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Autore: BellaLuna    15/05/2013    3 recensioni
"Ricordo ancora il giorno in cui assistetti per la prima volta alla trasformazione di Goku in Ozaru."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 The Night of Broken Dreams

 
 

Ricordo ancora il giorno in cui assistetti per la prima volta alla trasformazione di Goku in Ozaru.
Quando il cielo diventò nero, attendendo l’apparizione di quel Dio Drago per cui avevamo rischiato tanto in quei lunghi mesi, e la Luna Piena, sovrana di una notte che non conosceva né stelle né veri desideri da accogliere, annunciava paziente il tanto sospirato momento in cui uno dei suoi figli si sarebbe risvegliato dal letargo a cui era stato condannato, mostrando dinanzi ai nostri occhi, forse ancora troppo innocenti e infantili per capire realmente lo strazio di quella trasformazione disumana, la brutalità di un Mondo, di un popolo, che per quanto forte non era comunque in grado di sfuggire – se mai davvero lo avesse voluto - al fascino selvaggio di un potere iracondo che anche se dimenticato, mai conosciuto, e completamente ignorato, non poteva comunque essere rinnegato.
Perché non si sceglie di appartenere a qualcosa o a qualcuno, ma si è scelti.
Perché non si decide di essere dei mostri, lo si è e basta.
A quel tempo, ancora non lo sapevo.

***
 

Avevo solo sedici anni.

Può anche apparire sciocco o da persone superficiali, ma fu quello il primo pensiero che mi balenò in mente in quella fatidica notte, quando la luna si tinse di sangue e il mio migliore amico - che era solo un bambino, certo, un po’ strano forse, ma pur sempre di un marmocchio nano e puzzolente stavamo parlando! - cominciò a trasformarsi per la prima volta in quel mostro enorme e divoratore, dagli occhi rossi e vuoti privi sia di orbite sia di alcuna emozione, e dalle fauci voraci spalancate, simbolo di un predatore affamato pronto ad azzannare la sua preda senza alcuna esitazione e a ridurlo a brandelli con la stessa facilità con cui un bambino si attaccava al seno materno.
Avevo solo sedici anni, un desiderio segreto che ancora aspettava di essere realizzato, e che forse, riflettei in quel momento di sgomento, orrore e disperazione, non avrebbe mai avuto il tempo di avverarsi.
Non avrei mai conosciuto il mio principe.
Goku che, come il suo aspetto ci stava dimostrando, non era più il bambinetto ingenuo che mi seguiva entusiasta alla ricerca delle sfere del drago, avanzava minaccioso, sottoforma di un enorme mostro peloso, verso noi grandi che in quel frangente, a suo confronto, ora apparivamo piccoli e fragili, come insetti insignificanti pronti ad essere schiacciati.
Yamcha osservava il tutto con gli occhi sgranati e l’espressione allibita di chi ha appena scoperto quante facce diverse può avere la morte.
Io, che avevo solo sedici anni, un gran bel cervello ma nessuna propensione al combattimento, non riuscivo invece a staccare gli occhi da quel cielo nero, abbagliato da quella gigantesca Luna pallida e maligna che invocava ancora un nome, ancora un grido, che chiedeva e pretendeva quel sangue dannato che fino ad allora il figlio non si era permesso a versare.
La scimmia carnivora e crudele che era in Goku ruggì e continuò a distruggere quella che fino a pochi istanti prima era stata la nostra prigione, riducendola ad un mucchio informe di macerie e detriti.
Il pensiero di Shenron, a pochi metri da me, maestoso e magnifico come me l’ero sempre immaginato dal giorno in cui avevo avuto fra la mani la mia sfera e il mio sogno d’amore cominciava a concretizzarsi, si dissolse dalla mia mente tanto velocemente quanto in quel momento galoppava terrorizzato il mio cuore.
Goku era solo un bambino e io avevo solo sedici anni e nessuno dei due meritava quella fine tanto meschina e cruenta.
Non prima che i nostri desideri si fossero realizzati e i nostri sforzi fossero stati ripagati, non prima che quella Luna ci avesse svelato quale segreto nascondessero le nostre esistenze e quale fosse quell’importante destino comune che il fato ci aveva riservato.
Ma avevo solo sedici anni e una gran paura di morire uccisa dal mio migliore amico che no,- sarebbe stato da idioti negarlo pure in quel momento - non era mai stato solo un bambino.
Lo sapevo io, lo sapeva quella Luna che lo scrutava perentoria da quando era in fasce e aspettava con ansia il suo ritorno a quello stadio di belva indomabile, e lo sapeva pure Goku, infondo, da sempre.
Ritornai ad osservare quel cielo nero e quella Luna dannata che ci osservava guardinga, disprezzandoci dall’alto.
Poi i miei occhi caddero, catturati da tanta furia, su Goku, non su quel mostro assassino che stava facendo tremare il mio fragile copro e la terra sotto i miei piedi, ma sul quel moccioso dalla lunga coda che mi era stato a fianco durante tutte le peripezie che quel viaggio aveva portato con sè, senza mai abbandonarmi a me stessa o permettermi di perdere d’occhio la mia strada.
E così avrei fatto io: rimboccandomi le maniche, asciugandomi le lacrime di paura, deglutendo amaramente il grumo che mi ostruiva la gola impedendomi di respirare, lo avrei salvato da quella maledizione incisagli sulla pelle e che era conservata all’interno del suo sangue di guerriero.
Perché neanche io - accidenti a me! - ero mai stata solo una sedicenne.

Avevo solo sedici anni e Goku era solo un bambino... affinché la storia avesse inizio i requisiti erano già abbastanza.

 


Fine
 


 

N/A: Ecco a voi una mia personalissima interpretazione dell' episodio 13 Il Mostro Scimmia della prima serie di Dragon Ball. Spero che la storia vi sia piaciuta ^^
BellaLuna

 



 

 

  
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