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Autore: NightPhoenix    20/05/2013    5 recensioni
Non aveva sognato.
Quella notte c'era davvero stata la battaglia di Hogwarts e, nonostante l'esito positivo che questa aveva avuto, Harry non potè fare a meno di provare un forte senso di sconforto per ciò che quella vittoria aveva portato come compromesso.
La polvere delle macerie ancora aleggiava nell'aria, trasportata dal leggero vento primaverile, e con essa viaggiavano voci confuse, probabilmente provenienti dalla Sala Grande. Il panorama del lago al tramonto lo ipnotizzò. Rimase su quel davanzale per quelle che parvero ore, a osservare il sole infrangere la linea dell'orizzonte e scomparire, rimuginando ai momenti della sera prima.
//Cosa accadde prima di quei "19 anni dopo" secondo la sottoscritta//
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quando Harry si risvegliò dovette stare una ventina di secondi a fissare il soffitto del suo letto a baldacchino per realizzare ciò che era successo appena qualche ora prima. A contribuire alla sua confusione mentale c'era il fatto che i suoi storici compagni di dormitorio dormivano ognuno nel proprio letto, e quel risveglio non sembrava tanto più diverso di quelli innumerevoli che c'erano stati da sette anni a questa parte. Si sentiva come se da un momento all'altro Ron avesse dovuto chiamarlo per scendere a affrontare i consueti esami di fine anno. 
Sbadigliò. Trasse un profondo respiro e l'odore di polvere lo invase al punto da fargli riaffiorare i ricordi della notte appena passata. 
Si alzò di scatto, provava dolore ovunque. Passò oltre il letto di Neville, che russava rumorosamente mentre stringeva ancora la spada di Grifondoro tra le mani, e guardò oltre la finestra della torre. Non aveva sognato. 
Quella notte c'era davvero stata la battaglia di Hogwarts e, nonostante l'esito positivo che questa aveva avuto, Harry non potè fare a meno di provare un forte senso di sconforto per ciò che quella vittoria aveva portato come compromesso. 
La polvere delle macerie ancora aleggiava nell'aria, trasportata dal leggero vento primaverile, e con essa viaggiavano voci confuse, probabilmente provenienti dalla Sala Grande. Il panorama del lago al tramonto lo ipnotizzò. Rimase su quel davanzale per quelle che parvero ore, a osservare il sole infrangere la linea dell'orizzonte e scomparire, rimurginando ai momenti della sera prima.
Quando apparvero le prime stelle decise di scendere, aveva dormito per quanto? Almeno una quindicina di ore. Prese la bacchetta dal comodino e scese le scale a chiocciola, con la consapevolezza che una volta lasciata la sicurezza della suo vecchio letto, avrebbe dovuto fare i conti col lato negativo della faccenda. Quanti morti aveva fatto quella guerra? 
Quante famiglie si erano dilaniate, sotto il dolore di una perdita? Inspirò profondamente. 
Mentre attraversava i corridoi gli arrivarono pacche sulle spalle da vari maghi, altri gli rivolsero un sorriso umido, una sorta di ringraziamento nonostante lo sconforto di una perdita. 
Non appena varcò la soglia della Sala Grande, il chiacchiericcio si spense, e si sollevò per lui un applauso contenuto, accompagnato da frasi di ringraziamento e sorrisi singhiozzanti. 
Sorrise timidamente, dopotutto non era mai stato il tipo da darsi arie, specialmente se le sue azioni avevano portato decine e decine di morti. Si diresse in fondo alla Sala, si sedette su una panca sbilenca e avvolse con un braccio la Signora Weasley. Non piangeva più, ma qualcosa si era spezzato in lei, come in George. Non si sentì di dire nulla, per cui stiede in silenzio. Fu lei a parlare dopo un paio di minuti.
"So a cosa stai pensando, Harry caro" .
Harry si limitò a fissare il pavimento, i volti dei morti di quella notte gli passavano davanti ininterrottamente.
"Non voglio che tu ti senta responsabile della morte di mio figlio. Fred è.. era un adulto. Consapevole di ciò a cui andava incontro e da buon Grifondoro non ebbe paura di ciò che sarebbe potuto succedere. Perché sì, sapevamo tutti che sarebbe stato possibile. Sono fiera di lui, e vorrei tanto che lo sapesse, se mai ci sarà modo per me di parlargli nuovamente. Non ci sono G.U.F.O. o M.A.G.O. che tengano, l'orgoglio che provo nel dire che.. che mio figlio è morto.. contribuendo a un futuro migliore per tutti noi... mi rende una madre fiera dei figli che ho cresciuto". La sua voce era lacrimosa, e i suoi occhi trasparivano un dolore che nessuno sarebbe mai riuscito a spiegare a parole, tanto era profondo. George si avvicinò, abbracciò sua madre e Harry e scoppiò in un pianto silenzioso, che durò una decina di minuti. 
"Grazie.. Harry", disse infine. 
"Non ringraziatemi.. avrei potuto evitare tante morti, oggi come in passato.. se solo fossi stato più rapido nella ricerca di quei maledetti Horcrux" disse con una nota di sconforto.
"Quei cosa, scusa?"
"Oh, vi spiegherò più in là.." Aveva dimenticato che lui,  Ron e Hermione fossero gli unici in vita a essere a conoscenza degli Horcrux.
"Beh, Harry.. posso solo dirti che senza di te Fred non sarebbe stato l'unico a lasciarci. Nessuno sarebbe sopravvissuto, dunque accetta il nostro sincero, se pur triste, ringraziamento". 
Sorrise. Lo stupiva il fatto che persone da ogni parte della sala gli rivolgessero sguardi di profonda gratitudine tra una lacrima e l'altra.
E improvvisamente si sentì svuotato da un peso enorme.
A partire da quel giorno, se pur molto lentamente, sarebbe cominciata una nuova vita per tutti; una vita spensierata, ma non come quella che avevano vissuto dalla notte di Godric's Hollow al Torneo Tremaghi, no. Allora la paura era solo stata messa da parte, accantonata in un angolo pronta a balzare fuori da un momento all'altro, come in effetti fece. Stavolta non c'era più nulla da temere, nulla per cui preoccuparsi, nessun motivo per cui non fidarsi di nessuno... Sarebbe cominciata una nuova vita per Harry, priva di occhiate, voci e pericolo di morte. Avrebbe condotto la vita di un ragazzo della sua età, senza dover convivere con il peso di una possibile morte imminente e dolorosa. 
Si guardò di nuovo intorno e notò qualcosa che prima non aveva notato. Era come se i suoi pensieri ottimisti avessero messo a fuoco persone che prima non aveva notato...era pieno di nuove coppie, come se la guerra della sera prima avesse convinto decine e decine di persone a dichiararsi e li avesse spinti a fare ciò che probabilmente non avrebbero avuto modo di fare dopo, dato che nessuno sapeva come sarebbe potuta finire, se mai sarebbe finita. Abbracci e teneri baci facevano capolino tra le lacrime di altri, timidi sorrisi si insinuavano tra gli sguardi malinconici.
E lentamente, molto lentamente.. la tristezza fece posto alla consapevolezza che era grazie a quei morti, grazie al loro sacrificio che ci sarebbe stato un domani. 




 

  
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