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Autore: Mattyss    20/05/2013    0 recensioni
**Guardare, cortesemente, l'introduzione de "Il Mondo dei quattro Elementi".**
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                              1.

 

“Dimmi almeno come si chiama” Leana volse uno sguardo a Ries, che mezza imbarazzata rispose “ Il suo nome è Gabatrhon, è anch’esso uno Gnomo, possiede la spada di fuoco e ciò non gli permette di ragionare in modo lucido, è dalla parte sbagliata” Una lacrima rigò il volto della ragazza, che fissò il vuoto, credendo per un attimo di trovarsi in un vero e proprio sogno. Non poteva essere vero, Ries le stava mentendo. Come poteva essere sorella di due Gnomi?

Si alzò in piedi “ credo sia giunta l’ora che tu mi dica il resto, ti ascolto” e incrociò le braccia. Ries smise di vagare intorno al tavolo e si mise a sedere “ Il fatto è che tua madre è un’Aarita, mentre tuo padre è uno Gnomo” A sentire quelle parole Leana fu scossa da un tremito, non seppe se fosse per la frase in se o dall’aver nominato la parola “padre”, il che non si sarebbe stupita: di lui aveva solo brutti ricordi, ricordava che era un’amante dei funghi e della foresta, il posto dove era nata, ma tutto il resto era nebuloso. Come era morto ? e sua madre? Tranne qualche misera immagine ben salda in testa Leana non se la figurava affatto, era ora di mettere apposto il puzzle.

Si avvicinò ancora di più a sua sorella e le puntò il dito contro “ Questa non è tutta la verità, so che c’è dell’altro –se da una parte preferirei non sapere nulla, dall’altra però sento di sapere veramente poco di me, sento che è meglio che tu mi dica quel che devo sapere, senza pensare alle conseguenze, fallo e basta –ti prego” dopodiché le si avvicinò e le strinse la mano. Leana notò negli occhi della sorella un’incertezza, probabilmente la stessa che la aveva portata a non rivelarle niente in tutto questo tempo, a nasconderle la verità “va bene, dato che vuoi sapere, ti dirò tutto” Partiamo dal principio: La coppia che formarono i nostri genitori a suo tempo generò scalpore nel mondo, insomma nessun altro prima si era accoppiato con un’altra razza, e quando nascesti te fu un’altra gradita ma strana sorpresa. Dopo tre Gnomi, era nata finalmente una bambina della specie di nostra madre.” Leana ascoltava rapita, in un qualche modo si sentiva confortata dalle parole di sua sorella. “ Beh, devi sapere che tuo padre maturò una vera ossessione nei tuoi confronti, noi non potevamo biasimarlo: Eri una vera novità in famiglia! Un bel giorno però, ti trovò a terra vicino alla porta di casa a piangere disperata. Tu dicesti che Torik ti aveva fatto un dispetto, e lui ti consolò. Ma …” Leana si scosse, come se si fosse risvegliata da un sonno profondo “ dai, vai avanti, voglio sapere” Ries sospirò “Quando vide che eri sola, non resistette. “ E Si alzò in piedi, una lacrima le rigò il volto “ Leana, tu sei vittima di uno stupro”  La ragazza soffocò un urlo, si sentì pugnalata al petto, non reagì impulsivamente ma trovò la forza di correre fuori. Corse a più non posso, arrivò quasi davanti all’ Accademia, si sedette sul prato e una miriade di pensieri turbinanti percossero la sua mente.

Sàmir diede un calcio al muro, borbottò qualcosa e si cacciò sul letto. Che stupido che era stato; come poteva non essersene accorto prima? Torik, il suo maestro di sempre sapeva tutto, ma nonostante ciò non aveva rivelato nulla a Leana. D’un tratto si sentì in colpa per non esser stato lì con lei, ma la delusione ricevuta da Torik era stata troppo forte. Come sarebbero cambiati i loro rapporti ora?

Leana ricordò, tentò di cacciare indietro quei pensieri ma essi puntualmente si ripresentavano. Strappò l’erba, la recise finché la mano non le diventò viola: Tutto ciò non le importava << Ecco perché ho sempre avuto questa diffidenza nei confronti degli Gnomi e di Torik, ecco, ora tutto ha un senso >> e un’altra lacrima scese le sue guance fino alla bocca. Fissò l’orizzonte e non poté non ricordare alla vista del salto che dava fine alla scolina << Non sarà per questo motivo che mi sono lasciata andare con Ofnir ? Cosa penseranno ora di me ? >>

Torik fece un giro per la radura, si sedette al solito albero vicino al cespuglio e notò che le sue bacche erano quasi tutte a terra, probabilmente per il fatto che la pianta stava lentamente morendo << Si, anche io in questo preciso momento mi sento come te >> e accarezzò una foglia. Ripensò a ciò che aveva promesso a Ries, a ciò che aveva causato con Sàmir e si maledisse fino all’ultimo per non aver rivelato nulla. Ora capì quanto bene provava per il ragazzo e quanto male si sentiva in questi momenti, dove il rancore la faceva da padrone. Si portò una mano sugli occhi e si stupì di ciò che trovò, dopodiché sospirando riprese il sentiero e si diresse all’accademia, solo e pensoso.

  
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