Libri > Twilight
Segui la storia  |      
Autore: BlackSam    20/05/2013    0 recensioni
Madeline Boris è appena tornata da un lunghissimo soggiorno nella bellissima Milano.
Tornata, per modo di dire.
In realtà, i suoi genitori non avevano mai accettato di avere una figlia dedita all'arte della danza e dopo anni di Accademia avevano trovato appropriato farla trasferire nel buco del nulla.
Motivo? Chiedetelo a loro.
Genere: Fluff, Generale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emily Young, Jacob Black, Nuovo personaggio, Paul Lahote, Sam Uley | Coppie: Emily/Sam
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La vita di Madeline Boris, in arte Moony, non era esattamente ciò che si poteva definire anormale.
Aveva dei genitori, un tetto sotto cui dormire, un fratello antipatico e una scuola più o meno utile alla sua istruzione.
Cosa non andava bene? Non andava bene il fatto di aver appena lasciato il posto più bello della sua vita.
Non andava bene il fatto che i suoi genitori ignorassero le sue proteste.
Ma sopratutto, non andava bene il fatto che stesse tornando, di malincuore, nella sua terra natia.
Una cittadina situata nel bel mezzo del nulla. Piena di ricordi intensi, non propriamente belli. Una cittadina dove nessuno sapeva farsi i maledettissimi affaracci suoi. 
La Push.


















-Madeline, siamo arrivati- tuonò la fastidiosa voce di sua madre facendole fare un balzo.
Non ora.
-Madeline, svegliati, siamo a casa!-
Al diavolo.
-Maddie, so che mi senti. Non ignorarmi.-
Ma chi ti vuole.
-Madeline, rispondi a tua madre immediatamente.- seguì il vocione di suo padre minaccioso.
Lo fate apposta?
-Ci sono.-
Aprì gli occhi lentamente, assonnata dal lungo viaggio.
Non aveva idea di quanti kilometri avessero fatto, ma di sicuro erano tanti. Troppi. 
La pioggia scrosciava sul finestrino come una sottile coperta di velluto, lasciando il vetro lievemente appannato. 
Le sue gambe erano ancora intorpidite. Allungò la mano verso la tasca dei jeans stropicciati ed estrasse il cellulare. Era già pomeriggio. Un tiepido pomeriggio di Marzo. E pioveva. A Marzo. Svegliatemi da quest'incubo.
-Prepara la valigia che hai con te.-
Con semplici gesti meccanici raddrizzò un borsone color lilla che poggiava nel sedile posteriore accanto a lei. 
Un minuto dopo il cancello di un'anonima casa bianca si aprì lasciando l'auto entrare.
Era costituita da un solo piano ed era piuttosto grande. Il giardino, per la sua felicità, era piccolo e difficilmente sarebbe servito a qualcosa. 
Traduzione: il grande fratello orso non può portare il moccioso.
Cheer up!
Sollevò il cappuccio sottile per coprirsi la testa ed uscì andandosi immediatamente a riparare nel piccolo portico, anch'esso bianco. Il cielo era totalmente grigio, non si vedeva nemmeno una nuvola e, ovviamente, nessuno si azzardava ad uscire.
-Maddie, dove credi di andare! Vieni subito ad aiutarci!-
Dannazione.
Appoggiò la borsa e tornò alla postazione iniziale, iniziando a prendere dei bagagli mentre sua madre entrava in casa lasciando il lavoro sporco al marito e alla figlia. Sia mai che alzi un dito per aiutare. 
Fortunatamente erano soli sotto il diluvio universale, se no avrebbe fatto una figuraccia assurda. 
La maglietta era bianca, leggera e la felpa che la sovrastava era di suo padre, di conseguenza la taglia era grande almeno dieci volte di più. Inoltre, grazie al suo pisolino, i jeans erano tutti malmessi e il trucco quasi del tutto scomparso.
Sembrava un panda sclerato. 
-Porta tu le ultime cose, ti apro la porta io.- affermò suo padre improvvisando una piccola corsa verso l'ingresso.
Ovviamente, le più pesanti le devo prendere io. 
Aspettò che suo padre fosse sparito dalla sua vista per iniziare a brontolare in santa pace.
-Fottutissimi-
Prese la prima borsa caricandosela nella spalla sinistra.
-parenti-
Barcollò lievemente sotto il peso abnorme della "cosa" che sembrava contenesse massi invece che vestiti.
-buoni-
Prese anche la seconda borsa, di un colore più brillante, che sembrava contenere qualcosa di fragile e la tenne con la mano destra.
-a nulla.-
Non trattenne un sospiro scocciato. Si era dimenticata del fattore x.
Chiudere il bagagliaio. 
Tentò di alzare il braccio sinistro e non appena riuscì a toccarne la superficie ghiacciata esso si richiuse con un lieve tonfo.
-Bisogno di aiuto?-
No, sto solo morendo di freddo, scoperta e senza un'ombrello sotto la pioggia perché sono sadica e mi piace.
Si voltò verso la voce sconosciuta dietro di lei pronta a rispondere a tono al malcapitato quando si trovò di fronte un ragazzo dalla pelle scura a petto nudo.
Non si soffermò nemmeno a guardarlo in viso limitandosi a ridergli in faccia.
-No, scusa.. Non credi di aver dimenticato qualcosa?-
Il ragazzo alzò un sopracciglio e con fare per niente offeso le prese entrambe le valigie caricandosele in spalla.
-Sei nuova, vero?- 
Aveva ignorato la sua domanda. Si appuntò mentalmente di riproporgliela.
-Si vede così tanto?- disse lei fissandosi la pelle del braccio impressionatamente pallida rispetto a quella del tipo accanto a lei.
-Giusto un pò!- rispose, questa volta ridendo lui. -Sono Embry, benvenuta a La Push.-
Madeline incontrò immediatamente i suoi occhi scuri sbarrandoli incredula.
-Embry? Embry Call?- mormorò lievemente irritata.
Allora è ancora vivo!
-Il solo e unico.- disse guardandola confuso. Le donne a volte sapevano essere parecchio strane.
-Sono indignata dal tuo comportamento. Possibile che non mi riconosci? Moony non ti dice niente?-
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: BlackSam