Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: moreandmore    21/05/2013    0 recensioni
"Tu hai bisogno di essere salvata, piccola."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Amore







“Non è possibile”
“Sono loro, Oddio!”
“Sono qui, sono davvero qui!”

Eravamo le une accozzate sulle altre, con i corpi un po’ sudaticci per via del sole ed il trucco sciolto per via delle lacrime, ma eravamo il ritratto della felicità.
Ero nella prima fila, e la transenna ed il mio stomaco erano una cosa sola, ma le farfalle che volavano impazzite nella mia pancia di sicuro attutivano molto il fastidio.
Loro erano lì, per davvero, stavolta. Ed io non ci potevo credere.
Pur trovandomi d’accordo con tutti i commenti della mia seconda famiglia, le Directioners, non riuscivo ad esprimere quello che provavo.
Non c’erano parole. Mi limitavo a guardarli avvicinarsi a me sempre di più, belli come degli angeli caduti in terra e sorridenti come non mai, e a piangere di pura gioia.
Ad ogni metro in meno sentivo il cuore battere in maniera crescentemente incessante nel mio petto, tanto che, per un attimo, mi girò la testa. Nessun ammasso di pixel, nessuna copertina patinata poteva rendere giustizia ai loro visi, ai loro sorrisi, ai loro occhi.
Salutavano tutte le fan, chi con un “Ciao Bella” sbiascicato in quel delizioso accento British, chi con un sorriso che diceva più di mille parole, chi, come Zayn, che ad ogni “I love you!” rispondeva con uno dei suoi sensuali sorrisi ed un “thank you” che, all’apparenza, potrebbe sembrare arrogante, ma è solo timidezza.
Passarono Liam, Zayn, Harry e Louis accanto a me, e ridacchiai tra le lacrime quando vidi le ragazze soffermarsi sul sedere di Lou per molto più di qualche secondo.
Erano così belli, e dolci. Mi sembrava tutto perfetto, surreale.
Ma quando Niall si soffermò dritto davanti a me e mi guardò negli occhi lucidi, credetti di star camminando tra le strade azzurre del paradiso: i suoi occhi.
Lo guardavo incantata, ammaliata dal semplice e normalissimo petto che si abbassava e alzava impercettibilmente ad ogni respiro, a come le maniche dello zaino facevano risaltare le sue spalle muscolose al punto giusto, e al sorriso che mi regalò, bellissimo e letale nello stesso tempo.
Gli tesi la mano, volendolo toccare, volendo scoprire se davvero non stavo sognando, e, sorprendentemente, riuscii a sentire la consistenza della sua stretta e la morbidezza delle sue mani pallide, molto più delle mie.
La sua mano, più grande di quanto immaginassi, nascondeva completamente la mia. Arrossii, e una lacrima sfuggì al mio controllo.
Era lì. Lui era lì.
“Devo andare” il suo accento era così bello da sentire. La sua voce allegra e solare proprio come lui. “Non piangere.”
Mi allarmai a quelle parole, dando, in quel momento, poca importanza al fatto che Niall era lì davanti a me e stava tentando di consolarmi. Di consolare una completa sconosciuta che lo ama stupidamente, ed incessantemente.
Quando la mia mano era sul punto di separarsi dalla sua, forse per sempre, la riacciuffai, spingendomi contro la transenna. Sarei stata disposta anche a schiacciarmi l’intestino, non m’importava niente.
“Niall!” lo chiamai, e lui sgranò gli occhi, sorpreso da quel mio improvviso gesto audace. “Resta con me, ti prego!” La mia era una preghiera disperata. Ti prego, portami con te.
Lui si avvicinò di nuovo a me, ed io credetti di poter morire.
Non credevo che mi avrebbe ascoltato, ed invece, sotto l’occhio di quindicimila fans, il resto della band, i bodygurd, i paparazzi, e tutti i cronisti dei telegiornali italiani, Niall si era avvicinato di nuovo ad una completa sconosciuta, quale io. Non potevo crederci.
Mi guardò negli occhi intensamente. Sembrava quasi smarrito. “Io… non posso.”
Quelle parole fecero male. Sapevo che non poteva, e sapevo anche che non era colpa sua. Ma questo non impedì al mio cuore di sgretolarsi ancora un po’. Ancora un po’ prima di distruggersi.
“Resta con me.” Un sussurro disperato, in un inglese forse orribile.
Niall strinse la presa sulla mia mano e chiamò uno degli uomini della security che li affiancavano costantemente, sussurrandogli qualcosa all’orecchio che era detto in un inglese troppo veloce per far sì che io capisca qualcosa.
Non lasciava la mia mano, ed io mi sentivo così bene. Come se non avessi bisogno di nient’altro. Solo lui, solo loro.
All’improvviso un omaccione muscolosissimo e almeno cento kili più di me mi prese in braccio e mi fece passare al di là della transenna come se fossi una piuma. Avevo Niall di fianco, ora, che riacciuffò la mia mano sudaticcia e la strinse esattamente come prima.
L’avevo al mio fianco, senza ostacoli, senza distanza. Solo io, una delle tante, con lui, una delle cinque persone per cui vivevo.
“Ti senti meglio?” domandò, dolce e apprensivo, come se stesse parlando ad una bambina. Io sgranai gli occhi e annuii. Si preoccupava per me?
Strinsi la sua mano e lui accennò un sorriso. Probabilmente l’avevo messo nei guai. Mi rifugiai dietro la sua schiena per difendermi dai paparazzi e dalla tv.
E dalle persone, e dal mondo.
La sua mano era ancora perfettamente intrecciata alla mia, e mi incitava a camminare con lui, seppur io mi ostinavo a seguirlo da dietro. Non volevo causargli ulteriori problemi. Mi scusai mentalmente con le ragazze che ora mi guardavano, di sicuro, in modo assassino.
Camminammo per un po’, finchè non entrai con lui nell’Hotel dove alloggiava. Eravamo soli con tre bodyguard. I ragazzi, probabilmente, si erano avviati nelle loro camere. Mi era giunta voce che Zayn era in compagnia di Perrie…
“Hey, i paparazzi non ci sono più!” era così dolce il suo accento.
Io arrossii, pur non smuovendomi dalla mia bellissima posizione. “Mi piace stare dietro di te.” Mormorai, e lui si girò di profilo, dandomi la possibilità di ammirare di nuovo il suo meraviglioso viso. Aveva le sopracciglia aggrottate.
“Dovrebbe piacerti stare accanto a me, non dietro di me.”
“Mi hai sempre protetta dal mondo, Niall. Questa è la prima volta che ti vedo e… mi sento esattamente come una bambina timida e spaventata che cerca rifugio dietro il suo papà.”
Niall si girò, non dandomi il tempo di ricacciare quella lacrima solitaria scesa sulle mie guance rigate di nero, e di realizzare che ora ero esattamente di fronte a lui.
Sembrava sorpreso. Non credi a ciò che ho detto, Niall?
“Come ti chiami?” mi domandò dolcemente, sfiorandomi i capelli castani e la chioma calda per via del sole battente.
“Roberta” sussurrai. Non vedevo l’ora che lui pronunciasse il mio nome. L’avevo sognato tante volte.
“Roberta…” Oh, Dio. “Beh, Ciao Roberta, io sono Niall.” L’unica parola italiana che pronunciò fu ciao, e devo dire anche in modo perfetto. Ero ancora incantata dal modo in cui la sua voce accarezzava il mio nome. Dolcemente…
“Lo so…” sorrisi timidamente, e lui ricambiò.
“C…cosa ti ha convinto a portarmi con te?” la voce mi tremava.
Lui mi guardava in quel modo intenso e bellissimo, capace di trasportarti in un altro mondo, in un’altra era.
“Hai bisogno di essere salvata, piccola.”
Lui… lui aveva capito tutto.
Tutto. Solo guardandomi negli occhi.
“Niall!” esclamai, buttandomi poi tra le sue braccia e piangendo a dirotto.
Lui era l’unico che poteva curare le crepe del mio cuore.
La sua mano calda era dietro la mia schiena, ad accarezzarmi dolcemente e sussurrarmi parole intrise di dolcezza e affetto.
Mi sentivo amata, così dannatamente amata e viva.
Così in pace con il mondo, con me stessa. Come se tutto andasse bene, come se stessi vivendo la più bella favola di tutte, come se stessi sognando il più bel sogno mai fatto.
Il suo profumo era così buono. Inspirai bene, in modo da tenerlo sotto il naso quando lui non ci sarebbe più stato. Gli accarezzai i capelli biondi, soffici come seta e del colore del grano, o forse del sole, o forse di tutti e due. Tracciai con l’indice la linea del suo naso, soffermandomi sulle sue labbra sottili e dischiuse, sui suoi denti dritti e bellissimi, ricordandomi che lo erano anche storti ed imperfetti.
E poi, poi mi uscì dalle labbra un sussurro, una constatazione, un affermazione.
Una certezza.
“Amore.”
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: moreandmore