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Autore: _Dana_    08/12/2007    7 recensioni
E se Edward dopo Eclipse si decidesse a mordere Bella? Commentate e fate tutte le critiche possibili. Quale vi è piaciuta di più tra questa ed "Egoista"?
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ti ricorderò per sempre

Ti ricorderò per sempre.

Anche se non ti va bene.

Ti ho ferita.

E tu hai deciso per la via che ti fa soffrire meno.

 

Che illuso: quando sono tornato a Forks…pensavo di trovarti triste.

Ma tu avevi già dimenticato la sofferenza che ti avevo causato.

 

“Sarà bellissimo,,

 

Sì, credo che fosse stato questo il mio pensiero.

Immaginavo di vederti corrermi incontro mentre risalivo il vialetto di casa tua, piano, forse sadicamente. Per farti soffrire.

Volevo sul serio farti soffrire? Per me?

 

E ora?

Ti sento distante. Troppo distante. Ti sei già dimenticata di me? Del nostro amore? Della felicità che ti illuminava gli occhi?

Forse.

Adesso c’è qualcun altro che ti fa risplendere lo sguardo. E io devo rimanere a guardare. Perché tu non mi permetti di interferire.

Giuro. Piuttosto che perderti così preferisco stare a guardarti al mio fianco come moglie e al suo come amante.

 

Come ha fatto?

Con quale assurdo incantesimo ti ha fatta innamorare di lui? Come?

Potrò mai sapere il come?

No, dopo lo userei per riprendermi ciò che mi appartiene.

Sì, perché tu, Isabella, mi appartieni.

 

Tu non hai mai visto un vampiro arrabbiato, vero? Ma se continui a tirare così tanto la corda prima o poi si spezza.

Forse.

Sono contraddittorio vero? Non potrei mai farti del male.

 

Mi corri incontro.

Come sei bella. Come sei angelica. Sei la mia anima, te l’ho già detto?

Sei la mia vita, la sola cosa che mi fa andare avanti in questo mondo che mi ha dimenticato –in tutti i sensi.

-Edward, dov’eri?-

Falsa.

Cinque minuti fa eri con Jacob –“l’uomo” perfetto, se cos’ vogliamo dire- e di certo non pensavi a me.

 

Ti odio.

 

Ma ti amo molto di più.

 

Come farei senza di te?

E se ti prendessi qui adesso?

Se ti buttassi sull’erba bagnata e ti mordessi?

Che reazione avresti?

Che cosa faresti?

Mi cacceresti? Urleresti?

Lo sai piccola Bella, che sentire le persone urlare quando siamo affamati ci fa eccitare?

No angelo mio non lo sai.

Forse dovresti sperimentarlo.

-Edward, hai delle occhiaie spav…!-

Ho alzato lo sguardo.

Cosa c’è, non mi hai mai visto assetato, infuriato e ferito in un sol tempo? Ti faccio paura piccola umana?

Vuoi scappare?

Faresti meglio.

 

Lo spavento per avermi visto così, con quello sguardo spaventoso passa e torni a guardarmi con la tua goffa faccia scocciata. Che buffa. Mi sfugge un sorriso malinconico che cancello subito: adoro vederti imbronciata. Per me sei ancora più bella.

 

-Edward, rispondimi!.

A che cosa? Mi hai fatto una qualche domanda? Non ti ho sentita. Non voglio più sentirti. Da quando lo faccio soffro come un cane.

 

“Edward, Jacob è il mio migliore amico, devo andare da lui se sta male.

“Edward cerca di capirmi, lui mi è stato vicino quando io soffrivo!”

 

E io? Io non ti sono stato vicino?

No.

Solo per lo stupidissimo errore di un anno fa –che poi era la cosa più sensata da fare, non smetterò mai di dirtelo- tu abbandoni il mio amore.

Per una cane rognoso. E puzzolente. E pidocchioso.

Lo so, sembro un bambino ma…tu non ti scorderai di me così facilmente.

C’ho provato. Davvero, c’ho provato a dimenticarmi di te per farti vivere in pace. Con chiunque tu volessi. Anche con il porta-pulci-vivente, ma non ci riesco!

Ti voglio Isabella e non mi fermerò fino a quando non ti avrò.

 

Sarà bellissimo amore mio.

Perché il dolore che proverai non sarà niente paragonato alla felicità che avrai con me.

Ho capito, credo.

Abbiamo un’anima noi mostri-succhiasangue –come piace a Black chiamarci così.

E la mia sei tu. Anzi, tu sei molto di più.

Come posso definirti?

La mia essenza vitale?

No, troppo poco.

Il mio elemento che mi completa? No, sfondiamo troppo nel campo della filosofia.

Perché tu non sei una sola cosa che mi aiuta, che mi fa vivere.

Come posso fare per dimostrartelo?

Senza offesa, amore mio. Il mio amore per te non può essere paragonato al tuo.

Io ti voglio di più. Ti amo di più.

Ti vorrei rinchiudere in una stanza isolata in cima a una torre per non farti vedere a nessuno.

Per non permettere a nessuno di sciuparti con il suo sguardo irrispettoso. Perché un angelo non può essere guardato da nessuno. In effetti nemmeno io potrei guardarti, ma ormai sono dannato. Una dannazione in più e una in meno che cosa cambia?

Anche se così non fosse mi scotterei volentieri per te.

E adesso…adesso diventeremo una sola cosa.

Adesso ti farò mia.

Per l’eternità.

 

-Non ti preoccupare Isabella. Non succede niente.-

Vedo i tuoi occhioni sbarrati quando ti chiamo per nome.

Isabella.

Ti ho mai detto quanto suona affascinante?

Il tuo cuore sta scoppiando.

Forse l’ho detto con troppa sensualità?

Le mie labbra si incurvano in quel sorriso sghembo che tu adori tanto, ma che ti fa mancare il respiro. Lo cancello subito: non vorrei che ti prendesse un infarto proprio ora. Ora, che ho deciso.

Ti avvolgo in un abbraccio sereno, e tutte le incertezze che si erano ammassate nella mia anima svaniscono.

Sei stata tu a cacciarli via?

Sì, sei stata tu: sei sempre tu.

Sorrido rilassato, nonostante il dolore che ti sto per causare.

Non voglio.

Ma devo.

Per tenerti con me. Per sempre.

D’altronde l’impasse è stata superata da tempo.

Tu Isabella Marie Swan Cullen mi hai sposato.

E poi la prima notte di nozze abbiamo avuto quello che aspettavamo.

Sì, amore mio perché anch’io, contro tutte le tue convinzioni, aspettavo quel momento da tanto.

Potermi unire con te, con la tua anima.

Potermi sentire vivo.

E sentirti mia.

 

Immergo il viso nel tuo collo, come sempre.

Ma questa volta non è il solito abbraccio da sempre.

Mi dispiace di una cosa. Anzi no: non potrai salutare il cagnaccio.

Sorrido malignamente.

Chissà come reagirà.

Impazzirà di gelosia. Beh, sistemeremo poi la situazione.

Ora conti solo tu.

 

Inspiro voracemente il tuo profumo.

Non mi stancherò mai di sentirne il profumo.

Apro la bocca per baciarti. Non ti sei ancora resa conto del mio scopo? Piccola Bella…rimani innocente finché puoi. Ci penserò io a proteggerti.

 

Appoggio le mie labbra sul tuo collo. Ti amo.

Sento che ti irrigidisci: hai capito. D’altronde non sei affatto stupida.

 

Mi blocco.

Non preoccuparti, sto solo pensando ai bei momenti passati con te. Mi mancheranno ma non me ne preoccupo affatto.

D’ora in avanti avremo altri momenti da conservare.

 

Ascolto il tuo cuore: sta correndo veloce.

Il momento è arrivato.

Ti mordo.

 

Immagini che passano, e che restano.

Il sapore del tuo sangue, che mi scorre in bocca, è come ho sempre immaginato: dissetante.

 

Ti sento lanciare un urletto.

-Lo so amore mio, fa male. Stingiti a me e colpiscimi quando senti troppo dolore.-

Ti abbraccio, ma non con troppa forza.

Chiudo gli occhi, e come se fossi tornato indietro nel tempo, rivivo il momento in cui vidi Carlisle davanti a me, quel giorno del 1918.

Anche lui indeciso: tale padre, tale figlio.

 

I miei occhi:  pesanti.

La vita:  mi lasciava.

Un dolore lacerante al collo. E tutto ebbe fine. O inizio?

 

Alzo le palpebre e soffro. Con te e per te.

Perché tu sei parte di me.

  
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