Questa
storia
è un esperimento. Non
so se vi piace, però ho delle idee. Solo, non so se portarle
avanti o meno. La
storia sarà un miscuglio tra commedia, romanticismo,
erotismo (ci sta sempre
u.u) e qualche dramma messo qua e là (tranquilli, niente di
tanto drammatico).
Il che è difficile, ma voglio provarci. Voi mi seguirete?
Questa
è solo l’introduzione: il
primo vero capitolo è già scritto, lo
pubblicherò a breve.
p.s.:
so che
dall’introduzione può
sembrare, ma la storia non tratterà di un Edward violento.
Solo… rigido ed
autoritario, lol. La copertina mi è stata gentilmente creata
da elenri.
Introduzione
“Non
posso
sposarlo, Bella. Non lo amo…”
Queste
sono le ultime parole che una sposa dovrebbe pronunciare pensando al
suo futuro
sposo. Anzi, non le dovrebbe proprio pronunciare. O per lo meno, non
davanti
alla sua wedding planner.
“Tanya,
scherzi?” domando con una risatina veloce.
Ovviamente
scherza. Non può dire seriamente, e per ben tre motivi.
Motivo
numero uno: Edward è uno degli uomini più belli
della città – avrei potuto dire
‘del mondo intero’, ma non voglio esagerare
– e, oggi giorno, un motivo come
questo basta e avanza. Solo due matrimoni su cinque si basano sul vero
amore,
dopotutto.
Motivo
numero due: Tanya è perfetta per Edward. Docile, bella,
gentile e di buona
famiglia. La moglie perfetta per un uomo importante quale è
il suo futuro
marito. Sono perfetti l’uno per l’altro.
Motivo
numero tre: ho una cotta per Edward da quando l’ho visto in
uno di quei
giornalini di gossip che compravo all’età di
quindici anni. È stato già il
colmo ritrovarmi come primo incarico da wedding planner la preparazione
del
matrimonio dell’uomo di cui sono ancora cotta, figuriamoci
sapere che la donna
più fortunata del mondo, per chissà quale
capriccio, rifiuta di sposarlo.
Quindi,
certo che scherza. Scherzo di pessimo gusto, ma pur sempre scherzo
è. Ma quando
sento il suo sospiro afflitto, un brivido mi corre lungo la spina
dorsale.
Il colmo
sarebbe anche stare per organizzare un matrimonio per la prima volta e
che il
tuo primo incarico vada subito a monte. Tanya non può farmi
una cosa del
genere.
Per quanto
il mio cuore si rifiuti, ho bisogno anche io – oltre alle due
famiglie degli
sposi – che questo matrimonio si celebri. Ho finito
quest’anno la scuola, e
sono stati anni difficilissimi.
Tutti
sanno della disgrazia che ha colpito mio padre circa due anni fa,
eppure sono
riuscita a completare gli studi e a diplomarmi. Avrei voluto
continuare,
frequentare l’università per poter insegnare, ma
purtroppo non sempre le cose
vanno come vogliamo noi.
E
comunque, sono stata fortunata: non solo essere una wedding planner mi
piace,
ma questo primo incarico mi è stato dato senza nemmeno far
parte di un’agenzia.
Io e Tanya
abbiamo un’amica in comune che le aveva parlato di me, e lei
cercava alla
svelta qualcuno di cui fidarsi, visto che il tempo scarseggiava. Quando
ci
siamo incontrate mi aveva spiegato che avrebbe tanto voluto occuparsi
lei di
questo matrimonio ma che non ne era stata capace.
Ho
accettato nonostante questo fosse il matrimonio dell’anno e
non potevo
permettermi nemmeno di sbagliare un fiore all’occhiello. Ed
è proprio per
questo che ho accettato: essendo considerato il matrimonio
dell’anno, se
piacerà tutti si chiederanno chi è stata
l’organizzatrice, e quindi vien
spontaneo immaginare tante richieste arrivare.
È
quello
che mi auguro, per lo meno…
“Non
lo
amo, capisci? Non lo amo, e lui non ama me. È sbagliato
sposarsi per
qualsivoglia motivo che non sia l’amore” riprende
la futura – spero – sposa.
“Ma
nessuno ormai si sposa per amore. Mi dispiace dirtelo, ma è
così. E Edward ti
ama, ne sono sicura…” cerco di convincerla.
In
realtà
non si direbbe. Edward non ama mostrare le sue emozioni, è
un uomo molto
freddo. O almeno, lo è in pubblico.
“No,
Bella. Non mi ama. E di certo io non amo lui. Io… io
amo… Eleazar” rivela,
osservandomi titubante.
Appunto un
altro ago nel vestito da sposa, continuando a prenderle le misure. Sono
già
dieci minuti che lo indossa, forse è per questo che
da’ i numeri. “Eleazar,
certo…” ripeto, non ascoltando veramente. Poi,
come un lampo, le sue parole
penetrano nel mio cervello, e la fisso con occhi sgranati. “Eleazar?!”
Forse
sentendosi a disagio sotto il mio sguardo inquisitorio, Tanya si
allontana
bruscamente da me afferrandosi il vestito. “Sì,
proprio lui” conferma dandomi
le spalle.
“Oh
mio
Dio. Tanya, è sposato! E poi avrà dieci anni in
più di te!”
“E con
questo?” sbotta, voltandosi di nuovo e trafiggendomi con lo
sguardo. “Edward ha
sette anni in più di me, tre anni non fanno la differenza.
Inoltre, se non
sbaglio, Edward con te si toglie proprio dieci anni” mi fa
notare, e io
sussulto.
“Cosa
c’entro io, ora?” chiedo con un fil di voce.
“Oh,
ti
prego. È chiaro come il sole che sei cotta di lui. Non fai
altro che fissarlo e
ti irriti a morte quando mostra un qualche segno d’affetto
nei miei confronti.
Ammettilo.”
Non riesco
a credere alle sue parole, ma nemmeno alla sua calma. Lei non lo doveva
sapere,
e non dovrebbe reagire neanche come se mi stesse semplicemente
comunicando
l’orario.
Fa un
passo in avanti, con sguardo supplicante. “L’amore
ci prende sempre alla
sprovvista, non è vero? Non possiamo scegliere chi amare,
perché l’amore ci
colpisce improvvisamente e quando meno te lo aspetti. La leggenda su
Cupido è
nata pure per qualcosa, no? L’amore è quella
dannata freccia: dovrebbe mirare a
qualcuno adatto a noi, ma basta sbagliare di un millimetro, ed eccoti
innamorata di un uomo che mai avresti voluto amare. E quando lo ami,
non puoi
fare altro che arrenderti. E poi combattere per lui o lasciarlo andare.
E io ho
tutta l’intenzione di combattere per Eleazar, soprattutto se
lui mi ama come io
amo lui.”
Chiudo gli
occhi per un istante. Troppe notizie tutte insieme…
“Edward
non mi ama. Ogni donna merita di stare con un uomo che la sappia amare
come è
giusto che sia. Non voglio accontentarmi di quelle rare dimostrazioni
d’affetto
di Edward, sapendo anche che comunque sono soltanto a beneficio di chi
ci sta
intorno. Sapessi com’è Eleazar, invece…
è l’opposto, e io sono felice quando
sto con lui” continua Tanya, gli occhi che le brillano al
solo pensare all’uomo
che ama.
Poi mi
guarda, e io capisco.
“Vuoi
annullare seriamente il matrimonio?” sussurro.
Sto quasi
per sentirmi male. Tanya mi ha già dato
l’anticipo, e non dubito che,
matrimonio o no, mi pagherà l’intero compenso. Ma
circoleranno voci su voci a
proposito di questo matrimonio fallito, e i più maligni
daranno la colpa alla
wedding planner che non ha saputo organizzare una festa degna di una
regina
quale sarebbe stata Tanya. O semplicemente che porti sfiga.
Sorride,
togliendosi velocemente l’abito. “Il matrimonio
può comunque farsi” risponde
con tranquillità. In completo di pizzo bianco, mi lancia con
un sorrisino
soddisfatto l’abito nuziale che afferro al volo.
“Basta semplicemente che lo
indossi tu.”