Disclaimer: I personaggi non
mi appartengono
Ma sono di proprietà della Marvel ©
E’ il Ricordo che Resterà
«Ricorda. Questo incontro non è mai avvenuto»
«Come tutti i nostri incontri privati, dove sta la novità?»
Steve non lo guarda neanche e Tony
avverte un moto di rabbia attorcigliargli lo stomaco: non stanno dribblando un
paio di telecamere o sgusciando via dai pettegolezzi della Base, è una cosa seria. Parecchio seria, il Capitano
dovrebbe dargli almeno la soddisfazione di girarsi, Cristo, perché sa di meritarsi tutto –Anche lo sputo di Mrs.
Sharpe, esatto, la macchia appiccicaticcia di saliva che continua a pizzicare
la guancia nonostante il sapone el’olio di gomito-, sa di meritarsi ogni cosa,
ma non quell’ostinato, granitico, insostenibile mutismo. Il volergli dimostrare il
proprio sdegno, la propria delusione con una sonora e dannata e maledetta
indifferenza.
Lì fuori, lì sulla terrazza di un
anonimo complesso condominiale, lì dentro le ossa fa così freddo che Tony si
stringe istintivamente nelle pieghe troppo larghe della felpa scolorita. Non si
sente sicuro, così dismesso e in incognito: con un completo di Armani la
situazione sarebbe ben diversa. Ma con un completo di Armani sarebbe anche
troppo riconoscibile, e dubita che l’opinione pubblica troverebbe
particolarmente gradevole scovarlo in compagnia di Capitan Wanted Dead-Or-Alive America. Nemmeno rubar loro uno scatto in intimi atteggiamenti da camerati avrebbe la stessa risonanza,
ora come ora, né susciterebbe il medesimo scandalo.
«Sei ancora in tempo per fermare
tutto, Cap»
E se non fosse Anthony Edward Stark,
aggiungerebbe persino un Ti prego
alla fine della frase. Però lui è
Anthony Edward Stark, non lo è mai stato come in quel momento, quindi lascia che
la voce sfumi appena, che la conclusione penzoli e traballi dalle labbra, che
il Per favore, Steve. Non essere stupido,
ragiona. Ragiona, per l’amor di Dio riverberi senza requie nel silenzio ovattato.
Lascia all’altro il compito di raccogliere le parole che lui non è riuscito a
pronunciare –Steve è sempre stato bravo in questo.
«Potrei dirti la stessa cosa, Tony»
Detesta quando pronuncia il
suo nome a quella maniera, usando quella intonazione, osservandolo di
sbieco con quello sguardo.
«Dannazione, Steve! Hai idea di cosa
sei diventato? Di come ti chiami la gente? Traditore.
Fuggitivo. Il simbolo dell’America che si rifugia nelle fogne come un
topo…!» è a tanto così da mettersi le mani nei capelli e se non lo fa è solo perché
non vuole essere debole, non puoi apparire debole, non deve essere debole «E’ così che vuoi essere ricordato?»
Il Capitan ingoia lentamente un
sospiro, Stark può vederlo chiaramente mentre gli scivola nella gola e gli
solleva il torace: è una figura nera contro il profilo di Manhattan, piccoli
palpiti di luce a baciargli il contorno della bocca serrata, addolcendo la
piega amara delle labbra. Prima
bastava una carezza a punta di dita per tracciare la linea tranquilla di un
sorriso.
«E’ così che mi ricorderai?»
Tony deglutisce, il respiro si
appende alla gola. Sta’ in silenzio, perché non sa più cosa dire –Forse non c’è
più nulla da dire. C’è solo il tempo di un ultimo sguardo.
Il tempo per un ultimo affondo
«E io cosa ricorderò? Cosa resterà di
te?»
«Voi andate
avanti con la registrazione come pianificato, signori.
Lasciate
Capitan America a noi»
{ Tradire e
fuggire
E' il ricordo che resterà }
[Eroe nel Vento – Litfiba]
Note
Finali
Che dite, la smetto di rileggere
Civil War in periodo di esami?