

Sai amore, ho indossato il vestito da sposa...sto lisciando la gonna di seta, voglio che tutto sia perfetto, questa sera. Qui accanto a me c'è anche il peluche che mi regalasti cinque anni fa esatti, su quella panchina dei giardini pubblici. Mi viene da ridere a ripensare a quando me lo consegnasti...immagino che la mia espressione non fosse esattamente quella che ti aspettavi. E' orribile, davvero, questo peluche. Penso non esista cosa più mostruosa e più dannatamente rosa. Non mi è mai piaciuto il rosa, e men che meno i cuoricini di cui è costellato questo orsetto...ma è un ricordo dolce, è il ricordo dei tuo baci guaritori sulle mie braccia distrutte e della promessa che ti avevo fatto di non tagliarmi mai più...

Lo sto stringendo a me,mentre calde lacrime cominciano a scendermi sulle guancie.Scusami, sono una stupida, te l'ho sempre detto...mi ripetevi che non avrei mai dovuto piangere perchè tu mi avresti sempre protetta...e invece non ce la faccio...

Quando terminerò questa lettera, prenderò il mio bouquet di rose bianche e il mio peluche. Guarderò giù dal balcone e mi sporgerò un po' più del previsto...sarà come un bellissimo, ultimo volo di una farfalla bianca. Saluterò i gabbiani, i miei amati gabbiani, e volerò, per un momento, come fanno loro ogni sera...
E ti raggiungerò. Anzi, ti raggiungeremo. Io e il nostro bambino. Te lo avrei detto ieri, quando saresti tornato a casa dal lavoro, stanco e sfinito, se quella macchina non avesse interrotto i nostri sogni proprio mentre attraversavi la strada.

Probabilmente non saresti felice della mia scelta. Anzi, ne sono certa. Hai sempre voluto le cose più belle per me, e la cosa più bella di tutte, me lo hai sempre detto, per te era la vita. Ma che senso avrebbe vivere, a questi punti? Te ne sei andato lasciandomi sola, e non potrei sopportare di vivere senza di te ancora un minuto. Senza il suono della tua voce, senza i tuoi abbracci, senza le tue parole.

Sono pronta e perfettamente preparata.

Stiamo arrivando, amore.




 

  
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