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Autore: gloriamalfoy    21/05/2013    2 recensioni
"I suoi occhi, da dietro al boccale, si posarono sul Serpeverde.
'Mi sento così a disagio...
E poi lui non ha fatto neanche una battuta di cattivo gusto finora.
Che succede...'
Hermione sentiva quel cambiamento improvviso, non sopportava quel silenzio. Era quasi come se volesse essere insultata, lei infondo era ancora arrabbiata con lui. Lo odiava...
'Tutti si meritano una seconda occasione... Tutti.' "
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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6. TU NON PUOI CAPIRE

 

Hermione camminava lungo i corridoi, si stava annoiando, Harry e Ron avevano ancora una volta l'allenamento e lei non aveva come passare il tempo, aveva finito tutti i compiti e ora non aveva distrazioni alle quali dedicarsi per far passare le ore libere più velocemente.

 

"Signorina Granger! Signorina Granger!" Hermione si voltò di scatto sentendo la voce della professoressa McGranitt chiamarla dall'interno del suo ufficio aperto, entrò.

"Si, professoressa?" Si bloccò vedendo Draco in piedi di fronte alla grande scrivania che la guardava.

Era la prima volta che lo incontrava da quando era stato dimesso, certo era che non aveva rimesso piede in infermeria.

Sembrava essersi ripreso.

 

"Senta Granger, potrebbe accompagnare il signor Malfoy a Hogsmeade?" Disse tranquilla guardandoli da sopra gli occhiali con la solita sua espressione di quando fa una domanda senza aspettarsi una risposta, intendendola come un'affermazione.

"Cosa?" Sbottarono la Grifondoro e il Serpeverde all'unisono.

"Il signor Malfoy mi stava giusto dicendo che avrebbe bisogno di cambiare un po' aria, comprensibile no? Essendo rimasto chiuso per una settimana intera".

"Si... Beh ma perché lo devo accompagnare?" La ragazza era accigliata.

"Infatti. Non serve." Lui le sembrò agitato almeno quanto lei.

"La signorina Granger la accompagnerà, così mi sentirò più tranquilla. Se si sentirà male almeno ci sarà qualcuno ad aiutarla o almeno a cercare soccorsi" Detto questo prese a scrivere una lettera, poi sentendosi osservata dai due alzò un sopracciglio "Beh? Andate, su su" Con quelle parole li congedò.

 

Arrivarono al villaggio in totale silenzio.

Lo sa... Lui sa che sono stata io... Perché non ha ancora detto niente? Non un insulto, niente!

Quella situazione era snervante.

 

Hogsmeade quel giorno era quasi deserta, almeno loro, essendo abituati a vederla pullulare di studenti, la trovarono così, nell'aria si respirava una beata tranquillità mista a svariati profumi provenienti dai tanti negozi e locali.

 

Hermione si guardava intorno, tutto era così colorato e allegro, e la mancanza dell'esagerata solita folla le permetteva di vedere il villaggio sotto un'altra luce.

Saltellava da una vetrina all'altra e i suoi occhi erano pieni di meraviglia.

 

"Ne hai per molto?" La voce di Malfoy la riportò alla realtà, si era completamente dimenticata di lui, arrossì dall'imbarazzo e lo raggiunse in fretta.

 

Che situazione assurda... Perché doveva andare dietro a Malfoy... Era un po' scocciata, tra tutti gli studenti proprio lei doveva passare davanti all'ufficio della vice-direttrice nel momento meno opportuno?

 

"E ora che dovremmo fare? Fare finta di andare daccordo, eh Granger?" sogghignò il biondo aprendo la porta de I Tre Manici di Scopa e spostandosi permettendo alla ragazza di entrare per prima.

 

Almeno non è un cavernicolo. Conosce le buone maniere... Si stupì nel sentirsi lieta per quella scoperta.

 

Forse non è irrecuperabile...

 

Si sedettero ad un tavolino isolato accanto al camino acceso che riscaldava l'ambiente.

"Cosa vi porto?" Madama Rosmerta era già pronta a ricevere l'ordinazione, evidentemente non ha avuto molti clienti quel giorno.

"Per me un whisky incendiario" Disse Malfoy con noncuranza, posando lo sguardo sulla Gazzetta del Profeta.

 

"Ecco, sì. Anche per me!" Cercò di sembrare il più convincente possibile ma ahimè, non è mai stata molto brava a mentire. Era così fin da quando era piccola, non era mai riuscita a dire neanche una piccola bugia senza che nell'arco di dieci minuti venisse scoperta.

La proprietaria, come previsto, la guardò di sottecchi "Ci hai provato ragazzina!" ammiccò "Purtroppo per te lavoro qui da parecchi anni e nessun minorenne sfugge ai miei controlli"

Draco rise sotto i baffi.

 

"Certo... Allora una Burrobirra..." Hermione sbuffò.

Una volta che Rosmerta si era allontanata abbastanza guardò Malfoy "Perché tu si?" gli domandò.

"Perché io sono bello" Rispose senza staccare gli occhi dal quotidiano, soffocando un ghigno divertito.

 

Hermione osservò Madama Rosmerta avvicinarsi al loro tavolo, appoggiò le loro ordinazioni e accennando un saluto con il capo se ne andò.

La ragazza sorseggiò la sua burrobirra, era così buona!

 

I suoi occhi, da dietro al boccale, si posarono sul Serpeverde.

 

Mi sento così a disagio...

E poi lui non ha fatto neanche una battuta di cattivo gusto finora.

Che succede...

 

Hermione sentiva quel cambiamento improvviso, non sopportava quel silenzio. Era quasi come se volesse essere insultata, lei infondo era ancora arrabbiata con lui. Lo odiava...

 

Tutti si meritano una seconda occasione... Tutti.

 

Stava per morire per copa mia...

Non lo odio poi fino a questo punto.

 

Non è stata colpa mia, no! Non devo neanche pensarlo, e poi se è vivo è grazie a me.

 

Da quando siamo così egocentriche?

Basta Hermione!

 

Stava piangendo...

Basta!

 

La sua mente combatteva contro se stessa, non sapeva più cosa pensare.

Quel ragazzo, così prepotente, viziato ed arrogante ha rivelato per sbaglio la sua vulnerabilità, e a questo Hermione non poteva rimanere indifferente.

Certo, non gli avrebbe mai perdonato tutti gli anni di malefatte ma almeno per quel giorno, aveva deciso di mettere da parte il rancore e per una volta, una sola, tentare un approccio.

Prima che Hermione riuscisse a dire qualsiasi cosa, Draco chiuse il giornale e la guardò.

 

"Grazie." Disse per poi buttare giù in un sorso il suo Whisky Incendiario.

"C..." La ragazza era confusa, poi capì.

"Al...allora lo sai..." Disse abbassando lo sguardo.

Non capiva perché quel momento le avesse recato tale disagio, ha sempre desiderato che Draco venisse umiliato e maltrattato come lui aveva sempre fatto con lei, ma in quel momento tutto le sembrava così sbagliato, al di fuori dal tempo e dallo spazio, come se si trovasse in un universo parallelo.

"Non sono un'idiota. L'ho capito subito che sei stata tu." Era freddo, rigido.

Neanche Draco doveva sentirsi indifferente nel gestire quella conversazione, solo che lui era molto bravo a camuffare le emozioni a differenza di lei che si tradiva neanche finita la frase da dire.

"Solo una cosa Granger... Perché?" la ragazza agrottò le sopracciglia, "Cosa perché?" era confusa, non era del tutto certa di aver capito la domanda.

"Beh, Dopo tutto ciò che è successo tra noi, dopo tutto quello che ti ho fatto, perché non mi hai lasciato lì?" Era come temeva.

Hermione si irritò.

"Come scusa?" Alzò la voce "Avrei dovuto lasciarti morire dissanguato in un sudicio bagno? Potrò odiarti, potrai non essere una persona piacevole, anzi, sarai anche un bastardo ma c'è differenza tra non sopportare la presenza di qualcuno e volerlo morto." Forse si era scaldata troppo, si accorse di essersi alzata in piedi e di avere i pugni sarrati.

Immediatamente tornò a sedersi e arrossì come mai prima di allora.

"Sei davvero strana Granger. In ogni caso, Potter non la passerà liscia, non credere che me ne dimentichi" bevve un altro Whisky.

"Certo, allora finora perché non hai detto alla McGranitt e a Silente che è stato lui?" Hermione lo guardò con un'aria divertita, un po' da prima della classe.

"E' stato il mio modo per ringraziarti." Disse lui piano, assicurandosi che nessuno a parte lei sentisse.

Hermione era stranita, incredula, chi era quel ragazzo? Che ne aveva fatto di Draco Malfoy?

 

Poi un pensiero le balenò in testa O forse... Chi era Draco Malfoy? che aveva fatto a quel ragazzo?

 

"Cos'hai da fissare?" Sbottò lui riportandola alla realtà.

"Nulla, voglio anch'io un whisky incendiario, non l'ho mai assaggiato" doveva pur inventarsi qualcosa.

Draco versò una goccia di liquido dal suo al bicchiere vuoto di Hermione, estrasse la bacchetta e l'agitò, mormorando qualcosa che Hermione aveva distinto come "engorgio", immediatamente il bicchiere si riempì di Whisky e Draco soddisfatto sorrise beffardo.

Gli occhi della ragazza si illuminarono, certo, era chiaro, ecco come aveva fatto a bere tutto il tempo! Hermione aveva finito la burrobirra da un bel po' mentre il bicchiere di lui era sempre pieno, nonostante bevesse in continuazione! "Geniale, Malfoy!" sfoggiò un grande, sincero, bellissimo sorriso e bevve un sorso.

"E' disgustoso!" balbettò schifata.

Malfoy rise, di gusto questa volta. "Cosa ti aspettavi? Succo di zucca?" scosse il capo e bevve ancora un po' dal bicchiere.

Hermione prese coraggio e con un gesto folle buttò giù tutto il contenuto del suo bicchiere in un colpo solo.

Draco sgranò gli occhi incredulo.

"Per la miseria, Granger!" Rise ancora divertito, poi fece lo stesso, lasciando un po' di liquido sul fondo.

Ne versò accuratamente una goccia nel bicchiere di lei e ripetè l'incantesimo, facendo attenzione che nessuno lo vedesse "A te, ragazzina" la guardò e glielo avvicinò.

Avvicinarono i bicchieri che tintinnarono al tocco, Hermione aveva accettato la sfida, insieme, buttararono giù il contenuto.

Hermione si sentì bruciare la gola e cercò da Madama Rosmerta un po' d'acqua, la donna la guardò sospettosa ma non disse nulla, raccolse i bicchieri vuoti e tornò dietro al grosso bancone.

"No, guarda, ci hanno portato via i bicchieri" La ragazza era rossa in volto, la vista era offuscata e tutto l'imbarazzo era scomparso. Stava bene. In un certo senso.

 

Draco era divertito, la Granger era completamente persa!

In fondo quella mezzosangue non era poi così noiosa.

 

Ma che vuole...

 

Hermione lo stava di nuovo fissando, questa volta però, senza disagi alcuni, parlò "Perché piangevi quel giorno in bagno?" A Draco si fermò il cuore e improvvisamente tornò serio, stava per urlare quando si bloccò, vide la ragazza, notò che era il whisky a parlare così si calmò e la prese con leggerezza. "Non stavo piangendo" Disse alzando un sopracciglio.

"Si invece! Piangevi, io ti ho visto" insistette lei alzando la voce.

Draco sospirò guardandosi intorno imbarazzato. Per fortuna nessuno sembrava aver sentito, non avrebbe certamente raccontato a quella mezzosangue i suoi segreti.

"Dai, usciamo da qui" le afferrò un braccio, dopo aver pagato, uscì.

Camminarono per un po' "Dove andiamo?" Domandò lei, come una bambina al suo papà.

"A caccia di draghi!" Era un po' scocciato ma allo stesso tempo divertito.

"Perché?" Draco si fermò, la posò a terra e si sedette accanto a lei.

"Dannazione Granger! Riprenditi! Cosa perché?!" Era stupefatto, non aveva bevuto una quantità significativa da ridursi in quello stato. Stava cominciando ad irritarsi, non aveva intenzione di fare da balia ad una sporca... ad una come lei.

"Non ti arrabbiare con me..." Gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime "Io non volevo...".

 

Eddai... No, non puoi fare così ora... Caspita, io sono Malfoy, ricordi? Cosa dovrei fare? Abbracciati? E riprenditi Granger!

 

Non era abitudine per lui dover consolare qualcuno, doversi preoccupare per qualcuno, tantomeno per la mezzosangue... Eppure sentiva di dover fare qualcosa.

 

Si calmò e sospirò, poi, dopo essersi guardato intorno accuratamente, le posò una mano sulla nuca e le accarezzò i capelli goffamente, erano così morbidi e voluminosi, piacevoli al tocco, la guardò negli occhi e le sorrise.

"Non piangere. Non hai fatto niente di male, e se non hai fatto niente, non hai motivo di piangere, davvero." Draco stupì se stesso, non credeva di esser capace di dire parole come quelle, con un tono simile per di più. Si sentiva ridicolo.

"Davvero?" Hermione si asciugò gli occhi con la manica della divisa "Tu allora? Cos'hai fatto per piangere in quel modo?" Draco sussultò, la Grifondoro lo penetrava con uno sguardo curioso, sincero.

Si rassegnò.

"Diciamo solo che, devo fare una cosa che non voglio, che non è, a parere mio, la cosa giusta da fare" Cercò di sembrare il più vago e schivo possibile, in quel momento si sentì un po' più leggero, come se si fosse liberato di uno dei tanti sassi che lo stavano schiacciando.

"Allora non farla, devi sempre fare ciò che ti senti di fare"

 

Hermione, a fatica, metteva insieme le frasi, anche se la testa le girava sempre di meno e la vista stava tornando normale.

"Non è sempre possibile" Rispose il ragazzo appoggiandosi al tronco di un albero, aveva lo sguardo basso, pensieroso.

 

Quanto deve essere tormentato...

 

"Si può sempre scegliere" disse Hermione sicura di se, si alzò di scatto e dallo sforzo barcollò, se Draco non l'avesse prontamente afferrata, sarebbe caduta dritta, distesa a terra.

La teneva stretta, con fare protettivo, si sentiva sicura.

Quel ragazzo che le aveva procurato così tanta sofferenza la faceva sentire così al sicuro. Come se niente e nessuno avrebbe potuto farle del male. Com'era possibile?

 

In quel momento la testa smise di girare e la vista si schiarì quasi completamente. Era tornata in se, finalmente.

Una morsa le strinse il cuore e la congelò quando si accorse chi la stava sorreggendo.

Lo sapeva tutto il tempo, ma non aveva fatto nulla.

 

Si scansò velocemente. "Torniamo al castello ora, è tardi" disse rigida e rossa in volto.

Draco alzò le mani in segno di resa e ghignò "Come vuole lei, mezzosangue" era agitato anche lui, riusciva a nasconderlo ma questa volta non poi così bene. Aveva forse parlato troppo?

"Smettila!" Urlò lei paonazza.

"Calma, calma, stavo scherzando! Certo che sei permalosa!" Le fece l'occhiolino e si incamminò verso casa.

"Permalosa Malfoy? Io so benissimo di essere solo una mezzosangue, anche senza te che me lo ricordi ogni volta che ne hai l'occasione!" Non capiva perché stava dicendo quelle cose, erano i suoi pensieri, non erano cose da dire, non a Malfoy poi.

"Solo, Granger?" Si accigliò.

"Beh, non è colpa mia se i miei genitori sono dei babbani..." Sapeva che avrebbe dovuto tenere per sè anche quest'ultima frase.

Draco le si avvicinò "Di cosa diavolo stai parlando Granger?" disse, Hermione abbassò lo sguardo "Non importa" bofonchiò.

"Si che importa. Non puoi avere un'autostima così bassa" sbottò.

"Proprio tu parli? Proprio tu che ha fatto di tutto per annullarmi, per farmi sentire un verme schifoso!!"

Draco abbassò lo sguardo "Tu non puoi capire, no, non puoi" aveva sussurrato quelle parole più a se stesso che alla Grifondoro.

"Spiegami allora" insistette lei.

 

"Si, Dracuccio, spiegalo anche a me!" una frase, una risata, una voce diversa, divertita e maligna echeggiò alla loro destra.

Draco impallidì e rabbrividì.

Era terrorizzato.

Accanto a loro che li osservava con sguardo affamato di crudeltà e una risata isterica c'era Bellatrix Lestrange.

 





 

Angolo dell'autrice
Spero tanto che vi sia piaciuto :)
Fatemi sapere cosa vi frulla per la testa lasciando un commentino :3
Un bacio,
Glò.
^^
 

   
 
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