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Autore: soubling    16/05/2013    2 recensioni
Lucas è un ragazzo come molti altri ma che avrebbe guadagnato fama e rispetto... ma non sulla Terra che conosciamo noi. il suo obbiettivo è preservare l'equilibrio e per fare questo sarà costretto a fronteggiare un degno avversario: se stesso.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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salve a tutti!! questa e la mia prima storia che pubblico su efp e spero vi piaccia o per lo meno non vi faccia schifo XD. è una piccola introduzione, il primo di una serie di capitoli che pubblicherò in seguito. sono ben accolti recensioni anche solo per avere un parere. grazie a tutti ^.^

" Una giornata come le altre, o quasi"

-No , no, nooooo!!!- gridò a pieni polmoni Khals prima di venire risucchiato da quello strano bagliore accecante che fino a poco tempo prima pensava potesse essere la sua salvezza.

 

Per tutti coloro che non conoscono già la storia o che non sono in grado di leggere nel pensiero, sono lieto di poter narrare quanto accaduto.

 

Era una ventosa giornata di autunno, Lucas stava aspettando l'autobus num. 54 alla fermata. Lo stesso autobus che prendeva ogni giorno per tornare a casa da scuola, ma questa volta gli serviva per poter andare da casa sua a quello del suo migliore amico : Dario. I due si conoscevano sin dalle elementari e da allora nulla era riuscito a dividerli. Si vedevano quasi 2 volte alla settimana, solitamente il martedì e il giovedì, per poter parlare, giocare oppure uscire per fare una passeggiata .

L'autobus era come solito in ritardo e così, dato che aveva già finito di ascoltare la sua playlist di canzoni preferite dall' ipod e non aveva nessuna intenzione di riascoltarle, cominciò a guardarsi intorno . Il suo sguardo spaziava da una parte all'altra. Osservava le persone felici che parlavano nel parco davanti casa sua, guardava i bambini che scorrazzavano correndo dietro a un pallone, un po come faceva lui da piccolo. Poi il suo occhio si posò su una coppietta che stavano insieme abbracciati seduti su una panchina. Avevano poco più di 15 anni l'uno, la stessa età di Lucas. Sembravano felici insieme, esattamente come lo erano il nostro protagonista e una sua vecchia fiamma estiva: Elise. Sembrava che fra i due andasse tutto per il verso giusto fino a quando non scoprì che la ragazza lo tradiva. Da allora si ripromise di rimanere scapolo e di lasciarsi alle spalle una serie di insuccessi amorosi almeno per altri 2 anni. Tra l'altro non capiva neanche dove sbagliasse: nessuno lo aveva mai criticato per il comportamento : era simpatico, spiritoso e sempre sorridente. L'unica sua pecca erano forse le lentiggini ma a parte quelle non aveva nessun problema anche per quanto riguardasse l'aspetto fisico: era alto 1.70 per 60 kg di peso, aveva dei bellissimi occhi marroni tendenti al verde divisi da un naso piccolo ma squadrato e una bocca praticamente perfetta e non portava ne apparecchio ne occhiali. Aveva solo due paia di lenti a contatto che portava sempre con se che gli cambiavano il colore degli occhi ( il primo paio erano di colore blu intenso, il secondo erano verde chiaro). Le doveva portare solitamente per guardare la TV o per leggere, ma ormai le metteva quasi sempre.

Fece appena in tempo a distogliere lo sguardo dal parco che arrivò l'autobus e dopo essere salito e aver timbrato il biglietto si sedette nell'ultimo posto in fondo a destra. Era il suo posto preferito perché gli permetteva di osservare bene tutto ciò che gli accadeva intorno.

Dopo quasi 5 fermate Lucas si alzò in piedi aspettando la successiva che lo avrebbe condotto a destinazione. Quando finalmente scese era già davanti a casa di Dario. Suonò il campanello ma non rispose nessuno. Aspettò ancora un po e poi si ricordò che la madre del suo amico era fuori insieme al padre per una passeggiata e sarebbero ritornati verso sera, quindi era probabile che o Dario era in bagno oppure stava giocando con la Playstation e quindi non riusciva a sentirlo. Poi accostò l'orecchio alla porta ma non sentì nessun rumore. Provò a bussare e scopri con sua grande sorpresa che la porta era aperta. La spinse avanti e questa si aprì con un cigolio. Rimase di stucco osservando ciò che vi era all'interno. Era tutto sottosopra: le sedie del tavolo della sala erano completamente distrutte e i loro resti giacevano vicino al televisore al plasma che era per terra con lo schermo in mille pezzi. Il monitor del pc era come esploso e c'erano fogli e libri sparsi ovunque. Sembrava come se fosse esplosa una bomba. Rimase impietrito sulla soglia d'entrata rimanendo paralizzato da un cocktail di paura, stupore e tristezza: Chi era stato a fare tutto questo? Perché? Ma soprattutto: che ne era del suo amico?

Chiamò immediatamente la polizia e avvertì i genitori del suo amico dell'accaduto e dopo neanche 10 minuti la zona si riempì di poliziotti in uniforme e di curiosi che si erano radunati tutt'intorno .

-Sei tu che hai chiamato?- chiese un'ufficiale rivolgendosi a Lucas.

-S-si signore sono stato io- rispose con voce tremante mentre continuava a fissare l'entrata della casa di Darius.

-Allora mi dica: la stanza l'ha lasciata esattamente com'era?-

-Si signore, non ho toccato ne spostato nulla.-

il poliziotto andò avanti per le lunghe continuando a fare domande sull'orario in cui arrivò, chiedendo se conosceva qualcuno che avesse potuto fare tutto ciò, se qualcuno minacciava il suo amico e così via. Dopo un'interminabile sfilza di domande il ragazzo fù libero di andare. Sua madre, che era accorsa appena saputa la notizia , lo riportò a casa. Infatti i genitori dei due amici si conoscevano molto bene e spesso organizzavano cene insieme oppure uscivano per andare a cenare a un ristorante. Lucas non riusciva e pensare ad altro: continuava a rivivere il momento in cui spalancava la porta e davanti a lui si apriva quel guazzabuglio.

Per tutto il giorno non fece altro che stare in camera sua sdraiato a pancia in giù con la faccia premuta sopra il cuscino e la sera non cenò nonostante sua madre lo esortasse a farlo. Era troppo preoccupato e troppo assorto nei suoi pensieri per ascoltarla. Ebbe incubi per tutta la notte . L'unica differenza fu che questa volta i suoi sogni erano incentrati su ciò che era successo il giorno prima. Infatti solitamente faceva sogni riguardanti la morte di suo padre in un incidente d'auto dove a bordo della macchina c'era tutta la famiglia. Il conducente di una Jeep , probabilmente ubriaco, guidava nella corsia opposta e per evitare di finirci contro, il padre di Lucas dovette svoltare finendo contro un palo. I soccorsi non fecero in tempo: era morto sul colpo. Chiunque fosse a bordo dell'altro veicolo non fu mai arrestato. Dopo essersi svegliato dall'ennesimo incubo guardò l'ora. Erano le 4:30 . Si preannunciava una lunga notte.



 

  
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