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Autore: BlueSkied    19/05/2013    3 recensioni
Ginny Weasley non è vittima inconsapevole del diario di Tom Riddle. La sua ingenuità e la ricerca di sicurezza la spingono pericolosamente a dare fiducia a qualcuno che sente troppo vicino, troppo vicino perché, molto in fondo, non dissimile da lei.
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
- Questa storia fa parte della serie 'The secondaries'
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Figli di un dio minore

 

" And I feel like i'm been eating by a thousand million,shivering, furry holes,
And I know that in the morning I will wake in the shivering cold
And the spider-man is always hungry..."

The Cure, Lullaby







La  ragazzina dai capelli rosso fuoco voltava le pagine con attenzione, sorda al silenzio sonnolento del dormitorio buio. Non c'era nessuno che potesse disturbarla, a quell'ora della notte. Finalmente, silenzio. Guardò il diario con occhi colmi di sollievo e aspettativa. Era come se la carta e l'inchiostro avessero invertito i loro colori, e le parole spiccavano in rilievi bianchi sulla superficie nera, simili a graffi.
Sospirò, con la penna a mezz'aria, senza saper bene come continuare. La fiamma della candela tremolò, incerta come i suoi pensieri. Ginny Weasley cominciò a scrivere, certa che lui avrebbe compreso. Lui capiva tutto, lui sapeva sempre come consolarla.
Caro Tom, iniziò Oggi un ragazzo del secondo anno mi ha di nuovo preso in giro per via dei miei vestiti. La camicia non è nuova, ma è pulita e senza toppe. Perché lo ha fatto, Tom?
Strinse involontariamente il fragile stelo della penna, mentre aspettava, e la risposta, al solito, non tardò.
Cara Ginny emerse dalla carta, come una lacrima assorbita da un fazzoletto Non c'è un motivo per cui gli stupidi sono stupidi, e una camicia non significa nulla, assolutamente nulla. Le parole non possono ferirti. Tu avrai vestiti belli e nuovi, un giorno, ma quel ragazzo resterà sempre uno sciocco. Non piangere, piccola Ginny la rassicurò.
Spesso Ginny cercava d'immaginare la voce del suo strano amico. A letto, senza dormire, la faceva riecheggiare, delicata e conosciuta, pur senza mai averla udita. Tom non esisteva, fisicamente, ma lei lo percepiva, poteva vederlo nella sua mente. Somigliava a Harry, secondo la sua fantasia, ma quell'idea la faceva rabbrividire. Non di paura, no, di qualcosa di più spaventoso, perchè più incomprensibile. Harry Potter e Tom Riddle, nella sua bocca, risuonavano nello stesso modo, profondi e totalizzanti, come il sapore del cioccolato, ma anche freddi e dolorosi, un morso a un cubetto di ghiaccio. Senza saperlo, per Ginny, Harry stava diventando l'universo, e Tom era la parte di quell'universo a cui lei si poteva avvicinare, seppur entrambi fossero così distanti e costantemente in ombra, Harry nella sua celebrità, Tom nella sua incorporeità.
Vorrei che fossi qui con me scrisse ancora la ragazzina, in un impeto improvviso.
Le lettere sbocciarono, chiare nella loro tinta notturna:
Io sono sempre con te. Non lo sai?
Ginny Weasley lo credeva o lo sperava, ma non era sicura di saperlo.
Sei l'unico che mi ascolta davvero, Tom riprese, quasi a voler spiegare meglio ciò che voleva dire Mi piacerebbe vederti e ringraziarti di persona, perchè tu sembri essere la sola persona che sa come mi sento.
Le parole del diario ci misero qualche secondo a palesarsi:
Sì, so come ti senti. Ti confesso, non ero molto diverso da te un tempo. Mi credi?
Ginny assentì in fretta, ansiosa di leggere ancora.
Anche io ero oggetto di scherno, mi sentivo solo, anche io pensavo di non essere...abbastanza. Sai perché? Io e te, Ginny, siamo figli di un dio minore, dimenticati da chi ha avuto sorrisi dalla vita. C'è gente che crede di essere speciale, di essere perfetta, ma in realtà non è niente. Hanno solo avuto fortuna e pensano che questo li renda migliori, ma si sbagliano rispose Tom. Un attimo di pausa, poi le frasi tornarono a serpeggiare:
Io e te, Ginny, abbiamo qualcosa che ci rende unici. Vuoi sapere cos'è?
Ginny era così tesa che seminò parecchie gocce d'inchiostro, nello scribacchiare "sì". Quella sera Tom era più eloquente che mai, come se conoscesse segreti ignoti a tutti gli altri.
Io ho te e tu hai me. Di che altro abbiamo bisogno, Ginny? replicò Tom, e quasi la ragazzina poté sentirlo abbracciarla, protettivo e forte, più forte di un padre, di un fratello, o di quella cosa che vagamente Harry Potter poteva essere per lei. Era l'altra sua metà, quella grande e fiera, che si levava dalle brume delle sue incertezze per renderla splendente.
Potresti fare grandi cose, ti servono solo i consigli giusti e io posso darteli. Posso farti essere quello che vuoi. Ti fidi di me, Ginny? proseguì Tom.
Ginny Weasley, quasi inconsciamente, annuì. Avvertiva un respiro gelido nel petto e aveva gli occhi pieni di penombra. La sua piccola mano tremò, ma non se ne accorse. Tom credeva in lei, Tom la sosteneva.
Sospirò, quasi fosse immersa in acqua ghiacciata.
scrisse, e l'inchiostro svanì, come un brutto ricordo.
  
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