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Autore: bambi88    03/12/2007    8 recensioni
Quando una ragazzina, che nel sangue ha gli eroi di Konoha, incontra l'orgogliosa guerriera di Suna. Quando nulla è come appare e molti scheletri nell'armadio stanno per tornare alla luce. Un viaggio tra il palazzo del Kazekage, con le sue ombre, e il cuore degli uomini, sempre più misterioso. Il coraggio di te ninja che hanno cambiato il passato e che, forse, cambieranno il loro futuro.
Spero di avervi incuriosito
Tento per la prima volta con un nuovo personaggio...spero di averlo reso in tutti i suoi difetti.
[RINGRAZIAMENTI]
Tratterò anche un tema un pò delicato
Un bacio
Roberta
Genere: Romantico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari, Altri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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temari what if

La donna camminava per la strada polverosa di Suna, mentre il sole, alle sue spalle, illuminava feroce quell’angolo di nulla.
Sospirò, raccogliendo tra le dita una ciocca bionda, forse ingrigita, ma ancora incredibilmente selvaggia.
Alcuni passanti, osservando le sue vesti a lutto, abbassarono lo sguardo, bisbigliando parole reverenziali.
Lei li guardava con il suo solito cipiglio severo, increspando le labbra però in un materno sorriso.
Materno solo con il popolo di Suna.
Il sorriso si tramutò in una smorfia di dolore.
Quaranta anni.
Vedova.
Nessun figlio.
Riprese a camminare, mentre la sua ombra si andava allungando tra i ciottoli della stradina.
- Temari-sama…- un uomo si inchinò, mostrandole il viso sfregiato.
- Baki…- sospirò lei, aprendo un sorriso teso.
Il vecchio maestro si inchinò, mentre le rughe attorno agli angoli della bocca si piegavano impercettibilmente.
- condoglianze. Suo marito è morto con onore – sollevò lo sguardo sulla donna.
Gli occhi di lei non tradivano la minima emozione.
Come accadeva ormai sempre più spesso, Baki si chiese se davvero quella donna sapesse provarle.
Eppure una volta, tanto tempo prima, quando lui era ancora un temuto jonin e lei una genin avventata, Temari era stata diversa.
- lo so…- bisbigliò in un sussurro, poggiando la mano ancora minuta sulla spalla dell’uomo – porta i miei saluti agli Anziani – continuò poi – e ringraziali da parte mia – concluse.
Baki si sforzò di sorridere.
Non c’era più la ferocia di un tempo tra la famiglia Sabaku no e quel gruppo di cosiddetti "saggi" che l’avevano portata quasi alla rovina, ma le vecchie ferite non si rimarginano facilmente…
- sarà fatto, Temari-sama –
- per te solo Temari, Baki –sensei… – sorrise –…mi fai sentire così vecchia –
No. Non era più la vera Temari quella che ora gli si parava davanti.
Baki sospirò, avvertendo il tocco di lei farsi più saldo
- sta andando al mausoleo?-
Temari abbassò lo sguardo – doveri di una moglie devota –
La folla del mercato si stava riunendo nella piazza alle loro spalle. Temari gettò una rapida occhiata a quella massa palpitante che si andava snodando tra gli stretti vicoli, sospirando pensierosa.
- è meglio che vada…- tirò il cappuccio scuro sui capelli, che le scivolarono, sempre così incredibilmente ribelli, sul collo abbronzato.
- Arrivederci, Baki – sensei – sussurrò, fissandolo negli occhi.
- Arrivederci…Temari – rispose lui, annusando il profumo fiorato di quella donna.
Quello era tutto ciò che era rimasto di lei.

- permesso!- la ragazza scansò l’uomo che le si era parato davanti, incrociando con i suoi occhi scuri un viso imbronciato.
- Qui a Suna c’è qualcuno che conosce le buone maniere?- sibilò, avanzando tra la calca.
Guadagnato, dopo qualche spinta e una notevole fatica, un riparo sotto un porticato isolato, la ragazza spinse dietro l’orecchio ( con più foga del necessario, a dir la verità) la ciocca chiara che le era sfuggita dalla presa della coda.
Combattendo tra la foga di accasciarsi e riposare prima dello scendere della notte e il suo innato buonsenso ( che le ricordava quanto potesse essere pericoloso un villaggio straniero di notte), prese ad accarezzare il coprifronte che teneva strettamente legato in fronte.
Sbuffò, brutto vizio d’eredità, crocchiandosi le dita.
- volete la guerra?- chiese, fissando con gli occhi scuri le persone sfilare incuranti accanto a lei – non crederete davvero che io mi dia per vinta!- esclamò, rimboccandosi teatralmente le maniche.
- Io non mi do mai per vinta…- sibilò, mentre la mente volava alla notte di tre giorni prima.
Ad una scontata coperta arrotolata sotto le lenzuola e ad un biglietto lasciato sul comodino.
- ehi ragazzina!- la voce possente del venditore la riportò rapidamente alla realtà, facendola indietreggiare – spostati, ci intralci il cammino! – urlò ancora lui, mentre lei, mordendosi la lingua per non liberare uno di quegli insulti che le venivano così facili ed arretrando ancora, venne urtata da ( o meglio, urtò ) qualcosa di pesante e viscido.
- Il mio pesce! Qui vale più dell’oro! – una donna robusta le si era avvicinata urlando, brandendo un coltellaccio arrugginito come arma – vedi di filartela, prima che chiami le guardie! –
La ragazza alzò gli occhi al cielo, sparendo tra le folla.
- che palle…- riuscì solo a sibilare, prima di essere nuovamente risucchiata da quel vortice umano che poteva diventare l’ora del mercato nella piazza principale di Suna.
Una sola domanda sulle labbra.
- scusi…dov’è il palazzo del kazekage?-

 

Temari rispose ad altri sguardi apprensivi, si fermò persino a consolare una vecchia mendicante che ripeteva che la morte di suo marito era stato un immenso lutto per tutta Suna, prima di far sparire completamente la chioma bionda sotto il mantello.
Trasse un sospiro di sollievo, voltando in una via secondaria.
Poggiò le spalle alla parete arenosa, togliendosi la sabbia dalla trama del vestito bordato a lutto.
Accarezzò l’elsa del kunai che teneva stretto alla gamba destra, nonostante Gaara l’avesse, almeno per il tempo necessario a metabolizzare la morte del marito, sospesa dai doveri ninjia.
Eppure, senza quella sgradevole sensazione di freddo sulla pelle, non riusciva proprio a camminare tranquillamente.
Respirò profondamente, osservando con la coda dell’occhio un numero incredibile di persone agitarsi frenetiche davanti un banco.
Lunedì…giornata del pesce, pensò divertita.
Pensare che a lei non era mai piaciuta quella cosa viscida e esotica.
Sparì dietro uno degli angoli, continuando la sua marcia verso il mausoleo.
Verso quello che stava diventando il suo mausoleo.
Giorno dopo giorno.
Ora dopo ora.

 

Ecco la mia nuova ficcy...è ambientata parecchi anni nel futuro di Naruto. I nostri protagonisti sono ormai cresciuti, ognuno con i suoi scheletri nell'armadio.
Non lasciatevi ingannare dalle apparenze...c'è molto di più di qual che sembri.
Spero che il primo capitolo vi abbia incuriosito. Un bacione, fatemi sapere cosa ne pensate.
Aspetto le vostre recensioni *_*...Scusate dal chappy un pò cortino, i prossimi saranno più sostanziosi.

Gli aggiornamenti saranno abbastanza regolari ( la fic è già scritta) ogni 2/3 giorni.

Un bacio Ale, un abbraccio Cami....senza voi forse questa fic non ci sarebbe.

Roberta

  
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