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Autore: telesette    20/05/2013    0 recensioni
[Teatro Comico]
Carlo e Dado sono seduti al centro della scena, rispettivamente uno di fronte all'altro, davanti ad un tavolino rettangolare con sopra: una bottiglia di Chianti Rosso, un giornale e due bicchieri di vetro. Carlo tiene il gomito poggiato sul tavolo, pollice e indice della mano premuti sulla gobba del naso, e sembra quasi addormentato. Dado invece, le braccia dietro la testa e oscillandosi sulla sedia, tiene lo sguardo per aria sospirando di tanto in tanto...
[ Questa storia è un segno di commiato per l'attore comico italiano CARLO MONNI, scomparso in data 19/05/2013 ]
Genere: Comico, Generale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Chi spara cazzate
pe' ingannà la noia
con du' o tre scopate
gli passa la foia...

Ma co'n figlio di bona donna
che scandalizza la troia
'nvece dela gonna
ci vo' l'accetta del boia!

 

( Carlo Monni, 23/10/1943 - 19/05/2013 )

 

 

La vita secondo Carlo
( commedia in un unico atto )

PERSONAGGI:

CARLO
DADO

 

( Carlo e Dado sono seduti al centro della scena, rispettivamente uno di fronte all'altro, davanti ad un tavolino rettangolare con sopra: una bottiglia di Chianti Rosso, un giornale e due bicchieri di vetro. Carlo tiene il gomito poggiato sul tavolo, pollice e indice della mano premuti sulla gobba del naso, e sembra quasi addormentato. Dado invece, le braccia dietro la testa e oscillandosi sulla sedia, tiene lo sguardo per aria sospirando di tanto in tanto )...

DADO: Carlo...

( Carlo russa profondamente )...

DADO: Carlo?

( Carlo continua a russare )...

DADO: ( scrollandolo piano per il gomito ) Carlo... sei sveglio?
CARLO: Oh... Icché tu vvoi ?!?
DADO: Secondo te, qual'è il senso della vita?
CARLO: ( guardando l'orologio ) E ti pareva: cinque di'ppomeriggio e già briàco!
DADO: Sono astemio...
CARLO: No, tu si 'ggrullo, te lo dico io!
DADO: No, dai, seriamente...
CARLO: "Ma seriamente" icché? Ma sta bono e un rompere i coglioni, Dio Cristo!

( Carlo si riappisola nuovamente )...

DADO: Carlo...
CARLO: ( irritato ) Che tu la smetti, Diobono!
DADO: E' che son curioso, è una domanda esistenziale, è LA domanda per eccellenza...
CARLO: E tu invece sei I'BBISCHERO per eccellenza!
DADO: Ma Carlo, riflettici un attimino ( alzandosi e guardando verso il pubblico ), è un mistero che i saggi non hanno svelato: veniamo al mondo, ma senza sapere dove; viviamo al mondo, ma senza sapere perché; e quando qualcuno pensa finalmente di aver capito...

( Dado china il capo e fa un inequivocabile cenno di traverso alla gola con la mano )...

CARLO: ( facendo gli scongiuri ) Tié, mortacci tua e chi t'ha generato a te!
DADO: Quale dei due, mater certa est... o pater semper incertus?
CARLO: irritato ) Non mi fa bestemmiare, maremma ladra, che mi parte pure un mezzo schiaffo!
DADO: Però non tu m'hai risposto!

( Carlo si copre il volto con la mano, bofonchiando imprecazioni di vario genere, dopodiché fa segno a Dado di sedersi )...

DADO: ( tornando a sedere ) Allora?
CARLO: Si non fossi stanco, coi capelli bianchi e tutto, c'avrei una voglia d'appiccicarti ai'mmuro che non hai idea!
DADO: ( guardandosi attorno ) Quale?
CARLO: ( versandosi il vino ) Meno male che Iddìo c'ha creato i'Cchianti: "bimbo s'allatta, nulla è meglio d'una tetta, ma tu cresci alla svelta, co i'bbon vino e la porchetta"... Salute! 
( beve ) Tò, bevi anche tu, va!
DADO: T'ho già detto che sono astemio...
CARLO: Chissenefrega ( versa il vino nell'altro bicchiere ), almeno tu ti svegli un po'!
DADO: E il senso della vita?
CARLO: ( ruttando ) So una sega, io!
DADO: Ma...
CARLO: O Dado, un rompere i coglioni, vabbene !?!

( Carlo sbatte il bicchiere vuoto sul tavolo, assestando la botta con la mano, dopodiché si alza in piedi e guarda verso il pubblico )...

CARLO: infuriato ) Ma porco Giuda Iscariota lurido arroventato e impestato, guarda te icché razza di domanda cretina a quest'ora!
DADO: Ma veramente, io pensavo che...
CARLO: Te un tu devi "pensare", devi FARE... che è una cosa diversa! E a questo mondo ladro, si voi sopravvivere, "vivi e lascia vivere"; in parole povere, ti devi fare una porzione ultramegagigante di cazzi tuoi e lasciare le domande imbecilli a chi c'ha tempo da perderci dietro... T'ha capito o no, Diobono ?!?
DADO: Ma sono tanti che non sanno cosa fare della propria vita e, se anche lo sapessero, preferiscono buttarla via!
CARLO: E' un problema tuo? No! Ti pagano per risolverlo? No! Ti cambia qualcosa a te?
DADO: No!
CARLO: Appunto! Se la gente è demente, come chi compra casa nill'Arno, saranno cazzacci suoi; la vita non tu la spieghi con le domande, le risposte, la logica, la contrologica e la filosofia de la maremma maiala... Tanto, e quando vieni al mondo, e lo scopri da te icché tu devi fare!
DADO: Cioé?
CARLO: Ti rimbocchi le maniche, tu vai a lavorare, prima studi e poi ti fai il culo come i'ttu babbo; impari a conoscere la birra e i'vvino di quello bono, invece di droghe e pasticche varie, e finché sei piccolo ti fai le pugnette da solo ni'bbagno; quando cresci ti cerchi una brava figliola, se ti voi fa cornuto, o sennò ti fai prete e bestemmi icché ti pare; ti spacchi la schiena pe'ddu lire, euro o come cacchio si chiamano ora, e mandi a cacare il governo come i'ttu padre, i'ttu nonno e i'ttu bisnonno... E questo gli insegni ai tuoi figlioli, che la vita se la faranno così anche loro, perché il mondo gli è una merda quant'è tondo!
DADO: Ma... E l'amore... Dov'è l'amore in tutto questo?
CARLO: Allora te un tu'n hai capito nulla ( tornando a sedere ), ripassiamo quello che ti sfugge!

( Carlo prende il giornale e si mette a leggerlo ad alta voce )

CARLO: "Perde il lavoro e poi si dà foco, la famiglia costa troppo"... "Pensioni più basse e stipendi da fame, ai privilegiati invece i soldi non gli bastano"... "Marito tradito e moglie fedìfraga, il vizio conferma la parità uomo/donna"... "Pagare gli armamenti e il petrolio a prezzo pieno, si leverà il pane di bocca ai figlioli"... "Non solo tasse, pagheremo ANCHE l'aria che si respira"... "La cubista col perizoma da cinquemila euro, la casalinga affamata la dà via per cinquanta"... "Libertà di parola o libertà di pensiero, quello che conta è solo un gran puttanaio"...
DADO: ( perplesso ) Ma questo che c'entra?
CARLO: ( sospirando rassegnato ) Daduccio, Dadino, sei bono e caro ma tanto cretino... Si tu non impari a stare al mondo, come funziona soprattutto, non tu c'hai il tempo d'infilallo perché te lo infilano prima a te; questa è la vita, pe' quello schifo che gli è sempre stata, e sempre lo sarà finché porco comanda!
DADO: Ma allora l'amore, la poesia... Dove va tutto questo?
CARLO: ( versandosi di nuovo da bere ) Dove va a finì questo, dopo che s'è bevuto ?!?
DADO: Sono astemio!
CARLO: Ma vaffanculo! ( beve ) Si desse retta all'amore, alla poesia e a tutte queste belle cose che tu dici te, un ci sarebbe più motivo pe' incazzarsi... E alla gente, oggi, questo non gli sta bene; te non gli puoi mica dire: "è giusto", "è sbagliato", "è così", "è cosà"; non gliene frega niente a nessuno, punto!
DADO: Ma la poesia...
CARLO: E la poesia gli è tutto, gli è la cosa più bella di questo mondo, ma mica ci mangi co' quella!
DADO: E allora?
CARLO: E allora, prima si pensa alle cose importanti, i veri valori della vita: bere, mangiare e trombare ( annusa il vino ) "bere", soprattutto... E poi, dopo, tu mi puoi parlare di amore, di poesia, di pincopallino, di quello che ti pare!
DADO: Capito!

( Entrambi tacciono per un istante. Carlo riempie il suo terzo bicchiere di rosso, mentre Dado lo osserva passandosi la lingua sulle labbra )...

DADO: Beh, ripensandoci forse... Mi sa che un goccetto me lo faccio anch'io!
CARLO: O bravo, alla salute!
DADO: Cin cin!

SIPARIO

Addio Carlo - Firenze ti saluta con affetto:

Nato nella provincia di Campi Bisenzio, il 23 ottobre 1943, Carlo Monni ha dato il volto e l'impronta "toscana" all'Arte della Comicità. Molto spesso assai criticato e anche pesantemente disprezzato, per via dei toni accesi e pesantemente marcati, i suoi personaggi nascevano sull'immagine edulcorata dell'uomo di campagna ( volgare e cafone, per certi aspetti, ma con un grande animo e un grande cuore ).
Persona profondamente semplice e cordiale, tutt'altro carattere rispetto ai suoi ruoli teatrali e sul grande schermo, Carlo ha calcato importanti scene di comicità assieme ad artisti del calibro di: Roberto Benigni, Novello Novelli, Leonardo Pieraccioni, Massimo Troisi, Mario Monicelli, Pupi Avati, Marco Ferreri, Sergio Citti e Paolo Virzì.
Chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzarlo, nei pregi come nei difetti, non può certo lasciare di lui l'immagine bécera e negativa che le malelingue si sono sempre divertite ad affibbiargli.
Carlo Monni ha lasciato tanto di sé, nelle risate e nel cuore di Toscana e dintorni, dentro e fuori dalle scene. Per quanto certe umane e comprensibili debolezze abbiano effettivamente influito sulla sua sobrietà ( non è un segreto che fosse solito ubriacarsi spesso ), è anche vero che i suoi problemi di salute non gli hanno impedito di dedicare tutte le sue energie e la sua esperienza al meraviglioso mondo del Teatro e dello Spettacolo in generale.

La sua spontaneità, la vivacità, l'estro, la capacità d'improvvisazione e le sue nozioni di letteratura e poetica tradizionale, oltre a gettare le basi fondamentali della sua carriera, hanno fatto di lui un uomo e un attore... per il pubblico e per chiunque fosse in grado di identificarsi ed apprezzare la schiettezza e genuinità della sua voce e delle sue parole.
Monni si spegne il 19 maggio 2013, ricoverato in ospedale per via di un male incurabile, a 69 anni di età e quasi quarant'anni di stimata professione alle spalle.
Molti faranno senza dubbio confusione tra l'uomo e l'attore, etichettandolo come un bestemmiatore incallìto, senza gettare alcuno sguardo sul "perché" oggi Firenze e la Toscana salutano con amarezza e profondo lutto una persona che ha lasciato il cuore nel cuore dei suoi conterranei e non solo. Io invece, dalla modesta esperienza dei miei trentun anni di età, mi sento in dovere di salutare e ricordare ciò che il Teatro di Monni ha lasciato in modo incancellabile ai miei occhi e alla mia mente.

Grazie, Carlo!

   
 
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