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Autore: Smemo92    21/05/2013    0 recensioni
Parole che ho scritto molto tempo fa, e ho deciso di pubblicare.
Prima credevo che avere vent’anni sarebbe stata la cosa più bella del mondo. Invece vedo che ancora non posso fare niente. Sarebbe meglio averne venticinque, allora. Ma preferirei di più tornare ad un paio di anni fa, quando ancora ero senza responsabilità, senza occupazioni, senza troppi pensieri.
E l’amore quindi fa male. Fa male così tanto che conviene non crederci più.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parole di fumo

 
 
-Ti sei mai innamorata?-
-Non lo so. Un paio di volte credo.. Ma è durato così poco che non ne sono sicura.-
-E com’è?-
-Cosa?-
-L’amore.-
-Credo bello. Ma così bello che se non lo vivi ti uccide.-
-E ti ha ucciso?-
-L’ho soffocato. All’inizio era una cosa difficile, poi piano piano ci ho fatto l’abitudine.-
-Perché l’hai fatto?-
-Paura credo.-
-Paura di cosa?-
-Di vivere.-
-E che cosa è successo poi?-
-Niente. Ogni tanto ritorna. Con i pensieri.-
-E fa male?-
-Solo tanti rimpianti.-
 
 
Le persone credono di possedere risposte per ogni cosa. Sanno che la benzina aumenterà, che il caldo si farà sempre più torrido fino a scoppiare in un burrascoso temporale, che i giovani d’oggi sono peggio di quelli di ieri perché non hanno rispetto e ideali e sono cresciuti troppo in fretta.
Credono di poter dire tutto, dare giudizi su tutto e essere certi di essere nel giusto.
In realtà, ognuno di noi brancola nel buio.
Non sappiamo nemmeno dove stiamo andando, ma facciamo gli spavaldi, ci fingiamo forti e andiamo avanti, convinti che prima o poi lo troveremo, un senso a tutto questo andare.
A sedici anni ogni cosa è una tragedia. Peggio, ci si crede unici, insostituibili e migliori di tutti gli altri. Si pensa di poter governare il mondo, solo perché si è convinti di sapere tutto. E se non lo si sa allora non è importante.
Non so se sono stata anche io così, a quell’età. Forse sì, forse no. Non mi ricordo, e sono passati solo quattro anni. In realtà, non mi sembra mai che il tempo passi, non me ne accorgo. Ogni volta che mi guardo allo specchio credo di essere sempre stata così, o meglio forse era scritto che sarei diventata così, quella persona lì.
A volte vorrei essere un’altra persona. Oppure tornare indietro, a quei pomeriggi in cui non avevo nulla da fare. E leggere, oppure uscire a vedere il mondo, annusare gli odori. Qui d’estate i campi sono coperti di girasoli, e pensavo sempre a quanto sarebbe stato bello camminare lì in mezzo, accarezzarli. E invece non l’ho mai fatto, e adesso non ho più tempo libero, o quasi.
 
 
-Ma tu sei sempre stata così?-
-Così come?-
-Così stronza, incazzata, nervosa.. A urlare contro tutti quelli che non fanno quello che dici.-
-Solo così gli altri mi ascoltano.-
-E se usassi un tono pacato e gentile, invece?-
-Non ne sono capace.-
-Quindi sei sempre stata così?-
-Non lo so. Forse un tempo negli altri credevo di più.-
 
 
Prima credevo che avere vent’anni sarebbe stata la cosa più bella del mondo. Invece vedo che ancora non posso fare niente. Sarebbe meglio averne venticinque, allora. Ma preferirei di più tornare ad un paio di anni fa, quando ancora ero senza responsabilità, senza occupazioni, senza troppi pensieri. Quando il problema più grave era farsi anticipare la paghetta per poter bere un drink il sabato sera. Oppure evitare la strigliata perché ero rientrata a casa troppo tardi.
A volte penso davvero che tutto ciò sia una barzelletta.
Abbiamo creato una società con delle regole da rispettare. Degli schemi da seguire. Ci hanno insegnato qual è la strada giusta che dovremmo percorrere e che cosa dovrebbe essere la felicità. Eppure a me non dice nulla. L’ho provata, e mi ha stufato. Bisogna fare questo, quello.. e non so bene per cosa.
Ho provato anche la strada opposta. In realtà, cammino in bilico tra le due vie, facendole incrociare, seguendo la vita spericolata che dovrebbe darmi un carico incredibile di adrenalina, e lo fa. Ma poi basta. Poi niente. Poi ti ritrovi di nuovo daccapo, senza sapere dove andare e cosa cercare.
La società ha creato delle regole, e poi non le segue, le elude. Gli uomini hanno degli ideali, ma per raggiungerli utilizzano gli scopi più meschini.
E io ho vent’anni, non ho una strada, solo un letto dove dormire la notte.
 
 
-Ma quello che fai ti piace?-
-Non lo so.-
-E allora perché lo fai?-
-Dovrei fare la disoccupata?-
 
 
Una cosa che mi piace è comandare, senz’altro.
Urlare a ragazzi adolescenti come comportarsi, cosa fare  e cosa non fare, per fare da baby-sitter a dei ragazzini.
Do regole in cui non credo nemmeno io, ma che bisogna seguire. Mi ripeto che è così che deve essere, faccio la faccia dura e convinta, cerco di minacciarli quasi. Ma loro non hanno paura, glielo leggo negli occhi. Non credono nella mia autorità né tanto meno in quello che dovrebbero fare, ma semplicemente vengono per perdere i loro pomeriggi.
Invidio la loro tranquillità e leggerezza.
Perché io non riesco più ad essere così leggera? A ridere così tranquillamente?
 
 
-Hai qualcuno adesso?-
-Qualcuno chi?-
-Massì.. Qualcuno a cui piaci.-
-Gente che vuole portarmi a letto.. ce n’è tanta.-
-E a cui piaci davvero?-
-Non lo so. Alcuni lo dicono ma.. io non ci credo.-
-Perché no?-
-Perché si?-
-Magari sono sinceri.-
-Magari no. L’amore ha tante forme.. E quello che provo io non è mai quello che provano anche gli altri.-
-Cioè?-
-Provano altro. Sentimenti diversi, o gli stessi in momenti diversi. E finiamo per non trovarci mai.-
-E l’amore quindi non lo vivi..-
-E l’amore quindi fa male. Fa male così tanto che conviene non crederci più. Fa davvero felici l’amore?-
 
 
Ci hanno insegnato che l’amore è il sentimento più forte del mondo.
Crederci, crederci basta, come nei sogni.
Quando si ha quindici, sedici anni si ama alla follia. Io non ho mai amato così tanto. Non ho avuto il tempo.
Ci credo. Ma come posso essere fatta io per l’amore? Non credo esista nessuno per me. Forse è morto. Oppure sua madre ha deciso di abortire.
Ci vedremo nell’aldilà, mon Amur.
 
 
-Cosa vuoi?-
-Mi dispiace.-
-Perché?-
-Stai male.. adesso stai soffrendo. Vorrei poter fare qualcosa.-
-Non è colpa tua.-
-Sì invece. Se ti avessi tenuto con me quando ci volevi provare adesso non staresti così. Forse adesso sapremmo entrambi cos’è l’amore e la felicità.-
-Chi può dirlo.. Ero molto felice anche con lei.-
-Già. Ti ho lasciato andare perché credevo che non avrei mai potuto farti felice. Scusa.-
-Sei autolesionista.-
-Lo so.-
 
 
La persona a cui penso di più è il mio ex migliore amico. Lo è stato fino a un paio di anni fa. Poi ci siamo persi di vista.
No, in realtà lui si è dichiarato e io l’ho allontanato nel peggior modo possibile.
E’ il mio più grande rimorso e rimpianto.
Ogni tanto vorrei parlarci ancora. Vorrei tornare indietro. Ma non sono una da seconde possibilità, non torno mai indietro. Si può andare solo avanti, e dovunque mi porterà è lì che andrò.
Voglio solo la sua felicità. Lo penso da così tanto.. Che sia questo l’amore?
Il volere il meglio per l’altro a discapito del tuo? Pensare e tenere a una persona così tanto anche se è tantissimo che non ci parli?
Domande. Troveremo mai qualche risposta?
 
 
-Hai già fatto l’amore?-
-Amore, sesso. Tutto si confonde e si mescola.-
-Che differenza c’è?-
-Non lo so.-
-Ma con uno che hai appena conosciuto non puoi certo fare l’amore, no?-
-Chi può dirlo? Facciamo le cose e le capiamo davvero solo a distanza di tempo. Potremmo aver conosciuto l’amore della nostra vita e capirlo solo più tardi. Ma il nostro corpo, quella volta, quella notte, la prima volta che si sono sfiorati, lo sapeva già.-
-Come se fosse stato il destino?-
-Come se, da qualche parte, fosse già stato tutto scritto. La nostra storia.-
-Ma se ci si pente sempre poi?-
-Siamo ingenui, ci pentiamo sempre. Ma il passato non si cambia. Le cose non potevano che andare così.-
 
 
Ogni giorno mi sembra sprecato, perso. Perché non so dove andare, non so cosa fare della mia vita. Vorrei trovare una passione, una strada da seguire, essere sicura. Invece ogni volta che ne imbocco una poi mi sembra sempre sia quella sbagliata.
C’è solo una passione che non morirà mai. Quella per i libri. A volte vorrei chiudermi per giorni interi e leggere tutti i libri che ho messo da parte. Tutte le storie che mi stanno aspettando. Tutte vite meravigliose che posso vivere solo chiudendo gli occhi.
Perché non ho potuto viverle con te, allora con nessun altro.
Ho solo questo punto fermo, non la famiglia, non gli amici, solo loro, compagni di un viaggio alla scoperta di me stessa.
Mi sono persa quando ho perso te.
Sono la mia unica passione.
Il mio punto fermo.

Prima o poi, ti ritroverò.
 

  
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