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Autore: Ourloveisatornado    21/05/2013    14 recensioni
"Mi sono innamorata..di un criminale" La sua voce si incrinò, spezzata. I suoi occhi lasciarono spazio alle lacrime di sgorgare e bagnare il suo viso candido. "Non dire così.." Soffiò lui.
"E' quello che sei veramente"
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Si tappò le orecchie, non ce la faceva più, tutto quel frastuono, quelle voci, quello scricchiolio, la stavano facendo diventare matta. Si portò le mani alle orecchie, sperando che tutto ciò cessasse. Si rannicchiò nell'angolino più buio della stanza, portando le ginocchia al petto e cominciando a dondolare, guardando un punto ben definito, qualcosa che sembrava alquanto mostruosa e macabra.
La sua figura nello specchio.
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Quell'uomo le aveva tolto tutto, la sicurezza, la determinazione, la forza, ma soprattutto.. la sua innocenza. Era troppo piccola per poter capire, sapeva solo che soffriva ogni volta che lui le metteva le mani addosso e la usava. Quell'uomo l'aveva traumatizzata, facendo si che lei perdesse i contatti con l'esterno.
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Era il 24 dicembre 1997 e lui doveva compiere sei anni. La zia Margot lo aveva lasciato a casa, dicendogli che sarebbe andata a portargli il suo regalo di compleanno. Ma non tornò più. Ed era solamente colpa sua.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Stephanie Rose Morgan passeggiava nel suo golf beige di cotone per le vie di Boston, in una comune giornata di fine estate. Erano all'incirca le otto del mattino, giusto il tempo per fermarsi a prendere al volo una brioche al Miami Cafè e sarebbe già stato il momento di entrare a scuola. Il tanto atteso primo giorno di scuola dell'ultimo anno di liceo alla Majore High School.
Aveva passato la sua estate tra le cene di famiglia nel cortile sul retro della residenza estiva di Los Angeles e giornate tranquille in spiaggia, cercando di abbronzarsi il più possibile. Si ritrovava abitualmente a camminare all'avvicinarsi del crepuscolo sulla riva del mare. Si sentiva davvero sola e triste, perchè la sua esistenza così piena di volti e soldi, era così tremendamente vuota di amore e affetti sinceri. Amava la sua vita perfetta, senza trasgressioni, un pò principesca, un pò nobile. Eppure, si sentiva così sbagliata e scorretta per la sua età. 
Si era comportata come una vedova settantenne, quell'estate, non come una prossima diciottenne. Nessuno che avesse incrociato durante le sue passeggiate si era fermato a parlarle, se non per osservare guardingo i suoi occhiali da sole Gucci, per poi fare una smorfia sdegnata e andarsene; ma lei era Stephanie Rose Morgan e avrebbe potuto permettersi tutto e tornare quella ragazza grintosa, acida e sicura di sè di un tempo. Appena fosse tornata a Boston, lo avrebbe fatto.
- Ecco, è lei! Steph, oddio. - 
- Arriva la Morgan, shh!-
- Dio mio, è sempre perfetta quella!-
Steph sentiva quei commenti dai quali non riusciva a ricavare nè positività nè negatività, ma continuava a camminare a passo spedito imperterrita, alla ricerca di Ariel Candice Grant, quella sbandata. Erano inseparabili, e così diverse.
***
Harry Edward Styles osservava atono lo schermo luminescente del suo cellulare, sfogliando pagine di applicazioni scaricabili, ma nessuna lo attirava particolarmente.
Se ne stava appoggiato alla colonna della Majore, tutto solo.
A guardarlo bene, sembrava avesse appena smesso di piangere, con le pupille piccole piccole, come due spilli, le iridi enormi, le borse sotto gli occhi e uno sguardo spento. Dio mio, chi potrebbe essere felice di tornare sui banchi, se non Stephanie Morgan? Harry aveva trascorso la sua estate nella più totale solitudine, chiuso nel suo piccolo vuoto appartamento di città, incidendo brani alla ricerca di un lontano successo, strimpellando malinconico la sua chitarra classica color ciliegio.
Avrebbe dovuto farsi una doccia fredda, indossare i suoi jeans preferiti e uscire in qualche locale strano fuori città, ma non aveva la forza fisica nè la voglia.
Così spossato e stanco della sua vita inutile, così da condurlo a fare uso di ashish, o forse marijuana. Aveva momenti in cui tutto gli sembrava un posto infame e tutto ciò che avrebbe voluto, sarebbe stato emigrare da lì al più presto. 
Tutto quello che poteva fare era spendere i suoi miliardi di dollari in droga, alternando sniffate a spinelli di vario genere. Il tutto rigorosamente nello skate-park dietro il parco principale della città. 
La sera tornava il padre dal lavoro, stanco dagli affanni: "Harry, che hai fatto oggi?"
"Mha, nulla papà. Ho studiato, fatto un pò di trigonometria ed economia aziendale. Sai com'è, non voglio avere debiti l'anno prossimo."
Quante bugie, quante stupide bugie.

 

Ariel Candice Grant,a causa della sua spossatezza mattutina,vagava per Boston lasciandosi trasportare ad una meta ben conosciuta e odiata . Era il suo primo giorno di scuola alla Majore High School,un'adolescente qualsiasi sarebbe esaltato all'idea di poter ritornare a scuola a studiare,farsi nuove amicizie ecc. Eppure la bionda si distingueva dalla massa,effettivamente amava la solitudine,un'amica era abbastanza. Con la  mano destra stringeva la sacca dove qualche libro scarabocchiato e mal usato riempiva lo spazio ,con l'altra aspirava la solita sigaretta,lasciando che la nicotina si difondesse nella magior parte dei suoi polmoni .Subito dopo espirò,creando anelli di fumo che dopo pochi attimi di secondo sparirono nell'aria. Indossava un maglioncino di lana ,abbastanza largo,abbinato ad un paio di shorts, che mettevano in mostra le sue fragili e lunghe gambe dalla pelle candida, i quali lasciavano poco all'immaginazione del suo fondoschiena ben delineato . Quell'estate non è stata una delle migliori,forse perchè sentiva la mancanza dellla sua migliore amica Stephanie e il fatto di incontrarla quel giorno la rincuorava,erano due sorelle ,inseparabili e diverse.
Ariel era menefreghista del suo aspetto fisico,Stephanie si curava persino nei minimi dettagli..
Ariel optava per i primi vestiti che le capitavano sott'occhio,Stephanie ci impiegava ore e ore a vestirsi..
Ariel aveva un vocabolario ricco,Stephanie usava un tono sempre consueto e ben delicato..
Ariel era scontrosa,Stephanie buona..
Eccetera,eccetera,eccetera..
Durante l'assenza della sua migliore amica,aveva passato la stagione in completa solitudine,andando alla ricerca di nuove esperienze. Si alcolizzava e si era fatta qualche conoscente dietro il  Franklin Park Zoo,facendo use di droge. Inizialmente partì con semplici acidi,ma poi arrivò al punto di fumare marijuana e bucarsi con l'ero,ma comunque manteneva il controllo,non ne faceva uso quotidianamente. Si  annoiò poi,era obbligata ad assistere alle cerimonie che si svolgevano ogni sabato sera organizzate dal ricco padre,molto conosciuto in quella piccola cittadina. Dopotutto,chi non conosceva il signor Grant? L'avvocato più cercato? Per non parlare del fatto che doveva subirsi i cattivi commenti da parte dei parenti e amici sul suo aspetto fisico a causa dei stupefacenti. Per fortuna poteva svignarsela con la scusa che il lavoro da modella la faceva stancare.
Avvanzò oltre il cancello dell'edificio scolastico camminando con passo spedito a testa alta,si fermò e buttò il sigaro ormai consumato per terra per poi pestarlo,poco le fregava se inquinava l'ambiente,Boston era già sommersa dallo smog,figuriamoci se una cicca poteva rovinare un'intero ecosistema.
-"Bro,scommettiamo cinquanta sterline che me la porto a letto?" -
-"E' una dea greca" -
-" Lei e la Morgan sono perfette" -
Quelle osservazioni le facevano ribrezzo,il mondo e la società la impaurivano,l'infelicità faceva parte della sua routine quotidiana. In molti volevano essere al posto suo solo per i soldi,ma " I soldi non fanno la felicità". La perfezione non significava essere belle secondo Ariel,il concetto di perfezione non esisteva proprio. 
Non si sarebbe buttata giù quell'anno per nessuna ragione al mondo,lei è Ariel Candice Grant,la ragazza sfacciata,ipocrita e stronza. Riconobbe Stephanie e le corse in contro stritolandola come se non l'avesse vista da una vita.
"Inseparabili e diverse"

**


Louis William Tomlinson,accostò la sua Porsche Cayman nera nel parcheggio della scuola lasciando a bocca aperta la maggiorparte dei ragazzi del football che potevano magari permettersi un maggiolino ammaccato. Maneggiava con il suo Iphone scambiandosi messaggi con l'ultima ragazza con la quale aveva rimorchiato..Kelsey,Samantha..Elizabeth? Chiunque fosse,aveva l'ennesimo appuntamento con Louis Tomlinson,il dio del sesso. 
Si incamminò verso l'istituto,per essere il primo giorno di scuola era molto eccitato all'idea di conoscere nuove ragazze,andare a feste da ricconi e tutto ciò che avesse a che fare con il divertimento. Ma c'era qualcosa che lo turbava,un disturbo psicologico:la bipolarità . Proprio per questo le sue relazioni amorose non duravano a lungo . Gli bastavano tre ore per sentirsi riposato,aveva particolarmente voglia di rapporti sessuali alle volte e ciò l'aveva spinto ad andare a letto con tutte le ragazze del college di Oxford quest'estate.
Era un'ottimo studente e bravo a manipolare le persone,stronzo,acido. Non stava bene moralmente,alle volte avrebbe voluto urlare al mondo intero che voleva morire, scomparire. Stava male. Era ricco,i genitori erano sempre via e quindi viveva da solo in quella maestosa villa . I  Tomlinson non ci sono mai stati per il loro figlio,d'altronde era anche l'unico che avevano,nonostante il desiderio del figlio di avere un fratello o una sorella,ma essendo ricchi e avendo il bisogno di girare il mondo, un bambino bastava e avanzava. Ha sofferto la solitudine da bambino,fino a quando non conobbe il ricciolino,fortunatamente,che divenne il suo migliore amico con il passare degli anni. Era stimato da molta gente per la sua stronzaggine e per il suo modo di fare,non si è mai fatto problemi a fare amicizia con le persone,era un tipo socievole.
Continuava a scambiarsi sms con la ragazza che gli interessava particolarmente,mentre era appogiato su una colonna della Major High School. Nulla di serio,che sia chiaro.
Intravide Harry appoggiato ad una colonna,non appena mise il telefono in tasca lo rincorse incontro per dargli un'abbraccio amichevole e dirigersi insieme a lui,poi,verso la segreteria per ritirare gli orari di quell'anno scolastico.

-" E quei due?"-
-"Dio,che fighi"-
-"Guarda il ricciolo,me lo farei. E quell'altro? Oddio che fondoschiena"-




 author's note.
 
prima di tutto,voliamo dire che questa storia è scritta a quattro mani .
siamo due ragazze,amiamo leggere e scrivere,questa storia l'abbiamo iniziata da un mese circa e siamo veramente prese da questa storia.
bhe,in questo capitolo si parla dei personaggi principali,ovvero,Stephanie,Ariel,Harry e Louis. abbiamo già i volti delle protagoniste,infatti il personaggio di Stephanie è interpretato da quello di Barbara Palvin e quello di Ariel è interpretato da Cara Delevingne,bhe poi questi sono Harry e Louis
questa storia parlerà di argomenti abbastanza forti,come tipo la droga,la bipolarità e la depressione. cercheremo di descrivere nel miglior modo possibile,è la nostra prima storia che parla di queste cose,cercheremo di farla al meglio. speriamo di ricevere alcune vostri recensioni con il vostro parere,accettiamo quelle critiche,dagli errori si impara no?un bacio splendori.


al prossimo capitolo .


ps- su efpfanfiction noi siamo @curlymakemesmile e @close___d


 
  
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