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Autore: Maiwe    17/05/2013    3 recensioni
Flash ispirata alla citazione, tratta da Lilo & Stitch (Disney), "Cosa si prova, quando non si ha niente, neanche dei ricordi cui aggrapparsi quando è notte fonda?" e al prompt "Appartenenza."
Loki ha appena subito il grande shock della rivelazione delle sue vere origini da parte di quello che, fino a pochi momenti prima, riteneva essere suo padre, e in lui cominciano a farsi strada male, ombra, dolore, desiderio di vendetta.
Una breve introspezione della sua salita al trono.
Questa storia è il risultato di una sessione di "Drabble Night" delle Muse.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Odino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appartenenza

Citazione: “Cosa si prova, quando non si ha niente, nemmeno dei ricordi cui aggrapparsi quando è notta fonda?”

Fandom: Thor (Marvel) - Loki

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Ripercorre con la mente quanto accaduto, e non ha dubbi: è tutto vero. I pensieri si accavallano, si aggrovigliano, e, in fondo al cuore, un'ombra sta crescendo. E' la rabbia, che la fa crescere. E' il senso di impotenza. La sensazione di non appartenere davvero a niente.

“Sei mio figlio”.

Le parole di suo padre... no, di Odino, sono come frustate.

Non gli crede e non gli crederà mai più. Si sente violato, si sente bruciato.

Loki non è mai appartenuto a niente, è sempre stato estraneo al mondo della sua stessa famiglia, e, adesso, anche un reietto, il rifiuto di una stirpe di mostri che a sua insaputa già lo aveva ripudiato, prima ancora che gli fosse data una possibilità.

Loki non è figlio di Odino, e non è figlio di Laufey.

“Che cosa sono?”, continua a ripetersi, odiando ogni centimetro del suo corpo, reso fetido da quella maledetta bugia.

Un mostro, ecco cos'era.

Eppure, quando chiude gli occhi, ancora qualcosa resta.

Ricordi.

Ricordi confusi, annebbiati, accecati dalla rabbia e dal rancore di tutti quegli anni vissuti nell'ombra.

La rabbia cresce.

Indossa il suo elmo, e il peso gli ricade sul collo, sulle spalle, sulle scapole. Sulle vertebre.

Allunga una mano, esitante. Le dita tremano.

Afferra, infine, lo scettro di Odino.

Come avrebbe potuto essere re di un popolo che non lo aveva mai voluto, di una famiglia che non era la sua?

A cosa ci si può aggrappare, quando è buio, e i ricordi svaniscono?

  
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