Sono per natura danzatore, in una fortezza stracolma di demoni
Non ho idea di quanto vogliano tagliuzzarmi la pelle, mordermi le gengive
Rinasco tornando in mezzo a qualche foresta stracolma di nebbia
Tanto da sembrare liquida…
Mi nutro di qualche distorta concezione di finitezza estiva
Pazzo, sfatto, ritrovato, distrutto, eppure, con finitezza di domani certo
Sono per natura rivelatore, sotto a un ponte stracolmo di viscidi insetti
Succhiano la tua linfa vitale, allontanati
Sono per natura danzatore, in un prato costellato di teschi
Sono solo e profeta, su di un campo di cadaveri
Mi siedo e fumo una winston, sopra a un prato di ossa e polvere