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Autore: Shinkocchi_    17/05/2013    2 recensioni
Una leggera musica jazz si spande nelle stanze, permeando ogni più piccolo angolo dell'appartamento, passando attraverso le porte, le pareti, le finestre, divenendo via via sempre più un eco di sottofondo. Atsushi, nella luce soffusa dell'abat-jour, rivolge un'occhiata attenta al vecchio giradischi ancora un po' impolverato che ha davanti al naso -e che francamente non sapeva di possedere-, stiracchiando un sorriso soddisfatto nel momento in cui il disco poggiatovi sopra inizia a girare «Sono riuscito a farlo funzionare, visto che bravo?»
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[AtsuMasa]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Minamisawa Atsushi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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[il link qui affianco è del video della canzone che è presente nella fic - http://www.youtube.com/watch?v=lWghqBL4aDA - buona lettura]














.: Soundless :.






 
Una leggera musica jazz si spande nelle stanze, permeando ogni più piccolo angolo dell'appartamento, passando attraverso le porte, le pareti, le finestre, divenendo via via sempre più un eco di sottofondo. Atsushi, nella luce soffusa dell'abat-jour, rivolge un'occhiata attenta al vecchio giradischi ancora un po' impolverato che ha davanti al naso -e che francamente non sapeva di possedere-, stiracchiando un sorriso soddisfatto nel momento in cui il disco poggiatovi sopra inizia a girare «Sono riuscito a farlo funzionare, visto che bravo?» fa' con una nota di ironia nel tono, rivolgendosi a Masaki nell'altra stanza, senza preoccuparsi minimamente di alzare la voce affinché lo senta.
L'altro esce dalla cucina e serra le labbra, mentre uno scettico movimento di sopracciglia si fa strada sul suo volto «Mh.» borbotta solo, poggiato allo stipite «Ora non montarti troppo la testa, per favore. Non hai fatto nulla di eccezionale.»
«E su! Non mi avresti dato un soldo! Ammetti che non te lo aspettavi!» si volta con fare soddisfatto, scostandosi come è sua abitudine il ciuffo di capelli dal viso, mentre Masaki prende un profondo respiro, muovendo qualche passo incerto verso il divano di fronte al mobiletto su cui è poggiato l'arnese, gettandovisi sopra a peso morto.
«Non pensavo avessi una cosa del genere in casa...»
«Francamente neanche io. L'ho trovato per caso fra i vecchi scatoloni con gli oggetti di famiglia...» arriccia il naso «Penso sia di mio nonno, sarebbe da lui...» si corregge «A ben pensarci, mi ricordo che anche quand'ero piccolo era solito ascoltare questo genere di musica. Mi fa venire un po' di nostalgia, in effetti.» accenna lo spettro di un sorriso.
Il più giovane mormora un "capisco" a fior di labbra, poi reclina il capo, puntando lo sguardo al soffitto «Sembra piuttosto vecchio guardandolo bene.»
«Antico.» precisa Atsushi con appena un po' di disappunto, muovendo l'indice «E comunque sì, ad una prima occhiata direi che è degli anni '40, all'incirca, e fatto probabilmente arrivare pure dall'America. Insomma, uno di quegli oggetti di antiquariato non di poco valore.»
Kariya fa' per dire qualcosa, le braccia incrociate al petto, quando l’altro lo precede «Pensavo di venderlo. È vecchio, polveroso, e occupa un sacco di spazio nel comò.» continua piano, accarezzando l'oggetto con la mano.
«...d'accordo, se ti va. In fondo se vuoi sei liberissimo di farlo.» afferma l'ex numero quindici con un secco movimento di spalle, socchiudendo gli occhi.
Rimangono entrambi zitti mentre la puntina, sostenuta dal braccio, continua a tracciare un percorso concentrico sul disco nero e la musica risuona, cauta, e ogni suono si espande, contrae, ogni nota rimbalza e si disperde nel vuoto, mitigando il silenzio.
Poi Atsushi prende un respiro, si avvicina all'altro e senza preavviso lo afferra per il braccio -non se l'aspettava, Masaki- facendolo alzare in piedi e trascinandolo con sé oltre il divano, nel punto del salotto dove c'è un po' più spazio, mentre l'altro è impegnato a blaterare frasi sconnesse, confuso com'è «S-Senpai, ma cos—» prima che possa finire la frase Minamisawa lo fa volteggiare, intrecciando le dita della mano con le sue.
«Ti insegno qualche passo.» lo interrompe con estrema calma, intuendo la domanda dell'altro.
«C-Cretino—! Lo sai che non sono capace a ballare!» sbraita arrossendo, e il maggiore gli risponde con un vago e serafico "motivo in più per imparare, no?". E Masaki si zittisce, serra le labbra per non riprendere a balbettare vergognosamente di fronte alla sua dannata faccia tosta, e abbassa il volto in fiamme quando sente la mano dell'altro poggiarsi sul suo fianco con estrema nonchalance.
Minamisawa muove qualche passo, tranquillo, tenendo lo sguardo fisso sul volto chino e paonazzo dell'altro, con fare divertito. Lo trascina, spinge, si blocca, cercando di armonizzare i movimenti dell'altro con i suoi.
«Sei troppo rigido, sciogliti un po'— sul serio, sei un manico di scopa.» lo stringe appena a sé, premendo i loro corpi l'uno contro l'altro e per reazione Kariya si irrigidisce ancora di più. E Atsushi ride, Masaki avvampa «Fatti guidare da me.» glielo impone piano, sottovoce, quasi ad aver paura di rovinare tutto, senza farlo sembrare tuttavia un vero e proprio ordine «Basta questo. Ti fidi, no?» domanda, senza aspettarsi una risposta, che infatti il più giovane non da'. Solo serra le labbra e ammutolisce, assumendo un più vivido colore sulle gote prima che l'altro gli strappi un borbottio, facendogli fare un'altra giravolta tenendolo solo per la mano sopra la testa «Un, due. Un, due. Un— tieni su quelle spalle, stai meno gobbo!» lo riprende Atsushi, divertito, facendogli muovere ancora qualche passo con suo enorme disappunto «E smettila di nascondere il viso dietro la frangia, che inciampi. E poi sei bello, ma soprattutto ora inciampi.»
«...l diavolo...» borbotta, serrando le labbra nel più completo imbarazzo, senza neanche cercare davvero di imitare i movimenti dell'altro «Odio ballare, mollami...non lo sopporto— è stupido, e imbarazzante.»
«Ma non ci sta guardando nessuno, siamo solo noi...è davvero tanto male ballare con me?» accenna un sorriso sghembo, arrivando ad un soffio dalle sue labbra -e si perde nei suoi occhi-, per poi scostarsi appena, velocizzando quasi impercettibilmente il ritmo dei passi e afferrandolo sopra il ginocchio, per poi far reclinare il suo busto all’indietro con un movimento fluido.
«C-Cazzo fai?!» sbotta esasperato, al limite dell'imbarazzo Masaki, con gli occhi sgranati, aggrappandosi alla sua maglia con una mano per non cadere.
«Amore mio, che ballo sarebbe senza un casquet?» ridacchia sotto i baffi, prendendolo palesemente in giro e facendolo avvampare ancora di più fra poco velati improperi.
Atsushi lo ignora, lo risolleva e riprende a guidarlo per la stanza, alternando passi brevi a passi lunghi, girando, muovendosi seguendo il ritmo lento della musica in quella calda e soffusa penombra. Poi stringe la presa sul suo fianco e sulla sua mano, senza troppa forza -non vuole fargli male-, con un sospiro «Sei proprio negato, eh. Davvero, non credevo si potesse esserlo a tal punto. »
«T-Taci…» infossa il collo fra le spalle, desiderando sparire mille metri sotto terra o comunque picchiare il senpai di santa ragione.
«Si può essere più scemi?» infierisce ancora l’altro per poi soffocare una risata, sbuffando «Insomma, se sai ballare o no che importa? Anche se non ti piace, anche se sei una frana, l’importante è che tu lo faccia con me, no?» socchiude gli occhi, trattiene il respiro, e il più piccolo porta l’attenzione su di lui, confuso «Sì, insomma…se tu…se tu mi ami, allora qualsiasi cosa va bene se la fai con me, anche se non ti piace. Va bene perché mi ami e…allora la sopporti, perché sei con me.» continua sentendosi arrossire -e nel frattempo inizia a perdere lui stesso un po’ il filo del discorso- «Quindi…quindi va bene anche ballare, no? Basta che tu lo faccia con me.» pausa, poi si corregge «E-E chiaramente, solo con me. »
Rimangono in silenzio di nuovo, e per un attimo al più giovane sembra che la musica arrivi alle sue orecchie stranamente ovattata, distante, e dischiude le labbra per prendere fiato.
«Senti, Masaki...» riprende poi incerto Atsushi, distogliendo lo sguardo, mentre un lieve rossore gli imporpora le guance, e Kariya lo fissa qualche istante con il respiro mozzato e il cuore che batte a mille nel petto, in trepidazione «E-Ehi, ci stai riuscendo!» l'esclamazione del maggiore lo riporta alla realtà come una doccia fredda e non appena il giovane si accorge che, sì, per qualche assurda ragione sta realmente seguendo i passi dell'altro -seppur con ancora qualche incertezza- si scosta di colpo, rapido, come bruciato «E ora che c'è?» Minamisawa lo guarda con disappunto, scompigliandosi i capelli con una mano «Stavi andando bene, insomma—»
«N-Non—» Kariya fa per replicare, ma la voce gli muore in gola e si sente soffocare, quindi si limita a portarsi una mano al viso per nascondere il rossore.
Atsushi aggrotta le sopracciglia e serra le labbra alla sua reazione, poi muove qualche passo e sorpassa il più piccolo, avvicinandosi al mobile, fermando la musica, facendo calare nella stanza un silenzio di tomba interrotto solo dai rumori e dagli echi all'esterno. Silenzio, e poi sente i passi del più giovane sempre più vicini «Mi piaceva la musica, idiota...mica ti ho detto di fermarla.» borbotta in imbarazzo distogliendo lo sguardo, e dopo un momento di sorpresa sul volto di Minamisawa si stiracchia un sorrisetto compiaciuto.
«Ah, scusa.» lo prende in giro notando il rossore sulle sue guance «Mi sembrava volessi smettere.» fa', sussultando poi nel vedere l'altro tendere timidamente una mano verso di lui, tremando. Si lascia sfuggire un sospiro spezzato e riporta la puntina sul disco di vinile, per poi accostarsi a Kariya, chinando il capo mentre sente la musica ripartire dopo qualche istante di vuoto segnato dal solito, datato rumore tipico dei giradischi. Gli afferra dunque la mano, stringendola in modo che smetta di essere scossa dai fremiti, per poi riportare l'altra al fianco del ragazzo, che sussulta come al suo solito ogni volta che gli si tocca quel punto così sensibile che per lui sono i fianchi, e Atsushi avvicina le loro mani intrecciate alle sue labbra, dandogli un leggero bacio sulle nocche, per poi lanciargli una sbieca occhiata carica di sottintesi che fa arrossire nella penombra Kariya.
Un, due. Un, due. Passo, giro, poi volteggio. Minamisawa riprende il ritmo, seppur con varie difficoltà nel sincronizzare i movimenti del più piccolo con i suoi. Rimangono comunque in silenzio, e la musica continua a risuonare «Ho cambiato idea.» comincia ad un tratto Masaki, titubante «Non lo vendere, il giradischi intendo.» dice solo, con gli occhi chiusi e il tono calmo, eppure in qualche maniera supponente «Sarebbe stupido, e insensato...essendo un pezzo d'antiquariato fra qualche decina d'anni varrà ancor di più, no?» borbotta in imbarazzo, cercando di sembrare convincente nelle sue parole -eppure Masaki stesso si rende conto perfettamente che è solo una stupida scusa- e Minamisawa dopo un momento di stupore annuisce con un sorrisetto ironico in volto.
«Ma solo se tu balli con me.» replica, e muove un passo più a fondo dei precedenti in avanti, poi altra giravolta «Altrimenti rimane inutilizzato...che spreco, non trovi
Il più giovane lo fissa di sbieco, con un espressione ambigua in volto «Solo fino a quando non termina la canzone.» concede, e l'altro annuisce mimando un "si puó fare" a fior di labbra, soddisfatto.
Masaki stringe la mano di Atsushi, che contraccambia la stretta e nel frattempo continua a tenere gli occhi, che sono appena lucidi e paiono brillare un poco', fissi nei suoi. Così continuano a ballare, stretti, ma nemmeno troppo, in quella piccola stanza, mentre ogni suono di nuovo si espande e poi contrae, mentre ogni nota rimbalza nuovamente e si disperde nel vuoto in un ciclo senza fine. Poi Atsushi poggia le labbra su quelle di Masaki.
E nemmeno se ne accorgono quando la musica smette di suonare.

 







 
 


 

 
 
*
Allora. Allora.
Premetto che sono confusa, e che non so esattamente cosa dire/fare/bregare in questa nota autore, quindi, ecco, scusate se non avrà molto senso…
Questa fic è nata così, come un lampo a ciel sereno, a tatto, a feels cacchio ne so (?) e- e io per Dioniso crudivoro non- GNH- *muore
Allour, bien, sì- non so se ce la posso fare, ecco, ma dato che ormai sono qui mi sforzerò di scrivere qualche cacchiata a caso, perché non sono in grado di buttare giù una nota oggi- scrivere questa fic è stato qualcosa di straziante, e non perché non mi veniva o qualcosa del genere, ma perché la scena era impressa così perfettamente nella mia testa, le immagini così nitide, che nel turbinio di sentimenti che agitavano il petto è stato un vero dramma riuscire a rendere l’idea che volevo e tutt’ora non so se ci sono riuscita.
Sta di fatto che non mi era mai capitato di stare così nello scrivere qualcosa -di MIO per giunta-
Insomma, quando scrivi e senti il petto tanto in subbuglio perché è tutto così dannatamente perfetto che ti vien voglia di piangere, e urlare e senti il cuore implodere su se stesso NCIHDSNB
Completamente annientata dai feels, ecco-
Comunque, questo non centra, ma io dovevo dirlo, ecco, quindi…
Atsushi e Masaki che ballano, sì, idee malsane che escono da role ancora più malsane. Atsushi sa ballare, PLS, (ha fatto un corso all’età di dodici anni) (?) mentre Masaki è un manico di scopa. Un obbrobrio. Una completa frana. Una merd- non sa ballare, insomma u.u e odia ballare, perché si sente ridicolo a fare una cosa del genere, per di più davanti ad uno come Minamisawa…(come biasimarlo-)
Da questo punto di vista io mi sento molto Masaki, davvero.
Comunque, sì, è tutto- è meglio che ora taccia, perché non ho idea di che sto scrivendo.
Un grazie a tutti coloro che hanno letto, vorranno recensire o boh (?), e un grazioso grazie a chiunque sia arrivato sino qua (?)
Tanto lov <3
Ja nee

minamisawamasaki
Fede 
  
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