17/05/2013
2 recensioniTi prego, non andare via
[Diego]
Sta piovendo e non ho l'ombrello. Non mi importa. Non mi importa cosa penso, non mi importa cosa ho con me. Mi importa solo recuperare la metà del mio cuore che ho ferito a morte.
Perché sono stato così stupido da non accorgermi di niente? Perché ho lasciato che soffrisse in questo modo, a causa mia?
Non so proprio come sia riuscito a non scorgere tutti quei segnali, così lampanti, così evidenti.
Neanche le sfuriate di Luca e Paolo mi sono state d'aiuto. Sono servite a qualcosa solo quando ormai era troppo tardi per fare anche la più piccola mossa, perché il danno era stato fatto.
Lo so che è tardi per cercare di recuperare l'amore della ragazza per cui darei più di tutto quel che ho, se potessi. Ma voglio tentare lo stesso, voglio tornare ad essere presente nella sua vita, nei suoi sogni, nel suo cuore.
Ecco perché mi ritrovo a correre anche in una simile condizione.
Sto correndo da lei, perché sono stato uno stupido.
Sto correndo da lei, perché è tutta la mia vita, adesso e per sempre.
Sto correndo da lei, perché se la perdo, non avrò più alcuna certezza.
Sto correndo da lei, perché voglio scusarmi, per tutto.
Scusarmi, perché ho fatto del male alla ragazza più dolce, amabile, sensibile, paziente, comprensiva di questo mondo. Ho fatto del male al tesoro più grande che avevo, l'ho ferito a morte, letteralmente.
Voglio salvare l'unica cosa per cui sento il dovere di vivere sul serio. Lei.
Lei, che si adesso si trova lontano da me, in un posto dove le pareti bianche, spesso spente, hanno assistito a milioni di pianti, tristi o felici che fossero.
Non voglio che quelle mura ascoltino anche il pianto dei parenti di lei, per causa mia. Devo salvarla, a tutti i costi.
La pioggia continua a bagnarmi da capo a piedi. Non sento fastidio. Non sento la stanchezza nelle gambe. Non sento che l'ossigeno comincia a scarseggiare un po' nei miei polmoni. Non sento che il cuore potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
Sento solo questa benedetta necessità di essere con lei, il prima possibile.
La sento fin dentro le ossa, fin dentro il cuore, fin dentro l'anima.
Come se il mio corpo mi avesse letto nel pensiero, aumenta il passo e mi sembra di volare, volare sulle ali sottili e trasparenti dell'amore, che mi guidano fino all'ospedale.
Entro e chiedo subito ad un'infermiera dove si trova la camera di Serafia, l'unica ragazza che, con il suo amore, possa completare ogni singola parte di me.
"Primo piano, è la prima a destra."
La ringrazio velocemente, per correre sulle scale, tentando di arrivare il prima possibile nella sua stanza.
Arrivo, e la porta è aperta. Mi avvicino e Francesco, il fratello di Serafia, mi invita ad entrare, mentre lui e la sua famiglia escono dalla camera, dopo avermi riservato un sguardo colmo di comprensione.
Appena chiudono la porta, mi siedo sulla sedia vicina al letto e le prendo la mano, portandomela al cuore. Batte peggio di un'orchestra di percussioni. Solo per lei.
Amore mio, questo cuore batterà sempre e solo per te.
[Serafia]
Buio. Buio completo attorno a me. Ho tanta paura. Non vedo Diego, non lo sento al mio fianco, vicino al mio cuore.
È solo ed esclusivamente colpa mia. Ero, sono e sarò sempre un'idiota masochista.
Amo Diego più di qualsiasi altra persona che occupa il mio cuore da più tempo di lui, ma cosa c'entra? Siamo stati insieme quel che basta per decidere se la persona con cui stai è quella destinata a restare per sempre nel tuo cuore.
Per me, lui lo è stato fin dal primo istante.
Però per lui non è la stessa cosa, purtroppo. Ho sempre saputo che a causa del suo lavoro ci saremo sempre visti pochissimo. Su questo lato della nostra relazione non ho mai detto niente in contrario perché ho sempre cercato di essere paziente e comprensiva nei suoi confronti. Questo però non è bastato a farmi sembrare la persona destinata al suo cuore.
Non posso farci più di tanto, si vede che doveva andare così, anche se io non ci sto.
Sento dei bisbigli in lontananza, che mi portano per un po' fuori dal mio buio.
Ci sono la voce di mamma, papà, Francesco ed un altro uomo. Non capisco molto, solo alcune parole. Ospedale... Trauma... Intervento riuscito nel migliore dei modi... Situazione stabile... Pericolo di restare per sempre in uno stato di dormiveglia... Cause date da fattori non fisici...
Oh cielo... Che cosa diavolo mi è successo? Perché diamine mi trovo all'ospedale? E perché ho subito un intervento?
Mi viene in mente Diego e mi ricordo tutto, ogni singola cosa.
Noi due che litigavamo per l'ennesima volta. Lui che mi urlava contro che io non sarei mai potuta essere la sua ragazza a causa del suo lavoro. Io che gli rispondevo dicendogli che lui preferiva più la musica che il mio amore. Io che me ne andavo sbattendo la porta ed uscivo fuori, senza ombrello, sotto la pioggia e non vedo un camion che mi travolge in pieno. Poi, tutto buio...
Devo chiedere scusa a Diego, il prima possibile. Non avrei mai dovuto dirgli una cosa del genere. Sono solo una stupida egoista...
Ad un tratto sento che una porta si chiude e qualcuno prende la mia mano per portarsela vicino il cuore. Lo sento battere, velocissimo. La mano estranea accarezza la mia ed il cuore comincia a battere irregolarmente. Non potrei mai confondere il suo tocco con nessun'altro.
Diego è qui, accanto a me! Non posso perdere quest'occasione, devo assolutamente scusarmi.
So che sarà arrabbiato, ne ha tutte le ragioni. Ma voglio comunque tentare di rimettere in sesto il nostro rapporto, almeno come amici...
I miei occhi cercano di aprirsi più volte, senza risultato.
Poi la voce di Diego che giunge come la più bella melodia del mondo.
"Amore mio, sono qui, accanto a te. Svegliati, per favore..."
Il cuore smette di battere, mentre i miei occhi tentano di aprirsi ancora una volta.
Finalmente ci riesco e la prima persona che vedono, dopo una luce accecante, è lui, Diego, il mio unico ed insostituibile amore, per cui ho pianto ed ho dato tutta me stessa.
[Diego]
Come un miracolo, Serafia apre gli occhi e mi sorride. Le sorrido anche io e la abbraccio. Amore mio, quanto mi sei mancata. Mi mancava il tuo profumo, di camomilla. Mi mancavano i tuoi occhi, la mia finestra sul resto del mondo. Mi mancava ogni singola cosa di te.
[Serafia]
Lo vedo sorridere. Non me lo ricordavo così bello. Il mio cuore sta scoppiando di felicità. Non faccio in tempo a dire qualcosa, che mi abbraccia ed io mi sento sciogliere. Da quanto non sentivo le tue braccia strette a me, amore? Mi sei mancato, non sai quanto.
[Diego/Serafia]
"Scusami amore, non dovevo dirti quelle cose, sono stato/a un idiota. Ho pensato solo a me, senza capire che tu avevi bisogno di me..."
Prendiamo un respiro, insieme.
"Voglio tornare con te e ripartire da zero se sarà necessario ma, per favore, non allontaniamoci più, perché senza di te io non vivo..."
Ci sorridiamo, consapevoli che le parole che stiamo dicendo all'unisono sono le parole dei nostri cuori.
Ci baciamo, ed è come se fosse per la prima volta. Il mondo attorno a noi cambia, scompare, riappare, poi restiamo solo noi nell'immensità del nostro amore.
Ci dividiamo, ma i nostri occhi non si lasciano un secondo, come i nostri cuori, uniti da quel legame indissolubile chiamato AMORE.
"Ti prego, non andare via."
The End
Angolo Autrice: Bella gente, eccomi di nuovo con una nuova One Shot. Spero tanto che vi piaccia!! MI raccomando, recensite e visitate in tanti, mi fa piacere!!!! A presto, Letizia <3