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Autore: Panny_    20/05/2013    1 recensioni
«MORINAGA! COSA CAZZO MI SUCCEDE?!» urlò Souichi, mostrandogli la pancia. «sto male da quando l’abbiamo fatto l’ultima volta! Mi hai drogato neh? Tipico di te, dato che la prima volta l’ho fatto con te sotto effetto di un eccitante!»
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«COME SONO FINITI I MANDARINI?» urlò Souichi, attirando il pubblico.
«Mi dispiace signore, li abbiamo finiti ieri e il nuovo carico deve ancora arrivare»
«MA IO VOGLIO DEI MANDARINI!» sbraitò lui, da risposta.
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«No... no tu non sei un mostro... Tu sei una persone incredibile.... un uomo che aspetta un bambino... è qualcosa di... di... »
«Orribile...» concluse il biondo, dandosi un pugno sulla pancia.
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I caratteri dei personaggi potrebbero cambiare nel corso della storia, negli avvertimenti aggiungerò anche l' OOC quindi vi pregherei di non scrivere nelle recensioni "Morinaga/Souichi è troppo OOC" o roba simile.
Grazie dell'attenzione. I capitoli nuovi verranno pubblicati ogni lunedì.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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Nient'altro che noi-Capitolo 7

Insieme sobbalzarono un po’, ritraendo entrambi la propria mano.
«O-Oddio! S-Si è m-mosso!» balbettò il senpai, andando a toccare la pancia, ritraendo diverse volte la mano, come se scottasse, per poi poggiare, ìnfine, la mano sul gonfiore che la caratterizzava.
«I-Il suo primo m-movimento...» commentò Morinaga, emozionatissimo, andando ad accarezzare nuovamente anche lui il ventre del senpai.
Il dottore li fissava divertito e, al contempo, enormemente commosso. Consegnò una busta con le ecografie e le varie analisi, che lasciarono sul lettino: erano troppo emozionati e non smettevano di accarezzare il pancino.
Un altro movimento. Un altro battito più forte degli altri per i futuri genitori.
I sorrisi ebeti stampati sulle loro facce non volevano sentire di sciogliersi e le mani non ne volevano sapere di allontanarsi da quel dolce gonfiore.
«S-Senpai... i-il nostro... piccolo... s-senpai...senpai... grazie di questo... dono... » Tetsuhiro, troppo preso dalla commozione, dopo aver sibilato queste parole, lo abbracciò e lo baciò mentre dagli occhi cadevano piccole gocce di sentimenti misti: felicità, gioia, commozione, ma anche un piccolo accenno di paura.
Il senpai, preso dalla contentezza, gli lasciò fare tutto quello che più desiderava... anche perché lo voleva anche lui. Era davvero felice di vederlo molto partecipe, di tenerci così tanto a quel piccolo pargolo da buttarsi sotto un’auto pur di salvarlo, di essere tanto forte da riportare solo una gamba rotta e qualche graffio qua e là... Doveva ammetterlo... lui era un uomo troppo speciale per lui...
Rimuginava su tutto quello che gli aveva fatto passare anni addietro e un po’ ne era dispiaciuto... un po’ però.
Era comunque stato lui a farlo “convertire” anche se in passato era, forse, la persona che più odiava i gay al mondo.
«Senta... p-posso farle una domanda?» chiese il senpai, imbarazzato a morte per quello che avrebbe detto tra poco.
Pensava di fare una sorpresa a Morinaga una di quelle sere, sperando che potesse averne la possibilità.
«Sì, cer-»
«Tetsuhiro, esci fuori.» ordinò il senpai, aiutandolo a sistemarsi sulla sedia a rotelle.
«M-Ma...? Uh, ok... » fu l’unica risposta del kohai, il quale lo guardava stranito e incuriosito. Una volta accomodatosi sulla sedia si diresse verso l’uscita, lanciando un’ultima occhiata al senpai e notando il suo enorme imbarazzo. Era davvero qualcosa di indescrivibilmente tenero...
Una volta che la porta fu chiusa, il senpai poté liberamente dire quello che gli girava per la testa.
«Scusi... ma... ecco... s-si possono avere rapporti sessuali durante questo periodo della gravidanza?» chiese, sottovoce, il senpai, ormai diventato non più rosso, ma viola dall’imbarazzo.
«Beh... nella donna è possibile avere rapporti durante tutto il periodo della gestazione... aiuta soprattutto negli ultimi mesi... ma non credo che ti crescerà una vagina... quindi... beh, se volete provare, fate molta attenzione e non fargli venire all’interno... anche perché, nonostante tutto, il bambino si trova a una certa distanza dal “tubicino” dalla quale si è creato tutto... »
«B-Beh... a-allora glielo dirò... è che... è da un po’... che ho voglia... ma non sapendo se faceva, o meno, male al feto... ho evitato... » ammise il senpai, ancora rossissimo in volto e terribilmente timido.
«Capisco... beh, è anche un po’ colpa degli ormoni. Comunque se abbiamo finito, può anche andare a casa e, chissà, sperimentare questa sua... “scoperta”» sghignazzò il dottore.
Souichi lo fulminò e si trattenne dal non fargli assaggiare uno dei suoi pugni più forti, anche se quelli erano riservati al suo Tetsuhiro.
Si limitò a prendere la busta con le analisi e le altre cose, per poi uscire dalla stanza, dopo aver salutato il dottore, e aiuto Morinaga a muoversi con la sedia a rotelle.
«Senpai... cosa dovevi chiedergli?» domandò, curioso, il kohai, osservando il rossore sulle gote del biondo.
«uhm... la data... della prossima visita... » fu la prima cosa che gli venne in mente. Ma probabilmente non fu creduto dato che Morinaga lo guardò perplesso e fece spallucce.
«Ah, comunque il dottore mi cedette il calendario delle visite quando andammo a fare la prima... potevi chiederlo anche a me, no?» puntualizzò il kohai, dopo essere usciti dalla struttura ospedaliera.
«Volevo un’ulteriore sicurezza... » fu la risposta semplice e diretta del senpai.
Ritornarono a casa con un taxi. Il trasporto, fu abbastanza complicato, ma alla fine arrivarono. Morinaga si era già stufato di quella maledetta sedia...
Il senpai intanto, entrato in casa, si fiondò sul suo bel divano, mettendosi beatamente ad accarezzarsi la pancia.
Di tanto in tanto sentiva il bambino scalciare... era molto forte. Probabilmente aveva preso dalla mamma...
«Morinaga... sai, non sei del tutto stupido... » sibilò il senpai «è bello aspettare il tuo bambino...» concluse mostrando un sorriso che mostrava tutti i denti.
«D-Davvero senpai?» Morinaga era incredulo: davvero aveva detto quelle cose? Lui, il senpai che non perdeva l’occasione di trucidarlo con i suoi pugni e di chiamarlo stupido in ogni momento?
«Sì... ma la cosa più bella è vederti così partecipe... anzi, vederti resistere dallo stuprarmi ogni volta che abbasso la guardia... quella sì che è una cosa spassosa!» il senpai esplose in una grossa risata, per poi calmarsi pochi minuti dopo e prendere ad accarezzarsi nuovamente il grembo. Si alzò facendo leva sui pugni e si diresse in bagno.
«Faccio un bagno... tu intanto fammi una cioccolata... ne ho davvero tanta voglia... » Disse, pacato, il senpai, dirigendosi e chiudendosi, poi, nel bagno, riempiendo la vasca dopo poco mentre canticchiava un motivetto di una canzone.
Tetsuhiro era davvero tanto felice... se il senpai incinto era così malleabile, allora avrebbe voluto ingravidarlo fino alla fine dei suoi giorni, sempre se gliel’avrebbe permesso, sia chiaro.
Già, lui ci teneva davvero tanto al senpai e al loro bimbo che tra poco sarebbe anche nato. Era tanto attaccato loro che li avrebbe protetti per tutta la vita. Adorava vedere il senpai sorridere, e il suo sorriso ripagava tutti gli sforzi che doveva fare.
Il kohai si cimentò nel preparare la cioccolata richiesta dal senpai, stando attento a non sporcare. Il biondo, intanto, probabilmente si stava asciugando di già i capelli dato che si sentiva il rumore dell’asciugacapelli provenire dal bagno. Dopo circa un quarto d’ora uscì Souichi con addosso un accappatoio blu e i capelli legati in un codino, asciutti.
Il moro gli porse la cioccolata e il biondo lo ringraziò con un bacio, dirigendosi, poi, in camera da letto dopo aver lasciato Morinaga imbambolato dopo quel piccolo gesto.
Quest’ultimo, dopo aver scosso un po’ la testa per “risvegliarsi”, si diresse in cucina per lavare e mettere a posto gli utensili usati per preparare la tazza di cioccolata che ora probabilmente stava bevendo il senpai.
«Morinagaaa! Vieni! Ora!» sentì gridare dalla stanza da letto. Il moro, lasciando andare la scatola con il preparato in polvere, si diresse, con non poche difficoltà dovute al fastidioso spostamento con la sedia a rotelle, verso la camera da letto, spalancando la porta. Souichi si trovava tutto coperto dal lenzuolo.
«Hai voglia di giocare?» domandò il kohai, avvicinandosi e baciandolo da sopra le coperte.
Un cenno di approvazione gli fece scoprire il senpai, lasciandolo senza la coperta. Era completamente nudo.
«Senpai, ti prenderai un raffreddore se rimani nudo... » sibilò il kohai, tenendo il più possibile a freno i suoi istinti. Da quanto non lo facevano? Quasi cinque mesi... una lunga astinenza...
«Ho caldo... » furono le uniche parole che usò Tatsumi per giustificarsi. Si alzò per baciare il moro, per poi tirarselo sul letto, noncurante che si potesse far male, avendo una gamba ingessata.
«S-Senpai... se stai testando la mia resistenza... sei un bastardo... sai che non lo facciamo da cinque mesi e ne ho una voglia matta... » rispose il kohai, gemendo un po' per il fatto che la gamba avesse urtato il letto.
«Sai... ho chiesto una cosina al dottore oggi quando te ne sei andato... » sussurrò il senpai, dannatamente provocante, all’orecchio di Morinaga.
«La data della vis-... aspetta, mi hai mentito, giusto? Dai, cosa gli hai chiesto?» chiese il kohai, prendendo a baciargli il collo.
«Se era possibile farlo... e mi ha detto di sì... ma devi utilizzare molta delicatezza e non devi venire, insomma, l’amore perfetto...» rispose il senpai, prendendo a spogliarlo.
«Uhm, davvero? Allora approfittiamo... »
Si ritrovarono nudi dopo pochi minuti. Il senpai, il quale si era ben posizionato sulle cosce del suo kohai, attento a non fargli male, già pregustava quello che sarebbe successo tra poco, mentre il kohai si beava di quello spettacolo di uomo che era il suo Souichi.
«Sii delicato...» sussurrò il senpai.
«Delicatissimo...» fu l’ultima risposta del kohai, prima di cominciare a dargli piacere con i tanto attesi preliminari.
Finalmente, dopo cinque lunghi mesi, si toccavano di nuovo...Si scambiarono effusioni per un tempo indeterminato, tutto sapeva di nuovo, ma allo stesso tempo si trattava comunque di cose già fatte, nonostante ciò avevano comunque un sapore più dolce


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Purtroppo non sono riuscita a pubblicare lunedì scorso... spero non sia stato un problema per voi >-<
Spero che con questo capitolo mi perdonerete...
io vado a studiare... a lunedì prossimo con l'ottavo capitolo!
un bacione,
Panny_
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