LA
SCELTA GIUSTA
Draco Malfoy si stava chiedendo
come poteva lasciarsi
convincere ogni volta. Si intestardiva, si impuntava, urlava le proprie
ragioni
nella speranza che facessero più effetto, ma alla fine
cedeva sempre davanti
all'insistenza e all'espressione da cucciolo abbandonato di Blaise, suo
collega
di lavoro nonché migliore amico. Erano praticamente fratelli
dal loro primo
anno ad Hogwarts ed era l'unica persona al mondo al quale aveva sempre
confidato tutto. Odiava profondamente non riuscire a dirgli di no anche
perchè
il moro era ben consapevole del potere che aveva sul giovane Malfoy e
non
esitava a farne ricorso quando desiderava immensamente una cosa. Alla
fine
quindi il biondino lo accontentava sempre perchè
proprio non sopportava di
vedere quell'espressione e quegli occhioni imploranti. Anche questa
volta il
moro era quindi riuscito a farsi valere e Draco aveva finito per
accontentarlo.
Eppure questa volta aveva le sue valide ragioni per
farsi rispettare.
Ma forse in questa occasione anche lui in fondo in fondo voleva cedere
alla
richiesta del suo amico.
Ciò che il biondino aveva suo malgrado accettato di fare era
andare con Blaise
a una serata di gala indetta e organizzata dal Ministro della Magia.
Entrambi
erano abituati a questo tipo di serate: come direttore e vice-direttore
della
Gazzetta del Profeta e come eredi di due importanti famiglie purosangue
erano
di diritto invitati ad ogni ricevimento, festa o serata ufficiale. E
loro non
mancavano mai. Un po' per dovere, un po' per piacere erano sempre
presenti e a
volte riuscivano anche a divertirsi. Quella sera però il
ricevimento aveva un
motivo particolare: festeggiare Harry Potter, Salvatore del Mondo
Magico e ora
Capo-squadra Auror, di ritorno da una missione in Nord-Europa
durata un
anno.
Quando gli inviti erano arrivati e Draco aveva letto il nome
dell'ospite
principale aveva quasi rischiato l'infarto. Erano tre anni che non
vedeva
Potter, precisamente da quando era finita la scuola.
Quando Blaise entrando in
ufficio lo aveva visto con lo sguardo fisso davanti a sè
caduto in una sorta di
trance, si era preoccupato non poco. Niente faceva perdere il controllo
a
Draco. A parte una persona, certo, ma non poteva essere lui la causa
no? Prese
il biglietto che il suo amico teneva ancora in mano e lo lesse. Ecco
appunto,
chi altri poteva essere il colpevole se non Potty lo Sfregiato? Blaise
infatti
sapeva che l'unica persona che fosse riuscita ad aprire e a entrare nel
cuore
di Draco era anche l'unica che glielo aveva irrimediabilmente spezzato.
Non
aveva mai visto il suo migliore amico così felice
come durante il
loro settimo anno di scuola, quando la sconfitta dell'Oscuro
Signore e
l'incarcerazione a vita dei suoi genitori lo avevano lasciato libero di
scegliere della sua vita, ma soprattutto libero di
provare vere emozioni e
veri sentimenti senza doversene vergognare. Sicuramente non era stato
facile
per lui lasciarsi andare e gettare la sua maschera di freddezza che in
fondo lo
proteggeva dal mondo,ma alla fine c'era riuscito e si era innamorato
come
qualsiasi ragazzo della sua età. Quando il biondo aveva
confessato a
Blaise di essersi innamorato, lui ne fu davvero felice
perchè questo dimostrava
pienamente come e quanto Draco fosse cambiato. Quando però
aveva aggiunto che
il fortunato che aveva fatto breccia nel suo cuore era Potter, beh
certamente
il moro ne era rimasto stupito e meravigliato. L'ultima cosa che voleva
era
vedere Draco soffrire proprio nel momento in cui aveva per la prima
volta la
possibilità di essere felice. E una più che
valida ragione della sua
preoccupazione era il fatto che Potter dal sesto anno stava insieme
alla
piccola Weasley. Tutta la scuola ne era a conoscenza dato che i due non
perdevano occasione per sbandierare ai quattro venti ciò che
provavano, con
dimostrazioni a volte alquanto fisiche. Sembravano una coppia davvero
felice e
affiatata e per questo Blaise si preoccupò moltissimo per le
conseguenze che
quel sentimento avrebbe potuto lasciare in Draco. Dopo diverse
settimane
passate ad osservare, sospirare e soffrire in silenzio, ma a volte
anche a
sperare, il Principe delle Serpi si decise ad agire:almeno non avrebbe
avuto
rimpianti, come aveva da tempo promesso a se stesso. Fu così
che Malfoy aspettò
il giovane Grifondoro fuori dagli spogliatoi dopo gli allenamenti di
Quidditch,
gli confessò ciò che provava e ne diede
dimostrazione con un bacio che non
lasciava possibilità di dubbio e al quale il cercatore
rosso-oro non esitò a
rispondere. La loro storia era nata così. Era segreta,
clandestina, ma vera,
fatta di passione e amore autentici. Entrambi non riuscivano a stare
senza
l'altro, sempre alla ricerca di una parola, di un contatto, di uno
sguardo.
Harry però non aveva lasciato Ginny. Lei era il suo pass per
una vita
tranquilla e serena come aveva sempre sognato di avere. Sapeva che
prima o poi
avrebbe dovuto fare una scelta, ma inizialmente aveva deciso di far
rimanere le
cose così com'erano. Draco ovviamente non era certo
entusiasta all'idea di
dover dividere il suo compagno con qualcun altro, ma aveva accettato la
decisione del moro perchè sapeva che non sarebbe mai
riuscito ad accettare
l'idea di perderlo. Soffrì in silenzio,cercando di non farlo
pesare
a Harry. Vederli nei corridoi, in Sala Grande, in
giardino sempre
insieme a scambiarsi tenerezze non era facile, ma
riuscì a sopportare
tutto convinto dell'autenticità del sentimento che
li univa
indissolubilmente l'uno all'altro. Verso la fine della scuola
però la
situazione era ormai diventata pesante e Malfoy incapace di sostenere
ancora la
situazione chiese ad Harry di scegliere definitivamente.
Da quel giorno il bel
cercatore rosso-oro aveva passato notti insonni a pensare e a valutare
quale
fosse la strada migliore da prendere. Certo, il cuore gli urlava con
tutta la
sua forza e la sua potenza Draco. Era lui che ormai gli faceva battere
il cuore
in quel modo speciale, lui che lo faceva sentire importante, lui che
gli
regalava quei brividi lungo il corpo, lui l’unica persona che
amava. Ma quanto
avrebbero dovuto combattere per il loro amore? Per quanto ancora doveva
superare ostacoli e difficoltà per poter essere felice?
Quanto ancora doveva
sopportare? Con Ginny sarebbe stato tutto diverso…la sua
testa gli diceva che
con lei tutto sarebbe stato diverso, sicuramente più
semplice. Certo non
l’amava, ma le voleva comunque un bene dell’anima e
con lei avrebbe finalmente
potuto avere quella serenità e quella
tranquillità che da sempre desiderava e
cercava e che dopo la sconfitta di Voldemort era diventata un sogno
realizzabile. Nessuno avrebbe avuto da ridire sulla loro storia, mentre
non
riusciva nemmeno a immaginare cosa avrebbero detto e fatto i suoi amici
se
avessero scoperto di lui e Malfoy. Non voleva affrontare il giudizio e
i
pensieri degli altri, non dopo sette anni passati costantemente sotto i
riflettori, osservato ed esaminato come fosse una creatura rara o una
sorta di
strano esperimento. Fu così che con la consapevolezza che
mai e poi mai avrebbe
comunque potuto amare qualcun altro decise di lasciare Draco e
concentrarsi sul
suo futuro con Ginny. Quel biondino arrogante e presuntuoso, ma che con
lui
sapeva essere così dolce gli sarebbe mancato come
l’aria, però aveva scelto di
provare a cercare la serenità e con lui non sarebbe stato
possibile.
La serpe aveva accettato in silenzio la decisione del compagno, ma dentro la sua anima urlava il suo dolore e il suo cuore si spezzò prima di richiudersi definitivamente. Decise che da quel momento mai più avrebbe permesso a qualcuno di farlo soffrire così e se questo significava rinunciare all’amore, beh lo avrebbe fatto. Da allora non permise a nessuno di avvicinarsi più del dovuto e non riuscì più ad amare nessuno. Il suo cuore e i suoi sentimenti sembravano congelati e segregati dietro ad una spessa barriera che non permetteva l’accesso a nessuno. Finita la scuola Harry aveva iniziato il corso per Auror in attesa che la sua ragazza terminasse il suo ultimo anno.
L’ultima notizia che Draco aveva avuto che riguardava loro due era che si erano fidanzati ufficialmente. Da quel momento non aveva più voluto sapere nulla. Troppo male gli faceva ancora il pensiero di loro due assieme e probabilmente questo non sarebbe mai cambiato. Solitamente Blaise filtrava le notizie che riguardavano l’ex-Grifondoro, in modo che Draco non fosse costretto a pensarci e diventasse di conseguenza triste. Non sopportava proprio vedere il suo migliore amico soffrire ancora così tanto per quel ragazzo dopo tutto quel tempo. Quella mattina però era arrivato in ritardo al lavoro e l’altro aveva già aperto la posta. Letto l’invito che l’altro aveva ancora stretto in mano, il moro pensò che forse non sarebbe stata una così cattiva idea andarci. Chissà magari vedendolo e affrontandolo, Draco sarebbe riuscito a superare il proprio dolore e ad andare avanti con la sua vita, provando ad essere felice ancora aprendo il proprio cuore a qualcun altro. Quando fu riuscito a svegliare Draco dallo stato catatonico nel quale era caduto dopo aver letto il biglietto, gli propose di partecipare alla festa. Com’era prevedibile il biondo si rifiutò categoricamente, ma grazie ai suoi soliti metodi persuasivi e facendo leva sull’affetto fraterno che li univa da sempre, Blaise riuscì a convincerlo che sarebbe stato meglio per lui andarci. Non poteva buttare al vento l’occasione di affrontare Potter, guardarlo in faccia e dimostrare a lui e a se stesso che era pronto a voltare pagina.
Quindi eccoli lì, in
quel castello magnifico affittato per l’occasione
dal Ministero, con un bicchiere in mano e circondati da tutte le
persone più
importanti e in vista del Mondo Magico in attesa dell’ospite
d’onore.
Il biondino era preso dal maledirsi un’infinità di
volte
per essere sempre così debole davanti a Blaise, al quale
proprio non riusciva a
dire di no, quando Harry fece la sua entrata, ovviamente insieme ad
Hermione e
Ron, con i quali formava il famoso e inseparabile trio da quando
avevano 11
anni. Appena lo vide rischiò di far cadere il bicchiere che
stava
pericolosamente scivolando dalla sua mano. Fortunatamente
riuscì a bloccarlo, a
differenza del suo cuore che al momento se ne fregava altamente del
famoso
autocontrollo Malfoy e decise di cercare di rompergli le costole
battendoci
furiosamente contro e pompando il sangue dritto dritto al suo
solitamente
pallido viso. E chi se lo ricordava così bello? In questi
tre anni si era fatto
più uomo, il fisico era diventato più muscoloso e
il viso aveva assunto tratti
più decisi. Con quel completo scuro poi e la camicia verde
che rifletteva alla
perfezione il colore dei suoi occhi era praticamente irresistibile.
Appena
entrato Harry si guardò in giro, i suoi occhi osservavano
attentamente tutta la
sala e sembravano cercare qualcosa in particolare. Si fermarono solo
quando
incrociarono quelli di ghiaccio di Draco e lì i loro sguardi
si incatenarono.
Il biondo avrebbe voluto distogliere il suo fingendo
un’indifferenza che in
realtà non provava, ma sembrava che quella sera il suo
cervello non riuscisse a
farsi rispettare. Rimasero così per un po’,
increduli nel percepire quanto
ancora uno facesse un tale effetto all’altro.
Incapaci di muoversi autonomamente
furono interrotti e risvegliati da quel momento magico da
un’altra persona.
Infatti Ginny aveva appena raggiunto Harry e toccandogli il braccio
aveva
richiamato la sua attenzione. Gli sussurrò qualcosa
all’orecchio e presolo
sottobraccio si avvicinarono al Ministro. Lì Malfoy
sentì una stretta al cuore
che gli mozzò il fiato: i loro sguardi, i piccoli gesti, le
tenerezze che si
scambiavano…ognuna di queste cose era come una lama che
trafiggeva la sua
anima. Era un dolore lancinante vederli insieme, ma non riusciva a
distogliere
lo sguardo da loro due. Blaise si girò a guardare
l’amico e preoccupato per lui
gli chiese:
“Tutto bene Draco?”
“Certo..perché non dovrebbe?” rispose l’altro rivolgendogli un sorriso tirato.
“Beh non deve essere semplice per te…lo vedo quanto ti fa soffrire vederlo insieme a lei..forse è stato uno sbaglio venire qui, se vuoi possiamo anche andarcene” disse il moro che cominciava a sentirsi un po’ in colpa dopo quello che aveva visto.
“Grazie Blaise, lo apprezzo davvero molto, ma non posso andare via adesso. L’ultima cosa che voglio è che pensi che io sia un vigliacco. Voglio che veda che riesco a stare qui anche se c’è lui e che la cosa non mi tocca minimamente”.
“Come vuoi…”
La loro conversazione fu interrotta dalle parole del Ministro che, richiamata l’attenzione, presentò Harry che attaccò con il suo discorso. Draco provò ad ascoltarlo, ma quando quelli stupendi occhi verdi si posarono nuovamente sui suoi non riuscì più a resistere e incapace di sopportare oltre si allontanò tranquillizzando Blaise dicendogli che usciva un attimo per prendere una boccata d’aria. Il moro capì che l’amico aveva bisogno di rimanere da solo e lo lasciò andare. Ora si sentiva davvero in colpa…non immaginava che per Draco la ferita fosse ancora così aperta e quella serata era servita solo a farla sanguinare nuovamente.
Harry nel mezzo del discorso non poté fare a meno di cercare gli occhi grigi di Malfoy tra tutti i presenti. Nel momento in cui riuscì ad incontrarli ancora una volta, vide il biondo allontanarsi dopo pochi istanti e uscire dalla sala. Sperò con tutto il cuore che non se ne fosse andato. Doveva vederlo e parlargli. Era andato a quella serata con la speranza di vederlo, per scoprire che uomo fosse diventato e per capire che effetto avrebbe avuto su di lui vederlo ancora una volta. Erano passati tre anni dall’ultima volta e quando era entrato e i suoi occhi avevano incontrato quelli argento di Malfoy si era chiesto come aveva fatto a stare senza di lui per tutto quel tempo. Come quel giorno in cui lo aveva lasciato, così quella sera era ugualmente consapevole che mai avrebbe potuto amare qualcun altro. Il suo cuore glielo stava urlando facendolo finalmente risvegliare da quel torpore nel quale aveva vissuto fino a quel momento. Aveva creduto di poter imparare ad amare Ginny in qualche modo, credeva di riuscirci per realizzare quel sogno di serenità che lo accompagnava da quando era bambino. Ma quell’anno passati in missione come Auror gli aveva fatto capire quanto importante fosse la vita e quanto fosse fondamentale dividerla con qualcuno che si amava davvero, qualcuno di speciale, di prezioso. E quando quella sera aveva visto Draco era stato tutto talmente chiaro da sembrare quasi banale: lui era e sarebbe sempre stato quella persona per cui valeva la pena lottare, l’anima gemella che il suo cuore cercava. L’aveva sempre saputo, ma aveva seppellito tutto quello che provava in un angolino della sua anima per evitare di soffrire al ricordo di quel sentimento così forte che però lui aveva rifiutato e allontanato da sé. Ora doveva riconquistarlo sperando che anche per lui niente fosse cambiato in quegli anni che li avevano visti divisi, così lontani l’uno dall’altro. Certo Ginny avrebbe sofferto, ma che lei meritava di trovare qualcuno che l’amasse veramente.
Finì in fretta il
discorso e uscì dal castello alla
ricerca di Malfoy, sperando che non fosse fuggito davvero.
Fortunatamente
appena varcata la soglia lo vide in piedi nel giardino intento a
fissare il
cielo: Harry si ritrovò a pensare che il ragazzo lo faceva
sempre per
rilassarsi, diceva che le stelle e la luna creavano
un’atmosfera unica che lo
faceva sentire bene.
Harry gli si avvicinò piano, cercando di non fare rumore.
Quando gli fu dietro lo abbracciò, circondandogli la vita
con le proprie
braccia e posando la testa sulla sua spalla destra. Al contatto
inaspettato
Draco sobbalzò, ma non ebbe bisogno di chiedere chi fosse:
avrebbe riconosciuto
quelle braccia e quel profumo ovunque. Fu tentato di sciogliersi da
quell’abbraccio e andarsene, ma il suo corpo rimase fermo
inchiodato al suolo.
Decise allora di parlare. Almeno avrebbero chiarito una volta per
tutte. Quindi
disse cercando di rimanere freddo:
“Che ci fai qui Potter? La festa in tuo onore è
dentro.”
“Sì, ma l’invitato più importante è qui fuori…temevo che te ne fossi andato…”
“Avevo bisogno d’aria, stavo soffocando lì dentro…”
“Il mio discorso era così terribile?” tentò di scherzare il moro.
L’altro si voltò per guardarlo, sciogliendo così l’abbraccio.
“Sai di cosa sto parlando, non fare lo stupido”.
Harry sospirò, non
sarebbe stato facile spiegare le sue
ragioni. Fissandolo negli occhi gli disse:
”Hai tutto il diritto di essere arrabbiato con me. Ti capirei
anche se mi
odiassi…ti ho deluso così tanto…ma
spero lo stesso che non sia così. Ne
morirei.”
Ci fu un attimo di silenzio. Draco avrebbe voluto con tutto se stesso rispondergli che sì, lo odiava profondamente e che non avrebbe più voluto vederlo nemmeno in foto. Ma come poteva farlo con quegli occhi smeraldo che lo guardavano? Quegli stessi occhi che fin da subito avevano saputo leggergli dentro, quegli occhi che rappresentavano l’appiglio a cui aggrapparsi nei momenti di crisi, quegli occhi in cui un tempo riusciva a vedere l’amore sincero che l’altro provava per lui, quegli che avevano il colore della speranza…
Decise quindi di essere
completamente sincero. Se quella
era l’ultima volta in cui si parlavano, allora non aveva
niente da perdere e
mentire non aveva alcun senso. Senza interrompere il contatto dei loro
occhi
disse:
”Sai che non è così. Ci ho provato sai?
Ho provato a disprezzarti, a fare finta
che non esistessi, a dimostrare a me stesso che per te non provavo
nulla. Tre
anni ci ho messo per seppellire tutto, per nascondere e sopprimere i
miei
sentimenti. Stasera ho capito che niente è servito. Ti amo
come quel giorno in
cui ti ho baciato per la prima volta fuori dagli spogliatoi e so con
certezza
che questo non potrà mai cambiare.”
Prese fiato, poi ricominciò prima che l’altro
potesse
parlare:
”Ma stasera ho anche capito che il tuo futuro è
lontano da me. Hai voluto e
scelto una vita tranquilla e serena e con la Weasley potrai averla.
È la tua
occasione per realizzare il tuo sogno. Quindi…ti lascio
libero Harry. Vai e sii
felice perché te lo meriti davvero”.
Detto questo si voltò per evitare che l’altro
vedesse la
lacrima che ribelle era scappata dai suoi occhi nonostante gli sforzi
per
trattenerla.
Harry rimase colpito dalle parole
di Draco: aveva gioito
nello scoprire che lui ancora lo amasse nonostante tutto. Ma subito
dopo si era
sentito perso all’idea di essere lasciato libero da lui. Non
voleva la libertà,
non da lui almeno. Lui voleva condividere il resto della vita con quel
biondino
dagli occhi di ghiaccio e mai avrebbe pensato a questo come a una
prigione…Perché ci aveva messo così
tanto a capirlo? Aveva già sbagliato una
volta allontanandolo da sé, questa volta aveva deciso di
seguire il cuore
abbandonando la strada sicura della razionalità. Non
trovando le parole giuste
per dare voce a quanto si agitava nella sua anima e nel suo cuore, si
avvicinò
al compagno, lo fece voltare verso di sé e asciugatogli la
lacrime con una
lieve carezza, lo baciò. Con trasporto, con passione, ma
soprattutto con
dolcezza, con tenerezza, con amore. L’altro si
aggrappò al moro con tutta la
forza che aveva, abbracciandolo come se da lui dipendesse la sua stessa
vita.
Quando si staccarono, Draco chiese con un filo di voce, ancora tremante
per le
emozioni intense che Harry gli faceva sempre provare:
“Era il tuo bacio d’addio questo?”
“No Draco, è semplicemente il mio modo di chiederti un’altra possibilità…sono stato talmente stupido! Credevo di aver fatto la scelta giusta, ma stasera quando ti ho visto, appena i miei occhi hanno incontrato i tuoi, tutto è apparso così chiaro. Il resto si è sgretolato attorno a me, mentre l’unica cosa fondamentale eri tu. È vero ho scelto una vita tranquilla, ma diciamo la verità..quando mai Harry Potter potrà averla? È da quando ho 11 anni e sono entrato in questo mondo che la mia vita è così e in futuro non credo proprio che cambierà. Quindi che senso ha rinunciare all’unica cosa bella che io abbia mai avuto nella mia vita perché complicherebbe le cose? Non avrò mai una vita serena, semplice, tranquilla, ma con te almeno avrò la certezza di una vita felice…è questo che ti chiedo Draco, puoi accettarmi ancora nella tua vita, darmi la possibilità di renderti felice e rimanere insieme, questa volta per sempre? Dimmi che non è troppo tardi…”
Malfoy credette di impazzire dalla
gioia nel sentire
quelle parole pronunciate dall’unica persona che avesse mai
amato e che sentiva
avrebbe amato per sempre. Ciò non cambiava che avrebbe tanto
voluto fargliela
pagare a quel moretto da strapazzo, per la sofferenza e il dolore che
gli aveva
inflitto in quegli anni. Era stato più che difficile aprire
il suo cuore a una
persona e considerato di chi si trattava era stato ancora
più complicato.
Quando poi era riuscito a fidarsi completamente di lui illudendosi che
forse un
futuro migliore poteva averlo anche lui, quella persona
l’aveva abbandonato
voltandogli le spalle, facendolo sentire indegno di essere amato.
L’orgoglio
scalpitava e urlava vendetta, ma alla fine il cuore fece valere le sue
ragioni
e il biondino cedette all’amore che provava…in
fondo avrebbe avuto tutta la
vita per fargliela pagare no? E poi anche lui meritava finalmente di
essere
felice e da tempo sapeva che senza Harry questo non sarebbe stato
possibile.
Quindi dopo pochi istanti che per il moro sembrarono eterni, Draco di
slancio
lo abbracciò e prima di baciarlo gli sussurrò:
”No Harry, non è troppo
tardi…” e unì le loro labbra in un
bacio da cui
entrambi sembravano far dipendere la loro sopravvivenza.
Quando a corto di fiato si divisero, una voce richiamò la loro attenzione. Ginny aveva assistito a tutto. Aveva seguito Harry quando era uscito e aveva sentito le loro dichiarazioni e visto i loro baci. Inizialmente voleva correre da loro e strappare Harry dalle braccia di Malfoy, ma ascoltate le loro parole così sincere e piene d’amore capì che era lei a dover lasciare libero Harry per dargli la possibilità di essere felice. Quel ragazzo lo meritava davvero. Con lei il moro non aveva mai avuto quello sguardo, quegli occhi splendenti, quell’espressione raggiante e quel sorriso che sembrava illuminare il mondo. Certo le voleva bene davvero, ma quello che aveva visto tra i due ragazzi era vero amore, quello che tutti desiderano incontrare e non sarebbe di sicuro stata lei la causa dell’infelicità di Harry. Lei ne avrebbe sofferto tantissimo, ma si sarebbe ripresa e chissà magari un giorno anche lei avrebbe avuto la fortuna d’incontrare la sua anima gemella come aveva fatto lui .
Quando li vide staccarsi dal bacio,
si avvicinò e chiamò
Harry. Lui sobbalzò, si voltò verso di lei e fece
per parlare per spiegare
quello che era successo, ma Ginny lo anticipò. Lo raggiunse
e togliendosi
l’anello che lui le aveva regalato per il loro fidanzamento,
gli disse:
”Non dire niente Harry,non serve che mi spieghi, ho
già capito…non ti devi
preoccupare, non sono arrabbiata con te. Ho visto e sentito tutto e ho
capito
che devo lasciarti andare…è giusto
così, hai avuto la fortuna di trovare il
vero amore quanto pare e non sarò di certo io a costringerti
a rinunciarci. Ti
amo troppo per vederti infelice ogni giorno della tua vita, con il
rimpianto di
non avere colto l’occasione al momento giusto. Non
sopporterei di vedere quei
tuoi occhi splendidi spenti, senza la possibilità di
brillare fingendo un amore
che non provi e non proverai mai per me. Non fartelo sfuggire questo
amore
Harry, non rinunciare a lui perché se gli volti le spalle
non tornerà più.
Cerca di essere felice e non preoccuparti del giudizio degli altri. Se
ti amano
davvero capiranno e accetteranno la tua scelta, come ho fatto
io”. Detto questo
gli restituì l’anello e si rivolse poi a Malfoy:
“Rendilo felice e non farlo
soffrire…ti ha donato il suo cuore…mi fido di
te”. Lui annuì, incapace di dire
altro, ma a lei bastò guardarlo negli occhi per capire che
era sincero e che il
suo amore era autentico. Ginny si avvicinò quindi nuovamente
a Harry, lo baciò
a fior di labbra e gli sussurrò :
“Addio Harry” e dando loro le spalle se ne
andò senza mai
voltarsi indietro, con silenziose lacrime che le rigavano il volto.
I due ragazzi si guardarono, Draco
abbracciò Harry e
rimasero così per un po’ ad ascoltare il respiro e
il battito del cuore
dell’altro. Fu Malfoy a rompere il silenzio:
”Forse dovresti rientrare o penseranno che tu sia stato
rapito”:
L’altro disse:
”Hai ragione, ma tu vieni con me!”
“Cos’hai intenzione di fare?” domandò il biondo sospettoso, che conosceva a perfezione quell’espressione del compagno che non prometteva niente di buono.
“Voglio far vedere a tutti come Harry Potter può essere felice” rispose Harry tranquillamente.
“Tu sei pazzo!!” esclamò Draco.
“Mai detto il contrario!” disse Harry rivolgendogli uno splendido sorriso, uno di quelli a cui Draco non sapeva resistere.
Si
incamminarono quindi verso il castello. Entrarono mano nella mano e
quando
tutti ebbero focalizzato la loro attenzione sulla coppia, Harry
trascinò Draco
in cima al palco da dove prima aveva tenuto il suo discorso e disse:
”Vorrei annunciare a tutti voi che io e il qui presente Draco
Lucius Malfoy ci
siamo appena fidanzati ufficialmente e se lui lo vorrà tra
pochi mesi ci
sposeremo. Se qualcuno è contrario alla nostra relazione,
beh…sono
assolutamente affari suoi. Ho deciso di essere felice e vivere la mia
vita
senza di lui per me non avrebbe alcun senso!”
Poi rivolgendosi al compagno chiese:
”Allora Draco, mi sposerai?”
L’altro lo guardò stupito, ma rispose
immediatamente, senza alcuna esitazione e
regalandogli un sorriso che gli illuminava il viso:
”Sì Harry ti sposerò!”
Detto questo si baciarono. Gli invitati rimasero impalati ad assistere alla scena, increduli davanti a quello che era appena successo. Blaise vedendo l’effetto che aveva avuto la dichiarazione e volendo evitare l’imbarazzo alla coppia, cominciò ad applaudire seguito poco dopo a ruota da tutti i presenti che augurarono ogni felicità ai neo-fidanzati.
Blaise scoccò a Draco
uno sguardo d’intesa e Malfoy
ringraziò mentalmente l’amico per averlo costretto
a venire. Ma avrebbero avuto
un sacco si tempo per parlarsi. Zabini raggiunse quindi Hermione che
aveva
appena fatto e proprie congratulazioni alla coppia e guardava i due
ancora con
gli occhi lucidi. Quando le fu vicino le disse:
”Allora signorina Granger, potrò avere
l’onore di farle da cavaliere al
matrimonio del secolo?”
”Zabini…è un invito questo?”
“Perché ti dispiace?”
”Non ho detto questo…richiesta accolta signor Zabini…sarò lieta d’averla come accompagnatore” gli rispose sorridendo sinceramente. E insieme brindarono alla nuova coppia, pensando entrambi che forse anche per loro era arrivato il momento di essere felici, scoprendo l’amore.
Intanto una ragazza dai capelli
rossi aveva osservato
tutta la scena sulla soglia dello porta, in modo che nessuno la
notasse. E
mentre due lacrime le scivolavano sul viso, sussurrò:
”Bravo Harry, hai fatto la scelta
giusta…finalmente..”
Voltò le spalle e se ne andò con una ferita nel cuore, ma con la certezza di aver fatto la cosa giusta.
FINE