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Autore: _Babsi_    15/05/2013    4 recensioni
Sì, Klaus e Stefan insieme, in quel senso. Non uccidetemi, per favore!
"Si diresse verso casa di Klaus, entrò facendo attenzione a non farsi sentire, andò verso lo studio, dove l'originario spesso passava il tempo, la porta era aperta e lo vide lì, seduto su una poltrona, mentre leggeva un libro; era bello come la notte."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Klaus, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Klaus e Stefan, Klefan!

Elena aveva spezzato il legame di asservimento, ora sapeva quali erano i suoi veri sentimenti.
Era una giornata di giugno, il sole spendeva a Mystic Falls; Elena, Stefan e Damon si trovavano nella casa dei Salvatore. 
-Bene, Elena. Adesso è giunta l'ora della verità.- Disse Stefan cercando di mantenere una voce ferma.
Damon e Stefan guardavano Elena. Lei non si era mai sentita così tanto sotto pressione, ma sapeva cos'era giusto fare: dire la verità. Avrebbe spezzato il cuore a uno dei due, ma era necessario.
-Elena, devi fare la tua scelta. Chi ami davvero?- Aggiunse Damon, che non avrebbe resistito a lungo nell'attesa.
-Avete ragione, ora so cosa provo veramente e devo dire la verità. So che a uno dei due spezzerò il cuore, ma non posso fare altrimenti. Siete entrambi molto importanti nella mia vita, vi ho amati entrambi allo stesso modo, ma adesso amo solo uno di voi due... Stefan, mi dispiace... credimi, ti ho amato, ma dopotutto quello che è successo ho scoperto di amare Damon più di ogni altra cosa. Ti voglio bene, ma solo come amico... Perdonami.- Elena lo guardò, si vedeva che era ferito nel profondo e le dispiacque infinitamente, le venne da piangere, ma rimase in silenzio, sapeva che qualsiasi parola avrebbe peggiorato la situazione. Poi guardò Damon, la sua espressione era al contempo rilassata e dispiaciuta per il fratello.
Quelle parole furono per Stefan come una lama che gli trafisse non solo il cuore, ma anche i polmoni, il fegato e tutti gli altri organi interni. Era come se fosse morto, per la seconda volta.
-Credo sia meglio che me ne vada.- Disse Stefan e si incamminò verso la porta.
-Fratello...- Lo chiamò Damon, non voleva lasciarlo andare così... voleva provare a consolarlo, anche se sapeva che era impossibile.
-Lascia stare, Damon.- Dicendo così, uscì dalla casa. Si diresse verso la macchina, voleva andare lontano da lì, ma non sapeva dove. Mentre correva in macchina ad una velocità assurda, cercò di trattenere le lacrime, senza successo, qualche lacrima uscì dai suoi occhi e lui accelerò. 
Non sapeva dove andare era da quasi un'ora che girava in macchina, aveva bisogno di un amico, un vecchio amico...
Gli venne in mente Klaus, gli anni venti, quando lui era uno squartatore... Poteva dopo tutto quel tempo e quegli sforzi, spegnere di nuovo i sentimenti? No, non poteva assolutamente. Ma chi gli impediva di essere cattivo? Il mondo lo era stato con lui un'altra volta, ora era tornato il suo turno. Non c'era bisogno di spegnere i sentimenti per essere crudeli. 
Si diresse verso casa di Klaus, entrò facendo attenzione a non farsi sentire, andò verso lo studio, dove l'originario spesso passava il tempo, la porta era aperta e lo vide lì, seduto su una poltrona, mentre leggeva un libro; era bello come la notte.
-Salve, Stefan. Come mai questa visita inaspettata?- Disse l'ibrido senza alzare lo sguardo dalle pagine del libro.
-Chiamala pure nostalgia per i vecchi tempi.- Stefan entrò nello studio.
A quel punto Klaus lo guardò e si alzò dalla poltrona.
-Quali parole devono ascoltare le mie orecchie... Vecchi tempi? Che genere di vecchi tempi?- Chiese sorridendo.
-Lo sai, Klaus.- Rispose serio il vampiro.
-Non alluderai per caso agli anni '20? Quando eri uno squartatore... e noi ce la spassavamo come due veri amici.-
Stefan rimase in silenzio, mentre lui lo guardava sorridendo.
-Bene bene, non vorrai mica fare la pace con me?- Disse con tono canzonatorio Klaus. -Dopo tutti i tuoi tradimenti, non so se sarà così facile. Ma piuttosto dimmi: come mai questa improvvisa rimpatriata? Pensi davvero di riuscirmi ad ingannare un'altra volta?- Lo interrogò. Stefan abbassò lo sguardo come un bambino pentito.
-Ah, credo di aver capito!- Esclamò l'originario e gli si avvicinò. -Per caso Elena ha fatto la sua scelta e tu non sei stato il favorito? E' così?- Adesso erano vicinissimi.
Stefan alzò la testa e lo guardò dritto negli occhi. -Sì, è andata esattamente così.-
-Eh, caro Stefan... Tu hai preferito la tua umanità, se fossi rimasto uno squartatore tutto ciò non sarebbe accaduto...- La voce di Klaus era diventata quasi un sussurro.
-Voglio tornare quello di prima, ma senza spegnere i sentimenti.- Disse quasi con freddezza e poi aggiunse: -Voglio tornare ad essere tuo amico.- Pronunciò queste parole piano, come se se ne potesse pentire da un momento all'altro.
I due avevano i visi quasi appiccicati, neanche un passo separava le loro bocche...
Klaus stava quasi per sfiorare la mano di Stefan, quando quest'ultimo preso dalla passione lo baciò. Si staccarono e si guardarono quasi facendosi una domanda con gli occhi, poi Klaus prese tra le mani il viso di Stefan e lo baciò ancor più passionalmente di prima. Si tolsero a vicenda le magliette, quasi strappandole e poco dopo si trovarono sdraiati sul divano. 
Klaus, mentre baciava il collo di Stefan, ebbe l'istinto di morderlo, ma non poteva, perché essendo un ibrido avrebbe rilasciato il suo veleno nel sangue del vampiro. Così gli offrì il suo collo e Stefan cominciò a baciarlo, poi lo morse e iniziò a succhiare il suo sangue... Klaus si lasciò andare completamente insieme al suo sangue, che sentiva defluire dal suo collo. Nel mentre di tutto ciò, sussurrò all'orecchio di Stefan: -Squartatore...-
  
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