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Autore: melancholia    04/12/2007    2 recensioni
Seguire il cuore o la testa? Harry dopo molto tempo ha capito di aver preso la decisione sbagliata...riuscirà a rimediare o sarà troppo tardi per fare la scelta giusta?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA SCELTA GIUSTA

Draco Malfoy si stava chiedendo come poteva lasciarsi convincere ogni volta. Si intestardiva, si impuntava, urlava le proprie ragioni nella speranza che facessero più effetto, ma alla fine cedeva sempre davanti all'insistenza e all'espressione da cucciolo abbandonato di Blaise, suo collega di lavoro nonché migliore amico. Erano praticamente fratelli dal loro primo anno ad Hogwarts ed era l'unica persona al mondo al quale aveva sempre confidato tutto. Odiava profondamente non riuscire a dirgli di no anche perchè il moro era ben consapevole del potere che aveva sul giovane Malfoy e non esitava a farne ricorso quando desiderava immensamente una cosa. Alla fine quindi il biondino lo accontentava sempre perchè proprio non sopportava di vedere quell'espressione e quegli occhioni imploranti. Anche questa volta il moro era quindi riuscito a farsi valere e Draco aveva finito per accontentarlo. Eppure questa volta aveva le sue valide ragioni per farsi rispettare. Ma forse in questa occasione anche lui in fondo in fondo voleva cedere alla richiesta del suo amico.
Ciò che il biondino aveva suo malgrado accettato di fare era andare con Blaise a una serata di gala indetta e organizzata dal Ministro della Magia. Entrambi erano abituati a questo tipo di serate: come direttore e vice-direttore della Gazzetta del Profeta e come eredi di due importanti famiglie purosangue erano di diritto invitati ad ogni ricevimento, festa o serata ufficiale. E loro non mancavano mai. Un po' per dovere, un po' per piacere erano sempre presenti e a volte riuscivano anche a divertirsi. Quella sera però il ricevimento aveva un motivo particolare: festeggiare Harry Potter, Salvatore del Mondo Magico e ora Capo-squadra Auror, di ritorno da una missione in Nord-Europa durata un anno.
Quando gli inviti erano arrivati e Draco aveva letto il nome dell'ospite principale aveva quasi rischiato l'infarto. Erano tre anni che non vedeva Potter, precisamente da quando era finita la scuola. 

Quando Blaise entrando in ufficio lo aveva visto con lo sguardo fisso davanti a sè caduto in una sorta di trance, si era preoccupato non poco. Niente faceva perdere il controllo a Draco. A parte una persona, certo, ma non poteva essere lui la causa no? Prese il biglietto che il suo amico teneva ancora in mano e lo lesse. Ecco appunto, chi altri poteva essere il colpevole se non Potty lo Sfregiato? Blaise infatti sapeva che l'unica persona che fosse riuscita ad aprire e a entrare nel cuore di Draco era anche l'unica che glielo aveva irrimediabilmente spezzato. Non aveva mai visto il suo migliore amico così felice come durante il loro settimo anno di scuola, quando la sconfitta dell'Oscuro Signore e l'incarcerazione a vita dei suoi genitori lo avevano lasciato libero di scegliere della sua vita, ma soprattutto libero di provare vere emozioni e veri sentimenti senza doversene vergognare. Sicuramente non era stato facile per lui lasciarsi andare e gettare la sua maschera di freddezza che in fondo lo proteggeva dal mondo,ma alla fine c'era riuscito e si era innamorato come qualsiasi ragazzo della sua età. Quando il biondo aveva confessato a Blaise di essersi innamorato, lui ne fu davvero felice perchè questo dimostrava pienamente come e quanto Draco fosse cambiato. Quando però aveva aggiunto che il fortunato che aveva fatto breccia nel suo cuore era Potter, beh certamente il moro ne era rimasto stupito e meravigliato. L'ultima cosa che voleva era vedere Draco soffrire proprio nel momento in cui aveva per la prima volta la possibilità di essere felice. E una più che valida ragione della sua preoccupazione era il fatto che Potter dal sesto anno stava insieme alla piccola Weasley. Tutta la scuola ne era a conoscenza dato che i due non perdevano occasione per sbandierare ai quattro venti ciò che provavano, con dimostrazioni a volte alquanto fisiche. Sembravano una coppia davvero felice e affiatata e per questo Blaise si preoccupò moltissimo per le conseguenze che quel sentimento avrebbe potuto lasciare in Draco. Dopo diverse settimane passate ad osservare, sospirare e soffrire in silenzio, ma a volte anche a sperare, il Principe delle Serpi si decise ad agire:almeno non avrebbe avuto rimpianti, come aveva da tempo promesso a se stesso. Fu così che Malfoy aspettò il giovane Grifondoro fuori dagli spogliatoi dopo gli allenamenti di Quidditch, gli confessò ciò che provava e ne diede dimostrazione con un bacio che non lasciava possibilità di dubbio e al quale il cercatore rosso-oro non esitò a rispondere. La loro storia era nata così. Era segreta, clandestina, ma vera, fatta di passione e amore autentici. Entrambi non riuscivano a stare senza l'altro, sempre alla ricerca di una parola, di un contatto, di uno sguardo. Harry però non aveva lasciato Ginny. Lei era il suo pass per una vita tranquilla e serena come aveva sempre sognato di avere. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto fare una scelta, ma inizialmente aveva deciso di far rimanere le cose così com'erano. Draco ovviamente non era certo entusiasta all'idea di dover dividere il suo compagno con qualcun altro, ma aveva accettato la decisione del moro perchè sapeva che non sarebbe mai riuscito ad accettare l'idea di perderlo. Soffrì in silenzio,cercando di non farlo pesare a Harry. Vederli nei corridoi, in Sala Grande, in giardino sempre insieme a scambiarsi tenerezze non era facile, ma riuscì a sopportare tutto convinto dell'autenticità del sentimento che li univa indissolubilmente l'uno all'altro. Verso la fine della scuola però la situazione era ormai diventata pesante e Malfoy incapace di sostenere ancora la situazione chiese ad Harry di scegliere definitivamente. 
Da quel giorno il bel cercatore rosso-oro aveva passato notti insonni a pensare e a valutare quale fosse la strada migliore da prendere. Certo, il cuore gli urlava con tutta la sua forza e la sua potenza Draco. Era lui che ormai gli faceva battere il cuore in quel modo speciale, lui che lo faceva sentire importante, lui che gli regalava quei brividi lungo il corpo, lui l’unica persona che amava. Ma quanto avrebbero dovuto combattere per il loro amore? Per quanto ancora doveva superare ostacoli e difficoltà per poter essere felice? Quanto ancora doveva sopportare? Con Ginny sarebbe stato tutto diverso…la sua testa gli diceva che con lei tutto sarebbe stato diverso, sicuramente più semplice. Certo non l’amava, ma le voleva comunque un bene dell’anima e con lei avrebbe finalmente potuto avere quella serenità e quella tranquillità che da sempre desiderava e cercava e che dopo la sconfitta di Voldemort era diventata un sogno realizzabile. Nessuno avrebbe avuto da ridire sulla loro storia, mentre non riusciva nemmeno a immaginare cosa avrebbero detto e fatto i suoi amici se avessero scoperto di lui e Malfoy. Non voleva affrontare il giudizio e i pensieri degli altri, non dopo sette anni passati costantemente sotto i riflettori, osservato ed esaminato come fosse una creatura rara o una sorta di strano esperimento. Fu così che con la consapevolezza che mai e poi mai avrebbe comunque potuto amare qualcun altro decise di lasciare Draco e concentrarsi sul suo futuro con Ginny. Quel biondino arrogante e presuntuoso, ma che con lui sapeva essere così dolce gli sarebbe mancato come l’aria, però aveva scelto di provare a cercare la serenità e con lui non sarebbe stato possibile. 

La serpe aveva accettato in silenzio la decisione del compagno, ma dentro la sua anima urlava il suo dolore e il suo cuore si spezzò prima di richiudersi definitivamente. Decise che da quel momento mai più avrebbe permesso a qualcuno di farlo soffrire così e se questo significava rinunciare all’amore, beh lo avrebbe fatto. Da allora non permise a nessuno di avvicinarsi più del dovuto e non riuscì più ad amare nessuno. Il suo cuore e i suoi sentimenti sembravano congelati e segregati dietro ad una spessa barriera che non permetteva l’accesso a nessuno. Finita la scuola Harry aveva iniziato il corso per Auror in attesa che la sua ragazza terminasse il suo ultimo anno.

L’ultima notizia che Draco aveva avuto che riguardava loro due era che si erano fidanzati ufficialmente. Da quel momento non aveva più voluto sapere nulla. Troppo male gli faceva ancora il pensiero di loro due assieme e probabilmente questo non sarebbe mai cambiato. Solitamente Blaise filtrava le notizie che riguardavano l’ex-Grifondoro, in modo che Draco non fosse costretto a pensarci e diventasse di conseguenza triste. Non sopportava proprio vedere il suo migliore amico soffrire ancora così tanto per quel ragazzo dopo tutto quel tempo. Quella mattina però era arrivato in ritardo al lavoro e l’altro aveva già aperto la posta. Letto l’invito che l’altro aveva ancora stretto in mano, il moro pensò che forse non sarebbe stata una così cattiva idea andarci. Chissà magari vedendolo e affrontandolo, Draco sarebbe riuscito a superare il proprio dolore e ad andare avanti con la sua vita, provando ad essere felice ancora aprendo il proprio cuore a qualcun altro. Quando fu riuscito a svegliare Draco dallo stato catatonico nel quale era caduto dopo aver letto il biglietto, gli propose di partecipare alla festa. Com’era prevedibile il biondo si rifiutò categoricamente, ma grazie ai suoi soliti metodi persuasivi  e facendo leva sull’affetto fraterno che li univa da sempre, Blaise riuscì a convincerlo che sarebbe stato meglio per lui andarci. Non poteva buttare al vento l’occasione di affrontare Potter, guardarlo in faccia e dimostrare a lui e a se stesso che era pronto a voltare pagina.

Quindi eccoli lì, in quel castello magnifico affittato per l’occasione dal Ministero, con un bicchiere in mano e circondati da tutte le persone più importanti e in vista del Mondo Magico in attesa dell’ospite d’onore.
Il biondino era preso dal maledirsi un’infinità di volte per essere sempre così debole davanti a Blaise, al quale proprio non riusciva a dire di no, quando Harry fece la sua entrata, ovviamente insieme ad Hermione e Ron, con i quali formava il famoso e inseparabile trio da quando avevano 11 anni. Appena lo vide rischiò di far cadere il bicchiere che stava pericolosamente scivolando dalla sua mano. Fortunatamente riuscì a bloccarlo, a differenza del suo cuore che al momento se ne fregava altamente del famoso autocontrollo Malfoy e decise di cercare di rompergli le costole battendoci furiosamente contro e pompando il sangue dritto dritto al suo solitamente pallido viso. E chi se lo ricordava così bello? In questi tre anni si era fatto più uomo, il fisico era diventato più muscoloso e il viso aveva assunto tratti più decisi. Con quel completo scuro poi e la camicia verde che rifletteva alla perfezione il colore dei suoi occhi era praticamente irresistibile. Appena entrato Harry si guardò in giro, i suoi occhi osservavano attentamente tutta la sala e sembravano cercare qualcosa in particolare. Si fermarono solo quando incrociarono quelli di ghiaccio di Draco e lì i loro sguardi si incatenarono. Il biondo avrebbe voluto distogliere il suo fingendo un’indifferenza che in realtà non provava, ma sembrava che quella sera il suo cervello non riuscisse a farsi rispettare. Rimasero così per un po’, increduli nel percepire quanto ancora uno facesse un tale effetto all’altro. 
Incapaci di muoversi autonomamente furono interrotti e risvegliati da quel momento magico da un’altra persona. Infatti Ginny aveva appena raggiunto Harry e toccandogli il braccio aveva richiamato la sua attenzione. Gli sussurrò qualcosa all’orecchio e presolo sottobraccio si avvicinarono al Ministro. Lì Malfoy sentì una stretta al cuore che gli mozzò il fiato: i loro sguardi, i piccoli gesti, le tenerezze che si scambiavano…ognuna di queste cose era come una lama che trafiggeva la sua anima. Era un dolore lancinante vederli insieme, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da loro due. Blaise si girò a guardare l’amico e preoccupato per lui gli chiese:
“Tutto bene Draco?”

“Certo..perché non dovrebbe?” rispose l’altro rivolgendogli un sorriso tirato.

“Beh non deve essere semplice per te…lo vedo quanto ti fa soffrire vederlo insieme a lei..forse è stato uno sbaglio venire qui, se vuoi possiamo anche andarcene” disse il moro che cominciava a sentirsi un po’ in colpa dopo quello che aveva visto.

“Grazie Blaise, lo apprezzo davvero molto, ma non posso andare via adesso. L’ultima cosa che voglio è che pensi che io sia un vigliacco. Voglio che veda che riesco a stare qui anche se c’è lui e che la cosa non mi tocca minimamente”.

“Come vuoi…”

La loro conversazione fu interrotta dalle parole del Ministro che, richiamata l’attenzione, presentò Harry che attaccò con il suo discorso. Draco provò ad ascoltarlo, ma quando quelli stupendi occhi verdi si posarono nuovamente sui suoi non riuscì più a resistere e incapace di sopportare oltre si allontanò tranquillizzando Blaise dicendogli che usciva un attimo per prendere una boccata d’aria. Il moro capì che l’amico aveva bisogno di rimanere da solo e lo lasciò andare. Ora si sentiva davvero in colpa…non immaginava che per Draco la ferita fosse ancora così aperta  e quella serata era servita solo a farla sanguinare nuovamente.

Harry nel mezzo del discorso non poté fare a meno di cercare gli occhi grigi di Malfoy tra tutti i presenti. Nel momento in cui riuscì ad incontrarli ancora una volta, vide il biondo allontanarsi dopo pochi istanti e uscire dalla sala. Sperò con tutto il cuore che non se ne fosse andato. Doveva vederlo e parlargli. Era andato a quella serata con la speranza di vederlo, per scoprire che uomo fosse diventato e per capire che effetto avrebbe avuto su di lui vederlo ancora una volta. Erano passati tre anni dall’ultima volta e quando era entrato e i suoi occhi avevano incontrato quelli argento di Malfoy si era chiesto come aveva fatto a stare senza di lui per tutto quel tempo. Come quel giorno in cui lo aveva lasciato, così quella sera era ugualmente consapevole che mai avrebbe potuto amare qualcun altro. Il suo cuore glielo stava urlando facendolo finalmente risvegliare da quel torpore nel quale aveva vissuto fino a quel momento. Aveva creduto di poter imparare ad amare Ginny in qualche modo, credeva di riuscirci per realizzare quel sogno di serenità che lo accompagnava da quando era bambino. Ma quell’anno passati in missione come Auror gli aveva fatto capire quanto importante fosse la vita e quanto fosse fondamentale dividerla con qualcuno che si amava davvero, qualcuno di speciale, di prezioso. E quando quella sera aveva visto Draco era stato tutto talmente chiaro da sembrare quasi banale: lui era e sarebbe sempre stato quella persona per cui valeva la pena lottare, l’anima gemella che il suo cuore cercava. L’aveva sempre saputo, ma aveva seppellito tutto quello che provava in un angolino della sua anima per evitare di soffrire al ricordo di quel sentimento così forte che però lui aveva rifiutato e allontanato da sé. Ora doveva riconquistarlo sperando che anche per lui niente fosse cambiato in quegli anni che li avevano visti divisi, così lontani l’uno dall’altro. Certo Ginny avrebbe sofferto, ma che lei meritava di trovare qualcuno che l’amasse veramente.

Finì in fretta il discorso e uscì dal castello alla ricerca di Malfoy, sperando che non fosse fuggito davvero. Fortunatamente appena varcata la soglia lo vide in piedi nel giardino intento a fissare il cielo: Harry si ritrovò a pensare che il ragazzo lo faceva sempre per rilassarsi, diceva che le stelle e la luna creavano un’atmosfera unica che lo faceva sentire bene.
Harry gli si avvicinò piano, cercando di non fare rumore. Quando gli fu dietro lo abbracciò, circondandogli la vita con le proprie braccia e posando la testa sulla sua spalla destra. Al contatto inaspettato Draco sobbalzò, ma non ebbe bisogno di chiedere chi fosse: avrebbe riconosciuto quelle braccia e quel profumo ovunque. Fu tentato di sciogliersi da quell’abbraccio e andarsene, ma il suo corpo rimase fermo inchiodato al suolo. Decise allora di parlare. Almeno avrebbero chiarito una volta per tutte. Quindi disse cercando di rimanere freddo:
“Che ci fai qui Potter? La festa in tuo onore è dentro.”

“Sì, ma l’invitato più importante è qui fuori…temevo che te ne fossi andato…”

“Avevo bisogno d’aria, stavo soffocando lì dentro…”

“Il mio discorso era così terribile?” tentò di scherzare il moro.

L’altro si voltò per guardarlo, sciogliendo così l’abbraccio.

“Sai di cosa sto parlando, non fare lo stupido”.

Harry sospirò, non sarebbe stato facile spiegare le sue ragioni. Fissandolo negli occhi gli disse:
”Hai tutto il diritto di essere arrabbiato con me. Ti capirei anche se mi odiassi…ti ho deluso così tanto…ma spero lo stesso che non sia così. Ne morirei.”

Ci fu un attimo di silenzio. Draco avrebbe voluto con tutto se stesso rispondergli che sì, lo odiava profondamente e che non avrebbe più voluto vederlo nemmeno in foto. Ma come poteva farlo con quegli occhi smeraldo che lo guardavano? Quegli stessi occhi che fin da subito avevano saputo leggergli dentro, quegli occhi che rappresentavano l’appiglio a cui aggrapparsi nei momenti di crisi, quegli occhi in cui un tempo riusciva a vedere l’amore sincero che l’altro provava per lui, quegli che avevano il colore della speranza…

Decise quindi di essere completamente sincero. Se quella era l’ultima volta in cui si parlavano, allora non aveva niente da perdere e mentire non aveva alcun senso. Senza interrompere il contatto dei loro occhi disse:
”Sai che non è così. Ci ho provato sai? Ho provato a disprezzarti, a fare finta che non esistessi, a dimostrare a me stesso che per te non provavo nulla. Tre anni ci ho messo per seppellire tutto, per nascondere e sopprimere i miei sentimenti. Stasera ho capito che niente è servito. Ti amo come quel giorno in cui ti ho baciato per la prima volta fuori dagli spogliatoi e so con certezza che questo non potrà mai cambiare.”
Prese fiato, poi ricominciò prima che l’altro potesse parlare:
”Ma stasera ho anche capito che il tuo futuro è lontano da me. Hai voluto e scelto una vita tranquilla e serena e con la Weasley potrai averla. È la tua occasione per realizzare il tuo sogno. Quindi…ti lascio libero Harry. Vai e sii felice perché te lo meriti davvero”.
Detto questo si voltò per evitare che l’altro vedesse la lacrima che ribelle era scappata dai suoi occhi nonostante gli sforzi per trattenerla.

Harry rimase colpito dalle parole di Draco: aveva gioito nello scoprire che lui ancora lo amasse nonostante tutto. Ma subito dopo si era sentito perso all’idea di essere lasciato libero da lui. Non voleva la libertà, non da lui almeno. Lui voleva condividere il resto della vita con quel biondino dagli occhi di ghiaccio e mai avrebbe pensato a questo come a una prigione…Perché ci aveva messo così tanto a capirlo? Aveva già sbagliato una volta allontanandolo da sé, questa volta aveva deciso di seguire il cuore abbandonando la strada sicura della razionalità. Non trovando le parole giuste per dare voce a quanto si agitava nella sua anima e nel suo cuore, si avvicinò al compagno, lo fece voltare verso di sé e asciugatogli la lacrime con una lieve carezza, lo baciò. Con trasporto, con passione, ma soprattutto con dolcezza, con tenerezza, con amore. L’altro si aggrappò al moro con tutta la forza che aveva, abbracciandolo come se da lui dipendesse la sua stessa vita. Quando si staccarono, Draco chiese con un filo di voce, ancora tremante per le emozioni intense che Harry gli faceva sempre provare:
“Era il tuo bacio d’addio questo?”

“No Draco, è semplicemente il mio modo di chiederti un’altra possibilità…sono stato talmente stupido! Credevo di aver fatto la scelta giusta, ma stasera quando ti ho visto, appena i miei occhi hanno incontrato i tuoi, tutto è apparso così chiaro. Il resto si è sgretolato attorno a me, mentre l’unica cosa fondamentale eri tu. È vero ho scelto una vita tranquilla, ma diciamo la verità..quando mai Harry Potter potrà averla? È da quando ho 11 anni e sono entrato in questo mondo che la mia vita è così e in futuro non credo proprio che cambierà. Quindi che senso ha rinunciare all’unica cosa bella che io abbia mai avuto nella mia vita perché complicherebbe le cose? Non avrò mai una vita serena, semplice, tranquilla, ma con te almeno avrò la certezza di una vita felice…è questo che ti chiedo Draco, puoi accettarmi ancora nella tua vita, darmi la possibilità di renderti felice e rimanere insieme, questa volta per sempre? Dimmi che non è troppo tardi…”

Malfoy credette di impazzire dalla gioia nel sentire quelle parole pronunciate dall’unica persona che avesse mai amato e che sentiva avrebbe amato per sempre. Ciò non cambiava che avrebbe tanto voluto fargliela pagare a quel moretto da strapazzo, per la sofferenza e il dolore che gli aveva inflitto in quegli anni. Era stato più che difficile aprire il suo cuore a una persona e considerato di chi si trattava era stato ancora più complicato. Quando poi era riuscito a fidarsi completamente di lui illudendosi che forse un futuro migliore poteva averlo anche lui, quella persona l’aveva abbandonato voltandogli le spalle, facendolo sentire indegno di essere amato. L’orgoglio scalpitava e urlava vendetta, ma alla fine il cuore fece valere le sue ragioni e il biondino cedette all’amore che provava…in fondo avrebbe avuto tutta la vita per fargliela pagare no? E poi anche lui meritava finalmente di essere felice e da tempo sapeva che senza Harry questo non sarebbe stato possibile. Quindi dopo pochi istanti che per il moro sembrarono eterni, Draco di slancio lo abbracciò e prima di baciarlo gli sussurrò:
”No Harry, non è troppo tardi…” e unì le loro labbra in un bacio da cui entrambi sembravano far dipendere la loro sopravvivenza.

Quando a corto di fiato si divisero, una voce richiamò la loro attenzione. Ginny aveva assistito a tutto. Aveva seguito Harry quando era uscito e aveva sentito le loro dichiarazioni e visto i loro baci. Inizialmente voleva correre da loro e strappare Harry dalle braccia di Malfoy, ma ascoltate le loro parole così sincere e piene d’amore capì che era lei a dover lasciare libero Harry per dargli la possibilità di essere felice. Quel ragazzo lo meritava davvero. Con lei il moro non aveva mai avuto quello sguardo, quegli occhi splendenti, quell’espressione raggiante e quel sorriso che sembrava illuminare il mondo. Certo le voleva bene davvero, ma quello che aveva visto tra i due ragazzi era vero amore, quello che tutti desiderano incontrare e non sarebbe di sicuro stata lei la causa dell’infelicità di Harry. Lei ne avrebbe sofferto tantissimo, ma si sarebbe ripresa e chissà magari un giorno anche lei avrebbe avuto la fortuna d’incontrare la sua anima gemella come aveva fatto lui .

Quando li vide staccarsi dal bacio, si avvicinò e chiamò Harry. Lui sobbalzò, si voltò verso di lei e fece per parlare per spiegare quello che era successo, ma Ginny lo anticipò. Lo raggiunse e togliendosi l’anello che lui le aveva regalato per il loro fidanzamento, gli disse:
”Non dire niente Harry,non serve che mi spieghi, ho già capito…non ti devi preoccupare, non sono arrabbiata con te. Ho visto e sentito tutto e ho capito che devo lasciarti andare…è giusto così, hai avuto la fortuna di trovare il vero amore quanto pare e non sarò di certo io a costringerti a rinunciarci. Ti amo troppo per vederti infelice ogni giorno della tua vita, con il rimpianto di non avere colto l’occasione al momento giusto. Non sopporterei di vedere quei tuoi occhi splendidi spenti, senza la possibilità di brillare fingendo un amore che non provi e non proverai mai per me. Non fartelo sfuggire questo amore Harry, non rinunciare a lui perché se gli volti le spalle non tornerà più. Cerca di essere felice e non preoccuparti del giudizio degli altri. Se ti amano davvero capiranno e accetteranno la tua scelta, come ho fatto io”. Detto questo gli restituì l’anello e si rivolse poi a Malfoy: “Rendilo felice e non farlo soffrire…ti ha donato il suo cuore…mi fido di te”. Lui annuì, incapace di dire altro, ma a lei bastò guardarlo negli occhi per capire che era sincero e che il suo amore era autentico. Ginny si avvicinò quindi nuovamente a Harry, lo baciò a fior di labbra e gli sussurrò :
“Addio Harry” e dando loro le spalle se ne andò senza mai voltarsi indietro, con silenziose lacrime che le rigavano il volto.

I due ragazzi si guardarono, Draco abbracciò Harry e rimasero così per un po’ ad ascoltare il respiro e il battito del cuore dell’altro. Fu Malfoy a rompere il silenzio:
”Forse dovresti rientrare o penseranno che tu sia stato rapito”:
L’altro disse:
”Hai ragione, ma tu vieni con me!”

“Cos’hai intenzione di fare?” domandò il biondo sospettoso, che conosceva a perfezione quell’espressione del compagno che non prometteva niente di buono.

“Voglio far vedere a tutti come Harry Potter può essere felice” rispose Harry tranquillamente.

“Tu sei pazzo!!” esclamò Draco.

“Mai detto il contrario!” disse Harry rivolgendogli uno splendido sorriso, uno di quelli a cui Draco non sapeva resistere. 

Si incamminarono quindi verso il castello. Entrarono mano nella mano e quando tutti ebbero focalizzato la loro attenzione sulla coppia, Harry trascinò Draco in cima al palco da dove prima aveva tenuto il suo discorso e disse:
”Vorrei annunciare a tutti voi che io e il qui presente Draco Lucius Malfoy ci siamo appena fidanzati ufficialmente e se lui lo vorrà tra pochi mesi ci sposeremo. Se qualcuno è contrario alla nostra relazione, beh…sono assolutamente affari suoi. Ho deciso di essere felice e vivere la mia vita senza di lui per me non avrebbe alcun senso!”
Poi rivolgendosi al compagno chiese:
”Allora Draco, mi sposerai?”
L’altro lo guardò stupito, ma rispose immediatamente, senza alcuna esitazione e regalandogli un sorriso che gli illuminava il viso:
”Sì Harry ti sposerò!”

Detto questo si baciarono. Gli invitati rimasero impalati ad assistere alla scena, increduli davanti a quello che era appena successo. Blaise vedendo l’effetto che aveva avuto la dichiarazione e volendo evitare l’imbarazzo alla coppia, cominciò ad applaudire seguito poco dopo a ruota da tutti i presenti che augurarono ogni felicità ai neo-fidanzati.

Blaise scoccò a Draco uno sguardo d’intesa e Malfoy ringraziò mentalmente l’amico per averlo costretto a venire. Ma avrebbero avuto un sacco si tempo per parlarsi. Zabini raggiunse quindi Hermione che aveva appena fatto e proprie congratulazioni alla coppia e guardava i due ancora con gli occhi lucidi. Quando le fu vicino le disse:
”Allora signorina Granger, potrò avere l’onore di farle da cavaliere al matrimonio del secolo?”

”Zabini…è un invito questo?”

“Perché ti dispiace?”

”Non ho detto questo…richiesta accolta signor Zabini…sarò lieta d’averla  come accompagnatore” gli rispose sorridendo sinceramente. E insieme brindarono alla nuova coppia, pensando entrambi che forse anche per loro era arrivato il momento di essere felici, scoprendo l’amore.

Intanto una ragazza dai capelli rossi aveva osservato tutta la scena sulla soglia dello porta, in modo che nessuno la notasse. E mentre due lacrime le scivolavano sul viso, sussurrò:
”Bravo Harry, hai fatto la scelta giusta…finalmente..”

Voltò le spalle e se ne andò con una ferita nel cuore, ma con la certezza di aver fatto la cosa giusta.

FINE

   
 
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