Majakovskij
Ho scritto una poesia con parole messe a caso
un piccolo inno alla follia
stilato con un pennino in rame
Si è ossidato subito, lui, nemmeno il tempo
di arrivare al lavandino.
Sono qui, lo fisso, è inutilizzabile.
Lo intingo di nuovo nell'inchiostro,
raggruma.
Penso lo terrò, su uno scaffale,
in una scatoletta trasparente
e un biglietto
con una riga tracciata al contrario.
Reperto di un sentimento labile
non guardo, scappo
nel Paese dove la mia mente è sovrana
e rido di queste patetiche sentimentalità.
Rido, con un sorriso sghembo ghignante
una maschera
E mi tornano alla mente vecchie poesie che avevo odiato
e imparato a memoria,
animula vagula blandula.