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Autore: Nyssa    08/12/2007    10 recensioni
I guai non arrivano mai da soli... Draco Malfoy se ne accorge la mattina in cui si ritrova con Pansy innamorata (e non di lui stranamente!), Goyle pescato a mettere petardi incendiari e un imminente coloquio con la McGranitt sul suo calo scolastico
Ovviamente niente potrebbe essere peggio, ma deve presto ricredersi, il collegio decide di assegnargli un tutor per recuperare nelle materie e chi meglio di Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts? Va bene, questo può anche andare a suo vantaggio, ma cosa succederebbe se oltre ai suoi voti Hermione cambiasse anche lui? E cosa ci fa un bambino in giro per la scuola?
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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-          Allora rispondi – disse minaccioso Harry – che ci facevi lì dietro, ci spiavi?

Rowena scosse la testa

-          Parla

-          Ho sentito delle voci dal corridoio e mi pareva che ci fosse qualcuno nei dintorni – ammise a testa bassa la loro interlocutrice – così mi sono avvicinata per scoprire di cosa stessero parlando e ho sentito la storia dello specchio e poi, visto che sono curiosa, volevo anche scoprire qualcosa a proposito – confessò – però non ho visto la porta e sono inciampata, così mi avete scoperta

-          Perché ti interessava lo specchio? – chiese Hermione sospettosa

-          Come siete ingenui – fu la triste risposta della Black – come pensate che si senta una persona che non può vedere e che non deve assolutamente fare ricorso all’unica magia che le permetterebbe di osservare davvero il mondo?

Mentre parlava percepì un fruscio di stoffa mentre i tre si guardavano senza sapere cosa rispondere

-          Avete detto che lo specchio mostra una realtà differente – specificò ancora – e allora perché non attraversarlo? Andiamo, non ditemi che vorreste davvero una vita coperti da un velo nero! Magari… chissà… - aggiunse appena – forse dall’altra parte potrei vedere, forse dall’altra parte potrei… avere la magia e guarirmi!

-          Lo fai davvero per questo? – chiese ancora il bambino sopravvissuto

-          Mi credi una mangiamorte? – fu invece la domanda di lei – pensi che potrei tradire la parola di mio fratello e l’uomo che mi ha dato ospitalità per una setta come la loro? Ma soprattutto, sei davvero sicuro che quel branco di razzisti accetterebbe davvero una come me? Cieca e senza poteri magici che ha come unico pregio di essere la nipote di Lord Voldemort? Sei ottimista, ragazzo, non mi accettano gli esseri umani, figuriamoci loro…

Harry arrossì colpevole di fronte a quella affermazione e, in effetti, anche il biondo annuì a quelle parole, riconoscendovi una grossa verità.

-          Ma l’unica cosa che potrei dare in cambio io per attraversare lo specchio – continuò ancora la donna – è la mia Vista e, per quanto non speri altro che di liberarmene per vivere davvero come una strega o come un essere umano, non posso farlo egoisticamente solo per vivere meglio, soprattutto se mi è stata data.

-          Lo faresti per salvare la vita di una persona? – domandò Draco serio e glaciale incurante dello sguardo costernato di Hermione e dell’occhiata sbalordita di Potter

-          Sì, forse lo farei perché finalmente tornerebbe utile a qualcuno anche la mia magia – ammise l’altra alzando fiera il mento che, purtroppo, riportava ai loro occhi i suoi grigi e spenti di chi non può vedere

-          Sirius si trova dall’altra parte del vetro – continuò ancora la serpe imperterrita – lo faresti per riportarlo di qua?

-          Sirius, Sirius Black? Mio fratello? – domandò lei

-          Sì, lui – e lei parve riflettere

-          Ho odiato Sirius e Regulus con tutta me stessa perché era per colpa loro se mio padre non poteva stare con la mamma, se io sono rimasta senza un genitore, se mio fratello è stato deriso per essere un illegittimo – proseguì – ma… alla fine la colpa non era neppure sua. Che ne poteva un povero bimbo? L’ho accusato di tutte le colpe delle nostre disgrazie e l’unica volta che l’ho visto, l’ho insultato. Sì, lo farei per ripagare questo torto perché non credo che lui abbia ancora capito. Zach non ha mai nutrito tutto questo mio odio verso quella famiglia che gli ha fatto vivere un’esistenza dura e difficile.

-          Lo faresti davvero? – chiese speranzoso Harry

-          Dopotutto – ammise lei – è comunque mio fratello, anche se aveva una madre che era peggio di Cerbero e la pessima abitudine di calarsi un po’ troppo le brache con le belle ragazze…

Draco sogghignò a quella frase

-          Lo dirai a Silente? – fu invece la domanda della mezzosangue

-          Credo che lo sprezzo per le regole sia una caratteristica di tutti i Black

-          Anche tua? – indagò

-          Forse anche mia.

 

*          *          *

 

Era metà pomeriggio e un raggio di sole stava filtrando dall’imposta a quadri dell’ultimo piano della Torre di Astronomia.

Harry, Draco ed Hermione erano in piedi vicino alla lastra levigata che, al momento, restituiva loro solo il riflesso dei loro volti preoccupati.

Rowena e Temperance erano sedute su due poltrone che la figlia di Zachariah aveva magicamente fatto apparire dal nulla e si guardavano preoccupate.

 

Erano rimasti piuttosto sconcertati quando, all’appuntamento con la nipote di Voldemort, avevano anche trovato la famosa Ransie con l’espressione seria sul viso che camminava a braccetto della zia.

Rowena aveva spiegato loro che avrebbe fatto quello che le chiedevano e che non l’avrebbe detto a Silente, ma a Ransie non poteva tacere niente perché era la sua “sorellina”.

 

-          Qualcuno ha avvisato Rosleen? – domandò una voce nella stanza mentre la bassa figura di bambina di Evangeline compariva attraversando i muri di pietra lasciando pietrificati i presenti

Harry scambiò un’occhiata preoccupata con la sua compagna di Casa per poi studiare terrorizzato la sua nuova insegnante di Difesa.

-          Oh, andiamo ragazzi – disse ghignando la loro prof vampira – non avrete davvero creduto che non sapessi niente!

-          L’hai… detto a Silente? – chiese il bambino sopravvissuto alla bionda mentre questa avanzava verso di loro, lei non rispose così Potter deglutì teso – tu sai qualcosa dello specchio?

-          Poco – ammise l’Evangelista Oscura – ma era da un pezzo che volevo vedere che cosa era in grado di fare…

-          Bisogna attraversarlo per vedere cosa c’è dall’altra parte – spiegò Rowena che si era fatta leggere gli appunti di Draco in materia

-          No, è sufficiente meno… - rispose ghignando la vampira – qualcuno vuole provare a vedere una delle altre realtà?

-          Ce n’è più di una? – esclamò stupito Sfregiato

-          Certo, è come lanciare un parallelepipedo a terra: può cadere di taglio, di dorso o di base…

Hermione annuì

-          Su, provate – li invitò la prof – non vi risucchierà dall’altra parte

E Draco dovette ammettere che, da come parlava, era parecchio inquietante, ma, soprattutto, sembrava davvero che dovesse succedere quel che diceva non sarebbe accaduto. E tuttavia, non riuscivano a dirle di no. Aveva un fascino tutto suo e non dubitava che il nomignolo di Doll Master le fosse stato affibbiato, oltre che per manovrare le persone con la magia, anche per riuscire a fare tanto solo con la voce e il suo aspetto… e dire che in questo momento era ancora al suo stadio primo, quindi privo di tutto lo charme da donna adulta che doveva trasudare quando compiva la sua trasformazione.

Prendendo coraggio, il biondo spense la sigaretta che stava fumando e mosse qualche passo verso il vetro rilucente incorniciato tra quella composizione di angeli e demoni di epoca tardo-barocca.

Pensando intensamente a se stesso, aprì gli occhi e studiò la propria immagine riflessa che, all’improvviso, parve mutare e la sua espressione sprezzante si trasformò pian piano in quella quasi piagnucolante di un ragazzino di Corvonero con libri sotto il braccio, la camicia perfettamente allacciata fino all’ultimo bottone e la cravatta stretta attorno al collo.

La silhouette si trasformò nuovamente rimandandogli l’immagine di un ragazzo bruno e cicciotello con gli occhi scuri che osservava con aria strafottente chi guardava dall’altra parte dello specchio.

La tentazione di prendere a pugni l’altro se stesso era forte, decisamente quasi incontrollabile.

I contorni si sfumarono di nuovo e mentre studiava il vetro che sembrava muoversi come il mercurio denso dei termometri, la figura sua abbracciata a quella di Pansy Parkinson apparve dall’altra parte, sorridenti e altezzosi entrambi.

Quella, senz’altro, era la realtà che gli piaceva di meno perché, adesso che aveva la mezzosangue, non l’avrebbe lasciata per niente al mondo.

-          Che cosa hai visto che ti ha turbato tanto? – cinguettò sadica Evangeline

-          Non l’hai visto? – domandò lui mentre lei scuoteva la testa

-          No, solo colui di cui riflette l’immagine può vedere le altre sue realtà

-          Ho visto tanti me stesso – ammise in un impeto di sottomissione il biondo andando ad accendersi una nuova sigaretta

-          Non continui a guardare? – fu la nuova domanda che la bionda gli pose, quasi ridacchiando, Draco non rispose e si limitò a scuotere la testa – Hermione, vuoi provare tu? – chiese alla riccia che, con mani leggermente tremanti, si avviò verso lo Specchio delle Due Verità.

Seriamente alzò la testa e studiò dall’altra parte dello specchio…

E si vide, vestita con l’uniforme della più prestigiosa scuola di Londra nel cortile, sola, mentre ripassava su dei libri dalla copertina morbida, tipicamente babbani, che riportavano la scritta “Chimica” e “Biologia”: l’altra se stessa che non era strega, che non usava la magia, alla quale, probabilmente, non credeva neppure.

L’immagine si deformò tanto da mostrarle un’altra Hermione, questa volta con gli occhi truccati con l’ombretto madreperlato, la sigaretta tra le labbra e le unghie delle mani laccate di nero, la gonna decisamente troppo corta per i suoi standard, la cravatta allentata e la camicetta da cui spuntava vistosamente il pizzo di un reggiseno bordeaux; ai piedi anfibi di pelle e i capelli completamente stirati e tinti di nero, sembrava un’altra persona!

Scuotendo visibilmente la testa, si allontanò veloce mentre la loro prof ridacchiava appoggiata alla cornice.

Harry, prendendo coraggio, le diede il cambio prevenendo la richiesta della prof e, calcandosi gli occhiali sugli occhi, guardò se stesso nello specchio.

Era molto diverso da quando aveva visto i suoi genitori nello Specchio delle Brame al primo anno di scuola: c’era una sensazione di freddezza in quell’immagine della famiglia felice e, tuttavia, se ne era quasi innamorato.

Adesso, invece, l’aura sembrava la propria, era come essere circondato da tanti se stesso che ti giudicavano e sapevi che, per chi guardava da un’altra Realtà, anche tu dovevi essere una delle tante possibilità incompiute.

Aprì gli occhi coraggiosamente, puntando le iridi verdi e vedendo, in lontananza, una casa dall’aspetto estremamente familiare, percorse il vialetto fino alla porta dove, sopra il campanello magico era appeso il nome “Potter J. – Evans L.”.

Quella era la casa dei suoi genitori!

Si guardò spaesato intorno trovando sullo zerbino con scritto “Welcome” un giornale che riportava una data tristemente familiare sopra la scritta Gazzetta del Profeta. Lesse rapidamente i caratteri che componevano il titolo: “Nuovo attacco del Lord Oscuro alla famiglia Paciock: uccisi i genitori, sopravvissuto solo il piccolo Neville”.

Era una realtà.

Un’altra realtà.

Diversa.

Quel che sarebbe accaduto se, tra i due bambini nati a fine luglio, Voldemort avesse scelto Paciock ritenendo la purezza del sangue qualcosa di molto più prezioso e, di conseguenza, attaccando i suoi genitori: in quel caso, forse, sarebbe stato Neville il bambino sopravvissuto.

Il contorno si sfumò nuovamente e, nella stessa scena, la scritta cambiò: “Nuovo attacco del Lord Oscuro alla famiglia Paciock, non ci sono sopravvissuti, continua il periodo di terrore”.

L’altra verità, quella che sarebbe successa se Neville non fosse sopravvissuto all’attacco di Tu-Sai-Chi.

Respirò e, coraggiosamente, si allontanò dallo specchio

-          Tu hai già guardato? – chiese Harry, Evangeline di limitò ad annuire senza mutare il ghigno delle labbra infantili piegate in una smorfia.

-          Bene – disse infine – cominciamo o facciamo notte? Rowena?

Rowena, stringendo la mano della nipote che la accompagnava, percorse qualche passo, guidata verso quell’arredo così singolare.

-          Sei pronta? – le chiese Evangeline prendendole l’altra mano e conducendola a sua volta, Rowena tacque, ma annuì – non si torna indietro… - continuò – e non è detto che ti venga richiesta proprio la tua “Vista”

-          Sarà questa, me lo sento – disse appena la ragazza cieca muovendo altri passi

-          Una volta che sarai passata di là, non saprai che cosa ti aspetta, cerca una realtà dove c’è anche Sirius – annuì ancora

-          Forse, finalmente, dopo tanto tempo, sarò una persona libera.

Evangeline la guardò e le accarezzò piano la mano.

Poi la posizionò di fronte al vetro e fece allontanare gli altri.

Rowena attese, come se si concentrasse e i colori si susseguirono vorticosamente senza che i presenti riuscissero a distinguere forme e dimensioni

-          Perché succede questo? – chiese Hermione – quando abbiamo provato noi non è accaduto nulla

-          Rowena sta “guardando” con la sua Vista, sta scrutando oltre lo specchio

-          Ci riesce davvero? Come fa?

-          Dall’altra parte c’è un’altra se stessa, ci sono molte altre di lei, sta guardando con i loro occhi e pensando anche con i loro ricordi

-          È… per via della Maledizione? – domandò timorosa la Caposcuola riportando lo sguardo sulla giovane Black, Evangeline annuì col capo

Rowena aprì gli occhi, spalancando quelle iridi cerulee che, nonostante il colore, non potevano guardare, poi mosse un passo in avanti e tese una mano finchè i polpastrelli non vennero in contatto con la superficie fredda e levigata che, simile ad un liquido, formò tante onde di eco intorno a quel punto dove era avvenuto il contatto.

Senza esitazione, la giovane donna spostò un piede dopo l’altro finchè metà della sua mano non fu oltre lo specchio.

E i tre ragazzi e Ransie la guardavano mentre, lentamente, spariva oltre la superficie.

Nessuno fiatava.

Neppure Evangeline che fino a quel momento aveva detto qualcosa di particolare, osava dire una parola mentre, col cuore in gola, aspettavano.

Aspettavano che Rowena tornasse, ma non sapevano se ciò sarebbe avvenuto.

E i sensi di colpa si insinuarono nei loro cuori, facendo irrigidire la schiena, mentre le mani tremanti erano occupate in qualche tic particolare, mentre gli occhi erano puntati allo specchio: lo Specchio delle Due Verità.

Hermione si voltò verso Harry, pallido e teso, completamente assorbito dalla contemplazione della superficie riflettente; voltò la testa e guardò Draco, le lunghe dita che giocavano con la catenina che aveva al collo, il biondo abbassò gli occhi e i due si scambiarono un’occhiata che, tuttavia, non riuscì a rassicurarli.

Si concentrò nuovamente verso il centro della stanza in attesa: minuti che sembravano ore, il tempo che non passava o, forse, passava e loro non se ne accorgevano, rapiti in quella dimensione di attesa che non aveva tempo né spazio.

Temperance, preoccupata, era seduta sulla poltrona e accarezzava ritmicamente il pancione prominente che le tendeva la veste di foggia babbana giunta direttamente dal guardaroba di Monica; la videro sgranare gli occhi mentre, probabilmente, il suo bambino le scalciava nel ventre e, subito dopo, l’espressione le si colmò di gioia, sapendo che quella creatura che già tanto aveva patito, stava bene ed era viva. Le dedicò una carezza più dolce delle altre mentre sollevava gli occhi sui presenti dove, perfino Evangeline sembrava tesa.

-          Row sta bene – disse in un soffio toccando il medaglione che aveva al collo e la Caposcuola si accorse che era quello generalmente portato dalla zia

Ransie intercettò lo sguardo diretto al pendaglio e le sorrise

-          Mio padre le aveva detto che quest’oggetto sarebbe dovuto tornare a Hogwarts, lei non voleva portarlo con se, non sappiamo cosa ci sia dall’altra parte.

Hermione annuì e poi, improvvisamente, un fascio di luce partì dallo specchio, mentre la superficie piana era increspata da onde sottili, come generate da un vortice.

Una mano affiorò: una mano femminile.

Piano piano, la figuretta di Rowena riprese forma nella dimensione presente: le braccia, i capelli, la veste scarlatta, gli occhi, ancora ciechi.

La donna rivolse al presenti un sorriso, ben sapendo che loro erano ancora lì, nonostante non potesse vederli.

Per finire, il braccio sinistro passò per ultimo, ritornando alla Torre, ma quando la mano ricomparve, Harry per primo e poi tutti gli altri, si accorsero che stava stringendo un’altra mano.

Con il cuore denso di aspettativa e di speranza, i tre ragazzi si avvicinarono leggermente mentre un polsino bianco e logoro, seguito da un braccio rivestito di una giacca di velluto nero facevano la loro comparsa.

Una gamba uscì, coperta da un paio di jeans sbiaditi e anche un paio di scarponi neri di pelle di drago.

… e infine la testa.

 

I capelli neri si Sirius Black, un po’ lunghi e un po’ ribelli, e gli occhi profondi videro nuovamente la luce della sua VERA realtà.

Una delle tante, certo. Ma quella dove era nato.

Scrutando spaesato intorno a sé, l’ultimo figlio di Orion si avvide della presenza di Harry e poi anche di quella di Hermione, alla quale doveva la vita, di Draco Malfoy, quello era indimenticabile, e di alcune persone che non credeva avrebbe rincontrato nella sua vita: Ransie ed Evangeline.

Quando anche l’ultimo atomo che componeva la come al solito trasandata figura del padrino di Harry fu portato oltre la barriera spaziotemporale dello specchio, Potter si concesse finalmente di versare una lacrima per lui, andando ad abbracciarlo con impeto mentre Sirius, imbarazzato, gli scompigliò i capelli, tenendo ancora la mano di Rowena che gli sorrideva fiduciosa.

 

Ransie, commossa e con le lacrime agli occhi si alzò dalla sedia e corse incontro allo zio, quasi abbracciandolo, mentre Evangeline, anche se non lo dava a vedere, era molto felice di rivedere uno dei membri della vecchia squadra che aveva seminato il panico tra le fila dei mangiamorte.

 

Ransie lo abbracciò felice, cingendogli il collo contenta mentre Rowena lo guardava speranzosa

-          Siamo davvero fratelli, adesso? – chiese con una punta di terrore nella voce; Sirius la guardò come se non capisse il motivo di tanta preoccupazione

-          Certo, lo siamo sempre stati… - rispose regalandole uno di quei sorrisi che per molti anni avevano mandato in deliquio le ragazzine della Scuola di Magia e Stregoneria.

-          Ti ho giudicato male e detto tante cose cattive – ammise la cieca – ma sono pentita, mi dispiace. Non era colpa tua.

-          Io avrei fatto di peggio… - fu il sarcastico commento del padrino mentre si dirigeva da Evangeline

-          Sei proprio tu? – chiese

-          No, guarda, sono Maga Magò! – sbottò stizzita la bionda

-          Credevo che non saresti rimasta a lungo buona con la squadra sciolta… - si giustificò l’uomo

-          Hai troppi pregiudizi, Black – rispose acida lei borbottando – e tu non hai idea di quel che mi hai fatto passare in questi anni!

Lo sguardo interrogativo di Sirius si spostò agli altri alla ricerca di una motivazione per tanto astio

-          Perché? – chiese infine visto che dalle sue parenti non venivano che sorrisetti nascosti e dagli altri nuovi sguardi di dubbio

-          Lo sai che mi ha costretta a fare Ros?! Eh, lo sai?

Sirius si allontanò allarmato

-          Ros come Rosleen?

-          Proprio lei, la tua FIDANZATA! E prima che tu dica qualcosa ti dico subito che avresti almeno dovuto parlargliene – e indicò Harry – sei stato un bastardo, devi a lei se sei ancora vivo! Siamo state io e lei a farti fuggire da Azkaban!

L’uomo sbatté le ciglia qualche volta, non capendo

-          E’ entrata nella polizia ministeriale, imbecille! – sbraitò infine rossa la Doll Master

-          Lei avevo detto di starne fuori… - mugugnò l’altro

-          Beh, avete la stessa testa di coccio! Figuriamoci se ti dava retta! Figuriamoci se tu le davi retta!

-          Così sei ingiusta! Io l’ho fatto per lei

-          Beh, forse era meglio se tu fossi stato un po’ più egoista! – e gli voltò le spalle rimanendosene a braccia conserte con gli occhi alla parete.

Sirius guardò gli altri che ridacchiavano e sorridevano, evidentemente a Harry era stato detto anche tutto quello che lui non gli aveva raccontato…

 

Improvvisamente, Rowena si voltò verso la porta, lo sguardo più vacuo del solito, le mani tremanti che salivano al petto dove il respiro si era fatto corto

-          Sev? – chiamò subito dopo mentre tra i presenti si faceva silenzio e l’attenzione si spostava verso l’ingresso.

La figura scura di Severus Piton era immobile nel vano della porta, i libri di Pozioni sottobraccio, i capelli come al solito che gli ricadevano in parte sugli occhi.

Gli occhi verdi scrutarono la stanza circolare, si soffermarono qualche istante su una di loro e poi, girando il voluminoso mantello nero, il professore sparì per le scale.

Rowena, avvertendo lo spostamento d’aria e l’odore di resina scomparire, intuì che lui doveva essersi allontanato e si lanciò al suo inseguimento, quasi incurante dei pericoli che c’erano in giro per una persona come lei.

Infatti, in un capitombolo, sentirono un grido strozzato per le scale, una voce femminile e una maschile gridare “Attenta!” subito dopo.

Intuendo l’accaduto, tutti si mossero verso la rampa oltre la porta e videro Piton che, reggendo in braccio Rowena, la stava riportando di sopra.

Harry, Draco ed Hermione si appiattirono contro la parete per lasciar passare il professore, esterrefatti davanti a quella scena dolcissima, dopodiché lo seguirono.

-          Sei un’incosciente! – lo udirono sussurrare alla sorella di Zachariah e Hermione si sentì come prossima al pianto per quanto aveva visto mentre, con un colpo di bacchetta, il prof faceva comparire una coperta e la rimboccava sulla poltrona che era rimasta.

-          Noi sarà il caso che andiamo – disse Temperance ad alta voce lanciando occhiate allusive ai presenti e il gruppetto, capeggiato dalla signora DeLaci e chiuso dall’Evanglista Oscura, si avviò in fila indiana verso l’uscita, non senza riuscire ad evitare che Sirius e Piton si scambiassero un’occhiata carica di gelo.

Eva chiuse definitivamente la porta dietro di loro, gesticolando perché si sbrigassero ad andarsene e lasciassero “la dovuta intimità al tormentato amore”.

 

*          *          *

 

-          Oggi ne ho scoperte troppe – sospirò triste Harry mentre si dirigevano insieme verso la Torre Sud dove la Marionettista li stava guidando – prima questa Rosleen – e scoccò un’occhiata interessata al suo padrino – e poi l’amore segreto di Piton

-          Parlane con meno schifo, ragazzo – fu l’acido commento di Evangeline – non hai idea di cosa abbiano passato quei due poveretti.

Umilmente, Potter si decise ad abbassare la testa e a rimanersene zitto per il resto del tragitto.

 

La stanza di Evangeline, all’ultimo piano della Torre Sud, era quella che a scuola era volgarmente definita “suite”, altrimenti detta “stanza degli ospiti importanti”.

La vampira aprì la porta con una magia e si sedette su una grande poltrona di velluto che dava le spalle al tramonto ormai inoltrato, dopodiché fece cenno di accomodarsi anche agli altri.

Seraphin, assonnato, sbucò dalle coperte del letto e, notati i presenti, se li guardò perbene ad uno ad uno per poi saltare a piedi scalzi sul pavimento e andare ad attaccarsi alla gonna della caposcuola gridando “Mione, Mione! Mione è tornata!”.

La riccia gli sorrise affettuosa mentre gli accarezzava la testa, poi il bimbo si dedicò alla sorellona e le schioccò un sonoro bacio sulla guancia mentre si metteva in posizione con l’orecchio al ventre arrotondato per sentire “il suo futuro nipotino” mentre scalciava.

Evangeline guardò fisso Sirius formulando poi la domanda che le frullava in quella testolina bionda

-          Che cosa c’era dall’altra parte?

Sirius tacque

-          Non me ne ricordo – un sopracciglio biondo si alzò mentre la prof studiava interrogativamente l’erede dei Black

-          Come sarebbe?

-          Non ho ricordi di quello che ci sia dall’altra parte, quando si oltrepassano le porte si ha solo la coscienza di aver trascorso del tempo di là, ma non ci si ricorda come…

-          Vuoi scherzare? E come avete fatto ad uscire?

-          Credo che anche per Row sia così, solo che…

-          Solo che… cosa? – incalzò l’insegnante

-          Prima di tornare definitivamente “di qua” ho dato un’ultima occhiata “di là” e mi è sembrato di vedere una donna identica a Rowena che mi teneva l’altra mano, pareva quasi che mi stesse conducendo verso il passaggio…

La Doll Master lo fissò seria qualche istante per poi annuire.

-          Ho capito

-          Beh, io no! – incalzò Sirius

-          È semplice – gli spiegò – dall’altra parte dello specchio esiste un’altra realtà dove, forse, esiste un’altra Rowena. Potendo le varie portatrici della Maledizione leggere nel passato di quelli col proprio sangue, probabilmente “l’altra Rowena” ha utilizzato lo stesso principio che Row ha impiegato per trovare LA realtà dove eri finito… insomma, ha letto nei ricordi della nostra Rowena cosa volesse fare e, dato che l’altra non non poteva accedere a quegli stessi ricordi, vi ha dato una mano a tornare “da questa parte”.

-          Bel casino… - borbottò lui passandosi un dito sul mento

-          Ehi, niente parolacce, ci sono dei bambini! – lo riprese Ransie assottigliando le labbra.

-          Piuttosto, io vorrei sapere che cosa è successo qui… - e si guardò sconcertato attorno non riconoscendo una situazione analoga

-          Te la faccio breve – spiegò ancora la bionda che tra tutti era quella che sapeva trattare meglio con Sirius – il tuo amico Zach è riuscito a scomparire proprio mentre serviva e, come se non bastasse i mangiamorte hanno deciso che la nostra Ransie sarebbe un’ottima mamma per il futuro Lord Oscuro, per far ciò hanno rapito lei e Seraphin e li hanno tenuti prigionieri a Malfoy Manor finchè il qui presente signor Malfoy – e Sirius guardò Malferret – non li ha salvati entrambi. Per di più, sempre qualcuno della vecchia guardia, ha deciso che Rowena+crisi di personalità che la faceva sentire Ransie era un ottimo diversivo per non far saltare all’occhio la scomparsa, così l’hanno travestita e le hanno indotto una crisi, se non che è finita in coma e quando si è svegliata è venuta a Hogwarts. Tutto chiaro?

Sirius annuì automaticamente di fronte a quella sequela di informazioni un po’ difficili da assimilare tutte insieme.

-          Domande? – chiese ancora la prof ai presenti

-          Io vorrei conoscere la storia di Piton e di Rowena – azzardo timidamente Hermione ed Evangeline le sorrise

-          Gliela racconto io e lo fai tu? – chiese rivolta a Temperance

-          Racconto io. – cominciò la mora

-          Forse è meglio – annuì Eva – la priverei di tutta la romanticità

-          Come certo saprai ai tempi della scuola dei Malandrini, ovvero del papà di Harry, James, e di questa sottospecie di demone che è mio zio – riferito a Sirius – Severus era il bersaglio preferito delle loro malefatte, gliene combinavano davvero di tutti i colori, poveretto…

-          Se lo meritava… - bofonchiò l’erede dei Black

-          Zitto tu! Dicevo… sì, gli facevano scherzi a non finire e tra lui e il gruppo dei Malandrini non scorreva tanto buon sangue. Mio padre, che a quel tempo era all’ultimo anno qui, decise che quel poveretto aveva bisogno di un po’ d’aiuto, soprattutto perché la sua introversione era dovuta, oltre a questo, anche ad una situazione familiare molto difficile e Severus era succube del fratello maggiore, da tutti considerato un vero genio. Pur di tirarlo fuori da quel baratro di depressione, papà decise che per l’estate sarebbe potuto rimanere a studiare da noi: lui l’avrebbe aiutato e Severus avrebbe potuto tenere compagnia alla sua sorellina malata.

Nonostante non sembri, Piton possiede un animo – e qui le occhiate a Sirius si sprecarono – era una persona attenta e sensibile e questo lo aiutò molto a stringere un legame con Row. Credo che all’inizio Sev fosse quasi contento del fatto che lei non potesse vederlo, così non si doveva vergognare di se stesso… fecero amicizia, due persone molto sole, incomprese dal resto del mondo.

L’anno seguente l’esperienza si ripeté, papà era entrato alla scuola di Auror con sede a Londra e studiava parecchio, ma rinnovò comunque l’invito al giovane Piton che insieme a Rowena sembrava trovare se stesso.

Rowena cominciò a nutrire un forte odio nei confronti dei Malandrini, ma di Sirius in particolare, un po’ perché era il suo fratellastro e la madre di lui aveva impedito a nostro nonno di vivere insieme alla nonna e un po’ perché avevano la pessima abitudine di maltrattare l’unico amico che aveva.

Credo che s’innamorarono – aggiunse con un sorriso – ma nessuno dei due l’ha mai ammesso, eppure, quando sono insieme, sembrano delle altre persone: Severus cerca di aiutarla nella sua mancanza e lei cerca di fargli vedere un mondo migliore.

Quando Sirius venne a trascorrere l’estate da noi – continuò – Rowena cominciò a modificare la sua opinione nei suoi confronti, anche se non lo conobbe mai del tutto… e Sev ci patì moltissimo, tantopiù che erano ormai al sesto anno; ci fu una lite particolare e lei si allontanò da lui. Per far fronte ai problemi di famiglia e alla depressione che lo incalzava, Piton entrò tra i mangiamorte.

Non so che sia successo dopo, l’ultima estate di scuola lui non l’ha passata con noi, mi è stato solamente detto che, giovanissimo, Silente l’ha assunto qui dove è rimasto.

Penso che questa sia la prima volta, dopo tanto tempo, che quei due si rivedono e, nonostante tutto, si sono riconosciuti al primo sguardo.

Harry guardò Ransie che gli sorrideva e si voltò verso la porta con un’espressione indecifrabile.

Forse ora capiva un po’ di più il suo prof.

E in fondo in fondo era anche contento per lui.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: innanzi tutto vorrei ringraziarvi tutti per le tantissime recensioni che mi avete mandato per il precedente capitolo e chiedo scusa se era così complicato…

La questione delle parentele intricate è una cosa che si ritrova in molti dei miei scritti (anche se voi non li avete mai letti) perché mi piace tantissimo ricostruire gli alberi genealogici delle varie famiglie e quelli dei Black sono veramente incasinatissimi, insomma, un invito a nozze!

La storia prosegue, tra un po’ di capitoli entreremo nella fase finale e finalmente ogni problema verrà risolto.

Bene, spero davvero che questo nuovo aggiornamento vi sia piaciuto e vi aspetto tutti al prossimo,

ciao e un bacione!

Nyssa

 

LaTerrestreCrazyForVegeta: non credo di avere doti paranormali che mi permettono di sviluppare tutta la vicenda, credo sia solo una questione di cose che piacciono, probabilmente se fossi una fan sfegatata di rugby ci avrei infilato qualche accenno, qui però la mia passione è tornata utile per ingarbugliare un po’ la vicenda che, altrimenti, sarebbe risultata un po’ scialba e lineare… La famiglia Black è quella che, tra tutte, mi ha sempre incuriosita di più e non ho davvero resistito a far fare una bella brutta figura a Walburga (la odio e la detesto!), insomma, poi con tutta la loro storia mi sembrava un po’ strano che non avessero neppure un paio di altarini da scoprire…

Beh, le scenette intime per questo nuovo capitolo sono un po’ da rimandare e forse anche per il pressione, ma torneranno, oh se torneranno!

Aspetto di sapere che cosa ne pensi di questo Sirius come back, ciao e un bacio!

 

Lord Martiya: effettivamente mi rendo conto perfino io che fosse difficile seguire il filo logico, ma credo che le maggior difficoltà siano nate dal mio pessimo modo di scrivere piuttosto che dall’intrico di parentele… inoltre con la mancanza di alcuni personaggi ancora è un po’ difficile orizzontarsi; sono comunque molto contenta che ti sia piaciuto e ti faccio i miei complimenti per aver capito chi fosse la donna in infermeria visto che io non ne ho parlato… ciao e a presto! Nyssa

 

Shavanna: in realtà non so neppure io come la mia testolina limitata abbia potuto partorire sta roba e, santi numi (eheeh, un’espressione tipicamente genovese) mi domando col casino che ho fatto come abbiate potuto seguire il tutto, ma mi fa piacere che ci siate riusciti… fantasia geniale però mi sembra decisamente eccessivo, così mi fate salire l’orgoglio a 2000! La mia prof di mate, buonina come ha solito, ha detto che tra due sett m’interroga di nuovo, quindi sarò ancora sclerata, ma tranquilla, la fic non subirà interferenze, scrivere per me è molto più importante che studiare mate… ^^

Effettivamente forse ho calcato un po’ sul fatto che Herm sia molto ingenua, ma dopotutto, se a 17-18 anni non aveva ancora dato un bel bacio a qualcuno, non posso certo pretendere che conosca tutti i segreti del mestiere… eppoi aiuta a far fare qualche bella risata a Draco che ne ha proprio bisogno…. Ecco qui soddisfatta la curiosità su Row, si scopre che stava origliando e cosa, però non lo faceva con cattive intenzioni, poveretta, anche lei ha le sue magagne…

Vabbè, qui non credo ci siano curiosità da svelare, si dice praticamente tutto, sappimi dire che ne pensi, ciao e al prox post! Nyssa

 

Liuzza: non preoccuparti, a metà della storia, quando ancora non avevo introdotto altri personaggi, ho preso un bel pezzo di carta e ho detto: ok, scriviamoci tutto che è meglio…  quindi ho avuto pressappoco gli stessi problemi, solo che oltre a queste vicende io ci ho messo anche come finirà la storia, quindi non posso farvi vedere il mio intricatissimo albero di parentele…

La scoperta su Sirius si fa più consistente, tanto che lui riesce perfino a tornare al mondo umano, all’inizio ero combattuta, ma uno mica può morire finendo dietro ad un velo!

Vabbè, spero che ti piaccia anche questo nuovo capitolo, aspetto di sapere che pensi, ciao e a presto! Nyssa

 

Kilkenny: wow, addirittura un 9! Sono commossa, grazie mille *ç* Sono felice che la mia fic faccia eccezione tra la moltitudine di HP che in genere non dicono niente, grazie mille per tutti i complimenti… Eva è entrata a Hogwarts per caso, ma dopo aver letto di lei in Negima ho pensato che fosse un ottimo personaggio da Hogwarts, insomma, è inglese, è vampira, è sadica, ci sta alla grande! Spero che continuerai a leggere la mia storia e mi dirai anche in futuro che cosa ne pensi, sono curiosa di conoscere il parere degli appassionati di Eva-sensei ^^ ciao e a presto! Nyssa

 

luana1985: sono molto felice che il capito ti sia piaciuto nonostante sia zeppo di intrichi strampalati, spero che sia lo stesso anche per questo nuovo che posto, sono molto curiosa di conoscere la tua opinione, ciao e un bacione! Nyssa

 

chibi_elyon: non dirlo a me, anche le mie incombono come la spada di Damocle, non so più come fare e c’è verifica ogni singolo giorno della prox settimana, uffi, chissà quando lo trovo il tempo di scrivere >_>

Ehehe, come ho già detto, anche io ho disegnato l’albero prima di cominciare a parlare dei vari Black di questa storia perché sennò non capivamo niente né io né voi… voi però mi viziate dicendomi che ho una fantasia e una memoria speciali, così diventerò un pallone gonfiato!

E anche io penso che una particina  a Draco geloso ci stava, dopotutto, Harry è il migliore amico d Herm, normale che qualcuno fraintenda…

Vabbè, spero ti piaccia anche il nuovo aggiornamento, dimmi che cosa ne pensi, ciao e un bacio! Nyssa

 

Potterina_88_: addirittura emozionante? Io sono commossa! In effetti quando ho letto del velo nel libro ero molto curiosa, ma mai che la Rowling sazi questa mia curiosità, così ho deciso di dare la mia personalissima interpretazione. E come si può vedere, l’ho fatto: Sirius è tornato a nuova vita assieme ad altre storie e personaggi, insomma, arriva qualcuno con diecimila e una cose da raccontare, a cominciare da questa fidanzata segreta.

Garantisco che non ci sono spoiler settimo libro, anche perché non ho ancora letto il 6° e quindi sarebbe un bel po’ difficile ^^ tutta farina del mio sacco.

Il nuovo trio dei miracoli si consolida un po’ di più in questo cappy e vedremo che succederà nei prossimi, io intanto aspetto di conoscere la tua opinione sul nuovo aggiornamento! Ciao e a presto! Nyssa

 

PiccolaSerpe: mi fa piacere che molti interrogativi se ne siano finalmente andati, ormai la storia è praticamente in discesa, manca solo la parte finale con le ultime cose da sistemare e gli ultimi misteri da risolvere… anche se con questo non credo, però, che la terminerò in un paio di cappy, mi servirà un po’ di più…

Anche io ogni tanto mi domando come faccio a essere così matta, probabilmente qualcuno mi somministra quotidianamente stupefacenti nel pranzo sennò non potrei mai scrivere qualcosa del genere ! (scherzo, le parentele sono il mio forte, le uso spesso nelle storie lunghe).

Herm effettivamente è molto innocente, però almeno lei e Draco hanno una scusa per essere carini l’uno con l’altra e lui può continuare a farsi qualche risata che intanto gli fa pure bene ^^

Ehehe, Sirius è tornato, così siamo tutti felici, spero che ti piaccia questo nuovo capitolo, ciao! Nyssa

 

Lisanna Baston: la tua recensione mi ha fatto molto piacere, sono felice delle tue parole e anche molto orgogliosa! Effettivamente l’intreccio è un po’ pesante, ma ispirandosi alla Rowling trovo difficile renderlo più semplice e sono anche molto felice del fatto che gli avvenimenti sembrino reali, grazie mille per tutte le belle parole che hai usato…

Per la storia del velo, anche io ho immaginato qualcosa per far tornare Sirius perché di uno che muore cadendo dietro un velo mi sembra un po’ strano…

Spero che tutte le tue curiosità su Rowena si siano fugate, dopotutto era solo curiosa… spero che ti piaccia anche l’ultimo aggiornamento e mi auguro che mi lascerai un commento! Ciao e un bacione! Nyssa

 

jennybrava: oh cielo, tu mi commuovi con tutti questi splendidi aggettivi, forse esageri per la mia fic! Cmq ti ringrazi davvero moltissimo, mi fa molto piacere che la storia ti piaccia e mi auguro che continuerai a seguirla e a dirmi che cosa ne pensi! Anche io penso che Draco ed Herm debbano stare insieme e che la loro, però, non sia solo una storia di sesso, forse qui ho esagerato con l’intreccio, ma è la mia prima fic e quindi sono ancora un po’ inesperta, spero che quindi perdonerai eventuali gaffes e similari ^^

Mi fa enormemente piacere che tu mi dica che sono una brava autrice, è un complimento che una scrittrice apprezza sempre, grazie!

Spero che mi lascerai un commento all’aggiornamento, ciao e a presto!

PS: ormai molti mi augurano una vita serena così posso terminare la fic^^

   
 
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