Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: milly92    22/05/2013    4 recensioni
Ricordare.
Che verbo strano, ricordi quando il professore di latino, durante il primo anno di liceo classico, spiegò che derivava da "Re-cordis", che significa "Ripassare dalle parti del cuore".
All'epoca ti era sembrata una cosa bella, adatta, ma ora, quasi sette anni dopo, ti chiedi se sia un significato adatto se applicato a questo contesto.
Ci sei mai stata nel suo cuore?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
rec2
Re-cordis

"Ciao, nonna. Come stai?".
Per tutta risposta, lei ti guarda con gli occhi spalancati, come se fossi un qualcosa di strano, mai visto prima di quel momento.
"Nonna, sono io, Elena" riprovi, sforzandoti di sorridere e di fare finta di nulla.
Vicino a te, i tuoi genitori e tua zia ti guardano, tra l'imbarazzato e il consapevole, come per farti capire che è inutile provarci, perchè tanto non ti riconoscerà. 
Invece, tua nonna, udendo ciò, ti guarda più intensamente, poi, inaspettatamente, sorride come una bambina.
"Elena! Io Elena, tu Elena!" esclama, indicando prima sè stessa con l'indice, poi te. "Ah! Che coincidenza!" continua, questa volta lasciandosi scappare una sonora risata, divertita da quelle parole.
Cosa ti aspettavi? Che ti riconoscesse, ti salutasse con un bacio e ti domandasse come stai visto che non vi vedete da circa otto mesi?
E, soprattutto, perchè diamine ci sei rimasta male? 
Lei non è mai stata una nonna affettuosa, che ti ha coccolato e che c'è sempre stata per te. 
E' solo la tua madrina di battesimo, per questo ti sei dovuta chiamare come lei, oltre che per una di quelle assurde tradizioni tipiche del Sud Italia. 
In un certo senso, l'ha imposto ai tuoi genitori, che non hanno potuto dirle di no.
Non c'è mai stata, ha preferito trasferirsi in un'altra regione per sposarsi con uno sconosciuto dopo la morte del suo storico compagno piuttosto che trascorrere la vecchiaia con i suoi nipoti, ma non dovresti prendertela dal momento in cui non se ne è importata nemmeno di suo figlio, tuo padre, quando era un bambino e l'ha abbandonato in una scuola in cui dormiva anche con la scusa di dover lavorare per mantenersi dopo il divorzio. 
L'hai sempre biasimata per questo, non glielo hai mai perdonato, perchè tuo padre non ha mai potuto seguire il suo sogno di continuare gli studi a causa di tutto ciò e ha scoperto cosa significhi avere una famiglia solo quando ha conosciuto quella di tua madre, e, nonostante ciò, ora che hai scoperto che soffre di Alzheimer, sei comunque dispiaciuta.
Hai visto tuo padre partire per andarla a recuperare nel paese del nuovo marito appena la situazione si è complicata, e hai anche pensato che non se lo meritasse, eppure, come lui, ora vorresti essere riconosciuta e avere con lei un normale rapporto nonna-nipote.
Lo vorresti davvero tanto visto che ti manca l'affetto che solo una nonna può darti da quando quella che hai sempre considerato la tua "vera" nonna se ne è andata, ormai sei mesi fa, ma sai che è impossibile.
Quando stava bene e la andavi a trovare, passava il suo tempo a dirti che dovevi tagliare i capelli o farli crescere perchè così non ti stavano bene, che dovevi passare meno tempo a studiare perchè eri giovane per "ammattire sui libri" e che quando non avresti più indossato quella gonna o quei pantaloni glieli avresti dovuti dare, tanto le sarebbero andati bene.
Si considerava giovane, sì, ed era anche una bella donna.
Ricordi, dicevi che se dovevi ereditare qualcosa da lei, avresti preferito ottenere il suo fisico magro e la sua tendenza a dimostrare meno anni del dovuto.
Eppure, nonostante tutti i suoi difetti, proprio come tuo padre, le volevi bene.
Forse avevi sempre sperato che, invecchiando sempre di più, avrebbe compreso i suoi errori, avrebbe cercato di recuperare il tempo perduto, specialmente con tuo padre, e invece il destino ha voluto farla ammalare di una delle malattie più assurde e difficili da gestire.
Così, sconsolata, non ti rimane che imitare un sorrisino triste e sospirare, senza nemmeno sforzarti di fingere imitando la sua risata. Ora il fatto che vi chiamate nello stesso modo è una coincidenza, certo. 
La osservi meglio, facendoti del male, perchè la riconosci a stento visto il cambiamento di cui è stata oggetto.
E' ancora più magra del solito, tanto che sembra più bassa, e i suoi capelli sono più lunghi del solito, non curati e con un'evidente ricrescita di capelli bianchi. 
Gli occhi, per contrasto, risultano più grandi che mai, e al loro interno non riesci a leggerci più nulla se non il vuoto più totale.
Prima esprimevano una certa furbizia, vivacità, voglia di vivere, mentre ora tutto sembra essere stato risucchiato da quel vortice che sono le sue iridi scure.
Non riesci a non chiederti se, anche solo per qualche istante, tornerà a ricordarsi di te, della tua famiglia, degli anni passati, quelli in cui trascorrevate più tempo insieme, quando eri piccola. 
Ricordare.
Che verbo strano, ricordi quando il professore di latino, durante il primo anno di liceo classico, spiegò che derivava da "Re-cordis", che significa "Ripassare dalle parti del cuore".
All'epoca ti era sembrata una cosa bella, adatta, ma ora, quasi sette anni dopo, ti chiedi se sia un significato adatto se applicato a questo contesto.
Ci sei mai stata nel suo cuore? 
Ti viene da pensare che sia una cosa assurda da pensare, perchè tutti danno per scontato che i nonni amino i loro nipoti, ma non è sempre così.
Non ti ha mai chiamato per farti gli auguri di compleanno, nè quelli di onomastico, nè per il diploma, nè per Natale...
Solo al tuo diciottesimo compleanno si è presentata alla tua festa, regalandoti un bracciale - che, entusiasta com'eri, hai subito indossato nonostante non fosse adatto al vestito - e un enorme bouquet di rose rosse... Poi, però, hai ricordato che lo ha dovuto fare solo perchè ha riservato lo stesso trattamento a tua cugina nella stessa occasione, aggiungendo anche un consistente assegno di cui tu non dovresti conoscere l'esistenza. 
Ma tu eri felice lo stesso perchè aveva affrontato un viaggio per venire alla tua festa e, almeno per quell'anno, ti aveva fatto gli auguri.
Purtroppo, però, qualche mese dopo hai scoperto che lo ha fatto solo perchè i tuoi genitori l'avevano convinta a presentarsi, spiegandole che te la saresti presa se fosse mancata e che ti avrebbe rovinato la giornata. 
Sì, ti avrebbe rovinato la giornata, perchè, nonostante non se lo meritasse, ci tenevi ad averla presente, al tuo fianco, in quell'occasione, come per illuderti che andasse tutto bene solo per una stupida serata.
E' una cosa assurda, non trovi? 
Una donna matura deve essere convinta dal figlio e dalla nuora, perchè da sola non ci arriva a capire che non presentarsi non sarebbe stato giusto.
Perciò, una vocina dentro di te ti dice che, sul serio, forse non ci sei mai stata nel suo cuore e che, ormai, non avrai più modo di entrarci visto che non si ricorda nemmeno della tua esistenza. 

°§°§°§


Scritta in un'ora, di getto, ricordando l'episodio narrato che è successo realmente. Cambia solo il nome della "protagonista".
Oggi mi sento così, triste, e piangere mentre scrivevo mi ha aiutato a sfogarmi un po' e a liberarmi di questo peso. 
Non so cos'altro aggiungere, in realtà...

milly92 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: milly92