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Autore: pittricedistratta    17/05/2013    1 recensioni
Si sbaglia anche quando si scrive. Si sbaglia in tutto.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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In questo momento vorrei solo sentire la tua voce, vorrei sentirmi dire che tutto va bene anche se a volte sono una totale idiota, riconoscere quella dannata voce tra altre mille. Vorrei essere rimproverata ad ogni mia cazzata, vedere i tuoi occhi arrabbiati nei miei e farmi perdonare con un semplice "Scusami, non lo faccio più", come una bimba sciagurata che abbassa lo sguardo davanti al tono alto del padre. Vorrei che tu mi sorprendessi presentandoti davanti l'uscio, io struccata, in disordine. Vorrei essere ugualmente bella ai tuoi occhi; la più bella. Ma è davvero così poco che valgo? È questo il prezzo che pagheresti per avermi? Non ti sto accusando, sto solo domandando. Non credevo di valere meno di niente ma se è questo che pensi, va bene, mi hai dato solo una conferma. Lo sapevo da prima di conoscerti di non valere nulla. Ho solo avuto l'illusione di essere importante quasi come una lurida pozzanghera nella savana. Ho detto che ci speravo, forse un po' credevo, ma mai che ci contavo. Mi sono sempre stati antipatici i numeri e non amo fare a gara con loro; non hanno una fine. Io sì. Infine vorrei essere baciata, nonostante tutto. Vorrei essere baciata con amore, con carezze nei capelli e respiri affannati, con sguardi innocenti che parlano di chi si ama per la prima volta, di chi non si lascerebbe mai, di chi ti ha amato dal primo momento, anche dopo il primo e l'ultimo sbaglio. L'amore è come un libro: se ti viene spontaneo leggerlo significa che è quello giusto, se ti sforzi hai sbagliato frase, pagina, capitolo, copertina, autore, tutto. E fidati che io con te non mi sono mai sforzata, eri il mio libro giusto; quello che non smetteresti mai di leggere e rileggere, quello che hai finito ma ti viene sempre la voglia di andare lì, lo guardi mille volte, alla fine lo apri e ti immergi. Perché è così; io in te mi sono immersa, con pelle, anima, corpo, ossa, viso, mani, atomi, batteri, ogni singola piccolezza di me si sentiva tua. Mi faceva sentire immensa. Io mi sono sentita immensa. Un'altra cosa e giuro che smetto. Vorrei anche sembrare matura ai tuoi occhi, agli occhi di chi ti liquida dicendo: "è solo un periodaccio, passerà" ma qualsiasi cosa io faccia o dica la sbaglio, dato di fatto, mi manca solo una targhetta con scritto: "Sono una completa cogliona. Scientificamente testato". Allora quando non ho niente da fare scrivo, non sei il solo che si sfoga scrivendo, forse non lo sai perché in fin dei conti tu di me sai ben poco, ma è questo il rischio che si corre quando conosci le famigerate e temutissime "persone lucchetto" o "rucchetto" come direbbe nonna, quelle persone che se non hai la combinazione esatta, anzi la password (siamo nel 2012, quasi 2013 bisogna essere moderni) non si aprono, inutile azzardare numeri su numeri, mi danno ai nervi, ah l'ho detto? Ah sì? Pazienza, i pensieri sono miei e mi dicono di ribadire il concetto. Mi apro a sguardi. Quando non so che fare, quando non so dove andare, quando non so con chi parlare, quando faccio fatica a parlare, quando ti penso, quando mi manchi, quando mi piacerebbe essere stretta, quando i miei capelli vorrebbero fare "swish" sotto le tue mani, quando i miei occhi trovano il vuoto, quando le mie mani sempre sudaticce diventano secche, quando il mio organo vitale sta in silenzio, quando in testa mi viaggia il tuo nome nemmeno fosse uno screensever, quando le mie labbra stanno chiuse, quando le mie unghie non hanno alcuna pelle sotto, quando i miei piedi non trovano gambe da congelare nella notte, quando qualche rumore mi spaventa, quando i sorrisi fanno fatica ad uscire fuori, quando la luna mi dice che sono sola esattamente come lei, quando sono gelosa, quando piango, quando ho più dubbi di Amleto, quando dico cose che ho già detto, quando sono arrabbiata, quando ho sbalzi d'umore, quando sono triste, quando la fame di te è l'unica fame che ho, quando compro qualcosa a poco prezzo e penso di aver fatto un affare, quando mi manca il tuo profumo, quando vorrei sentirmi dire che sono stata brava, quando vorrei fare l'amore sempre e solo con te, quando soddisferei ogni tua singola perversione, quando vorrei fossi l'unico per la mia Nikon, quando mi viene voglia di disegnarti per ore solo per poterti osservare in ogni dettaglio, quando ti amo, quando vorrei esser per sempre tua; io ti scrivo.
  
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