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Autore: _itsMonica_    15/05/2013    0 recensioni
Un incontro inaspettato può cambiarti la vita? ..ed un addio può cambiartela?
Non so darvi la risposta a queste domande però forse Allison,o meglio Al,potrà aiutarvi!
Spero la storia vi piaccia e quindi che la seguiate!
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Cazzo’

Continuavo a ripetere questa parola nella mia testa mentre correvo tra le affollate strade di Londra per prendere la metropolitana.
Era la stessa storia tutte le mattine. Mi svegliavo tardi e quindi di solito perdevo la metropolitana arrivando tardi a lavoro.
‘la metropolitana del percorso verde sta per partire,affrettatevi’ sentì dire dagli auto parlanti sparsi per tutta la stazione mentre scendevo le scale per poi intrufolarmi nel mezzo che velocemente partì.
Mi sedetti,come tutte le mattine,al 'mio' posto.
Era diventato il mio posto quando una mattina decisi di inciderci il mio nome sopra per evitare che qualcuno me lo rubasse,sapete,in questi casi la gente è sempre pronta a dire ‘Non è tuo,non c’è mica scritto il tuo nome sopra’ così avevo eliminato il problema. Presi le mie cuffiette dalla borsa e le avvicinai alle orecchie iniziando a canticchiare qualche canzone. Non mi piaceva molto la musica che avevo sull’iPod,ma non avevo mai il tempo di aggiornare la mia raccolta. C’erano solo un paio di canzoni che ascoltavo tutte le volte perché in un certo senso mi rappresentavano.
Rappresentava Allison o meglio Al! 
Nessuno ormai mi chiamava più Allison da quando mio padre e mia madre scomparsero in quel terribile incidente. Erano gli unici a chiamarmi così. Anche mio fratello ormai mi chiama Al e sinceramente lo preferisco perché il mio nome completo mi ricorda i miei genitori e non voglio passare tutte le mie giornate a piangere immersa nei ricordi.
Tolsi le cuffiette qualche fermata prima della mia ed iniziai a scrutare chi salisse sulla metropolitana nella speranza di vedere qualche mio collega. Come quasi tutte le mattine,non riconobbi nessuno,anche se la mia attenzione si soffermò su un ragazzo seduto qualche posto più avanti del mio,che se ne stava in disparte a giocare con il suo cellulare.
Lo fissai per qualche secondo senza farci troppo caso,poi rimisi in borsa le cuffiette e l’iPod e mi avviai verso le porte scorrevoli per uscire alla fermata successiva. Passando accanto al sedile dello strano ragazzo,lo fissai ed anche lui fece lo stesso facendo riflettere nei miei occhi verdi i suoi marroni scuro. Subito girai la testa imbarazzata ed afferrandomi al palo di ferro avanti all’uscita,aspettai che la porta si aprisse. Non riuscivo quasi a resistere alla strana voglia di girare la testa,così prima di uscire definitivamente dalla metro e correre a lavoro,mandai un ultimo sguardo al ragazzo. Notai subito che anche lui mi stesse guardando ed anche se ancora imbarazzata imbarazzata,vidi anche il sorriso malizioso che mi rivolse. Scossi la testa e scappai fuori dalla metro sfoggiando un timido ma sincero sorriso.


***
 

‘Che santo è oggi?’ sentì dire ironicamente dal mio capo appena mi vide entrare nel negozio.

‘Non sei simpatico Steve!’ quasi ringhiai ‘Oggi sono felice,quindi non rovinatemi la giornata’ conclusi con tono ironico ma allo stesso tempo aggressivo.

Steve si avvicinò a me sorridendo e porgendomi la divisa mi sollecitò ad iniziare il mio turno di lavoro. Andai nel deposito sul retro del pub,indossai la mia divisa e salutai i miei colleghi che,anch’essi straniti per la mia puntualità,si preparavano per affrontare la nuova giornata. Mi piaceva abbastanza il mio lavoro,d'altronde non dovevo far altro che sorridere ed accontentare i clienti che varcavano la soglia del pub. Svolgevo il turno solo la mattina e con me c’erano sempre,o quasi, Matt,un ragazzo sveglio e simpatico che mi copriva tutte le mattine per il mio ritardo e poi Lola,una ragazza solare,timida ma sempre disponibile per qualunque cosa io avessi bisogno. 
Io e Matt andammo dietro il bancone per iniziare a preparare i soliti snack mattutini,mentre Lola si occupò di prendere le consegne dai tavoli che nel frattempo erano stati occupati nel locale.

‘Ehi Al,mi prepari un pancakes per favore!’ sentì dire da qualcuno seduto sugli sgabelli  accanto al bancone su cui stavo finendo di preparare gli snack.

Mi voltai e vidi Jackson,un ragazzo che tutte le mattine veniva al pub per fare colazione prima di andare in università. Era abbastanza alto,moro e con gli occhi color nocciola.
La prima volta che venne qui e non mi fece una buona impressione,anzi ogni volta che lo vedevo entrare sparivo e lasciavo che Matt o Lola lo servissero,poi però con il tempo mi era diventato persino simpatico. Avevo appena iniziato a preparare i pancakes quando arrivò Lola con le ordinazioni delle colazioni da portare ai tavoli.
Erano davvero tante.

‘Matt vienimi ad aiutare a preparare queste colazioni,da sola non ce la faccio!’ dissi con aria tranquilla.
Matt mi guardò sorridendo e poi si avvicinò a me per aiutarmi.

Diedi i pancakes a Jackson,che dopo aver consumato ed aver pagato mi salutò con uno dei suoi soliti sorrisi augurandomi una buona giornata,ed andai ad aiutare Lola a distribuire il cibo. Il locale era quasi tutto pieno e tra una colazione e l’altra riuscì quasi a scorgere un ragazzo che attirò la mia attenzione.
Non era un ragazzo qualsiasi,lui era il ragazzo della metro!
Inizialmente on ero sicura fosse lui però ero decisa a saperne di più. Mi avvicinai al tavolo vicino al suo e nascondendomi dietro un menù,lo scrutai meglio. Sapevo di avere una vista impeccabile e questa prova ne fu la conferma. Era seduto ad aspettare la sua colazione e nel frattempo rileggeva il menù del pub. Lo guardai meglio:aveva un’aria da duro o forse lo era per davvero;giubbotto di pelle nera,jeans stretti e stivaletti neri ed il tutto era coordinato da capelli castano scuro,occhi altrettanto scuri e furbi ed un sorriso da togliere il fiato.
Vidi il numero del suo tavolo,poi controllai dalle mie consegne cosa avesse preso.
Al tavolo numero 19 corrispondeva un succo alla pesca. ‘Wow,è anche il mio preferito’ pensai.

‘Signorina deve rimanere nascosta per molto dietro quel menù o posso avere la mia colazione?’ tuonò un signore seduto al tavolo che stavo servendo. Feci un sorriso arrabbiato,poi servì la colazione all’uomo scontroso.

‘Buon appetito’ dissi facendo una smorfia indispettita.

Notai che lo strano ragazzo del tavolo 19 sorrise al suono delle mie parole,poi mi avvicinai a questo per servirlo.

‘Non dovresti spiare i tuoi clienti nascosta dietro un menù,non è corretto!’.

Udì per la prima volta la voce dello strano tipo.
Era calda e rassicurante ma allo stesso tempo accattivante. Sobbalzai al suono delle sue parole,un po’ per la voce calda e dall'accento perfetto..un po’ per le parole che aveva pronunciato.
Forse era anche perché si era accorto che lo stessi guardando dato che prima aveva cominciato a ridere.

‘Tranquillo non stavo mica guardando te!’ risposi calma e alzando le sopracciglia in segno di sfida.  Lasciai il succo sul tavolino del locale per poi girare i tacchi e tornare al bancone.

‘Peccato’ sentì sospirare con lo stesso tono di sfida che avevo usato io in precedenza.

Feci un sorriso malizioso quando allontanandomi mi resi conto di chi avesse pronunciato quelle parole. Tornai dietro il bancone e cominciai a pulire le briciole che qua e la avevamo lasciato in e Matt nella preparazione del cibo.

‘Buongiorno principessa’ Sentì dire alla mie spalle da una voce conosciuta.

Era mio fratello Harry.
Scavalcai il bancone ed andati subito ad abbracciarlo. Harry ed io eravamo uguali,sia fisicamente che caratterialmente. Entrambi eravamo di media statura,occhi verde smeraldo e capelli castani..l’unica differenza era che lui aveva dei meravigliosi ricci mentre i miei capelli erano lisci come la seta. Abbracciandolo sentì il suo profumo e sentendo le sue forti braccia stingere il mio piccolo corpo,mi sentì protetta.

‘Vieni via con me ora,vero?’ mi chiese con aria innocente e cercando di convincermi. Io gli lasciai un grande bacio sulla guancia,poi chiamai Steve vicino a noi.

‘Emh Steve io volevo..ecco insomma…oggi sono stata puntuale e vorrei chiederti…’ sospirai confusa

‘E va bene puoi andare,però domani ti voglio puntuale come oggi,eh!’ sentì pronunciare con aria di rassegnazione da Steve.

Infondo sapevo che mi avrebbe accontentata perché voleva bene a tutti noi dipendenti e tutti sapevamo ci vedesse come quei figli che non aveva mai avuto. Non so precisamente per quale motivo ma sua moglie non poteva rimanere incinta e quindi vedeva noi come i ‘suoi piccoli’.
Diedi un bacio fraterno anche a Steve,poi andai nel retro a cambiarmi per tornare a casa con Harry.

Il locale però si era riempito a dismisura così prima di uscire decisi di aiutare ancora un po’ Matt e Lola che erano nel panico più totale perché non riuscivano a servire tutti.
‘Ehi aspettami fuori in macchina,vengo subito!’ dissi sorridendo ad Harry.
Lui mi fece un sorriso,poi si alzò dallo sgabello e varcò la soglia del pub. 
  
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