Ed eccomi qui,
chiuso in una cazzo di
cella. Nessuno mi capisce, NESSUNO! Io non dovrei essere qui, per
niente! Ma
gli altri non lo vogliono capire, non voglio capire che io non ho fatto
nulla
di male. L’ho detto centomila volte: << NON
E’ STUPRO! >>.
Ma nessuno mi
vuole ascoltare.
Barbara… io… io la amo. Lei voleva, sono sicuro
che lei voleva fare l’amore con
me. Esitava perché era insicura, insicura se meritare un
uomo come me oppure
no. Sono sicuro che è così, altrimenti non mi
avrebbe lasciato. Eravamo stati
insieme tre mesi, solo tre mesi: cosa poteva saperne lei
dell’amore? Ci ero
rimasto malissimo, ma decisi di tentare di riconquistarla. Quella notte
aspettai che uscisse dalla discoteca per prenderla e portarla in un
luogo
privato, per parlare. Non volle, non volle ascoltarmi; la vedevo
impaurita. Ma
io l’amavo, e così decisi di mostrarle tutto il
mio amore carnale. La ricordo
ancora lì, stesa sulla terra fredda nella notte, nuda; si
stringeva i capelli e
piangeva. Ma lei doveva capire il perché del mio gesto, il
perché del nostro
rapporto sessuale, anche se lei non voleva. Piangeva, piangeva
perché convinta
di non meritare quel mio gesto d’affetto. Ed io
l’accarezzai, convinto che lei
potesse capire. Ma non fu così, lei non capì per
niente, anzi mi denunciò, ed
ora sono qui, chiuso qui dentro ingiustamente! Io sono una vittima, una
cazzo
di vittima! Cosa c’è di male
nell’amare?? E tu, Barbara, come hai potuto farmi
rinchiudere qui dentro? Io, che ho fatto di tutto per farti capire che
per te
mi getterei nel fuoco??
Queste
sbarre… io le odio queste
sbarre… Se potessi le staccherei a morsi ed uscirei subito
di qui, per venire a
prenderti.
Le sbarre sono
strette, soffocano,
SOFFOCANO! Io non ci voglio restare qui, non sono una bestia!
E’ più forte di
me, non ci si abitua mai alle sbarre, mai…
Spesso mi chiudo
in un angolo a
piangere, a cercare di scappare da questo posto almeno col pensiero. Ma
più mi
stringo tra le ginocchia e più mi rendo conto che sono
prigioniero: non riesco
ad uscirne, non riesco ad accettarlo. E tutto questo grazie a te,
Barbara.
Ho saputo che in
questi dieci anni
hai trovato un altro, e che hai avuto due bambini e che vivi felice e
spensierata. Beh, stai sicura che mi farò questi ultimi anni
di galera pensando
solo a te, mia cara. Non appena uscirò di qui
verrò a prenderti, Barbara, ed
eliminerò l’uomo che si è intromesso
nella nostra vita. Ma non basta: è
necessario eliminare anche il frutto contorto di quell’amore
malvagio che ti ha
sedotta con l’inganno, e poi, quando resteremo nuovamente
soli, ti stringerò
forte forte al mio petto, fino a farti mancare il respiro.
Perché se non
capisci ciò che provo, se non comprendi
che il destino ci vuole insieme, allora non sarai
più la donna di
nessuno.
Bada
è una promessa.