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Autore: Miriam Herondale    15/05/2013    3 recensioni
''Era primavera inoltrata, una di quelle giornata così calde dove non riuscivi a respirare.
Ma non era colpa del tempo, perché il respiro a Jace mancava già da un pezzo e il cuore diventava sempre più pesante. ''
Nota: Flashback ambientati durante "Città delle anime perdute" quando Jace era ancora legato a Sebastian.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jace Lightwood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CLARY
 

 
Il tempo passa, anche quando sembra impossibile. [cit.]
 


Era primavera inoltrata, una di quelle giornata così calde dove non riuscivi a respirare.
Ma non era colpa del tempo, perché il respiro a Jace mancava già da un pezzo e il cuore diventava sempre più pesante.
 

 
Stava guardando uno scoiattolo fuori dalla finestra che dava sul bosco, cercando di ingannare
 l’ attesa, senza successo.
Aveva sempre detestato aspettare, ma ora non si trattava solo di questo. Era preoccupato.
 
 

Bussarono alla porta.
Probabilmente era Alec, che ogni cinque minuti veniva a controllare il suo parabatai: non che avesse torto – Jace aveva pensato più volte cose terribili – ma il rischio principale era che se la prendesse con lui anche se non aveva fatto nulla di male. Si sentiva un ribelle pronto a prendere a pugni il mondo. E forse questo non era così lontano dalla realtà.
 

 

 Jace si alzò di scatto non appena la porta si aprì.
«Per l’ Angelo, dove diavolo ti eri cacciato? Sono passate due ore, Sebastian!»
Si meravigliò di avere usato quel tono con il suo ‘compagno’ –non tanto perché ormai trascorrevano quasi tutto il loro tempo insieme, ma più che altro per la differenza di
 quest’ emozione rispetto a tutte quelle provate nei suoi confronti nell’ ultimo mese: c’ era solo accondiscendenza e rispetto, a differenza di adesso.
Ma non fece in tempo a pensarci, perchè appena Sebastian entrò, vide Clary.
 
 
 
«Come stai?» esordì Alec, con una certa titubanza nella voce, pentendosi subito per la frase idiota e talmente inadatta che aveva appena detto.
Lo sapeva benissimo come stava, era distrutto.
Poteva sentire le sue emozioni come se fossero le proprie.

 

 
Sebastian, dopo essere stato alcuni minuti fermo sulla soglia con in braccio Clary, si mosse lentamente verso il divano, dove la mise coricata.
E Jace aspettò, ostinandosi a credere che c’ era qualcosa da aspettare.

 

 

 
Jace non rispose, perché avrebbe solo causato dolore. Come faceva sempre.
 

 

Cercava di ingannare se stesso, ma non ci riuscì a lungo.
Clary era immobile.
Sebastian la coprì con un lenzuolo di fortuna che era sul divanetto.
Non aveva mai visto un gesto così affettuoso da parte sua, e non
era sicuro che non fosse calcolato.
Continuava a fissare e a fissare quel maledetto lenzuolo che avrebbe dovuto muoversi con il suo respiro. Ma non lo fece.



 

Un ricordo gli esplose nella mente. 
«Ho sempre pensato che mi avrebbe ammazzato un demone, o una canaglia di un nascosto, o una battaglia. Ma poi ho compreso che sarei morto se non ti avessi baciato 


 

Ma lei no. L’ aveva sempre considerata come immortale.
Dopo tutto quello che avevano passato…
O forse semplicemente credeva
 che il loro amore, potesse superare anche la morte.

 
 
***
 
Aveva aspettato, ancora e ancora.
Ma non era successo niente.
Nulla.
Era stato quando aveva sentito Magnus sussurrare piano un incantesimo
per rallentare il processo di decomposizione che aveva accettato la realtà.
Ma si ricordava tutto di lei.

I suoi occhi verdi, fragili, ma nonostante tutto fieri.
Il suo sorriso.
Il sapore dei suoi baci…
 
Clary aveva varcato quel muro che Jace aveva
costruito tanto minuziosamente senza neanche accorgersene.
O meglio lo aveva abbattuto.

Ed ora c’ erano solo macerie.
 
 

 

AMARE SIGNIFICA DISTRUGGERE, ED ESSERE AMATI SIGNIFICA ESSERE DISTRUTTI.

Forse non era così per gli altri, che avevano sempre il loro lieto fine, ma quanto pare con lui era diverso.
 
Oppure, quella era solo l’ unica cosa esatta che aveva detto Valentine.
 

 
 
 

 THE END



Note dell' autore:
La frase “Ho sempre pensato che mi avrebbe ammazzato un demone’’ disse ”o una canaglia di un nascosto. Una battaglia. Ma poi ho compreso che sarei potuto morire se non ti avessi baciato…’’ appartiene ai libri di Cassandra Clare, e quindi le appartiene anche il copyright.
Sappiate che ho pianto a sciverla... Spero che vi sia piaciuta e/o che vogliate lasciami una recensione. 
Io ne sarei felice! x 
Miriam.

   
 
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