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Autore: Nanek    22/05/2013    11 recensioni
-Che vuoi?- era riuscito a chiederle, riconoscendo il suo profumo, riconoscendo il suo brusco modo di aprire la porta.
-Sono venuta a salutarti- rispose lei, non muovendosi di un passo, appoggiando le chiavi sul suo tavolo, in attesa.
-Ciao allora- sputò lui, continuando a fissare fuori.
-Niall, per favore- lo supplicava lei, ma non aveva il coraggio di avvicinarsi al ragazzo, troppa paura di essere allontanata.
-Perderai il treno, meglio che tu vada- tagliava corto lui, continuando a fissare fuori, cercando di non distogliere lo sguardo dal taxi giallo parcheggiato sotto casa sua.
-Perché fai così? Tu sei mio amico, non puoi prendertela così- si lamentava lei, mordendosi il labbro dal nervosismo.
-Non capisco perché tu debba andare in Australia, non lo capisco proprio, chi è lui per portarti così lontana?- Niall strinse i pugni.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Six degrees of separation


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Lei teneva la sua valigia davanti alle gambe.
Lui era seduto sulla finestra del suo appartamento, guardava fuori, non osava rivolgerle lo sguardo.

-Che vuoi?- era riuscito a chiederle, riconoscendo il suo profumo, riconoscendo il suo brusco modo di aprire la porta.
-Sono venuta a salutarti- rispose lei, non muovendosi di un passo, appoggiando le chiavi sul suo tavolo, in attesa.
-Ciao allora- sputò lui, continuando a fissare fuori.
-Niall, per favore- lo supplicava lei, ma non aveva il coraggio di avvicinarsi al ragazzo, troppa paura di essere allontanata.
-Perderai il treno, meglio che tu vada- tagliava corto lui, continuando a fissare fuori, cercando di non distogliere lo sguardo dal taxi giallo parcheggiato sotto casa sua.
-Perché fai così? Tu sei mio amico, non puoi prendertela così- si lamentava lei, mordendosi il labbro dal nervosismo.
-Non capisco perché tu debba andare in Australia, non lo capisco proprio, chi è lui per portarti così lontana?- Niall strinse i pugni.
-Perché lui è il mio ragazzo, e lì ho già un lavoro; non ti capisco Niall- si giustificava lei, come se fosse la cosa più semplice del mondo.
-Ti avevo trovato anche io un lavoro, e tu lo hai lasciato per quello lì- rispose nuovamente in tono scocciato, senza voltarsi.
-Non era il lavoro che volevo per me, per quanto fosse stupendo quello che mi hai proposto, io non ce la faccio, io vorrei essere libera di fare quello che il mio cuore mi dice, come hai fatto tu- continuava a spiegare lei, stringendo più forte la presa della valigia.
-Io non sono partito, io non ti ho abbandonato, io sono sempre qui!- quasi urlò.
-Tu non sei sempre qui, Niall, tu sei sempre in tour, e io non ti ho mai detto nulla per questo- concluse lei, ormai esausta di ripetere sempre le stesse cose: perché non voleva capirla? Lui aveva raggiunto quello che voleva, lui era diventato qualcuno, come aveva sempre sognato, possibile che non volesse lo stesso anche per lei?

Lei voleva andarsene, voleva andare lontana, sentirsi libera, vivere la sua vita come l’aveva sempre pianificata.
Non poteva più sopportare quel mondo, un mondo in cui lei non si sentiva a suo agio, troppo burrascoso, troppo frettoloso, dove la vita le scorreva davanti senza che se ne accorgesse, senza lasciarle il tempo di viverla quella vita: sarebbe esplosa.
Lo aveva sempre ringraziato per la possibilità che lui le aveva dato: essere manager degli One Direction era un lavoro per eccellenza, organizzare i concerti, le interviste, girare per il mondo, dirigere ogni cosa, avere la possibilità di vivere cose incredibili.
Ma non poteva essere davvero quella la sua vita: necessitava di tornare al suo io interiore, necessitava di poter esprimersi in altri modi.
E un ragazzo gliela stava dando, quella possibilità: le offriva un viaggio lontano, in Australia, le offriva il lavoro che lei desiderava da sempre, fare la regista.
Non sarebbe stato facile, doveva dare il massimo per riuscire a conquistare una fama sufficiente a soddisfarla, ma lei voleva farcela, quello era il suo destino, creare storie, creare film, riprendere pezzi di vita, pezzi di storie di ogni giorno, lei era nata per fare quel lavoro.
Ma Niall, non sembrava capirla, sembrava solo vedere il lato negativo della cosa: troppo lontana, poco sicura, troppa poca esperienza, non ce l’avrebbe fatta, e lui voleva evitarle una delusione.
Lei sospirò un’ultima volta, prima di prendere quel po’ di coraggio per salutarlo per sempre.

-Grazie per tutto Niall- deglutì –Sappi che, io per te ci sono sempre- concluse, non ricevendo risposta dal ragazzo, ancora intento a fissare fuori, ma concentrato sui suoi movimenti.

La sentì girare la valigia, sentì lo scorrere delle rotelle sul suo pavimento, la porta che si apriva, lei che sospirava, forse lo stava ancora fissando, per l’ultima volta, per poi prendere ancora un po’ di coraggio, quello definitivo, quello che la convinse a voltarsi, ad avanzare di un passo, e a richiudere la porta alle sue spalle.
Dopo pochi minuti, la vide avvicinarsi al taxi, dare la valigia al vecchio tassista, ed entrare con una velocità quasi nervosa.
Vide quella macchina andarsene lungo la via, e si sentì gli occhi lucidi.
Lei se n’era andata.
Lei lo aveva abbandonato davvero.
E lui non aveva fatto nulla per evitarlo.
Forse, se le avesse detto il vero motivo per cui non voleva quella partenza, lei sarebbe rimasta.
Lui la voleva vicino a sé, perché lui l’amava: un motivo semplice, e sufficiente a farla restare.

Immaginava una corsa, fino alla stazione.
Cercarla tra la folla, cercarla con disperazione, cercarla tra i volti di altre ragazze.
Vederla seduta al binario, pronta a salire su quel treno, che l’avrebbe portata in aeroporto, che l’avrebbe portata via da lui.
Vederla e raggiungerla.
Abbracciarla più forte che mai, implorandola di restare, implorandola di non lasciarlo, perché lui aveva bisogno di lei, aveva bisogno di vederla ogni giorno, in giro per casa, vederla appena alzata, vederla cercare gli occhiali, sentirla mugugnare un saluto per il buon giorno, ridere di lei quando scambiava il sale per lo zucchero; aveva bisogno di vederla dietro al backstage, aveva bisogno dei suoi occhi attenti su di lui, che lo fissavano con aria soddisfatta, orgogliosi di lui, emozionati dalla sua voce.
Aveva bisogno di ogni cosa di lei, e non avrebbe permesso una cosa simile, non le avrebbe mai permesso di andarsene così.
Le avrebbe confessato ogni cosa, le avrebbe detto della sua cotta per lei, di come si fosse evoluta in amore, in ossessione, di quanto fosse stato difficile trattenere tutto quel sentimento per sé, e di come quel momento fosse perfetto per confessarle ogni cosa.
L’avrebbe baciata senza troppi giri di parole, perché un bacio avrebbe chiarito ogni cosa, perché un bacio può cambiare la situazione, perché un bacio da mille emozioni, e lei sarebbe rimasta con lui: ne era certo.

Ma Niall, non si mosse da quella finestra.
Continuava a guardare fuori, a fissare quei palazzi che lo circondavano.
Il cuore che batteva forte, le mani strette a pugno, il respiro irregolare, una lacrima che gli solcava la guancia.
Non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non avrebbe mai rovinato i suoi sogni.
Lui non era nessuno per ostacolarla.
Fissava fuori, e vedeva la gente camminare, correre, vivere la propria vita, mentre lui rimaneva immobile a pensare a quello che non avrebbe mai fatto.
La stava perdendo, e lui non sembrava intenzionato a muoversi.
Sentimenti contrastanti dentro di lui: lasciarla vivere il suo sogno? Fermarla?
Come poteva decidere?
Fermarla significava distruggere qualcosa di importante per lei.
Ma lasciarla andare significava perderla.
Come poteva fare una scelta?
La vibrazione del suo cellulare interruppe quei pensieri.
Vedere il nome di lei come mittente lo fece sobbalzare.
Aprì quel messaggio, lo lesse tutto d’un fiato, il cuore cominciò a battere ancora più forte, le mani cedettero, e il cellulare cadde a terra.
Lo raccolse di nuovo, batté le ciglia, come se non ci vedesse bene, rilesse di nuovo quel messaggio, non riuscì a deglutire.

“Ti amo anche io Niall”

 

Note di Nanek
Ed eccomi qui di nuovo ad assillare efp con l'ennesima one shot.
Chiedo perdono, so che rompo, ma sta volta non è colpa mia lo giuro!!
Colpa della Tomma, che mi manda gif di Niall Horan per distogliere la mia attenzione su Luke Hemmings ( <3 ) e poi pretende che non mi venga in mente una os!!
Vedendo quella gif, Niall che guarda fuori.. beh, l'illuminazione direi.. l'ho immaginata come se fosse una cosa successa davvero, mi è venuta fuori così, semplicemente, senza lavorarci troppo... e fu così che venne fuori uno schifo........LOL
Tralasciando la mia ironia che fa pena, spero che questa os piaccia :) 
Spero di trovare qualche commentino carino <3 spero.. vi colpisca un po' insomma!!
Grazie per aver letto :)
Nanek

  
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