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Autore: aplaceformyhead    15/05/2013    4 recensioni
[CrissColfer]
«Se ci tenevi a salutarmi forse avresti potuto evitare di ignorarmi tutta la sera, di nuovo.»
Colpito.
«Tu mi hai ignorato e se ci tenevi tanto a stare con me, avresti potuto evitare di portare quel biondino.»
Colpito e affondato.
Ispirata ad una frase del film "Dieci cose che odio di te".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dieci cose che odio di te





 
Chris entrò nella camera del suo albergo e si chiuse la porta alle spalle, quasi sbattendola.
Stupidi eventi, pensò.
Da un lato li amava, poiché erano un’occasione per stare con il cast, di incontrare persone famose che amava e che, ancora stentava a crederci, lo conoscevano.
Ma li odiava perché, puntualmente, succedeva qualcosa che lo abbatteva, qualcosa che assolutamente non riguardava Darren Criss.
Come poteva il suo umore minimamente dipendere da Darren Criss? Era una cosa impensabile, un pensiero così assurdo che meritava di essere estrapolato dalla mente e annientato.
Perché a lui non importava se Darren puntualmente si presentava agli eventi accompagnato da quella ragazza più onnipresente di Dio o quando Darren non si presentava affatto.
Non gli importava nemmeno se portava un amico e rideva e scherzava con lui, a dire la verità.
Perché a lui, di Darren Criss, non importava nemmeno un pochino, niente di niente, nemmeno zero. Darren era un suo collega e i loro rapporti non andavano oltre l’amicizia, oltre al caffè sul set, perché Kurt e Blaine erano un Universo a parte.
E Chris non aveva portato un suo amico ad un evento, ancora una volta, per cercare di scorgere una minima reazione in lui, assolutamente. Aveva portato Will con lui perché gli stava simpatico, non per fare ingelosire Darren, perché non voleva presentarsi come al solito da solo mentre persone a caso del cast, tanto per dire un nome a caso, Darren, venivano sempre accompagnati.
Sbuffò ancora, guardando il soffitto con aria assente.
In quel momento qualcuno bussò alla porta, costringendolo ad alzarsi.
«Chi è?» disse, con un tono più scocciato di quello che intendesse usare.
«Darren.» rispose una voce troppo familiare, che fece fare al suo cuore tre capriole all’indietro e un salto degno delle Olimpiadi prima di tornare a battere fin troppo velocemente nel suo petto.
Chris aprì la porta, del tutto indifferente, perché a lui di Darren non importava niente.
«Che c’è?»
«Volevo salutarti. Posso entrare?»
«No.»
«E perché?»
«C’è … c’è disordine.» Disse, inventando la prima scusa che gli passò per la mente, ma Darren era già entrato e si era seduto sul letto.
«Vorrei che la mia camera fosse disordinata come la tua.»
«Forse potresti evitare di lasciare tutto in giro come fai sul set.»
«Mi conosci, sai benissimo che vivo nel caos. La tranquillità non fa per me.»
«La tua camera ti mangerà prima o poi, così, almeno, non ti rivedrò più.»
«Ti mancherei troppo.»
«Affatto.»
Chris lo guardò sorridendo, mentre si sdraiava comodamente sul suo letto come se fosse il proprio. Darren gli fece cenno di andare accanto a lui e, per una volta, Chris ignorò la stupida voce che gli diceva di mandarlo via a calci e si sdraiò di nuovo sul letto.
«Si che ti mancherei.»
«Allora, perché sei venuto a disturbare la mia quiete serale?» gli chiese Chris, ignorandolo.
«Te l’ho detto, volevo salutarti.»
«Ci siamo visti prima all’evento.»
«Te ne sei scappato prima che finisse, non è colpa mia se non ti sei fatto nemmeno salutare.»
«Se ci tenevi a salutarmi forse avresti potuto evitare di ignorarmi tutta la sera, di nuovo.»
Colpito.
«Tu mi hai ignorato e se ci tenevi tanto a stare con me, avresti potuto evitare di portare quel biondino.»
Colpito e affondato.
«Senti chi parla. Porti Mia agli eventi da quando il genere umano ne ha memoria.»
Darren si voltò a guardarlo, poggiando la testa sulla mano.
«Non pensavo t’importasse.»
«Non m’importa, infatti.» disse Chris, rosso in viso.
«Sei un attore eccezionale e non sai ancora mentire. Sei adorabile.»
Chris arrossì ancora di più e tornò a guardare il soffitto.
«Chi è quel ragazzo?» gli chiese Darren, senza togliergli gli occhi di dosso.
«Un amico.»
«E come l’hai conosciuto?»
«Che t’importa?»
«Tengo troppo al mio piccolo Chris, non voglio che soffra.»
A Chris venne quasi da ridere, ma si trattenne.
Mai pensato che sia tu a farmi soffrire?
«Come sei dolce.» disse con sarcasmo. «Me l’ha presentato Ashley un po’ di tempo fa.»
«Allora devo prendermela con lei?»
«Sei geloso?»
«Può darsi.»
«Sei tu quello che si presenta accompagnato ad ogni singolo evento, sei tu quello etero, sei tu quello presumibilmente fidanzato.»
Chris si girò a pancia sotto, affondando la testa in un cuscino e reprimendo la voglia di urlare, piangere, abbracciare e baciare quell’idiota accanto a lui. Quell’idiota di cui non gli importava assolutamente niente, dopotutto.
«Odio quando fai così.» sbottò Darren, mettendosi a sedere.
Chris alzò lentamente la testa dal cuscino e si sedette a sua volta.
«Così come?»
«Quando dici che non ti importa e poi mi lanci frecciatine.»
Chris si morse un labbro e guardò altrove, ferito da quelle parole che dicevano solamente la verità.
«Odio … Odio così tante cose di te!» continuò Darren. «Tanto per cominciare odio il modo in cui mi parli, quando sei dolce e sarcastico allo stesso tempo. Odio quando nascondi i tuoi sentimenti e non mi fai capire cosa provi. Odio quando mi guardi da lontano e appena i nostri occhi si incontrano, distogli lo sguardo. Odio quando non sbagli neanche una battuta mentre proviamo e non mi dai una scusa per girarla di nuovo.»
Chris guardava Darren con gli occhi inumiditi, ascoltando quel flusso di parole senza riuscire a dirne una.
«Ti odio talmente tanto che mi fa star male – e mi fa anche scrivere canzoni. Odio il modo in cui hai sempre ragione. Odio quando menti e quando mi zittisci. Odio quando mi fai ridere e quando mi sorridi, e so che odi il tuo sorriso, ma secondo me è la cosa più bella del mondo e lo odio per questo. Ti odio ancora di più quando mi fai soffrire.»
Chris aprì la bocca, ma la richiuse senza dir nulla. Lui lo faceva soffrire? Davvero Darren soffriva a causa sua quando lui pensava l’esatto contrario?
«Odio quando non ci sei.» continuò Darren, avvicinandosi un po’ a lui. «E odio il fatto che tu mi abbia ignorato stasera. Ma la cosa che odio di più è il fatto che non riesca ad odiarti nemmeno un po’,» Chris chiuse gli occhi e sentì la mano di Darren poggiarsi delicatamente sul suo viso. «nemmeno un pochino,» Con il pollice gli accarezzava piano la guancia liscia e asciugava le lacrime che cominciavano a cadere lente. «nemmeno niente.»
Chris aprì gli occhi e si ritrovò a pochi centimetri dal volto di Darren, bellissimo come sempre, con la barba un po’ sfatta e gli occhi dalle mille sfumature.
Cosa succede esattamente quando le difese crollano? Quando smettiamo di fingere con noi stessi e ammettiamo la verità? A quel punto non abbiamo paura di dirla al mondo, perché il vero problema è ammetterla a noi stessi.
Davanti ai suoi occhi, Chris non riusciva a fingere. Non riusciva a convincersi che Darren non aveva importanza, che non erano niente di più che due ottimi amici. Davanti ai suoi occhi, le sue difese erano crollate, ancora una volta.
Chris si avvicinò a lui e gli baciò delicatamente le labbra, per poi ritrarsi subito.
«Cosa succede tra noi?» Sussurrò Darren.
«Non lo so. Non l’ho mai saputo.» Gli rispose, con la voce leggermente incrinata.
«Perché le cose sono sempre così difficili?»
«Siamo noi a renderle difficili.»
«Forse si.» Darren sospirò e sbatté più volte le palpebre per evitare di piangere. «Meglio che vada a sistemare la mia camera, non voglio fare brutta figura con l’impresa di pulizie.» disse, sorridendo e alzandosi dal letto.
Chris lo trattenne per la camicia.
«Non te ne andare.»
Darren lo guardò continuando a sorridere. «Domani mi dai una mano a mettere in ordine?»
Chris alzò gli occhi al cielo e scoppiò a ridere. «Ti odio.»
«Mi dispiace, ma non batterai mai la mia lista.»
«Sei il solito cretino. Vieni qui.»
Darren si sdraiò di nuovo sul letto e strinse Chris a sé.
«Lo sapremo mai? Quello che succede tra noi, intendo.» gli chiese Chris.
«Spero di si. Intanto posso approfittare di questa cosa per farmi aiutare a mettere in ordine la mia stanza.»
«Quasi quasi ti caccio via.»
«Ripeto, ti mancherei troppo.» disse, dandogli un bacio sulla nuca.
«Affatto.»
 
 
 
 
 
 
 
“Odio il modo in cui mi parli. E il tuo taglio di capelli. Odio il modo in cui guidi la mia macchina. Odio quando mi fissi. Odio i tuoi stupidi anfibi. E il modo in cui leggi la mia mente.
Ti odio talmente tanto che mi fa star male – E mi fa anche scrivere poesie. Odio il modo in cui hai sempre ragione. Odio quando menti. Odio quando mi fai ridere – ancora peggio quando mi fai piangere. Odio quando non ci sei. E il fatto che tu non abbia chiamato. Ma la cosa che odio di più è il fatto che io non riesca a odiarti – nemmeno un po', nemmeno un pochino, nemmeno niente.”
{10 cose che odio di te}

 
 


 
 
 


 
 

Note d’autrice:
*Appare un’Ilaria selvatica* (?)
Salve a tutti! Non pubblico una storia qui dal primo gennaio. Wow. °-°
Lo so che non sono mancata a nessuno, ma comunque eccomi qui, con l’ennesima CrissColfer (ormai ho messo radici nel fandom) e tanto angst nel cuore (?)
Una piccola os che mi è venuta in mente prima dei Fox Upfronts, quando la parte di cuore che mi restava ancora si reggeva in piedi çwç
Comunque questa storia non è ambientata quella sera, anzi, non è riferita a nessun evento in particolare.
E riguardo Will … Beh, si, lo so che molto, troppo, probabilmente lui e Chris si frequentano, ma il mio cuore apparterrà sempre alla CrissColfer v.v
 
A presto :3

Ilaria
   
 
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