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Autore: SerMisty    20/05/2013    9 recensioni
«Quand’è il vostro compleanno?»
La ruota interrompe il suo lento girare, cigolando. Le sue mani si fermano a mezz’aria. Poi il Signore Oscuro si volta, piano, e si scontra con gli occhi azzurri che la sua governante gli sta puntando addosso con innocente curiosità.
«Io non ho un compleanno, dearie.»
«Impossibile. Tutti ne hanno uno.»
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Quand’è il vostro compleanno?»
La ruota interrompe il suo lento girare, cigolando. Le sue mani si fermano a mezz’aria. Poi il Signore Oscuro si volta, piano, e si scontra con gli occhi azzurri che la sua governante gli sta puntando addosso con innocente curiosità.
«Io non ho un compleanno, dearie.»
«Impossibile. Tutti ne hanno uno.»
Detesta doverlo ammettere, ma il discorso di Belle non fa una piega.
Poggia le mani sulle ginocchia, sfregando le unghie nere contro il tessuto di pelle, e rimane in silenzio. Lei attende, le mani incrociate dietro la schiena.
«Sono immortale.» risponde alla fine, come se fosse ovvio.
«Ma siete nato.» obietta Belle, con la stessa naturalezza.
Tremotino tace di nuovo. Si chiede cosa possa averla fatta pensare a un simile quesito, e per quale motivo lui non l’abbia ancora mandata via, ma più di tutto si chiede se e dove può trovare la risposta alla sua domanda. Di certo in un passato molto, molto antico, che a lui non piace rivivere.
Scrolla le spalle.
«È passato tanto tempo.»
«Da quando eravate uomo?»
«Dall’ultima volta che l’ho festeggiato.»
Belle sa che è un altro modo per dire “sì”.
«Ma senza un compleanno – non vi sentite inesistente? Come se non foste davvero qui, anno dopo anno?»
«Oh, no, dearie. Ci sono tanti altri modi per dimostrare la propria presenza. Trasformare una giovane donna chiacchierona in una lumaca, per esempio, è uno di questi.»
La bella sbuffa, poco – forse per niente – impressionata dalla sua velata minaccia. Tuttavia, intuendo che continuando a chiedere non otterrà la risposta che desidera, si allontana ed esce dall’enorme salone per passare a pulire i candelabri in corridoio. Tremotino segue con lo sguardo gli svolazzi del vestito azzurro, mentre scompare dietro l’angolo.
Scuote la testa, riprendendo a filare.
Perché Belle è così interessata a lui e al suo passato? Non può fare a meno di temere che abbia un fine diverso della semplice curiosità. Eppure il sorriso sul suo volto era così innocente, che quando ripensa a come l’ha cacciata sembra che la ruota dell’arcolaio gli bruci sotto i palmi.

Tremotino non vede Belle fino a cena. Lui è rimasto lì tutta la giornata, a filare indisturbato, le stecche della ruota ormai girano lentamente anche nei suoi occhi, in un ritmo pigro e costante.
La ragazza rientra nel salone con un vassoio e qualcos’altro. Posa la cena sul tavolo, poi risoluta gli si avvicina – i tacchetti delle scarpe risuonano sul pavimento lucido e si espandono tutt’attorno, le vibrazioni dei suoi passi si trasmettono sull’arcolaio e alle sue mani e lui si ritrova a tremare – e gli porge un pacchetto, con un sorriso radioso.  
«Buon compleanno.»
Il Signore Oscuro si ferma e si volta. Sposta più volte lo sguardo dal pacco che lei tiene in mano, infiocchettato con un nastro rosso, e risale fino a raggiungere i suoi occhi, così lucenti da rischiare di accecarlo con la loro purezza.
Non osa prendere il pacchetto e resta immobile, osservandolo come potrebbe osservare un cavallo a due teste. Belle deve accorgersi della sua esitazione, e si lascia scappare una risatina davanti al suo sguardo confuso.
«Poiché non ricordate la data, ho deciso che sarà oggi.»
Tremotino non sa cosa rispondere alla sua tranquillità, alla sua dolcezza. Allunga lentamente le mani e prende il regalo – quanto tempo è passato dall’ultima volta che ne ha ricevuto uno? – posandolo piano sulle proprie ginocchia. Poi comincia a scartarlo, sempre adagio, e Belle aspetta paziente di fronte a lui.  
Quando la carta è sparita, Tremotino solleva un sopracciglio – ma piano, sempre piano – e la guarda.
«Un libro, dearie? Non potevo aspettarmi altro da te.»
Belle ride, coprendo con la mano la vista della sua bellissima bocca agli occhi del Signore Oscuro.
«Lo so, ma a mia discolpa non è facile trovare un regalo in questo castello in così poco tempo!» dice «E poi l’ho personalizzato. Guardate.»
Si china – e Tremotino per qualche istante ha una vista perfetta della sua scollatura, e quasi sobbalza – e solleva la copertina del libro. Lì, sulle prime pagine ingiallite, in una scrittura elegante e delicata, c’è la sua firma. Il Signore Oscuro sfiora l’inchiostro come se toccasse tanti petali di rosa.
Belle si morde un labbro.
«So che non è niente di speciale. Ma volevo vi ricordaste che esistete davvero.»
Le dita di Tremotino continuano a carezzare il suo nome – non ha nemmeno guardato il titolo del libro, ma è sicuro che lo leggerà – e ancora una volta solleva lo sguardo, chiedendosi cosa in quella ragazza la renda così innocente, così gentile, così bella.
Le sue labbra si piegano in un sorriso stentato, come se dopo secoli di ghigni e sogghigni si fosse dimenticato come fare.
«È un dono accettabile.»
Il volto di Belle si illumina, e lui in quel momento è felice di esistere.




Angolo d'autrice: No, io a scuola non seguo la lezione. No. Io scrivo Rumbelle ù.ù Che poi come ha fatto questa storiella a venirmi in mente durante l'ora di scienze? Mistero.
Comunque, salve a tutti! Piccola storia senza capo nè coda, ultima dimostrazione che adoro scrivere di Belle e Tremotino al Castello Oscuro. E chi di noi non ha bisogno di un pò di Rumbelle fluff, dopo la terribile separazione dell'ultimo episodio? (voi, sceneggiatori, NON POTETE farli tornare insieme a poi separarli. No. Non potete e basta.) Quindi, ecco qua. Spero che vi sia piaciuta, almeno un pò, se mi lasciate una recensione ne sarei felicissima!
Un bacio, alla prossima,
Ser.
  
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