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Autore: _Nekochan_94    22/05/2013    2 recensioni
Sequel di Brotherhood, scritta di getto qualche sera fa.
E se Bae si rendesse conto di aver fatto un immenso errore? Cosa accadrebbe se, in un attimo di follia si lasciasse andare all'istinto?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: G-Dragon, Taeyang
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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FALLEN ANGEL

 
 
 
 




Fissare il soffitto da ore sembra essere diventato il mio nuovo passatempo mentre un tarlo mi divora il cervello.
La consapevolezza di aver lasciato il mio migliore amico senza dire nulla, troppo preso dal caos che un semplice bacio mi ha causato, troppo spaventato dalla voglia di sentire ancora quella bocca sulla mia, magari con la consapevolezza –da parte di entrambi- che quel gesto non è solo frutto di una sua serata alticcia />
Odio questi pensieri. Odio considerare una cosa simile giusta. Dio non accetta quelli come lui, ma io? Io posso stare accanto ad un uomo che, a quanto pare, prova qualcosa per me?  
No, Taeyang. La domanda è un’altra.
Dio, perché mi sento così? Perché sento il mio cuore volare quando sono con lui, quando sorride? Tu..tu mi staresti al fianco, mi consiglieresti, se fossi come lui? O per me ci sarebbe solo l’inferno? Io..io cosa sono? Chi sono?
Scuoto la testa, portandomi le mani sul viso, sospirando pesantemente. Mi sento spaccato in due. Da un lato vorrei correre da lui, stringerlo a me e fargli sentire che non l’ho abbandonato, che ho avuto solo paura, che forse se mi da del tempo potrei capire perché mi sento così, perché sento anche la semplice mancanza del suo odore delicato e virile allo stesso tempo, proprio come lui. Un Drago all’apparenza, una rosa delicata all’interno. Una rosa macchiata dallo schifo che questo mondo ha saputo buttargli addosso. Eppure, d’altro canto, vorrei solo smettere di pensare a tutto questo, di crucciarmi per un dannato sbaglio e liberarmi da questo peccato. Perché è un peccato, vero?
Dio, tu che mi ascolti, che sei al mio fianco, aiutami.
E’ un peccato amare? Voler stare al suo fianco?
Urlo nel buio della mia stanza, Boss che spaventato comincia ad abbaiare.
Non capisco più nulla, non so come muovermi. Vorrei solo avere una risposta.
Ma, consapevole che forse devo solo smettere di dar peso al nulla, mi alzo da quel letto che mi ha trattenuto sino ad ora, avviandomi a passo strascinato sino alla cucina.


-Ji Yong..-

Sussurro, prendendomi il capo tra le mani tremanti. Mi manca. Mi manca il mio migliore amico, il mondo dietro i suoi occhi scuri, il suo odore, quel corpo magro contro il mio petto. Mi manca semplicemente lui. E, in quel momento, fermo lì, capisco che per una volta è il caso di seguire davvero il cuore. Che Dio è dalla mia parte. Perché amare non è mai un errore. E io me ne sono reso conto troppo tardi.

Corro. La mia vita sembra essersi trasformata in un perenne inseguimento di qualcosa.
E il rombo dell’auto sotto di me sembra trasformare in realtà il battito furioso del mio cuore mentre, con gli occhi fissi sulla strada illuminata dai lampioni, corro verso l’unico posto in cui vorrei essere.
E non mi interessa se una volta aperta la porta di questo appartamento di cui da anni ho le chiavi mi ritrovo davanti ad un Ji Yong più piccolo e indifeso che mai. Non mi interessa se, in questa notte di follia, le mie braccia si vanno a stringere intorno al suo corpo magro, tenendolo contro di me.  Mi importa solo dei suoi occhi sgranati e sorpresi mentre, cercando di essere il più delicato possibile appoggio una mano sul suo viso, lasciandola scivolare tra quei capelli che ho sempre amato toccare, far scorrere tra le dita, avvicinando i nostri volti, mentre sorrido su quelle labbra rosse  e screpolate.

-Ti prego perdonami. Solo uno, poi se non mi vorrai…scacciami via, Ji-


E non gli do il tempo di rispondere, ricambiando finalmente con settimane di distanza quel bacio, sentendo Ji, il mio Ji, stringere le sue mani affusolate attorno alle mie braccia, tenendomi a se.
E non mi servono risposte.
Ne conferme.
E’ lui ciò che voglio, e non c’è nulla di sbagliato.
Di sporco nel fare l’amore questa notte senza essere sposati, con la sua voce a riempirmi le orecchie, le sue mani a marchiarmi la pelle, le sue labbra a sussurrare il mio nome.
Ed è la perfezione svegliarsi con la sua guancia sul mio petto nudo, la sua mano stretta nella mia, sapendo che sarà dura conoscendo il suo carattere, che magari domani già litigheremo ma poi faremo la pace. 
E ringrazio Dio per avermi portato da lui.
Per avermi dato un angelo per poter volare.
Un angelo con l’aspetto di un Drago.

 

Angolino dell'autrice:

Altra storiella senza pretese nata a mesi di distanza da Brotherhood.
Perché questi due un lieto fine lo meritavano dai u.u
Un bacio a tutti
  
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