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Autore: Rubus idaeus    22/05/2013    2 recensioni
La lezione di chimica e biologia all'università era diventata particolarmente frequentata da quando l'insegnamento della materia era stato affidato al novello professore, fresco di laurea, Raymond John Andrews, un giovane intraprendente ed estremamente brillante che aveva ottenuto la cattedra senza particolari difficoltà suscitando l'invidia dei colleghi rivali più anziani.
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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La lezione di chimica e biologia all'università era diventata particolarmente frequentata da quando l'insegnamento della materia era stato affidato al novello professore, fresco di laurea, Raymond John Andrews, un giovane intraprendente ed estremamente brillante che aveva ottenuto la cattedra senza particolari difficoltà suscitando l'invidia dei colleghi rivali più anziani.

Amava la sua materia, si capiva dalla luce che aveva negli occhi quando entrava in classe, dagli smaglianti sorrisi che ci lanciava quando alzavamo la mano per porgli delle domande, dai movimenti rotatori e convulsi delle mani mentre spiegava passeggiando avanti e indietro davanti alla lavagna. Ma io sapevo che non era il suo modo di spiegare nè tanto meno ciò che spiegava ad attirare gli studenti come delle calamite, o meglio, le studentesse. Ebbene sì, su una media di 40 persone partecipanti ad una sua lezione, almeno 35 erano ragazze. Me compresa, ma la mia presenza dipendeva esclusivamente dalla mia innata passione per quella materia. Infatti io in lui non vedevo nient'altro che un professore, un ottimo e rispettabile professore, mentre le mie compagne se n'erano fatte un'idea del tutto diversa. Ognuna era irrimediabilmente, follemente e scioccamente innamorata di lui. In più, il fatto che fosse single entusiasmava ancora di più le sue corteggiatrici. Mi chiedevo come fosse possibile essere innamorate di un professore, dal momento che, da che mondo è mondo, i professori sono da sempre i primi sulla lista nera di ogni giovane studente. Eppure gli cadevano ai piedi come pere. Bigliettini stracolmi di cuori o scatole di cioccolatini o perfino lettere d'amore che apparivano misteriosamente sulla sua cattedra mentre era girato a scrivere alla lavagna erano all'ordine del giorno. Lui non se ne curava più di tanto, anzi, a volte mi dava l'idea di essere perfino terrorizzato dalle audaci avances delle alunne. Io guardavo quelle stupide ricoprire intere pagine dei propri diari con il suo nome e ciarlare su di lui per tutta la durata delle lezioni, e ne rimanevo disgustata. Mi sembrava di aver a che fare con delle bambine, non con delle persone adulte.

Certo non potevo negare che fosse un bell'uomo. Era alto, molto alto, a occhio avrei detto un metro e ottantacinque, con la pelle leggermente dorata, i capelli neri corvini, lucidi e aggrovigliati in ciocche ricciute e ribelli, e le spalle larghe, possenti. Indossava occhiali dalla montatura grossa che celavano sotto le spesse lenti i grandi occhi color cielo. Furono proprio quegli occhi la causa della rovina della mia vita. 

  
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