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Autore: RomanticaLuna    16/05/2013    2 recensioni
I 74° Hunger Games sono finiti, Katniss e Peeta sono i vincitori e portano ricchezza nel Distretto 12.
Alcuni paragrafi de "Catching fire" riportati dal punto di vista di Gale e basati su una canzone che amo particolarmente per la sua dolcezza e tristezza.
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Addio

I settantaquattresimi Hunger Games sono terminati e Katniss è tornata insieme a Peeta come vincitrice. Cerca di fare come se non fosse successo niente, come se non avesse mai partecipato a quella carneficina in cui faceva la parte dell’”Innamorata sventurata”. È tornata da me, eppure la sento così distante. La guardo mentre accende un fuocherello nel bosco, le sue mani così delicate, il suo viso perfetto, i capelli intrecciati e quegli occhi color cioccolato che mi hanno sempre rapito. La guardo pulire le prede, pensando a quanto mi sia effettivamente mancata in questo lasso di tempo. Mi sono sentito solo, abbandonato e preso in giro mentre la vedevo abbracciata ad un ragazzo che non ero io.
Il verso di una vecchia canzone mi passa per la mente mentre ripenso a tutte le sfide che ho passato in questi giorni. Non è stato facile pensare alla mia famiglia ed a quella di Katniss tutto da solo e, per la prima volta, ho rimpianto di non averla al mio fianco.

 
Forse non avrei la forza di provare
a restare solo senza di te.
Forse non saprei giustificarmi se
non so fare proprio a meno di te.
Ci sono giorni in cui mi sento solo,
che solitudine se non ci sei.

 
È cambiata nell’arena. Sono cambiati i suoi lineamenti, si è indurito il suo sguardo e le si sono fortificate le mani. Per non parlare del fatto che la sua pelle è stata levigata alla perfezione e non esiste più nemmeno una cicatrice che ricordi le nostre giornate di caccia.
“Gale, cosa c’è che non va?” mi chiede con uno sguardo indagatore. Mi conosce troppo bene perché io possa mentirle, ma come faccio a dirle che in questi giorni di lontananza ho capito di provare qualcosa per lei? Per lei che ho sempre visto come un’amica, una fidata compagna di caccia, una sorella.
“Niente!” le dico semplicemente con gli occhi rivolti verso terra. Sento le sue mani ghiacciate attorno al mio viso, me lo solleva e vedo i suoi occhi. Lo specchio della sua anima infranta a causa delle morti a cui ha assistito, spezzata per la crudeltà di Capitol City.
“Gale!” urla. Sapevo di non poterle mentire. Le sue mani sottili sono sempre attaccate al mio viso, vedo le sue labbra screpolate, la mia mente le sente sussurrare il mio nome, invocarmi di baciarle e farle diventare mie. Non riesco a resistere alla tentazione e la bacio. Un bacio freddo, distaccato e non corrisposto. Sento che Katniss non è mia e che mai sarà così. Lei appartiene a LUI, a quel ragazzo che ha cercato di proteggerla per tutti gli Hunger Games e che me l’ha portata via.
La sua espressione è di pura confusione, i suoi occhi mi scrutano, cercano risposte e motivazioni.
“Scappiamo. Ci rifugiamo nel bosco e ci creiamo una nuova vita. Abbandoniamo tutta la storia di Capitol City, lasciamoci alle spalle la paura per la povertà e gli Hunger Games e costruiamoci un nuovo mondo proprio qui” le dico, approfittando di quel suo momento di smarrimento e silenzio “Portiamo con noi anche le nostre famiglie. In una notte è tutto fatto, sgattaioliamo sotto il filo e veniamo qui!”. Le prendo le mani tra le mie, ma mi respinge.
“Non posso” la sua voce è insicura e trema “Non posso” ripete.
Mi giro e me ne vado, passi lunghi e ben distesi verso il centro del bosco. Devo allontanarmi da lei, VOGLIO allontanarmi da lei. Perché non può? Cosa è cambiato? Prima degli Hunger Games sarebbe scappata volentieri con me, noi due e le nostre famiglie a vivere nei boschi. Lei non è più la Katniss che conoscevo, devo accettarlo e farci l’abitudine.

 
Ti porterei in un mondo diverso,
farti scoprire cosa sei per me.
Ti sentirei parlare attraverso,
i sogni e le mie fantasie.

 
“Gale! Gale fermati!” urla il mio nome, ma non mi fermo. In pochi passi l’ho seminata e sono arrivato alla rete.
 
***
 
Un Pacificatore nuovo. Nel Distretto 12 è arrivato un Pacificatore nuovo che, vedendo la selvaggina fresca legata alla mia cintura, mi ferma.
“Tu, ragazzo, non lo sai che è vietato cacciare in questo Distretto?” mi urla in faccia, sento il suo alito fetido e la sua saliva sul mio viso.
“Si” rispondo semplicemente. Non mi importa cosa ne farà di me, la mia vita non ha un senso ben preciso senza di LEI.
“La legge parla chiaro e per quello che hai fatto verrai punito” grida ancora il Pacificatore.
Vengo legato al palo e sento lo schiocco della frusta sulla mia schiena, sulle braccia e sul viso. Il dolore è lancinante, ma dalla mia bocca non esce un grido, né un gemito. Vedendo che resisto, il Pacificatore picchia più forte, ancora e ancora, senza sosta. Sento la forza venirmi meno, i sensi mi stanno abbandonando. Finché un urlo mi ridesta, è il SUO urlo. È venuta per me, ha parato un colpo per me. Lei, Katniss Everdeen, la mia migliore amica, la mia compagna di caccia, la ragazza che amo.
“Levati ragazza” dice la voce del Pacificatore. Sento le sue mani fresche sul mio corpo martirizzato dalla frusta, vedo il mio sangue colare a terra e, poi, uno schiocco che non mi colpisce.
“Katniss” bisbiglio, ma la mia voce è flebile, nessuno riesce a sentirmi. Devo resistere, dovrei proteggerla, ma invece è lei a proteggere me. Devo vincere contro il buio che mi sta pervadendo, contro la debolezza ed i tremiti del mio corpo.

 
Forse non sarei,
quello che ora sono,
ostinato in tutto a vincere per te.

 
“Fermo!” urla un’altra voce. Perdo definitivamente i sensi e mi lascio andare, fino a che sento la ghiaia sotto al mio viso.

***
 
Un bacio caldo e spaventato. È la prima cosa che sento quando rinvengo. Il fiato di Katniss sul mio viso, le sue mani tra i miei capelli. L’ultima persona che ricordo di aver visto prima di essere svenuto, la prima quando mi sono svegliato. Poi quel suo bacio e le sue lacrime che pregano silenziose il mio risveglio. Non riesco ancora a muovermi, ma sono sicuro che è grazie a lei se sono ancora vivo.

Non ci crederai,
ma in fondo so che sei,
fibra forza d’animo per me.

 
Sento di voler morire di nuovo quando viene portata via da me, quando la mandano in camera a dormire. Non voglio che se ne vada, deve star qui, ho bisogno che stia qui, al mio fianco. Ho bisogno di sentire il suo dolce profumo ed i suoi capelli leggeri che svolazzano sul mio viso. Ho bisogno di LEI e che lei sia mia, perché solo con Katniss io riesco a sentirmi completo.
 
***
 
“Devo sposarmi. Mi dispiace” mi dice con voce bassa, rotta dal pianto, qualche giorno dopo la mia convalescenza dalle frustate.
“Perché? Con chi?” chiedo, urlando. Che domanda stupida, è ovvio che si sposerà con Peeta.
“Cerca di capirmi” singhiozza Katniss “Devo sposarmi con lui, è quello che vuole Snow, è quello che tutta Capitol City vuole vedere”
“E quello che vuoi tu non conta? E quello che voglio io?” domando.
“Uccideranno la mia famiglia se non seguirò i loro ordini!” ora sta gridando anche lei. Mi si spezza il cuore a vederla così, a vedere i suoi occhi socchiusi e rossi, il suo viso rigato dalle lacrime.
“Perché sei così egoista?” mi chiede poi, più calma e con un bisbiglio.
La guardo, silenzioso, immobile.

 
Sarebbe bello stringerti fra le mie braccia,
e dirti tutto quello che provo per te.
E finalmente stare insieme davvero
 e non viaggiare con la fantasia.

 
Si, sarebbe la perfezione poterti avere tutta per me, ma hai ragione: sono solo un egoista.
Le prendo il volto e i nostri occhi si incontrano.
“Perché ti amo” dico alla fine. I suoi occhi si sgranano, spaventati, confusi, si scosta da me e se ne va, lasciandomi solo con i miei rimorsi. Le ho rivelato i miei sentimenti e lei è scappata. Le ho aperto il mio cuore e cos’ho ricevuto in cambio? Niente. L’ho persa, non sono riuscito a farle cambiare idea, non scapperà mai con me nei boschi. Obbedirà agli ordini di Capitol City e sposerà quel mascalzone di Peeta. E forse è meglio così. Addio mia dolce Katnip, sii felice.
***
 
(Studio 3 – Potrei)
  
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