Memories Non avrei mai
pensato che il mio più grande sogno potesse
avverarsi. O almeno, non in modo così semplice. Ma ora che
sono qui posso dire
di aver vissuto veramente quella che davvero si chiama vita, e sono
felice di
aver potuto sentire Memories - Within Temptation
Memories, memories, memories All of my memories La pioggia
cadeva leggera quel pomeriggio nella mia Londra,
ed io e le mie amiche avevamo deciso di andare al centro commerciale e
poi al
cinema, senza sapere che quella sarebbe stata la scelta più
giusta per trascorrere
un tale pomeriggio. Quando la
mattina dopo mi svegliai, il tempo era
peggiorato rispetto al giorno precedente. Diluviava. Salii sul mio
pick-up, Mr.
Scassone come lo chiamavo io, che adoravo. Nonostante mi facesse fare
sempre
tardi perché superava gli
In this world you tried
Not leaving me alone behind
There's no other way
I'll pray to the gods: let him stay
The memories ease the pain inside
Now I know why
All of my memories
Keep you near
It's all about us
Imagine you'd be here
All of my memories
Keep you near
The silent whispers
The silent tears
Made me promise I'd try
To find my way back in this life
I hope there is away
To give me a sign you're okay
Reminds me again
It's worth it all
So I can go home
All of my memories
Keep you near
It's all about us
Imagine you'd be here
All of my memories
Keep you near
The silent whispers
The silent tears
Together in all these memories
I see your smile
All the memories I hold dear
Darling you know I love you till the end of time
Keep you near
It's all about us
Imagine you'd be here
All of my memories
Keep you near
The silent whispers
The silent tears
Finito lo shopping, io, Ashley, Jennifer e Jeanne ci
rinchiudemmo di corsa nella saletta del cinema per vedere il nuovo film
di
Pirati dei Caraibi – inutile dire quanto fossi completamente
presa da questo,
dal momento che uno degli attori principali era Johnny Depp, il mio
idolo, il
mio ideale di perfezione, la mia personale fantasia.
-Elizabeth,- mi sussurrò improvvisamente Jen –come
andrà
secondo te con quel concorso?-
Ah, già, il concorso. Quello impossibile da vincere,
quello con in palio un posto in prima fila per 4 persone alla premiere
di
Pirati dei Caraibi. Sorrisi, sarcastica.
-Tsk, figurati se lo vinciamo. Quei cosi sono organizzati,
sicuro.. chissà chi sarà il fottuto,
fortunatissimo vincitore.- Sospirai. Non
ci avevo mai creduto in certe cose, non ci avevo mai sperato.
Però avevo molta
fantasia, e mi capitava spesso di pensare a come sarebbe stato
incontrare
davvero le star del mio film preferito, o un cantante che adoravo,
o… beh, gli
attori di Pirati dei Caraibi non sarebbero stati per niente male. Keira
Knightley,
Orlando Bloom e… mio Dio. Poteva prendermi un colpo al cuore
anche solo a
pensarci, di incontrare Lui, Johnny
Depp. Il Mito.
Avevo convinto mezzo mondo nella speranza che qualcun
altro, se non fosse successo a me – come sicuramente,
pensavo, sarebbe accaduto
-, vincesse il viaggio a Disneyland per la premiere del film, e nella
speranza
ovviamente che mi portasse con sé – come
sicuramente avrebbe fatto sotto le mie
torture. Ridacchiai al pensiero, quella sera nel cinema, poi mi fermai
a
guardare Keira Knightley che nel film interpretava Elizabeth Swann. Per
lo
meno, il suo personaggio aveva il mio stesso nome, una speranza di
sentirlo
almeno una volta dalle labbra di Depp. Déi
Keira, ma che diavolo aspetti a saltargli addosso?!
Finito il film andammo tutte a casa di Ashley, per una
specie di party anti-genitori, visto che i suoi erano partiti per il
secondo
viaggio di nozze. Ah, le amiche. Sono sempre stata un tipo
indipendente, dopo
troppo tempo passato con qualcuno mi viene voglia di andarmene via per
i fatti
miei, il più delle volte. Ma con loro è tutto
diverso, sono il mio punto di
riferimento. Come una seconda famiglia. Quella notte parlammo per tutto
il
tempo, di quanto era stato fantastico il film – di quanto era
stato fantastico Johnny
Depp -, di quanto fossero stupidi i nostri amici Kirk e Michael con i
loro
scherzi idioti ma spassosissimi, del perfido Max che aveva appena
piantato
Jennifer per cercare di fare il filo ad una che nemmeno lo considerava.
E la
mattina dopo accendemmo la radio all’alba per poi sentire dei
biglietti
vincenti del concorso per la premiere solo alle 8:10. Ovviamente
nessuna di noi
aveva vinto, ed io mi stavo mangiando non solo le mani, ma tutte le
braccia,
per aver avuto il numero 27838 quando quello vincente, era il 27839.
Più tardi
scendemmo giù in cucina per la colazione.
-È un peccato che non abbiamo vinto, e poi per
così poco..-
sbuffò Jeanne, sapevo che ci teneva tantissimo a vedere
Orlando Bloom. Io
ridacchiai lanciandole un paio di cereali addosso.
-Ma dai, ci credi pure a certe cose! Io scommetto che è
tutto organizzato. E ti pare che mandano così un
“comune mortale” a vedere da
due centimetri di distanza Johnny Depp e Orlando Bloom?
Però, ammetto che rode
anche a me.- risposi.
-Io non credo sia organizzato… beh, sinceramente non so
mai se crederci o no a queste cose… Tu dici che è
organizzato Ashley?- chiese Jennifer.
-..Io diFo che doFFiamo chiamare chi conosciamo con i
Figlietti. Forse hanno Finto loFo- Ashley era nel pieno della
degustazione di
cereali al miele.
-Seh, dai, usciamo un po’. Ho bisogno di svagarmi dopo la
rosicata di prima. Vi va di passare ad affittare un dvd?- dissi
alzandomi, e le
mie amiche mi seguirono approvando la proposta. Quella sera, tornata a
casa,
non nego di aver fantasticato un po’ sulla storia della
premiere del film a
Disneyland. Accidenti, e se avessi
lasciato passare avanti quella ragazzina che smaniava per fregarmi il
posto? A
questa ora forse il numero 27839 sarei io…ma che dico, di sicuro!
Sospirai rigirandomi nel letto. E come se non bastasse
quella notte sognai che il prof di chimica che avevo avuto al liceo mi
interrogava nel bel mezzo del mio shopping al centro commerciale.
Eppure il
liceo era finito da uno, splendido, meraviglioso mese. Assurdo!
Non sapevo ancora che facoltà avrei scelto, ma mia madre
diceva sempre che la mia più grande abilità era
la capacità di espressione, e
come riuscivo a trasmettere agli altri ciò che volevo far
provare. Questo era,
tra l’altro, uno dei motivi per cui recitavo. Da sopra il
palco scenico
riuscivo ad essere me stessa pur interpretando ogni volta un
personaggio
diverso. E ciò che trasmettevo al pubblico, era la mia vera
essenza.
Arrivai in Vanth street alle
Finita la lezione andai da mia zia Esme per darle una mano
ad organizzare una festa a sorpresa per suo figlio, mio cugino Eugene.
-Lizzie, com’è andata quella storia del concorso?
Avete
vinto tu e le tue amiche?- mi domandò ingenuamente.
-Figuriamoci… sarebbe stato troppo bello immagino. Tu che
numero avevi, zia?- non sapevo se anche lei ci era andata
così vicino quanto
me. Ero riuscita a convincerla a prendere quel biglietto che avevo
comprato
assieme al mio, quando ancora, sotto sotto, speravo nella vittoria.
-Non so,- fece lei alzando le spalle –ho scordato di
vederlo. Ma su cos’era quel concorso? Non ricordo bene. Ah,
si! Quel viaggio a
Disneyland. Ma è così importante? Non siete un
po’ cresciutelle tu e le tu
amiche per certe cose? Mmm… Cara, credi che Eugene
preferisca la tovaglia verde
o quella blu?-
Ah, le zie. Certe volte rischiano di essere identiche alle
loro sorelle. Ovvero, a mia madre.
-No, Zia Esme… a Disneyland c’è la
prem…- e poi un lampo,
come di un ricordo ben netto, mi attraversò il cervello.
Tacqui immediatamente,
restando immobile. Non seppi dire esattamente perché
reagissi in quel modo,
quando tutto ciò che volevo fare era correre in cucina e
leggere il numero del
biglietto che avevo comprato per mia zia con
il mio. E a quel punto, sperai con tutta me stessa di non aver preso
per lei il
biglietto 27837. Arrivata in cucina lo afferrai, tenendolo fra le mani
più del
dovuto, per poi voltarlo lentamente. Mi tremavano le mani per
l’eccitazione, e
la paura che potesse essere soltanto un’illusione. I secondi
che seguirono mi
parvero durare una vita.
-Zia..-