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Autore: Dreamersan    16/05/2013    1 recensioni
Crossover tra Angel e Bones
I battiti del cuore di Booth accelerarono bruscamente alla vista del volto dell’uomo e per un attimo le ginocchia gli tremarono visibilmente, quasi come se a causa dello shock non fosse stato più in grado di reggersi sulle sue stesse gambe.
"Chi sei?" gli chiese allora senza voce, deglutendo rumorosamente e tentando con tutte le sue forze di calmare tutte le emozioni e la confusione causata da quella somiglianza del tutto inaspettata e quanto mai surreale.
"Angel" rispose semplicemente lo sconosciuto. "Angel cosa?" Si sforzò di chiedergli ancora, imponendosi di mantenere un atteggiamento professionale e trattare “Angel” così come avrebbe fatto con qualsiasi altro individuo che non avesse avuto la sua faccia. "Solo Angel".
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Angel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

 

«Angela faresti una ricerca per me?» Chiese Booth all'artista, entrando nel suo studio.

La donna alzò lo sguardo dal computer e con un sussulto si ritrovò a fissare il volto dell’amico; Seeley era così pallido da farle quasi paura e la sua gola colma di lividi, come se qualcuno avesse tentato di strangolarlo.

«Oh mio Dio, Booth, che ti è successo?» Domandò preoccupata, alzandosi in piedi e aggrottando leggermente le sopracciglia quando, portata una mano alla gola con una smorfia, egli scosse la testa.

Aveva deciso che non avrebbe raccontato a nessuno quel che gli era successo e che dopo aver chiesto ad Angela il favore per il quale era venuto, avrebbe cercato in ogni modo di dimenticare tutta quell’assurda faccenda.

«Ho bisogno che tu cerchi di rintracciare quest'indirizzo» le disse semplicemente, porgendole, non dopo aver cancellato la parte che riguardava il “specializzati sul paranormale”, il bigliettino che gli aveva dato Angel.

L’artista prese il foglietto e dopo avergli dato una rapida lettura, si concentrò nuovamente sul compagno della sua migliore amica.

«Booth tu lavori all'FBI non credo che...» iniziò senza capire e prima che lui la interrompesse.

«È una cosa personale, per favore, è molto importante» la pregò, facendole intuire dal tono di voce che Brennan non sapesse nulla di tutta quella faccenda.

«Non riguarda Temperance, vero? Booth, so che sei un bravo ragazzo, ma se dovessi ferirla in alcun modo ti ucciderei, lo sai no?» lo minacciò scherzosamente, facendogli scappare un sorriso genuino.

«Va bene, inserisco tutto nel computer, ma ricordati, mi devi un favore» contrattò, facendogli l’occhiolino e iniziando poi ad esaminare i risultati della ricerca.

«Mmh, vediamo, qui c’è un sito web che però sembra essere inattivo, mentre qui c’è una denuncia che riguarda l’Hotel Hyperion, il luogo dove ha sede la tua agenzia che oltre a questo sembra essere un luogo fantasma.»

Booth non ne era sorpreso.

«Prova a cercare un tizio di nome Angel.»

Angela inserì il nome nella barra di ricerca, ma non ottenne che una serie di immagini su delle creature alate.

«Ok, questo è strano...»

Seeley deglutì rumorosamente prima di decidersi a parlare.

«Cosa è strano?»

«Non esiste nessuno con questo nome, non a Los Angeles almeno, tuttavia vi è un intero libro che sembra parlare proprio di un tipo chiamato “Angel”, il problema è una nuova e rarissima edizione di un testo antico, che è arrivata da poco e che è possibile consultare solo in biblioteca.»

«Non ha importanza, mi basta l’indirizzo.»

«Booth, sei sicuro di stare bene? Insomma hai un aspetto veramente…»

«Sto bene Angela, grazie dell’aiuto e oh, dì a Bones che l’aspetto alle otto alla tavola calda» gridò, ormai lontano dal laboratorio.

A quel punto Angela scrollò le spalle e scuotendo lentamente la testa si rimise a lavorare.

 

Booth non era mai andato pazzo per le biblioteche; infatti le aveva sempre trovate troppo silenziose e piene di squints per i suoi gusti.

Non che non gli piacesse leggere, questo è vero, ma alla luce dei fatti quei luoghi gli apparivano inquietanti e in quel momento altrettanto inquietante gli sembrava essere la sezione nella quale aveva appena scoperto si trovasse il libro che cercava.

Demoni, vampiri, spiriti maligni…

Dio, non riusciva manco a pensare che lo stesse facendo davvero, pensò mentre il suo dito scorreva sui titoli in rilievo dei libri disposti ordinatamente sugli scaffali.

Trattato sui demoni più pericolosi dell’ultimo millennio.

Ecco, era questo il libro che il vecchio bibliotecario, guardandolo in modo strano, gli aveva detto parlare della creatura chiamata “Angel”, ma ad essere sinceri, arrivati a quel punto Booth non era più sicuro di volerlo leggere.

Allo stesso tempo però, la sua curiosità era talmente grande che, dopo aver poggiato il volume su una scrivania lì accanto, vinto dalla curiosità iniziò a sfogliarlo.

Le stampe che gli si pararono innanzi, erano un qualcosa per cui non era preparato e nonostante a causa del suo lavoro fosse abituato a vedere cose che per i più avrebbero causato una visita da un bravo psicologo, quelle immagini gli diedero il voltastomaco.

Corpi smembrati, creature orribili che ora sapeva essere reali raffigurate  con la bocca coperta di sangue e una miriade di cadaveri ai loro piedi…

Fino ad ora di Angel nessuna traccia e per un attimo fu tentato di chiudere il libro, fino a quando almeno arrivò alla sezione dedicata ai vampiri che si ripromise mentalmente sarebbe stata l’ultima.

I vampiri sono essenzialmente dei demoni che abitano cadaveri umani dei quali si impossessano dopo averli dissanguati e fatto ingerire il proprio sangue…

Booth fece una smorfia disgustata e riprese a leggere sei righe più sotto.

Un vampiro non è una persona, può conservare il carattere e perfino gli aspetti più profondi dell’umano che era, ma non ha un’anima e nel suo profondo è un demone incapace di distinguere il bene dal male e privo di qualsiasi moralità. È stato registrato un solo caso di un vampiro con l’anima, ma al fine di evitare possibili fraintendimenti, l’argomento verrà trattato in seguito.

Seeley alzò per un attimo gli occhi dal volume, concedendosi un attimo per assimilare tutte quelle informazioni e in particolare per controllare che intorno a lui non ci fosse nessuno; l’ultima cosa che desiderava era essere scoperto a leggere un libro del genere.

I vampiri…

Possibile che fossero reali anche quelli?

Pensò con un brivido, per poi scuotere la testa e riprendere dal paragrafo in cui venivano elencati i vampiri più pericolosi.

E quasi si strozzò con la sua stessa saliva quando vide in cima alla lista il nome di Angelus, il flagello d’Europa, il demone con il volto angelico.

«Oh mio Dio…» mormorò con il cuore che gli batteva a mille ed iniziando a sfogliare freneticamente il volume, fino a quando arrivò al capitolo interamente dedicato a quello che era considerato il vampiro più sadico e perverso mai esistito sulla faccia del pianeta.

Non può essere lui!

Gridò nella sua mente, ma ogni sua speranza sembrò irrimediabilmente crollare quando trovò una stampa di quello che, se non avesse avuto i capelli lunghi raccolti elegantemente con un nastro di seta, sarebbe potuto essere lui in un epoca passata.

Ma a sconvolgerlo non fu tanto quell’immagine quanto invece quella in cui Angelus veniva raffigurato nel suo vero volto.

Vedere la sua faccia distorta in quella cosa, la sua bocca piena di zanne e la sua fronte solcata da profonde creste, gli fece mancare il respiro.

Il fatto però che gli dava più fastidio era il non essersi reso conto di aver davanti una creatura in confronto alla quale anche il serial killer più spietato che avesse mai incontrato sarebbe apparso ridicolo.

Come aveva potuto essere così cieco?

E se da un lato a questo punto la voglia di leggere gli era passata del tutto, dall’altro sapeva di non poter più tornare indietro.

Aveva bisogno di sapere, doveva sapere, doveva capire il perché il suo istinto l’avesse ingannato in quel modo, doveva farlo, altrimenti non sarebbe più stato sicuro di niente.

Così iniziò a leggere, strabuzzando per un attimo gli occhi quando lesse la data di nascita del suo sosia.

Sono molto più vecchio di te…

Chissà perché, ma ora quell’affermazione non gli pareva più tanto ridicola, anzi, la situazione cominciava ad apparirgli sempre più raccapricciante mano a mano che leggeva delle innumerevoli vittime che quel che non gli era sembrato più che un ragazzo aveva causato.

Tuttavia proprio quando dopo centocinquanta anni di omicidi, aveva ormai iniziato a perdere ogni speranza che il suo istinto si fosse sbagliato, gli saltò agli occhi una nota.

Fino a qualche decennio fa non si era più avuta alcuna notizia di Angelus, alcuni hanno pensato che fosse morto, altri, non riuscendo a trovare spiegazione alcuna, han preferito non pronunciarsi. Tuttavia grazie al contributo di uno dei membri dell’Accademia degli Osservatori, entrato in diretto contatto con il vampiro, siamo riusciti a colmare rilevanti lacune.

A quanto pare la scomparsa di Angelus fu dovuta a una maledizione che gli venne scagliata da un potente clan di zingari desiderosi di vendicare la morte che il flagello aveva brutalmente inflitto alla loro pupilla.

Così l’anima di Liam O’Connor venne richiamata dall’etere e restituita al suo corpo facendo sì che Angelus, ormai cosciente del male arrecato all’umanità e soffocato dai sensi di colpa, lasciasse il suo sire e iniziasse a vagare per l’Europa senza meta, incapace di uccidere e vivendo del sangue delle bestie più immonde.

Al sorgere del nuovo secolo egli si imbarcò per l’America, ma il senso di colpa non lo abbandonò e continuò a vivere come un reietto fino a quando l’incontro con un messaggero delle Forze dell’Essere lo portò dalla parte del bene.

Da quel momento in poi Angelus, che preferì cambiare il suo nome in Angel, lavora in stretto contatto con la Cacciatrice, cercando la redenzione per i suoi peccati.

Arrivati alla fine del testo, Booth interruppe la lettura e ripose il libro nello scaffale, chiudendo così, metaforicamente parlando, anche una parte della sua vita.

Era difficile dire cosa provasse in quel momento; si sentiva strano, in parte sollevato, in parte ancora turbato, ma proprio allora, le parole che una volta gli aveva detto Bones, gli tornarono alla mente.

Lui era stato cattivo, aveva ucciso, commesso alcuni dei peccati più gravi prima di rendersi conto di quanto fosse preziosa la vita.

«Pensi davvero che si debba essere cattivi per diventare buoni?»

Sì, lo pensava davvero, rifletté, scuotendo la testa e incamminandosi verso l’uscita della biblioteca quasi ormai vuota, pensando nel mentre che forse, dopotutto, lui ed Angel non erano poi così diversi.

 

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Bene bene, ecco l'epilogo come promesso che capita a fagiolo dato che oggi è anche il compleanno di David che, nel caso non fosse ancora risultato chiaro, è uno dei miei attori preferiti xD

Inizio subito col dire che ho voluto fare un finale aperto; in principio avevo pensato di scrivere che in realtà Booth non fosse altro che un discendente di Liam che, come ben sappiamo, non era di certo famoso per disdegnare la compagnia di donne diverse quando e come voleva.

Poi però ho deciso volutamente di non spiegarla in quanto farlo a mio parere, per la lunghezza della storia, sarebbe risultato forzato e poi perché ritengo che non si possa arrivare a scoprire il perché di ogni cosa, non sempre e non subito almeno :)

Le strade di Angel e Booth si sono incrociate per caso e ora giustamente si ridividono, d'altronde Seeley è un essere umano ed è necessario che viva nel suo mondo, combattendo quelli che sono i mostri umani e lasciando al vampiro i mostri veri.

Bene, non ho più niente da dire, se non che mi farebbe molto piacere avere un vostro parere su questa breve fanfic, sapere se vi sia piaciuta oppure no etc. etc.

P.S. Prima di scrivere questa storia stavo già lavorando a un'altra crossover fra Angel e Bones ( sì, ormai siete finiti, mi sono fissata xD) molto più lunga di questa e che spero, dato che ho talmente tante storie in corso da sfornare un capitolo ogni tre mesi, di riuscire prima o poi a pubblicare :)



   
 
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