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Autore: Temari    21/05/2013    1 recensioni
Raccolta partecipante alla challenge 'I Cinque Minuti del Martedì' indetto da KoaChan e NonnaPapera.
#29 - "Strano..." Era il termine che continuava a spuntare sempre più frequentemente nella sua mente
La challenge è stata sospesa fino a data da destinarsi per questioni relative al forum che la gestisce. :)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Lives of Aaron and Keith'
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Salve a tutti! =D
Eccomi con un altro capitolo di questa long-a-drabble legata completamente alla challenge dei 5 minuti del martedì.

Note:
Prompt => Genitori
Wordcount => 218 (in 8 minuti circa)

Ja ne,
Temari


Shards of Life





        Sdraiato per lungo sul divano, Aaron  fissava lo schermo del televisore senza vederlo realmente; aveva la mente piacevolmente sgombra di qualsiasi cosa non fosse il ricordo di ciò che era successo fra lui e Keith... Era tutto ancora così recente ed ancora chiaro in ogni suo dettaglio—il corpo sotto di lui, con quella pelle chiara, che rispondeva e ricambiava ogni suo movimento; la voce, così inconsciamente sensuale, che gemeva e pronunciava il suo nome; il viso e le espressioni che Keith gli aveva mostrato...
        Il solo ricordare tutti quei piccoli dettagli era sufficiente per fare riaffiorare il desiderio.
        Più rimaneva lì a bearsi della memoria che mai più se ne sarebbe andata, più Aaron inconsciamente avvicinava la mano ai boxer: l'eccitazione che aumentava di secondo in secondo, mentre in un angolo della mente il ventitreenne chiedeva scusa a Keith per l'uso improprio che si accingeva a fare della sua immagine—
 
        —Il cellulare prese a suonare improvvisamente, facendo saltare Aaron sul divano dallo spavento. Allungandosi verso il tavolino da caffè, vide sullo schermo la scritta "Mamma", premette il pulsante per rispondere alla chiamata e cercò allo stesso tempo di far sparire il rossore che gli aveva invaso il viso dalla vergogna, come se sua madre avesse potuto intuire cosa suo figlio era stato sul punto di fare soltanto sentendone la voce.

   
 
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