La luce del tramonto cerca in tutti i modi di mantenere il clima mite della giornata, ma la leggera brezza della sera fa capire che la notte è vicina. Rivolte a ovest quattro sagome se ne stanno sedute sul prato, una accanto all’altra, a contemplare. Hanno giacche colorate, un capello e una chitarra.
Fra loro Matt è il più grande, si è tagliato i capelli di recente e, come sempre, ha con sé la sua chitarra, perché è il modo migliore che conosce per esprimere la sua anima, migliore ancora della sua voce, che sa che alle altre persone piace, ma che non è così efficace quando lui sorride, perché incanta, il suo sorriso. I suoi occhi si stanno perdendo laggiù, sulla linea dell’orizzonte. La sua fantasia gli sta dicendo che c’è qualcosa là, qualcosa che dovrebbe assolutamente andare a scoprire.
Accanto a lui c’è Joe, con il suo immancabile cappello nero in testa, quello che il fratello più piccolo gli ruba sempre mentre gli altri scherzano sui suoi capelli esageratamente corti. Tiene il plettro fra i denti in attesa che Matt abbandoni un solo momento la chitarra, per potergliela prendere e iniziare a dare voce ai suoi pensieri. Lì in mezzo non sarà il migliore a cantare, ma quando ha la possibilità di suonare chiunque riesce a capirlo e soprattutto ad apprezzarlo, perché è bravo e i suoi fratelli non potrebbero chiedere un accompagnatore migliore. Ha le mani appoggiate al prato e gli occhi che fissano un po’ più su, al blu.
Esra è alla sua destra, è quello con lo sguardo più simpatico, quello a cui non si può fare a meno di volere bene. È anche il più rotondo lì in mezzo, perché per lui il mondo è da scoprire in ogni suo particolare, a cominciare dalla tavola. Il suo posto è alla batteria, dietro le pelli che fa battere all’esatto ritmo del suo cuore. I suoi occhi stanno inseguendo una farfalla bianca, è l’unico a essersene accorto e, probabilmente, si sta domandando che cosa può fare ancora in giro quella piccoletta e come trasporre quel battito così leggero in una canzone.
Infine Simri-Ramon, al lato opposto di Matt, è il più piccolo del gruppo. I suoi capelli chiari fanno risaltare ancora di più i suoi occhi, che paiono più celesti di quelli dei suoi fratelli. La sua giacca rossa è aperta e gli cade leggermente mentre le sue scarpe giacciono abbandonate al suo fianco. La sua mente vaga in un mondo diverso, mille volte più colorato di quanto chiunque possa immaginare. Proverà a spiegarlo con il suo basso o, meglio, con la sua voce, perché ha la voce perfetta per farlo.
I quattro fratelli sono lì, uno accanto all’altro, ispirati e incantati nel vedere una bellezza individuabile a pochi, in un silenzio magico che sta per essere piacevolmente interrotto.
Il plettro di Matt, infatti, scivola sulle corde e produce un accordo:
-Scriviamo una canzone?- domanda, sapendo che è il momento giusto per farlo.
E il sorriso che spunta sul viso di Simri fa capire che, lui, ci aveva già pensato.
 
 
Ciao a tutti.
Per prima cosa ringrazio tantissimo chi si è cimentato nella lettura di questa breve One-shot, grazie!
Poi vorrei solo dire che ho scritto questo brano dopo aver visto che, sì, qualcuno che conosce i 77 Bombay Street esiste :)
È un brano banale e senza pretese, che descrive i quattro fratelli come ho sempre immaginato che siano…