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Autore: LostInStereo_GD    16/05/2013    2 recensioni
-Bella performance, signor Gaskarth.- mi fa Jack. -Ma il mio “Dear Alexander” è stato il tocco di classe. Senza di quello, lo show sarebbe crollato.-
Rido, spintonando Jack. -Oh, di sicuro, “Mister Barakat”.- Jack mi sorride, mollandomi una lieve spallata, e mi guarda negli occhi, dolcemente.
“Menomale che il concerto è finito”, penso, scrutando i suoi occhi color pece. “Non ce l’ avrei fatta a resistere un minuto di più.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Love Is Love.

-Grazie per essere venuti stasera, noi siamo gli All Time Low, ci vediamo la prossima volta!- Guardo Rian sorridendo, per poi iniziare a cantare l’ultimo brano prima della fine del concerto.
-I got your picture, I’m coming with you, dear Maria count me in.-
Jack corre sull’ amplificatore situato sul bordo del palco, e con la chitarra in mano intima al pubblico di cantare. Io alzo le mani, e la folla di ragazzi intona:
-There’s a story at the bottom of this bottle and I’m the pen!-
-Woho!- urlo nel mio microfono. Il pubblico va in delirio, e io mi faccio girare la chitarra intorno alla schiena. Jack salta giù dall’ amplificatore, Zack tira un plettro a un gruppetto di ragazze e Rian ride, divertito, con addosso solo un reggiseno leopardato.
Le urla mi trasmettono una scarica di energia potentissima, e mi avvicino di nuovo al microfono, sorridente.
-When the lights go out, I wanna watch the way you take the stage by storm, the way you wrap those boys around you finger- faccio ruotare il ditto lanciando un’occhiata sexy alla ragazza davanti a me, che inizia ad urlare.
-Go on and play the leader!- Jack mi si avvicina, facendomi l’occhiolino. -‘Cause you know it’s what you’re good at, the low road, for the fast track, make every second, la-a-a-ast, ‘cause I got you picture, I’m coming with you…-
Jack mi si avvicina al microfono, cantando “Dear Alexander, count me in”, e le ragazzine vanno in delirio, provocandomi una risata fortissima.
-There’s a story at the bottom of this bottle and I’m the pen.- canto di nuovo, spingendo via Jack con una risata.-Make it count, ‘cause, I’m the one who’s selling you out-
Vedo Zack fare un headbang degno di Hayley Williams e sorrido. -‘Cause it feels like stealing hearts calling your name from the crowd.-
Inizio ad impazzire, afferrando il microfono e piegandomi sulla folla che sta a pochi centimetri da me.
-Live and let live, you’ll be the showgirl of the home team.- Porgo il microfono ad una ragazza bionda e dagli occhi verdi che sorride, cantando:
-I’ll be the narrator-
Sorrido di rimando. -Telling another tale of the american dream.-
Mi alzo di nuovo in piedi, sulle punte, tendendo il microfono alla folla.
-I see your name in lights!-
Rido, tornando all’asta del microfono e mettendolo di nuovo là sopra.
-We can make you a star.- canto. Guardo Jack che mi sorride, eccitato da questo fantastico concerto, e ricambio, estasiato.
-Girl we’ll take the world by storm, it isn’t that hard.-
Le ragazze continuano a ballare e a divertirsi, i ragazzi a pogare, e guardo Jack, annuendo, e lui sorride.
-‘Cause I’ got your picture, I’m coming with you, dear Maria count me in…-
L’esibizione continua nel migliore dei modi, e alla fine del secondo ritornello, vedo Jack farmi un segno e contare.
-Uno, due, tre!- gli leggo sulle labbra. Mi tolgo la chitarra da tracolla con un sorriso, per poi lanciarla dall’ altra parte del palco, mentre Jack fa la stessa cosa. Un urlo si solleva dal pubblico, e Jack mi viene accanto, circondandomi le spalle con un braccio. Gli sorrido, afferrando il mio microfono.
-Take a breath, don’t it sounds so easy, never had a doubt now I’m going crazy, watching from the floor.-
Jack ride, e io gli porgo il microfono, lasciando che canti i versi successivi. -Take a breath and let the rest come easy, never settle down, the cash flow leaves me, always wanted more!-
-‘Cause I got your picture- indico una ragazza mora che sta piangendo e urlando, mimandole un “I’m coming with you”, e le sorrido.
-Dear Maria count me in!- esclamo. -There’s a story at the bottom of this bottle and I’m the pen.- Inizio a fare un headbang mentre Jack si sta praticamente buttando sulla folla.
-So make it count, ‘cause I’m the one who selling you out, ‘cause it feels like stealing hearts calling your name from the crowd.-
La folla urla, e io mi siedo, sfinito, su un amplificatore. -I got your picture, I’m coming with you, dear Maria count me in, there’s a story at the bottom of this bottle…-
La musica sfuma, e Jack evita per un pelo di finire tra la folla, afferrando tutti i suoi plettri e gettandoli verso il pubblico.
Mi alzo in piedi mentre il pubblico impazzisce per la nostra chiusura, e i miei amici mi raggiungono accanto a me, sul bordo del palco.
-Grazie a tutti!- urlo nel microfono. Accanto a me, Zack e Jack sorridono salutando, e Rian arriva di corsa, col solito reggiseno, tirando le sue bacchette fluorescenti alla folla, che si affanna per prenderne almeno una.
-Ci vediamo presto, ti amiamo, Londra!- urla Jack. -La prossima volta, io e Alex pomiceremo in diretta!-
Rido, divertito, dando uno scappellotto a Jack, e poi Rian inizia a saltarmi addosso. Subito dopo si aggiungono anche Zack e Jack, e alla fine siamo un’enorme palla di imbecilli che rotola sul palco, in preda alle risate.
-Alla prossima volta!- urlo alla fine. Salutiamo e mandiamo baci, e poi usciamo, con la folla che ci acclama, ritirandoci dietro le quinte.
 
***
-Che concerto, ragazzi!- esclama Zack. -È stato spettacolare!-
-Puoi dirlo forte, amico.- dico, afferrando un asciugamano e passandomelo sul viso e tra i capelli. -Il finale è stato da urlo!-
-Bella performance, signor Gaskarth.-  mi fa Jack. -Ma il mio “Dear Alexander” è stato il tocco di classe. Senza di quello, lo show sarebbe crollato.-
Rido, spintonando Jack. -Oh, di sicuro, “Mister Barakat”.- Jack mi sorride, mollandomi una lieve spallata, e mi guarda negli occhi, dolcemente.
“Menomale che il concerto è finito”, penso, scrutando i suoi occhi color pece. “Non ce l’ avrei fatta a resistere un minuto di più.” Camminiamo lungo lo stretto e buio corridoio, e poi entriamo nel backstage, una sala piccola e illuminata artificialmente, adiacente ad un lungo corridoio.
Sedute di lato, sulla cassapanca dove teniamo dentro gli spartiti, vedo Lisa e Cassadee, che ci aspettano ansiose e entusiaste.
Sorrido loro, salutandole, ma, ovviamente, Cassadee nemmeno mi vede.
-Amore mio, sei stato bravissimo!- esclama, saltando addosso a Rian. Lui ride, baciando la sua ragazza, e io mi fingo indignato.
-Grazie Cass, non c’è bisogno che ti complimenti così tanto per la mia voce.- dico.
Lei mi guarda ridendo, e poi mi dà un bacio sulla guancia. -Siete stati tutti bravissimi, ragazzi.- rettifica. -Coglioni come al solito eh, ma bravissimi.-
Scoppio a ridere, abbracciandola, e poi mi volto verso Jack. Gli sorrido, aprendo la bocca per parlare.
“Finalmente”, penso. “Adesso siamo al sicuro.” Ma lui saluta qualcuno dietro di me, interrompendomi prima ancora di cominciare, e mi volto anche io. Vedo il viso di Lisa sorridermi, a pochi centimetri dal mio volto, e le sorrido di rimando, anche se sono un filino infastidito da questa sua “interruzione”. Volevo sul serio parlare con Jack.
-Ehi, Alex.- mi dice lei, dandomi un bacio sulla guancia. -Sei stato bravissimo, complimenti.- Mi sorride, felice, e io l’abbraccio.
-Grazie.- le dico. -Sai, ultimamente adoro stare sul palco. Quasi più di quanto mi piaceva all’ inizio.- Lei ride dolcemente, e mi sorride.
Poi la guardo negli occhi e la prendo per un braccio, tirandola delicatamente da parte.
Sospiro, accarezzandola. -Grazie per essere qui.- le dico poi. -Lo so che ormai ci siamo lasciati da due anni, e so anche che per te è stata un po’ dura da accettare, ma la tua presenza è importante per Amy. E anche per me.- Guardo Jack, in un angolo, che mi sorride, guardando dolcemente Lisa.
-Per noi.- mi correggo.
Lei sorride, stringendomi una mano. -Ti amavo più di ogni altra cosa.- mi sussurra. -Ma lo sapevo che per te non era lo stesso, e volevo solo che tu fossi felice.- Mi guarda sorridendo, per poi lanciare un’ occhiata a Zack, che le sorride facendole un cenno con la testa. Lei annuisce, senza lasciare che la sua felicità vacilli.
-E non avrei Zack, adesso.- mi dice, ridendo estasiata. -Quindi grazie, Alex.-
Le sorrido, stringendole una spalla, e la abbraccio di nuovo.
-Ehi, qui quello che ti deve ringraziare sono io. Hai messo su tutta la storia del fidanzamento per far sì che Amy stesse con noi. Non sarebbe qui se non fosse per te.- le ricordo. Ma lei scrolla le spalle.
-Io la adoro.- mi dice, felice. -E so che la adorate anche voi, quindi perché no?-  Rido, divertito dalla sua spontaneità.
-Ora vado però.- mi sussurra lei. -Io e Zack dobbiamo stare… un po’ da soli.- Mi rivolge un cenno di saluto sorridendo maliziosamente, per poi andare verso il mio bassista e buttarsi tra le sua braccia, baciandolo appassionatamente. Zack mi saluta, diventando un pochino rosso, e poi i due “si nascondono” dentro una stanzetta lungo il corridoio.
Li guardo allontanarsi felici, sorpreso da quello che l’amore può fare a volte, e poi vado verso Cassadee, che è sempre avvinghiata a Rian.
-Ehi, Cass.- le dico. Lei mi sorride.
-Dimmi, idiota.- risponde. “La sua solita finezza”, penso divertito.
-Dov’è Amy?- le domando. Lei ride, estasiata da qualcosa che Rian le ha appena detto in un orecchio.
-È nella stanza vicino al vostro camerino.- mi dice poi. -Lisa l’ha messa a dormire poco fa, quindi non credo si sia già svegliata.-
Rido, divertito. -L’unica neonata capace di dormire anche se a pochi metri da lei c’è un concerto.- esclamo. Cassadee ridacchia, annuendo.
-Vado da lei.- le sussurro. Mi guardo intorno cercando Jack per chiedergli di accompagnarmi, ma non lo vedo da nessuna parte. Cass sorride, accarezzandomi un braccio.
-Dillo a Jack, se torna.- mi raccomando. Lei annuisce, e poi me ne vado, lasciando la stanza a Rian e Cassadee.
“Spero che non facciano niente su quella cassapanca dato che ci armeggio ogni giorno” penso guardandoli un ultima volta, un tantino disgustato. Poi sorrido, e con un sospiro vado verso la “camera” di Amy.
Oltrepasso il nostro camerino chiuso, dove credo siano entrati Lisa e Zack, e sorrido automaticamente. Non so se per loro due, per me stesso, per Amy o per che cosa.
Ma sono felice. Tremendamente felice.
Sto vivendo sotto una tremenda menzogna ma sono in pace con me stesso, e questa è la cosa più importante, perché finalmente, almeno con i miei amici, posso essere me stesso senza problemi.
E poi ho Amy.
Una volta arrivato davanti alla stanza della bambina, mi domando se stia effettivamente dormendo oppure no, dato che si sveglia facilmente, ma entro comunque delicatamente, attento a non fare rumore.
Appena varco la soglia, sento l’ atmosfera cambiare. La stanzetta è buia ma ampia e arieggiata e il silenzio è pesante; nella camera aleggia un alone di tranquillità e un’ atmosfera soporifera.
Trovo senza difficoltà la culla, situata al centro della stanza, e mi avvicino lentamente, sbirciando Amy di soppiatto, come se anche solo il mio sguardo potesse svegliarla nel caso in cui stesse dormendo.
Però, come avevo previsto, invece di trovarla addormentata con il ciuccio in bocca, la trovo sveglissima e sorridente, che guarda il carillon con gli animali volteggiare sopra di lei. I soffici capelli biondi le si stanno allungando, mentre scruta con gli occhi neri come la pece quegli strani animaletti colorati danzare sopra di lei.
Rido delicatamente, appoggiando le mani sul bordo della culla e guardando la bambina, in estasi.
-Ma che fai, piccola?- le domando poi. -Credevano tutti che stessi dormendo, mentre invece sei sveglissima.-
Il suo sguardo girovaga per la stanza per una manciata di secondi prima che lei mi veda. Appena i suoi occhi incontrano il mio viso, inizia a smanettare verso di me, ansiosa, boccheggiando e lanciando del flebili gridolini di gioia.
Sorrido, intenerito. -Vuoi che ti prenda in collo, tesoro?- le chiedo. -Vuoi venire da me?-
Amy continua ad agitarsi disperatamente, sempre sorridendo, e allora tendo le braccia verso di lei, prendendola delicatamente in collo.
-Oh, eccola la mia bambina.- sussurro poi dolcemente, non appena sento il suo cuoricino battere frenetico contro il mio petto. Amy fa un gorgheggio compiaciuto, afferrando la mia maglietta sudata con le manine. La cullo un pochino, e poi inizio a parlarle, come sempre.
-Ti sono mancato, Amy?- le sussurro. -Tu mi sei mancata tanto, piccola. Abbiamo fatto uno spettacolo mozzafiato, sai?- le dico. -Rian aveva addosso un reggiseno leopardato.-
Rido, cullandola un po’. -Lo sai chi è Rian, dolcezza?- le chiedo. -È il fidanzato di quella ragazza bellissima che ti fa sempre ridere. Ma non Lisa. Io dico  Cassadee. Riesci a dire “Cass”, tesoro?- domando.
La bambina, adagiata tra le mie braccia, mi guarda con i suoi teneri occhioni neri da bambina di nove mesi, e spalanca la bocca, gorgheggiando. Rido, divertito.
-Bravissima.- le dico, dandole un bacio sulla guancia. -Hai proprio detto “Cass”, cucciola.-
Amy ride, e io la seguo. -Sai, ora penso che ti canterò qualcosa.- le sussurro. -Ho appena finito ma non importa, so che ti piacciono le mie canzoni. E tu sei più importante.-
La bambina fa un urletto e mi stringe forte la maglietta sudata.
-Why don’t you say so?.- sussurro. -I think I’m caught in between, the nights and days flies by when I’m lost in the street.-
Cammino per la stanza, senza staccare gli occhi da quelli di Amy, che mi osservano, tranquilli. -And my eyes, they despise you for who I am, why don’t you say so? Why don’t you say so?-
La bambina sorride, facendo dei flebili versetti con la bocca, e mi accorgo che tutto il mio mondo ruota intorno a lei, adesso.La prendo sotto le ascelle, portando il suo visino tenero a pochi centimetri dal mio e sorrido, appoggiando il mio naso sopra il suo. La cosa le provoca una risatina, e io le sorrido, adagiandola di nuovo contro la mia spalla.
Sospiro, rimanendo in silenzio. -Uno di questi giorni papà ti porta sul palco.- le dico infine. Rimango in silenzio per qualche secondo, con il corpo della bambina adagiato contro il mio petto e il mio braccio, che emana un calore immenso.
-Già,- sussurro poi. -uno di questi giorni ti mostrerò a tutti.- mormoro, tracciandole piccoli cerchi sulla schiena.
Lei ride, come se avesse capito, e questo suo buonumore mi fa sorridere. La prendo di nuovo sotto le ascelle, facendole fare un saltino. Amy singhiozza e scoppia a ridere, agitando le mani a pochi centimetri dalla mia faccia.
Rido, estasiato, e allungo le braccia fino a portarla su, in alto, e lei ride di nuovo.
 -Già, e quel giorno ti prenderò in collo e urlerò “Guardate quanto è bella la mia piccolina”- esclamo. -E non ti dovrò più nascondere per la paura che ti portino via, lontana da me.- le dico. -Te lo prometto, Amy. Un giorno tutto questo finirà.-
Lei ride, divertita, e poi la stringo di nuovo a me, in un abbraccio che la copre tutta. La bambina adagia la testa sulla mia spalla e si rilassa, ciucciandosi una manina e facendo qualche versetto.
In quel momento sento la porta cigolare e mi giro lentamente verso la soglia.
Vedo un ragazzo alto adagiato contro lo stipite, con addosso una maglietta nera su cui spicca in rosso la scritta “Boner” e degli stravaganti capelli mezzi biondi e mezzi mori.
Sorride, estasiato, ma non a me. Sorride ad Amy.
-Chiudi la porta.- gli sussurro sorridendo. Jack entra, chiudendo l’ entrata e facendo di nuovo calare quella dolce oscurità, e poi mi si avvicina.
-Ehi, tesoro.- sussurra alla bambina. Amy lancia un urletto, contenta di vedere il suo papà, e io lascio la bambina a Jack. Lui la tiene in braccio delicatamente, come se avesse paura di romperla, e io lo guardo estasiato mentre racconta alla bambina del nostro concerto.
-E sai, papà Jack ha fatto lo stupido, come al solito.- sussurra alla fine. -Mentre papà Alex ha fatto impazzire tutte le ragazze e anche qualche ragazzo.- Mi guarda, sorridendo, e io vado verso di lui.
-Papà Jack non è stupido.- dico, guardando Jack. -Papà Jack è un ragazzo eccezionale. È un fantastico padre, un fantastico chitarrista e un fantastico ragazzo.-
Gli stringo una spalla. -E io lo amo tantissimo.-
Jack mi guarda, e mi si avvicina. Mi dà un bacio lievissimo, come un soffio di vento, ma che mi fa toccare il cielo con un dito.
-Anche io ti amo, Alex.- mi sussurra. Mi sorride dolcemente e mi bacia di nuovo, più a lungo.
Lo avvicino a me, stringendogli la vita con un braccio, e lasciamo che nostra figlia ci guardi, sorridendo nel vedere i suoi genitori che si amano.
Quando ci separiamo, Jack adagia la testa sulla mia spalla, e guardiamo la nostra bambina rimanendo in silenzio, abbracciati, mentre Amy casca nel sonno tra le braccia di Jack.
-Bello spettacolo stasera, coglione.- mi sussurra poi sorridendo.
Rido. -Grazie.- rispondo. -Anche tu non sei stato male.- mormoro poi, guardandolo. -Il “Dear Alexander” è stato davvero la ciliegina sulla torta.-
Jack ridacchia, dandomi un bacio sulla guancia. -Beh, mi impegno.- sussurra poi. Mi guarda negli occhi, improvvisamente serio.
-Amo quei momenti.- mi confessa poi. -Mi sembra di non dover mentire ai fans, o a noi stessi.-
Mi guarda dolcemente, e improvvisamente provo il desiderio di abbracciarlo fortissimo e non lasciarlo mai.
Vorrei tornare a casa nostra, a Baltimora, e vivere lì con lui e Amy, passare tutte le sere nel letto con la bambina tra di noi, e alzarmi la mattina con la consapevolezza di non dover mentire al mondo, e di poter semplicemente vivere la mia vita.
Con la consapevolezza di non dover nascondere che io amo Jack Bassam Barakat più di ogni altra cosa al mondo, che stiamo crescendo una meravigliosa bambina insieme, adottata tramite un inganno escogitato da me e dalla mia ex ragazza.
Vorrei che lo sapessero tutti, non solo Zack, Rian, Lisa e Cassadee. Vorrei dire ai miei “Ehi, siete nonni”. Vorrei portare Amy sulla tomba di mio fratello e dirle che lui sarebbe stato uno zio fantastico.
Ma non possiamo. E questa consapevolezza mi sta uccidendo.
-Alex.- sussurra Jack ad un certo punto, interrompendo i miei pensieri. -Amy è tutta la mia vita. Non posso nasconderla.-
Sospiro, annuendo. -Lo so, Jack.- rispondo. -Dobbiamo fare qualcosa. Qualcosa per noi due, ma soprattutto qualcosa per Amy.
Jack mi guarda, accarezzandomi dolcemente, e poi abbassa lo sguardo, come se fosse disperato.
-Ti amo, ed è una tortura far finta che “noi” non esistiamo, là fuori.- mi dice. Solleva gli occhi. -Che esistano solo Jack e Alex, due ragazzi che amano ubriacarsi e fare gli stupidi con le donne.- Guarda Amy, con gli occhi colmi di tristezza. -Detesto il fatto che dobbiamo mentire su di lei.-
Prendo la bambina dalle braccia di Jack, mettendola nel suo lettino, e poi prendo il viso del mio ragazzo tra le mani.
-Jack, dobbiamo farlo.- gli sussurro. -Ma fra poco tutto cambierà, me lo sento. Saranno legali le adozioni e i matrimoni gay, e io e te potremo dire al mondo di noi due e della nostra bambina.-
Jack mi abbraccia fortissimo, stringendomi a sé. -Dobbiamo solo resistere.- gli sussurro, accarezzandogli i capelli. -Dobbiamo far finta ancora per un po’ che Amy sia la sorellina di Lisa, e che io e che io stia ancora insieme a lei. Ma per poco, te lo prometto.-
Jack mi guarda, annuendo, e io lo bacio. -Ti amo, Jack.- gli dico. -E ti prometto che passerà tutto. Ti prometto che presto io e te staremo insieme. Insieme come una vera coppia deve fare.-

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La storia è completamente inventata ed è nata per caso. Ho cercato di riprodurre meglio che potevo l'affetto che lega anche le coppie gay a loro figlio, poichè sono favorevole alle adozioni omosessuali. Si accettano critiche non volgari, Graazie e spero che vi sia piaciuta :)
LostInStereo_GD
  
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