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Autore: Billie_Jean    15/05/2013    3 recensioni
Sei storie scritte per la 5 Sentences Challenge organizzata dal #THEGAYS.
Ogni storia conta esattamente cinque frasi, ed è basata su un prompt.
~ 1. I Brangelina ci fanno un baffo [Larry, Ghana!AU]
~ 2. Slytherin Pride [Larry, HP!AU]
~ 3. In buone mani [Larry, singlefather!Harry, doctor!Louis]
~ 4. Green [Larry]
~ 5. Skater Boy [Ziall, skaters!AU]
~ 6. Sollievo [Narry, HungerGames!AU]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti, popolo di EFP! 
Torno su questi lidi per pubblicare queste sei delle otto storielle brevissime (cinque frasi l'una!) che ho scritto per la 5 sentences Challenge del meraviglioso #THEGAYS 

Mi sono divertita tantissimo, e avrei voluto scriverne molte di più; purtroppo il tempo non me lo ha permesso, ma ci tenevo a condividere con voi personcine adorabili queste cosucce. Vengono tutte dal cuore, ve lo garantisco!
Spero che vi piacciano, e comunque fatemi sapere cosa ne pensate, io ne sarò felice!
Sono reperibile anche via Twitter  a ogni ora del giorno e della notte :P

Thank you for reading, and enjoy! 






 
Larry - Ghana - prompt: "Harry, crescere un bambino non è come comprare un cucciolo!"
a Pia
I Brangelina ci fanno un baffo
 
 
Che Harry amasse i bambini, lo sapevano tutti: nessuno si era stupito quando aveva passato l'intero viaggio in Ghana a fare da magnete ambulante per cuccioli d'uomo dalla pelle color carbone, felice come una Pasqua; che Harry amasse Louis lo sapevano un po' meno persone - una consistente popolazione di perspicaci ragazze su internet, comunque -, e che Harry gli avrebbe proposto di adottarne qualcuno, Louis se lo aspettava.
Quello che Louis non si aspettava, però, era che il giorno della partenza, Harry non solo arrivasse in aeroporto in ritardo, ma tenesse anche per mano una bambina di cinque anni, che imitava il suo sorriso estatico alla perfezione.
Louis sgranò gli occhi, si schiaffò una mano sulla fronte e quasi andò in iperventilazione quando Harry sollevò la piccola e quella attorcigliò braccia e gambe al suo torso come un viticcio alla pianta madre; "Harry" gemette "adottare un bambino non è come adottare un cucciolo, lo sai vero?"
Harry scrollò le spalle, avvicinandosi e agitando la manina della piccola a un palmo dal suo naso e "Dì ciao al papà brontolone, Fri" dice, le guance rosse dalla felicità.
Non è che Louis potesse fare gran che, a quel punto, visto che Harry sprizzava felicità da tutti i pori e quella bambina era talmente bella e talmente dolce che perfino Lux sfigurava, al suo confronto; così sospirò, rassegnato, prima di aprirsi in un sorriso, spalancare le braccia, baciare Harry sulle labbra e dire "Vedi di far sparire i porno dalla camera degli ospiti, papà".







 
Harry Potter!AU
 a Marta
Slytherin Pride
 

Sono fondamentalmente due, le regole inviolabili di uno Slytherin – uno, mai chiedere scusa e due, mai farsi sottomettere da un Gryffindor - e con tre banalissime parole, Louis Tomlinson è riuscito a violarle tutte:
 “Mi dispiace, Harry”.
Harry abbassa lo sguardo, si morde un labbro, si asciuga le lacrime con il dorso della mano tremante che ancora stringe la bacchetta:
 “Per cosa, avermi fatto saltare in aria il calderone o per non aver escogitato uno scherzo più originale?”
A Louis si stringe il cuore e s’infiammano le guance, e al diavolo tutte quelle stupidaggini sull’orgoglio e il Prank-A-Gryffindor Day: ha umiliato Harry davanti a tutta la classe al solo scopo di strappare una risata a Stan – alla fine non ha ottenuto neanche quella, perché la pozione di Harry gli è esplosa in faccia – e si sente come la peggiore delle caccabombe, guardando il suo ragazzo arrossire alle risate di un gruppetto di Slytherin che passa in quel momento.
 “Perché sono uno stupido, Haz, un enorme stupido che ha davvero bisogno che tu lo perdoni”.
Harry alza lo sguardo e Louis si perde nei suoi occhi, troppo grandi e troppo verdi e decisamente troppo lucidi, e sa che si meriterebbe una maledizione, una fattura Orcovolante o quantomeno uno schiaffo; ma quando Harry parla, c’è dolcezza nella sua voce:
“Baciami”.





 
Louis/Harry - SingleFather!Harry - Doctor!Louis.
 a Pia
In buone mani
 


Harry non è nel panico, certo che no: ha solamente una bambina - sua figlia - di quattro anni in lacrime e con uno squarcio sulla gamba, ci sono quaranta gradi, ha i capelli appiccicati alla fronte e sta aspettando da mezz'ora che qualcuno venga a chiamarlo da Pediatria; Lily si aggrappa alle sue spalle e lui vorrebbe scoppiare in lacrime con lei perché, santo cielo, non potevano dargli un libretto d'istruzioni con sua figlia, alla nascita?
Quando spunta un'infermiera con i capelli lilla e gli fa un cenno, Harry è incerto se piangere dalla gioia o prenderla a schiaffi: si alza in piedi e corre verso l'ambulatorio, la cui porta è già spalancata; apre già la bocca per parlare con il medico ma si blocca, perché quel pagliaccio non può davvero essere il dottore che curerà sua figlia.
Indossa una parrucca afro color pistacchio, un naso rosso e sbatte le ciglia all'indirizzo di Lily, che lo fissa incantata nei suoi occhi celesti; quando li posa su di lui, Harry ha l'impressione di aver fatto un tuffo in una pozza d'acqua cristallina dell'isola che non c'è.
Harry balbetta quando deve raccontargli come Lily sia inciampata e si sia tagliata contro uno spuntone di roccia, si sente il padre peggiore del mondo e si vergogna, quando mormora "Non è niente di grave, vero, dottor Tomlinson?"
Allora il dottor Tomlinson, Louis, per favore, si toglie il naso da pagliaccio, infila al collo lo stetoscopio, gli afferra il braccio in una stretta confortante e dice, con uno sguardo a cui Harry non può non credere: "Non preoccuparti, Harry; tu e Lily siete in buone mani".
 
 





 
Louis/Harry - prompt: Louis odia le mele verdi. Harry, se potesse, vivrebbe solo di quelle.
 a Pia
Green
 

The alla mela verde, saponetta alla mela verde, bagnoschiuma alla mela verde, dentifricio, profumatore d’ambiente, yogurt, succo di frutta, perfino il lubrificante alla mela verde: se quello è uno scherzo, pensa Louis mentre strabuzza gli occhi al contenuto del sacchetto della spesa, non è affatto divertente.
Harry lo sa perfettamente, che se c’è qualcosa che Louis odia oltre misura, oltre la normale comprensione umana, sono le mele verdi: eppure pretende che lui si lavi i denti, si profumi la casa, scopi perfino con una mela verde?
Devono decisamente rivedere i termini del loro accordo prematrimoniale, pensa, mentre Harry entra in cucina a piedi nudi, e mangiando, guarda caso, una mela verde con aria giuliva.
Louis mette le mani sui fianchi, inarca il sopracciglio con espressione severa e batte insistentemente il piede a terra, indicando le buste sul tavolo e dicendo: “Harry, tu lo sai che io odio la mela verde”.
Per tutta risposta Harry ride, dà un altro morso alla sua mela e lo fissa negli occhi – verdi pure quelli, santo cielo – prima di raggiungerlo con due ampie falcate e coinvolgerlo in un bacio che, manco a dirlo, sa di mela verde: e per la prima volta Louis pensa, mentre Harry si allontana e gli fa un occhiolino, rubandogli il lubrificante dalle mani, che in fondo la mela verde non fa poi così schifo.





 
Skaters!AU,Zayn/Niall, beginner!Niall, expert!Zayn, "That looks pretty bad."
a wickedpanni 
Skater Boy
 
Niall è sempre stato il ragazzino maldestro, l'irlandese con le guance rosse che si mette in ridicolo quando le ragazze rifiutano i suoi inviti ad uscire e i primi tiri a una sigaretta finiscono per farlo tossire come l'imbranato che è; dev'essere per questo, si dice, che si è recato allo skate park quel pomeriggio: per dimostrare che anche lui poteva far parte dei ragazzi fighi, se voleva.
Conoscendosi, Niall avrebbe dovuto sapere che non poteva che finire male: non è davvero sorpreso quindi, quando si ritrova al bordo della pista, la mascella tesa per il dolore e il ginocchio squarciato in due da un taglio sanguinolento; è piuttosto sorpreso, invece, quando vede Zayn Malik, eseguito un salto di cui non ricorda il nome tecnico - ma che è molto figo, comunque - saettare verso di lui con la sua tavola, fermarsi e farsi saltare lo skate in mano, prima di dire "Ha davvero un brutto aspetto".
Niall arrossisce e annuisce, dandosi dello stupido subito dopo, ma Zayn è già in ginocchio al fianco, e gli sta arrotolando la gamba dei pantaloni; e, diamine, Niall avrebbe giurato sulla testa di sua madre di essere etero, fino a quando quello non lo guarda negli occhi e dice "Posso darti una mano".
La verità è che Niall li odia, gli skateboard: sono pericolosi, instabili, degli insulsi stralci di parquet a rotelle, per quanto lo riguarda; e non ha intenzione di salirci mai più per il resto della sua vita.
Mentre Zayn lo solleva tra le braccia per portarlo al pronto soccorso dall'altra parte della strada, Niall realizza una cosa: detesta gli skateboard con tutto se stesso; gli skaters però, gli piacciono tantissimo.
 



 
The Hunger Games!AU, deathfic.
a chanelharry 
Sollievo
 

È straordinario il modo in cui il sollievo lo investe, travolgendolo come un’onda marina mentre scivola a terra e batte le palpebre, incredulo; il pugnale conficcato nello stomaco non è che un lieve pizzicore, la chiave per aprire uno squarcio in quella rete di ossa e carne che lo tiene imprigionato nell’inferno dell’Arena: finalmente, sta per morire.
Non ha più bisogno di scuse, Niall, per fingere che vincere i giochi sia nel suo interesse; non ha mai avuto chance e l’ha sempre saputo, e se è arrivato fin lì è stato solo grazie all’aiuto ingiustificato degli sponsor e di Zayn, che l’ha protetto a suo rischio e pericolo nonostante il poco che lui potesse fare per ricambiarlo; dal primo momento in cui ha messo piede nell’Arena, Niall ha saputo che non ne sarebbe uscito vivo: ed è comunque preferibile, per lui, morire lì dentro come Niall Horan, piuttosto che sopravvivere a ventitré ragazzi da lui personalmente uccisi.
È a Harry che pensa, aggrappandosi ai suoi ultimi istanti di vita solo perché, se deve lasciare il mondo con il pugnale del tributo del Sei in corpo, vuole accertarsi che il suo ultimo ricordo riguardi lui: le sue dita sporche di succo rossastro perché non ce la faceva, a non assaggiare quei lamponi; il suo sorriso estasiato durante le prime giornate di sole, quando i boschi fremono di vita e Harry gli parla del loro futuro, di quando potranno andarsene da quel Distretto e vivere nelle foreste, solo loro due.
Niall ha smesso di far parte del futuro di Harry nel momento stesso in cui il suo nome è stato estratto dall’ampolla, ed è questo che gli ha detto quando gli ha detto addio: vai avanti, gli ha detto, sii forte e non piangere, perché io non piangerò; ed è a questo ricordo che si aggrappa con tutte le sue forze mentre perde anche gli ultimi contatti con il mondo reale e precipita in un oblio di suoni, colori, musiche e voci e risate, tra cui quella di Harry spicca, accogliente.
Niall Horan, distretto Dodici, è il diciannovesimo tributo a cadere durante la settantasettesima edizione degli Hunger Games: muore con il sorriso sulle labbra, una risata nelle orecchie e il verde negli occhi; Harry Styles, stretto tra le braccia di Louis nella piazza del mercato, ingoia un groppo alla gola, si asciuga gli occhi, e non piange.
   
 
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