16/05/2013
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Come la donna con il serpente
Non voglio più avere paura.
Per questo, nonostante il dolore lancinante che provo alla gamba ferita a ogni minimo movimento, continuerò a combattere.
Mi rialzo.
Sento le guance bruciare, arrossate dalle lacrime che ho versato per il dolore.
Cheng ha ancora stampata in faccia quell’espressione strafottente che si è portato dietro per tutta la durata del torneo…
Adesso ghigna, crudele, avendomi gettato di nuovo a terra, ha portato i nostri punteggi alla parità.
Siamo due a due.
Manca un solo punto.
Non mi arrenderò.
Intorno a noi regna un silenzio carico di tensione.
Improvvisamente, mi rendo conto di sapere già quale sarà la mia prossima mossa…
Mi impongo di rilassarmi.
Inizio a sollevare la gamba ferita, pulsa, ma tento di ignorare più che posso il dolore.
Stendo le braccia, una dietro e una avanti.
Mi tengo in equilibrio, su un solo piede, e fisso gli occhi sul mio avversario.
Sono implacabile.
Chen sembra quasi sorpreso da questa mossa, un lampo di terrore attraversa il suo sguardo sfacciato.
Intuisco che non ha paura di perdere o di essere ferito, ha paura dell’eventuale reazione del suo maestro.
Un maestro che insegna ai suoi allievi a non avere nessuna debolezza, a non provare nessun dolore e a non avere nessuna pietà.
Un maestro che ti schiaffeggia se mostri un minimo di esitazione.
Provo quasi pena per lui.
Inizio a muovere la testa, come la donna con il serpente.
Cheng, leggermente intontito, segue i miei movimenti per un po’.
Però, ad un certo punto pare riscuotersi da quella specie di trans e inizia a caricare proprio come un toro infuriato.
Io, ancora nella mia posizione, aspetto che mi si scagli addosso…
Poi, quando ormai la distanza che ci separa diventa minima, scatto in una capriola all’indietro dandomi la spinta con la gamba sana.
Quando sono vicino alla sua testa, stendo la gamba ferita e con una violenza e potenza inaudita, che non avrei mai creduto di possedere, lo colpisco alla nuca.
Il suo corpo sbatte pesantemente per terra e rimane immobile, per un po’.
Atterro su entrambi i piedi e una fitta terribile alla gamba ferita mi fa quasi accasciare.
Il dolore mi acuisce i sensi e quando la folla esplode in un urlo esultante, i suoni mi arrivano ovattati.
Ho la vista sfocata, e quando l’arbitro mi si avvicina alzandomi un braccio non capisco.
Guardo confuso il signor Han, sorride e mi parla, ma io non lo sento.
Tento di leggere il labiale.
- Hai vinto! -.
A questo punto inizio a sorridere, felice, ho capito.
Da oggi, non avrò più paura.
Angolo dell’autrice:
Beh, questo film mi è piaciuto molto e mi ha colpito proprio la parte finale, così ho deciso di buttar giù qualcosina…
Spero abbiate gradito e spero che decidiate di recensire…
Grazie a tutti.
Stories_of_a_reader ( ex 'Diary_of_a_reader' ed ex 'Hector_wife' ).