Stai
riemergendo da un sonno profondo. Riesci a
percepire la luce dietro le palpebre ma non sai che ore sono,
né hai alcuna intenzione
di aprire gli occhi per guardare la sveglia. Allunghi un braccio per
accarezzare la tua compagna. Ormai ti viene automatico: anche se non
vivete
proprio insieme, sono più le notti che trascorrete nello
stesso letto, al loft
o nel suo appartamento, di quelle in cui dormite da soli. E durante il
sonno,
spesso ti ritrovi a sfiorarla o a stringerla a te. Solo sentirla vicino
ti
riempie il cuore di una pace che non hai mai provato in nessuna delle
tue
relazioni precedenti. Anche a lei deve succedere la stessa cosa: ogni
tanto, infatti,
la trovi accoccolata dietro la tua schiena o con le gambe intrecciate
alle tue
e la testa appoggiata sul tuo petto.
Oggi,
però, il tuo braccio non incontra alcun
ostacolo, se non un letto freddo. Non c’è nessuno
che dorme accanto a te. Ed
ecco che i ricordi ti assalgono e ti trafiggono come una coltellata.
Avete
litigato.
Dolorosamente.
Lei
ha ricevuto un’offerta di lavoro all’FBI e
non si è nemmeno degnata di mettertene al corrente.
E’ addirittura volata a
Washington per il colloquio e tu lo sei venuto a sapere solo
perché la sua
carta di imbarco è scivolata accidentalmente dalla tasca
della sua giacca. Ti
sei sentito così umiliato e offeso da questo gesto che te ne
sei andato. State
insieme da quasi un anno ormai, ma il vostro rapporto è
cominciato decisamente
molto prima, eppure lei continua a pensare al singolare. E’
questa la cosa che
più ti ferisce. Non tanto per l’offerta di lavoro
in sé: sai perfettamente che
è un’opportunità d’oro per
Kate e sai altrettanto perfettamente quanto lei sia
in gamba. Sai anche che a te basta un portatile per lavorare, poi
potreste vivere
a New York, Washington, in Costarica o in qualsiasi parte del mondo. Ti
annienta la sua mancanza di fiducia nei tuoi confronti, il suo averti
tenuto
fuori da una decisione tanto importante. Tutto questo mentre
l’altra piccola
donna della tua vita sta per partire, appunto, per il Costarica e il
solo
pensiero di non poterla avere vicino, di non poterla proteggere, ti
riporta con
la mente a Parigi, a quando è stata rapita, e ti provoca una
stretta al cuore. Hai
fatto di tutto per rimandare la sua partenza, inventando cento scuse
per non
firmarle l’assegno. Insomma, due delle tre donne della tua
vita ti fanno stare
male in questo periodo. Per fortuna, la terza donna, tua madre,
è pronta a
darti conforto, seppure a modo suo. E’ l’unica con
cui ti sei aperto, l’unica
cui hai confidato il tuo dolore e la tua delusione per il comportamento
di
Kate. E lei ti ha costretto a riflettere sulla vostra relazione, a
capire dove
volete che questa storia vi porti, dove TU vuoi che questa storia vi
porti e a
confessarlo apertamente a te stesso e a Kate.
Cavolo,
Katherine Beckett è davvero la donna
più remarkable, maddening,
challenging,
frustrating che tu abbia mai incontrato. In una parola,
è straordinaria.
Proprio come avevi scritto sulla dedica del primo libro di Nikki Heat.
Ed ecco
che, queste parole, fanno scattare qualcosa nel tuo cervello, nel quale
si
materializza l’immagine di voi due alle altalene. Un
momento… sì, ecco, ora ti
rammenti. Le hai confessato che volevi di più. Lei hai detto
che ti meritavi di
più, che entrambi vi meritavate di più da questa
relazione e poi, oh santo
cielo, ti sei inginocchiato e le hai chiesto di sposarti! A questo
ricordo, ti
distendi totalmente nel letto e, muovendoti, ti rendi conto che
lì sotto, come
dire, ti senti libero, privo di costrizioni. In breve, non porti
pigiama né
biancheria. Stupito da questa presa di coscienza, spalanchi gli occhi e
ti
guardi intorno. Non sei al loft. Questa è la camera di Kate,
ecco lì anche il
tuo cassetto, semiaperto, che pare ti saluti.
Ricapitoliamo.
Sei in camera di Kate, nel suo
letto, e sei nudo. Per sicurezza, sollevi il lenzuolo e controlli.
Sì sì sì,
sei decisamente nudo nel letto di Beckett. Segno che… buon
segno! Anzi, ottimo
segno!!!! I ricordi della vostra notte insieme riaffiorano nella tua
mente e
fai un sospiro soddisfatto, tanto che il tuo olfatto percepisce il suo
profumo
di ciliegie, inconfondibile, e… aspetta un momento,
caffè appena fatto, uova e
bacon?!?!?!
Non
fai in tempo a registrare questa
informazione che ecco comparire proprio lei, sulla porta della camera.
Indossa
la tua camicia, quella che avevi ieri, e ti rivolge uno splendido
sorriso. E tiene
in bilico un vassoio stracolmo di leccornie: intravedi le suddette uova
al
bacon, due tazze e persino una rosa. Ti ha portato la colazione a letto!
“So, it
wasn’t a dream!” ti viene fatto di dirle.
Lei
solleva un sopracciglio e ti lancia una
delle sue solite occhiate, scoppiando poi a ridere (oh, ma quanto
è bello il
suono della sua risata?!?!?) e rispondendoti: “Castle, questa
l’ho già
sentita!”
Si
avvicina a te, posa con delicatezza il
vassoio per terra e si siede sul letto, guardandoti con tenerezza. Ora
ricordi
perfettamente. Ti ha detto di non aver accettato il lavoro a Washington
perché
ha deciso di ascoltare il suo cuore. E il suo cuore le ha detto di
rimanere a
casa, con te, con i suoi “bambini” al distretto,
con Lanie, con suo padre, con
Martha e con Alexis. Sente di poter fare ancora molto per le vittime
degli
omicidi a New York e, in ogni caso, in questo momento della sua vita,
vuole
puntare su voi due. Ha accettato di sposarti, ma teme il tuo lato
pubblico. Sei
pur sempre uno scrittore di successo, uno degli scapoli d’oro
della città,
insomma un sex symbol (ok, questo lo hai aggiunto tu, diciamo che lo
hai letto
fra le righe dei suoi pensieri)! Non vuole essere sbattuta a pagina 6
del Ledger come
l’ennesima conquista dello
scrittore di bestsellers o come la terza signora Castle. E’
per questa ragione
che farete le cose con calma. Finora avete tenuto la vostra storia
nascosta, ma
adesso comincerete ad apparire insieme agli eventi pubblici, piano
piano.
L’anello che le hai regalato per ora rimarrà nel
vostro privato. Ciò che conta
è che restiate insieme e che entrambi condividiate la
direzione verso cui
andare, anelli o certificati di matrimonio verranno con il tempo. Vi
sorridete
e incatenate lo sguardo l’uno all’altra, in una
scena da pubblicità di profumi.
Poi tu le accarezzi il volto e le dici: “Buongiorno, amore
mio!”
Non
smettendo un secondo di sorridere, lei ti
risponde: “Buongiorno a te! Ho provato a fare il cuore sul
cappuccino, ma non
ci sono riuscita… spero che mi perdonerai!”
“Oh,
detective, credo che troverai il modo di
farti perdonare!” La attiri a te e la baci, prima con
tenerezza e poi con una
passione sempre crescente, tanto che la colazione è
destinata ad essere
rimandata a un orario da destinarsi. Ma, sai una cosa? Chi se ne frega.
Nella
vita c’è un tempo per ogni cosa. E questo
è il tempo per dimostrarvi quanto vi
amate.
Nota
dell’autrice. Non so voi, ma io non mi sono ancora ripresa
dal
season finale. E non ho idea di come arriverò a settembre
senza perdere anche
quel minimo di lucidità che mi è
rimasta… Comunque, ecco cosa ha partorito il
mio cervellino in un fine settimana di vacanza.
Grazie a Monica per il suo impagabile supporto e grazie a chi di
voi mi ha dedicato il proprio tempo e ha letto fino qui.
Baci,
Germangirl