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Autore: itsRori    16/05/2013    5 recensioni
"Vivevano nella notte.
Vivevano nella notte in cui pioveva.
Vivevano pericoli e paure quando il cielo diventava nero e pieno di acqua.
Vivevano agli estremi della vita.
Vivevano nei club più gettonati di Vancouver.
Vivevano di profitto.
Vivevano di pasticche e drink al limite dell'alcolico.
Vivevano senza provare emozioni."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Vivevano nella notte.
Vivevano nella notte in cui pioveva.
Vivevano pericoli e paure quando il cielo diventava nero e pieno di acqua.
Vivevano agli estremi della vita.
Vivevano nei club più gettonati di Vancouver.
Vivevano di profitto.
Vivevano di pasticche e drink al limite dell'alcolico.

Vivevano senza provare emozioni."

Sabato 1 marzo 2013,sera.


Mancavano pochi minuti a mezzanotte.
Stava piovendo.
I locali,più rozzi e vietati ai minori,stavano per aprire.
La roba era già stata smerciata ad adolescenti sui sedici anni che volevano provare,forse il primo,sballo della loro vita.
Le luci soffuse avolte dalla nebbia della periferia conferivano all'ambiente un'aria tetra,spettrale.
La musica che rimbombava facendo tremare i vetri delle vecchie case abbandonate.
La luna era semi nascosta da una coltre di nubi che alternavano fra il nero ed il grigio acciaio appena fuso.
Le stelle sembravano diafane,quasi trasparenti.
L'aria pungente di marzo cominciava a “riscaldarsi” mentre il gruppo di Catherine si faceva strada per diversi locali dai meno forniti ai più forniti per poi finire di sballarsi in quelli “senza grana”.
Catherine,ragazza di diciotto anni appena compiuti,capelli inizialmente biondi,adesso ricoperti da uno strato di tinta azzurra,pelle bianco latte ed occhi neri,era appena arrivata allo Zarathustra,locale in cui la merce girava di più.
Portava avanti quella vita,da quando il suo pseudo-ragazzo Justin,le aveva fatto provare una pasticca di LSD per il sedicesimo compleanno di lui.

La loro era una relazione strana.
La loro relazione si basava sullo spaccio di pasticche e la bevuta di drink che nessun essere umano,con almeno un neurone attivo,avrebbe mai provato.
La loro relazione era basata sullo sfogo del loro nervosismo,in un letto.

La loro relazione,era priva di amore.
Stavano giorni senza sentirsi,ma il sabato sera le loro anime si risvegliavano.
Uscivano,bevevano,smerciavano pasticche e le ingerivano.
Ogni sabato sera finiva con loro due nel letto una volta di lei,una volta di lui.
Ogni sabato sera non erano più Justin e Catherin,i ragazzi della porta accanto di cui ti fidi ciecamente e non ti aspetti cosa facciano il sabato sera,ma diventavano Justin e Catherin,la coppia di spacciatori più rispettata ed amata di tutta Vancouver.
Tutti conoscevano la loro storia.
Titti li conoscevano:
Tutti spogliavano Catherine con gli occhi invidiando Justin che poteva farlo davvero.
Tutte spogliavano Justin con gli occhi invidiando Catherine che poteva farlo davvero.
Justin teneva Catherine per un fianco facendo vedere a tutti i presenti che lei era sua.
Lui era suo.
Lei gli apparteneva.
Lui le apparteneva.

Si appartenevano.
Catherine Jessica Miller apparteneva a Justin Drew Bieber.
Justin Drew Bieber apparteneva a Catherine Jessica Miller.

L'ecstasy circolava nelle loro vene.
L'LSD vagava nel loro stomaco.
E qualche grammo di erba finiva nei loro polmoni.
Justin guardava Catherine,Catherine guardava Catherine.
Si sorrisero.
Era la prima volta che si sorridevano senza prima essere stati a letto insieme.

Domenica 2 aprile 2013,alba

Erano appena scoccate le quattro del mattino.
Lo Zarathustra stava per chiudere.
Con un gesto quasi automatico Justin,cinse la vita di Catherine con un braccio.
Il loro equilibrio era quasi precario:
-Casa mia?-chiese Justin cercando di utilizzare più malizia possibile,ma la grande quantità di alcol e pasticche che aveva ingerito non glielo permise.
-E' il tuo turno stasera.-rispose la ragazza accendendosi,diversamente dal solito,una sigaretta.

Il fumo le usciva dalla bocca in modo sensuale.
Le labbra stringevano la sigaretta poggiandosi morbide su di essa.
Justin la guardava.
La guardava come se fosse una dea scesa in terra.
Non si era mai reso conto di cosa provasse per lei,fino a stasera.
Barcollando,arrivarono fino all'appartamento di Justin,aprirno la porta e tutto iò che successe fu,praticamente,automatico.
Ogni sabato sera,o dall'uno o dall'altro le azioni erano sempre le stesse.

***

Sabato 7 marzo,pomeriggio

Pioveva.
Justin aveva pensato a Catherine,tutta la settimana.
Voleva vederla.
Voleva vedere i suoi capelli azzurri,che ondeggiavano al vento durante le piovose sere di marzo.
Voleva vedere le sue labbra stringere un joint oppure una sigaretta.
Voleva vedere le sue curve formose strette in un vestitino ai limiti della decenza.
Voleva vederla.
Voleva dirle che la amava.

Prese il telefono e digitò il suo numero,lo sapeva a memoria.
A:Catherine
Ho bisogno di vederti,fai presto.

Inviò il messaggio con mani tremanti.
Sorrise rileggendo quel messaggio.
Era possessivo nei suoi confronti,ed aveva paura che potessero portargliela via.

I minuti passarono con lentezza estenuante,aveva bisogno di vederla.
Suonarono al campanello.
"è lei" pensò Justin aprendo la porta.
Era lei.
Era in lacrime.
"cosa le avranno fatto?" pensò facendola entrare in casa per poi abbracciarla.
-Cathe,cosa ti hanno fatto?-chiese preoccupato togliendole di dosso il giubbino bagnato.
-Niente Drew,è solo la pioggia.-rispose con tono insicuro la ragazza.
La guardò perplesso,poi le sorrise.
Si sedettero sul divano con una cioccolata calda fra le mani ed una coperta di pile che li riparava dal freddo.
Per loro era strano trovarsi lì.
Insieme ed abbracciati.
Non era mai successo.
Catherine si dimenticò perché era venuta,stare con Justin le piaceva.
Lei lo ha sempre amato,ma ha finto di non ricambiare per interrompere l'unico modo che hanno per stare insieme.

Sabato 7 marzo,sera

In un modo strano,lo Zarathustra era uscito dalla cerchia dei locali più amati.
Catherine e Justin,correndo sotto la pioggia,arrivarono al Sunrise,nuovo locale preso di mira dagli spacciatori.
Arrivarono al locale e la folla che lo popolava fece passare la coppia,di spacciatori,che i malfamati di Vancouver amavano.
Sembravano il re e la regina d'Inghilterra.
Non erano vestiti con abiti lussuosi,ma con abiti stretti e corti per lei,mentre erano semplici per lui.

Ballavano ad un ritmo di musica tha hip-hop e house.
Era un ritmo indefinito,come i battiti del loro cuore.
Ballavano,insieme.
Era una cosa mai successa.
Solitamente ballavano distanti l'uno dall'altro per poi uscire insieme.
Questa volta era diverso.
C'era passione nei loro sguardi.
C'era voglia nelle loro mani.
C'era amore nel loro cuore.

Dopo diverse ore,Justin,decise che era il momento di dire tutto a Catherine.
Doveva confessarsi.
Le sorrise e dopo averla presa per mano si diressero fuori dal locale.

Pioveva,ancora.
Catherine si appoggiò al muro e guardò Justin,sorridendo.
-Devo dirti una cosa.-disse il ragazzo,serio.

There’s nothing like us

La pioggia scendeva inesorabilmente sopra il tetto di quella casa abbandonata che avevano usato come riparo.
Se si rimaneva in silenzio,si potevano udire i battiti frenetici del loro cuore.
Battevano insieme,come se fossero uno solo.
Si guardavano e si sorridevano,senza parlare.

Le parole erano superflue in quel momento.
Justin la guardò ancora,trovando la forza di parlare.
-Sai che tutti qua a Vancouver ci conoscono come una coppia.
Non ho mai considerato come vera questa cosa,so che non lo siamo.-Catherine aveva le lacrime agli occhi,sperava che Justin condividesse i suoi stessi sentimenti.
-Nessuno è come noi.-le disse guardandola fissa negli occhi.

There’s nothing like you and me

-Nessuno è come me e te.-Catherine lo guardò con gli occhi spalancati.
Era vero quello che aveva sentito oppure era frutto della sua fantasia?
Si sentiva in una bolla,l'aria le mancava,nonostante fossero all'aperto.
Le gambe le tremavano,così come le mani.
La schiena era percorsa da brividi.
La testa le girava ed il cuore le batteva,fortissimo.

Together through the storm

-Nessuno è come noi dentro una tempesta.-aggiunse il ragazzo a poca distanza dal viso della ragazza.
La ragazza incrociò i suoi occhi castani,affogandoci completamente.

Ha sempre amato i suoi occhi,che stavano brillando per la prima volta.
-Cathe,ho bisogno di sapere cosa provi per me,perché
io ti amo.-sputò con una punta di paura nella voce.
La ragazza lo guardò facendo mimetizzare le sue lacrime alla pioggia che cadeva sopra di loro.
Gli sorrise.
-Ti amo anche io.-gli sorrise nuovamente prima di baciarlo.
Justin non se lo aspettava.
Pensava che il suo amore non fosse ricambiato.
La guardò negli occhi.
Quegli occhi neri tanto pieni di freddezza,tanto pieni di passione.
Lui l'ha sempre amata,dentro e fuori dal letto.
Lei lo ha sempre amato,in qualsiasi situazione.
Si guardarono ancora negli occhi.
Marrone nel nero,nero nel marrone.
-Ti amo.-le sussurrò Justin.
-Ti amo.-rispose di rimando lasciando che le labbra calde e screpolate del ragazzo si posassero sulle sue,fredde e ricoperte di rossetto rosso.


 

  
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