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Autore: __FarAway    22/05/2013    4 recensioni
"Non puoi! Non puoi semplicemente aprire questa stramaledetta porta e andartene via. Non puoi andartene così, senza un motivo, dopo l'intervista facendo rimanere tutti perplessi. Non puoi prima dirmi che non possiamo stare insieme, che sarebbe tutto difficile, che sarebbe più facile rimanere amici. Non puoi dirmelo e poi pretendere che io non cerchi di andare avanti, perché io lo so. Lo so che tutto questo è a causa di Nick. So che questa è stata la così detta goccia che ha fatto traboccare il vaso. Al primo sguardo torvo da parte tua l'ho capito, ma sentirti dire che eri geloso mi avrebbe dato un minimo di speranza su noi due, sull'amore che provi ancora per me, ma zero. Come al solito. E io... Io sono così stanco." Scivolò lentamente con le spalle al muro, fino a sedersi cercando di riprendere fiato.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*N/A che nessuno legge e che a nessuno interessa*
Ok, salve popolo. Prima di iniziare volevo avvisarvi di un paio di cose:
1. Non sono una directioner, no. Per niente. Amo quei ragazzi, mi piacciono alcune canzoni, ma non sono una fan sfegatata. Non è il genere di musica che ascolto, ma non sono una di quelle che va in giro a dire: "Che schifo, quei 5 froci. Che schifo di musica, meglio questo, meglio quell'altro, che bm!!!11!!1." ASSOLUTAMENTE NO. Trovo che siano loro i bm, quelli che non puoi neanche nominare i 1D che subito prendono in giro e vogliono fare i fighi dicendo che li odiano.
2. Come avete visto, questa è una OS Larry (la prima), perché sì, dite ciò che volete ma li shippo come se non ci fosse un domani. (INES, SE STAI LEGGENDO, SAPPI CHE E' COLPA TUA.) 
Ormai mi devo rassegnare, continuerò a farmi del male shippando coppie non canon, a partire dai miei bambini, i CrissColfer. çwç La Larry mi da' cose che loro non mi danno, purtroppo.
Sto divagando... Quello che voglio dire, dato che non faccio parte del fandom, e dato che li seguo da pochi mesi non sono sicura al 100% di essermi immedesimata bene nei personaggi, quindi scusate in anticipo :c Per ogni cosa, errore o altro siate libere di dirmelo, eh. Non mordo.
Vi lascio alla lettura, già ho parlato troppo. 











"Qual è il tuo problema?!" 
Mai come in quel momento Louis avrebbe desiderato avere il telecomando universale di Michael Newman* e con un solo click tornare indietro di minimo un'ora.
Il motivo era molto semplice: Louis Tomilinson era una grande testa di cazzo.
 Eppure non si riteneva un ragazzo così tanto impulsivo.
Certo, dopo che Harry flirtava con quel Nick* non è che poteva rimanere impassibile, non dopo i loro scambi di batture e i loro sguardi. 
Rise amaramente solo al ricordo, continuando a buttare con veemenza i propri abiti nel borsone.
"Ho detto: Qual è il tuo problema?" Ripetè a denti stretti Harry.
"Sai, il tuo mutismo non migliora la situazione." Continuò incrociando le braccia al petto.
"Bene, ok. Molto maturo da parte tua Tomilinson. E tu saresti il più grande tra noi, eh?" Rise stizzito, seguendolo mentre si spostava tra le stanze.
Louis, dal canto suo, continuava a tener la testa bassa e la bocca serrata. Non che non volesse rispondere, ma far sentire quanto la sua voce fosse ancora spezzata dal pianto non gli andava.
"Almeno puoi dirmi dove stai andando?"
Niente. Zero. Silenzio tombale.
"Perfetto... Sai che ti dico? Vaffanculo." Uscì sbattendo la porta.
Louis si morse l'interno della guancia, ignorando il sapore familiare del sangue. 
Perché la situazione doveva essere così complicata? Perché ogni mattina doveva svegliarsi già con la consapevolezza che sarebbe stata un'altra delle solite dure giornate, un'altra giornata dove non avrebbe fatto altro che sopprimere carezze, sorrisi, ma specialmente baci? Perché?
Il rumore della cerniera del borsone rimbombò in quel silenzio che a poco a poco lo stava uccidendo e che lentamente gli stava facendo ritornare le lacrime agli occhi.
Mise la borsa sulla spalla e si avviò verso il salone dove trovò Harry seduto, con la testa fra le mani e ciò non gli provocò altro che un forte colpo al cuore. Tutto ciò che voleva fare era gettare quel maledetto borsone a terra, buttarsi tra le sue braccia e ripetere convinto che tutto sarebbe andato bene, ma purtroppo non si poteva. 
Ripassò la lingua sulla ferita all'interno della guancia sospirando e avvicinandosi alla porta.
Diede un ultimo sguardo a quel ragazzo che amava con tutto se stesso e che probabilmente avrebbe amato per il resto della sua vita. Strinse la maniglia tra le mani, e prima che potesse abbassarla si sentì prendere per le spalle. 
Il contatto con il muro freddo gli provocò un brivido lungo la spina dorsale, ma appena sentì il calore di quelle labbra sulle proprie si dimenticò del freddo, del caldo e persino del suo nome.
Ogni bacio di Harry, che fosse stato breve, lungo, dolce, passionale e quant'altro, gli toglieva il fiato, lo faceva sentire su tutt'altra dimensione. 
Avrebbe potuto nutrirsi dei suoi baci, sarebbe sopravvissuto anche solo con quelli. 
La testa cominciò a girargli appena il più piccolo cominciò a mordicchiargli leggermente il labbro portando entrambe le braccia dietro al suo collo, così da stringerlo di più.
Quando il fiato venne meno si staccarono e rimasero fronte contro fronte, con le labbra che si sfioravano.
Quando Harry ricercò le sue labbra, si scansò.
"Perché?"
Un bacio.
"Perché?"
Un altro.
"Perché?"
Ancora un altro.
"Perché non si può." 
Finalmente parlò scivolando a malincuore dalla stretta del più piccolo, girandosi nuovamente verso la porta.
"Ma porca puttana, non puoi fare così!" Urlò Harry a denti stretti.
"Non puoi! Non puoi semplicemente aprire questa stramaledetta porta e andartene via. Non puoi andartene così, senza un motivo, dopo l'intervista facendo rimanere tutti perplessi. Non puoi prima dirmi che non possiamo stare insieme, che sarebbe tutto difficile, che sarebbe più facile rimanere amici. Non puoi dirmelo e poi pretendere che io non cerchi di andare avanti, perché io lo so. Lo so che tutto questo è a causa di Nick. So che questa è stata la così detta goccia che ha fatto traboccare il vaso. Al primo sguardo torvo da parte tua l'ho capito, ma sentirti dire che eri geloso mi avrebbe dato un minimo di speranza su noi due, sull'amore che provi ancora per me, ma zero. Come al solito. E io... Io sono così stanco." Scivolò lentamente con le spalle al muro, fino a sedersi cercando di riprendere fiato.
Louis si passò una mano tra i capelli cercando con tutto se stesso di non cedere, ma inutile dirlo. Dopo neanche un secondo era seduto affianco ad Harry, con le dita intrecciate, lo sguardo perso nel vuoto e i piccoli pezzi di cuore che cadevano ad ogni singhiozzo dell'altro ragazzo.
"Quando..." si schiarì la voce "Quando ti ho detto quelle cose ne ero convinto, sai? Ero sicuro che ci saremo riusciti, che io ci sarei riuscito. Cazzate. 
Le ho provate tutte: Eleanor, starti lontano, convincermi che per te provavo solo un gran bene, ma non è servito a nulla. 
E mi dispiace... Mi dispiace farti soffrire, mi dispiace non poterti dare ciò che vorresti, non poter camminare mano per la mano con te, non poter urlare al mondo quanto io ti ami." Sentì Harry irrigidirsi alle ultime parole, alché, con un mezzo sorriso, continuò. "Sì, hai capito bene. Ti amo Harold, e non scherzo. Il mio pezzo mancante sei tu e la persona che rendi felice sono io. Ho lottato contro questo sentimento, ci ho provato, ma è stato tutto inutile..."
Vide che stava per dire qualcosa, ma lo fermò dicendo:
"Ti amo come non sapevo fossi capace di amare, ho combattuto contro questo sentimento per paura di soffrire, sapendo già dall'inizio le cose come sarebbero andate." Strinse la stoffa dei pantaloni con la mano libera. 
"E mi uccide leggere ogni giorno nei tuoi occhi molta speranza, ma ti prometto che un giorno sarò pronto, saremo pronti. Arriverà sempre il giorno in cui la Modest andrà a farsi fottere." Lo guardò con gli occhi lucidi, mordendosi il labbro inferiore.
Sospirò baciandogli le nocche, ispirando a fondo il suo profumo prima di alzarsi da terra.
"Ora però non ce la posso fare, devo andare. Starò via per qualche giorno, ho bisogno di starmene per fatti miei." Si chinò e gli lasciò un bacio a fior di labbra.
"Ti amo anche io, comunque." Disse con la voce incrinata dal pianto il più piccolo tenendo la testa bassa.
Si guardarono per un tempo indeterminato, fino a che Louis gli sorrise tristemente e sparì dietro la porta.
Sarebbe tornato, ne era più che certo. 
Aveva bisogno di starsene solo per un po' non per riflettere, no. Per come era incazzato aveva bisogno semplicemente di sbollire la rabbia.

Ma sarebbe tornato, avrebbe preso Harry e avrebbe urlato al mondo che quello era il ragazzo che amava, smetterla di nascondersi, e finalmente vivere la loro storia.






 


 

*Michael Newman e il telecomando universale: http://it.wikipedia.org/wiki/Cambia_la_tua_vita_con_un_click 
*Nick: Personaggio inventato. -maddai-


__FarAway

  
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