Crossover
Segui la storia  |       
Autore: eugeal    17/05/2013    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se Buffy fosse morta definitivamente?
Cosa avrebbe fatto Rupert Giles dopo aver assistito alla sua fine?
Forse sarebbe andato via da Sunnydale per sfuggire ai ricordi, ritrovandosi in Giappone. Giappone che, come molti di voi sapranno, è la patria di Sailor Moon.
E forse una delle nemiche di Sailor Moon non è morta come sembrerebbe vedendo la serie, ma aspetta solo di risvegliarsi.
Cosa succederà poi?
L'unico modo per saperlo è leggere questa storia.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Telefilm
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Atheris attaccò nuovamente, cercando di penetrare ancora una volta le difese mentali di Eudial.
Attinse ai poteri di Hope con voluttà, ma una leggera nota di­scordante lo mise in allarme: c'era una minuscola resistenza, come se la ragaz­zina non fosse più disposta a cedere totalmente al suo volere, come se qualche dubbio stesse offuscando la sua volontà.
Si voltò verso di lei, ma il successivo attacco di Eudial lo costrinse a riportare l'attenzione sulla Cacciatrice: se fino a un attimo prima si stava divertendo a combattere con lei come un gatto che pregusta il sangue della preda, ora ini­ziava a irritarsi, innervosito da quella lieve discrepanza che aveva sentito nei pensieri di Hope.
Quella sensazione sembrava crescere e divenire più forte attimo dopo attimo, finché Atheris non fu sicuro di una palese ed evidente ribellione.
Come era possibile che quella ragazzina inutile fosse capace di resistergli?
Non era accettabile e avrebbe dovuto essere punita per la sua disobbedienza.
Smise di perdere tempo e scatenò tutta la propria forza in un colpo diretto a Eudial.
La ragazza reagì abbastanza in fretta da proteggersi, ma non poté evi­tare di essere gettata a terra parecchi metri più indietro.
Eudial sentì il pavimento gelatinoso che tentava di imprigionarla, ma usò il pro­prio potere per respingerlo e si rialzò in fretta, temendo che Atheris si stesse preparando a finirla.
Stupita, lo vide correre verso Hope, poi l'incantesimo di dissimulazione di Vale­rius cedette ed Eudial si accorse del gatto e di Sofia, accanto alla ragazzina.
Le esclamazioni di sorpresa di Tera e Giles le fecero capire che anche loro se ne erano accorti solo in quel momento.
Senza perdere tempo, Eudial partì all'inseguimento di Atheris, ma ormai la creatura oscura era troppo vicina a Hope, Sofia e Valerius.
Il corpo perfetto da principe azzurro che il mostro aveva sfoggiato a beneficio della credulità di Hope sembrava mutare attimo dopo attimo, perdendo ogni fattezza umana e rassomigliando sempre di più alla grottesca imitazione di una persona, e rive­landosi per il travestimento che era.
Un cambiamento repentino dell'espressione di Hope, da serenità sognante a puro terrore, fece capire a Eudial che anche la ragazzina si era accorta di chi fosse realmente Atheris, ma era troppo tardi: il mostro era a pochi passi da lei.
Nel giro di un attimo, Atheris si avventò su Hope per colpirla con una mano da cui erano spuntati repentinamente artigli affilati, Sofia si mise tra lui e la ragaz­zina per difenderla col proprio corpo e Valerius balzò in avanti, aggrappandosi con le unghie al viso del mostro.
Eudial sentì che il potere di Atheris si era indebolito di colpo e si preparò ad at­taccarlo: forse quella era l'unica occasione per sconfiggerlo.
Afferrò Atheris da dietro e scatenò tutto il proprio potere contro di lui, senza ri­sparmiare nulla.
Con sorpresa Eudial si accorse che Giles e Tera l'avevano raggiunta, ma men­tre la Cacciatrice si era fermata al suo fianco, Giles le aveva superate entrambe per correre da Hope e da Sofia.
Eudial colpì Atheris un'ultima volta col potere, mentre Tera aveva afferrato il mostro per quella che era stata la testa e che ora sembrava poco più di una protuberanza carbonizzata e gli aveva affondato più volte il pugnale nel collo.
Con un ultimo affondo, la testa di Atheris si staccò di netto e l'intero corpo del mostro si sbriciolò tra le mani delle due ragazze.
Valerius atterrò sulle quattro zampe sul pavimento, ora nuovamente solido.
L'illusione creata da Hope si stava dissolvendo rapidamente e le due Cacciatrici si scambiarono uno sguardo incredulo.
- Lo abbiamo sconfitto? - Sussurrò Eudial, guardando Tera. - Lo abbiamo davve­ro sconfitto? -
L'altra Cacciatrice non rispose, ma la sua espressione costrinse Eudial a seguire il suo sguardo.
Hope era rannicchiata a terra e singhiozzava, sconvolta, ma Giles non la guar­dava nemmeno, era inginocchiato a terra, chino sul corpo insanguinato di Sofia ed era talmente immobile da sembrare impietrito.
Tera aveva guardato Valerius, in una muta supplica e il gatto aveva scosso la testa con uno sguardo dolente: non poteva salvarla, lo sforzo fatto per indeboli­re Atheris lo aveva prosciugato, non sarebbe riuscito a usare i poteri per salva­re la donna.
- Sofia... no... - Aveva sussurrato Tera, e il tono della sua voce aveva spinto Eu­dial a metterle una mano sulla spalla, preoccupata.
Era assurdo e totalmente ingiusto, inaccettabile. Tera aveva pensato che qual­cuno di loro avrebbe potuto cadere nella battaglia disperata contro Atheris, aveva temuto per la propria vita e per quella di Eudial, Giles e Valerius, ma So­fia non c'entrava nulla con quel mostro, era solo una donna normale e amabile che non avrebbe mai dovuto essere lì.
Sofia era innocente e non meritava di morire in quel modo, proprio come non lo aveva meritato Admina, sua madre, tanti anni prima.
Allora non aveva potuto abbandonarsi al dolore, aveva dovuto pensare a so­pravvivere senza potersi fidare di nessuno, nascondendo le proprie lacrime per apparire forte, ma adesso era diverso, non c'era più bisogno di fingere.
Con un gemito si voltò verso Eudial e l'abbracciò stretta, affondando il viso contro la sua spalla.

Giles non riusciva a muoversi, incapace di staccare gli occhi dalle enormi mac­chie di sangue che si erano allargate sugli abiti di Sofia e che inzuppavano la stoffa, facendola attaccare al corpo della donna, al suo petto immobile.
Sofia non respirava e a Giles era bastato un attimo per capire che era morta.
Era assurdo, perché si era avvicinata così tanto al campo di battaglia? Non avrebbe nemmeno dovuto essere lì, l'aveva lasciata a casa insieme alle bambi­ne e a Tera...
Poco prima, mentre cercava di contenere la luce di Xini all'interno del meda­glione, aveva alzato gli occhi per un attimo e l'aveva vista accanto a Hope, poi Atheris si era avventato su di loro e Giles non era certo di quello che aveva fat­to dopo.
Aveva iniziato a correre verso Hope e Sofia, ma non ricordava di aver­lo fatto, solo la scena di Atheris che affondava gli artigli nella schiena di Sofia era impressa a fuoco nella sua memoria.
Si era trovato in ginocchio a guardare il corpo di Sofia e non riusciva a pensare ad altro.
Forse Atheris aveva ucciso tutti o forse era stato sconfitto, ma non gli importa­va.
Sofia era sempre stata lì per lui, lo aveva amato in silenzio senza pretendere nulla, lasciandolo libero di andare via quando era necessario e solo ora l'Osser­vatore si rendeva conto che lui lo aveva sempre fatto, l'aveva lasciata sola, distolto da cose che aveva reputato più importanti.
Come aveva fatto a non fermarsi mai a pensare che era lei quella importante?
Se Sofia era morta era solo colpa sua, se non fosse tornato da loro , lei e Lyra avrebbero continuato a vivere tranquille e lontane da ogni pericolo.
Quel pensiero lo distruggeva.

Earh Donovan guardò preoccupato il medaglione della dea Xinuxunil che Ru­pert Giles gli aveva messo in mano bruscamente quando lui e Tera erano corsi via in direzione del mostro che voleva uccidere tutti loro.
Il professore non ave­va prestato troppa attenzione al medaglione, impegnato a mantenere stabile l'incantesimo protettivo per Eudial insieme a Seihoshi, ma poi il nemico era sta­to sconfitto e il luogo in cui si trovavano era tornato lentamente alla normalità.
Erano in una stanza molto grande, con pareti di vetro panoramiche, ma lo spa­zio sembrava essere più ridotto rispetto all'ambiente surreale creato dai poteri di Hope.
I due draghi occupavano una buona parte dell'osservatorio panorami­co e il professor Donovan si chiese per un attimo come avrebbero fatto a farli uscire da lì, ma per il momento non era quella la priorità.
Seihoshi si era staccata da lui e aveva fatto per avvicinarsi a Giles, poi aveva cambiato idea, intimidita dall'evidente dolore dell'Osservatore ed era rimasta in disparte.
Poco dopo si era accorta che Spike e le sailor che erano state intrap­polate all'inizio del combattimento erano a terra, in un angolo della sala ed era andata a occuparsi di loro.
Donovan aveva capito dall'espressione della ragazza che quelle persone erano solo prive di sensi.
Alla fine l'unica a perdere la vita in quella battaglia dispera­ta era stata Sofia e ciò faceva sembrare quella morte ancora più assurda.
Il professore non la conosceva abbastanza da essere veramente addolorato per lei, ma era evidente che tutti gli altri erano molto legati a quella donna.
Tera piangeva apertamente, abbracciata a Eudial e Earh Donovan pensò con amarezza che forse non si sarebbe disperata così tanto se fosse stato lui a mo­rire.
Scacciò quel pensiero sgradevole e si avvicinò a Rupert Giles.
Persino lui era esitante a disturbare il dolore del collega, ma il medaglione della dea brillava sempre più intensamente e lui non credeva di poter contenere quel potere ancora per molto.
- Credo che il sigillo stia per sciogliersi... - Disse col tono sommesso che avreb­be potuto usare in un luogo sacro. - La Dea si sta liberando. -

Il medaglione si illuminò di una luce candida, brillante come una stella, che co­strinse i presenti a distogliere lo sguardo.
L'unico a non muoversi fu Rupert Gi­les, che non aveva smesso di fissare il volto pallido e immobile di Sofia.
La luce si staccò dal medaglione e si espanse fino a riempire la stanza, avvol­gendo tutti in un calore gradevole e consolatorio.
Eudial ripensò a un momento di tanto tempo prima quando quella stessa luce l'aveva curata e protetta e sorrise tra le lacrime.
Xinuxunil lasciò che la propria luce pulsasse al ritmo del cuore di Giles e lo av­volse nel suo calore.
- Stai soffrendo, Ripper, - disse in un sussurro – sento il tuo dolore. -
Giles sembrò riscuotersi dalla sua immobilità e alzò il viso verso la luce.
- Xini... - L'Osservatore scosse la testa, preoccupato. - Valerius mi ha parlato del giuramento, non avresti dovuto tornare, è pericoloso per te. -
La luce palpitò e Giles capì che quello era un sorriso.
- Avevi bisogno di me, Ripper. E comunque miei fratelli non faranno nulla per ostacolarmi, stavolta. -
- Perché no? - Chiese Giles, ma temeva di sapere già la risposta della dea.
Xinuxunil lasciò che la propria mente si unisse a quella dell'Osservatore, come aveva fatto tanto spesso in tempi ormai lontani.
- Lo sai anche tu, Ripper. È ora di dirci addio. -
- Mi lascerai anche tu, Xini? Dovrò perdere anche te? -
La luce di Xini brillò intorno a Sofia.
- Potrei usare il suo corpo, nascondermi in lei e diventare di nuovo umana, ma...-
- No! - La interruppe Giles. - Non questo! Non nel corpo di Sofia! -
- Ma, dicevo, non è questo il desiderio del tuo cuore. - Disse Xini, terminando la frase con dolcezza. - Quando lei è morta, ti sei dimenticato di me. Hai lasciato il medaglione alla persona che ti era più vicina e sei corso da lei. Il tuo cuore ap­partiene più a lei che non a me, Ripper. Lo so. Lo vedo. Non puoi negarlo. -
Giles chiuse gli occhi: la profonda tristezza della dea non faceva che acuire il senso di colpa che provava.
- Perdonami Xini. -
- Non hai mai voluto ferirmi, Ripper, non c'è nulla da perdonare. Il tuo amore mi ha liberata, conoscere il tuo animo mi ha reso una dea migliore, non rimpiango un solo istante di quelli passati insieme. -
Xinuxunil si separò dalla mente di Giles e la sua luce brillò più intensa per un attimo prima di iniziare a svanire.
La voce della dea risuonò di nuovo mentre anche l'ultima scintilla di luce si spe­gneva.
- Desiderio esaudito. -
Nello stesso momento, il petto di Sofia si mosse in un nuovo respiro.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: eugeal