Titolo: Small Soldier
Autore: Ayrwin
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: John Winchester, Children!Dean
Rating: pg
Charapter: 1/1
Beta: Me medesima
Words: 368 parole (fiumidiparole)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste
Warning: //
Summary: Per John questo voleva dire addestramento...
Note: Non ha una trama o qualcosa del genere, è solo un mio piccolo pensiero elaborato seguendo il filone del personaggio di John Winchester all'interno delle prime serie.
DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla.
John Winchester era da sempre stato un uomo ligio al proprio dovere.
Sempre all’erta e pronto a qualsiasi cosa pur di combattere quegli esseri che seppur indirettamente, avevano rovinato la sua vita e quella dei suoi figli per sempre.
Anche quella notte, il fiero soldato era a caccia e la sua preda era niente di meno che il figlio maggiore, Dean Winchester.
In mezzo a quel fitto bosco e sotto una luna così piena che sembrava giorno tanta era la sua luce, il padre teneva stretta tra le mani la sua pistola e con passo guardingo, avanzava silenzioso verso di lui.
Dean dal canto suo invece, maledisse tutto quel chiarore che lo rendeva una facile e ben visibile preda.
Correva nelle direzioni più disparate, cercando di far perdere le proprie tracce, ma più ci provava e più sentiva che si stava avvicinando di più a lui.
Si appoggiò al tronco di una grande albero abbattuto e riprese fiato alcuni minuti.
Per John questo voleva dire addestramento, altro che campi finti con armi finte e scenari piatti.
No, se i suoi figli volevano cavarsela in quel mondo pieno di demoni e di Dio solo sa cosa, dovevo capire che niente gli veniva servito su un piatto d’argento.
Si nascose all’ombra gigante degli alberi e fissò la condensa del fiato di suo figlio, che veloce usciva da dietro quel tronco.
«si stanca ancora troppo facilmente» pensò sogghignando appena.
Ma infondo Dean aveva solo tredici anni e ben presto il suo fisico si sarebbe adattato a quella dura vita fatta di corse e di notti prive di sonni ristoratori.
Si avvicinò a lui, producendo il minor rumore possibile e giunto vicino al grande tronco, saltò dall’altra parte e puntò la pistola ad un punto vuoto.
-Preso!- esclamò trionfale Dean con il suo piccolo fucile che puntava dritto alla schiena del padre.
«me l’ha proprio fatta» pensò John sorridendo.
-E bravo il mio Dean- replicò girandosi verso il figlio con le mani alzate e la pistola buttata per terra.
-Mi hai preso, sono molto fiero di te- e a quelle parole, il padre vide attraverso quella notte così chiara, il volto di Dean arrossire per quel complimento, facendo così risaltare ancora di più quelle lentiggini sulle guance e il naso.
Gli ci voleva davvero poco per renderlo felice… ancora.
Autore: Ayrwin
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: John Winchester, Children!Dean
Rating: pg
Charapter: 1/1
Beta: Me medesima
Words: 368 parole (fiumidiparole)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste
Warning: //
Summary: Per John questo voleva dire addestramento...
Note: Non ha una trama o qualcosa del genere, è solo un mio piccolo pensiero elaborato seguendo il filone del personaggio di John Winchester all'interno delle prime serie.
DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla.
Small Soldier
John Winchester era da sempre stato un uomo ligio al proprio dovere.
Sempre all’erta e pronto a qualsiasi cosa pur di combattere quegli esseri che seppur indirettamente, avevano rovinato la sua vita e quella dei suoi figli per sempre.
Anche quella notte, il fiero soldato era a caccia e la sua preda era niente di meno che il figlio maggiore, Dean Winchester.
In mezzo a quel fitto bosco e sotto una luna così piena che sembrava giorno tanta era la sua luce, il padre teneva stretta tra le mani la sua pistola e con passo guardingo, avanzava silenzioso verso di lui.
Dean dal canto suo invece, maledisse tutto quel chiarore che lo rendeva una facile e ben visibile preda.
Correva nelle direzioni più disparate, cercando di far perdere le proprie tracce, ma più ci provava e più sentiva che si stava avvicinando di più a lui.
Si appoggiò al tronco di una grande albero abbattuto e riprese fiato alcuni minuti.
Per John questo voleva dire addestramento, altro che campi finti con armi finte e scenari piatti.
No, se i suoi figli volevano cavarsela in quel mondo pieno di demoni e di Dio solo sa cosa, dovevo capire che niente gli veniva servito su un piatto d’argento.
Si nascose all’ombra gigante degli alberi e fissò la condensa del fiato di suo figlio, che veloce usciva da dietro quel tronco.
«si stanca ancora troppo facilmente» pensò sogghignando appena.
Ma infondo Dean aveva solo tredici anni e ben presto il suo fisico si sarebbe adattato a quella dura vita fatta di corse e di notti prive di sonni ristoratori.
Si avvicinò a lui, producendo il minor rumore possibile e giunto vicino al grande tronco, saltò dall’altra parte e puntò la pistola ad un punto vuoto.
-Preso!- esclamò trionfale Dean con il suo piccolo fucile che puntava dritto alla schiena del padre.
«me l’ha proprio fatta» pensò John sorridendo.
-E bravo il mio Dean- replicò girandosi verso il figlio con le mani alzate e la pistola buttata per terra.
-Mi hai preso, sono molto fiero di te- e a quelle parole, il padre vide attraverso quella notte così chiara, il volto di Dean arrossire per quel complimento, facendo così risaltare ancora di più quelle lentiggini sulle guance e il naso.
Gli ci voleva davvero poco per renderlo felice… ancora.