Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
Segui la storia  |       
Autore: Panino2000    19/05/2013    0 recensioni
Fra la campagna ed il paese c'è Via Biline, una strada apparentemente tranquilla, ma dalla brutta fama. Infatti, la gente che vi abita, dopo il tramonto è solita barricarsi nella propria abitazione, per paura che possa succedere qualcosa di non gradito, come essere assaliti da alcuni spiriti.
Nessuno sa cosa si celi veramente dietro quella spaventosa strada. Tre ragazzini, amici di un insolito abitante di quella via, decidono di scoprire cosa nasconde quel malefico viale e capiranno che qualcosa di veramente terribile sta per accadere.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 8
Colline stile liberty

 

Anche in questo capitolo i due protagonisti
Luigi ed Emily hanno deciso di tornare per
l'ennesima volta in Via Biline, ma un fatto
inatteso li costringerà a una rapida ritirata
.                                                                                                                

 La sera successiva, Emily e Luigi vollero scoprire chi era veramente quell’uomo in nero e che cosa avesse voluto annunciare Max la scorsa notte, quindi decisero di tornare in via Biline per avere chiarimenti.
Dopo soli dieci minuti avevano ripercorso tutta la loro via, attraversato la solita piccola piazzetta e si erano inoltrati nel tetro vicolo buio. Ben presto si ritrovarono per l’ennesima volta nella via maledetta.
Stavolta non avevano assolutamente paura di ripercorrerla tutta, la prima traversina illuminata, anzi era proprio ciò che volevano fare.
La stradina era illuminata, anche se in modo molto esiguo, e nonostante questo i due scrutarono dietro ogni lampione, per evitare di rincontrare quel malvagio essere che aveva ferito il loro amico.
La via sembrava interminabile e i poveri ragazzini ci misero quasi mezz’ora per attraversarla tutta. Al termine li aspettavano le “Colline stile liberty”.
Come già detto, queste famose “Colline” in verità non erano altro che un cantiere abbandonato da un bel pezzo. La prima cosa che si notava era un enorme cumolo di terra, alto almeno tre o quattro metri e lungo più di cinquanta; il cantiere era molto esteso, ma per quasi metà non era altro che un vastissimo campo di erbacce incolte. Nascosta da quell’immenso ammasso di detriti, da cui deriva il nome “Colline stile liberty”, stava una grande buca spianata che durante i giorni piovosi si trasformava in un tetro laghetto. A lato della buca e della collinetta si trovava un’imponente gru completamente arrugginita, ricoperta quasi interamente di arbusti rampicanti, tra i quali però si poteva ancora scorgere qualche traccia di vernice gialla o di pellicola antiruggine.
Dietro a quell’oscuro paesaggio si trovava un depuratore dell’acqua in parte fuori uso e dietro ancora un condominio abitato solo al primo piano che si affacciava ad una strada di campagna raramente percorsa.
I due ragazzini cercarono di scrutare quel cantiere, ma la cosa risultava difficile, poiché le alte transenne erano coperte da un fascio di plastica rossa molto resistente e solo a tratti sgualcito.
Ad un certo punto Luigi azzardò:”Max!”
 All’ultimo piano del condominio, cioè al piano completamente disabitato, si accese una lanterna rossa, i due indietreggiarono lentamente, con i volti sconvolti dal terrore.
Raggiunto l’inizio del vicoletto che li avrebbe riportati sulla loro strada i ragazzini cominciarono a sentire vocii soavi e misteriosi, che ripetevano in continuazione parole incomprensibili, proprio come quella volta nella quale si erano spinti fino al limite dei campi coltivati. non si trattennero più: con una corsa da gazzelle in fugaripercorsero la propria via e si fiondarono in casa, senza uscirne più per tutta la serata.
Il mattino seguente Zoe, Emily e Luigi incontrarono Max davanti al cancello della scuola che urlava infuriato al nulla e solo il cielo avrebbe saputo dire il perché; urlava come un poliziotto che arresta un criminale dicendo frasi del tipo “fermo lì!” oppure “mani in alto!“.
I tre amici erano sconcertati e non sapevano cosa pensare. Credevano che il loro compagno fosse matto e non capivano con chi stesse parlando; magari era impazzito per il colpo subito la scorsa notte. Allostesso tempo però erano sollevati dal suo ritorno.
Quando egli smise di parlare li salutò.
Zoe, con molta semplicità e spontaneamente, chiese:”Ma come mai prima parlavi al nulla?”
“Non stavo parlando al nulla” disse Max “c’è una cosa che volevo dirvi già qualche giorno fa: dunqu …”
Ma in quel momento scomparve e i tre rimasero stupefatti da tutto ciò.
In quei giorni Max apparve e scomparve in continuazione.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi / Vai alla pagina dell'autore: Panino2000